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Azione di regolamento dei confini |

geoalfa
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cassini
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Ti ringrazio Gianni. Lo so che sei un amico vero. Voglio aggiungere che a volte mi capita di riguardare e rileggere quest'ultimo testo che scrissi ormai nel lontano 2015 e, da persona incontentabile quale sono, mi è più volte venuto in mente che manca un capitolo che oggi avrei sicuramente aggiunto. Un capitolo legato alle molte esperienze che si sono assommate in questi ultimi anni e che mi ha portato a pensare come siano spesso i tecnici e i loro comportamenti nella maggior parte dei casi il motivo scatenante delle liti. Come ho spesso sostenuto il Tecnico, e non solo lui, ha/hanno manifestato e accentuato negli ultimi anni una deriva culturale di tipo catasto-centrico. La mappa catastale e suoi derivati come fonte di verità assoluta. Questo ha portato inequivocabilmente ad un aumento esponenziale delle liti di cui bisogna assumersi le responsabilità. Credo che sia giunto il momento di combattere questa battaglia per ristabilire il giusto equilibrio sui vari aspetti che determinano i confini di proprietà. Cordialmente Carlo Cinelli
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Pippocad
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PRESO! Ti saprò dire Carlo..... Spero che il compilatore di risme A4 non ne abbia a male postimg.cc/nXnzLWcf
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cassini
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Caro Pippo Nessuna velleità da parte mia di aver fatto un capolavoro o un testo di riferimento. Mi basterebbe e ne sarei compiaciuto se in questo libro ci fossero, per chi lo legge, almeno 3/4 spunti di riflessione. Io continuo e continuerò a battere il tasto sugli errori di approccio alla problematica. Non che non veda gli altri, per carità, ma questi sono abbastanza e facilmente "smontabili" in un confronto. Un errore di approccio invece, come può essere appunto la valutazione sbagliata che diamo alla prova catastale, irrigidisce le posizioni e porta a scontri sanguinosi. Soprattutto per le parti in causa. Diamo a Cesare quel che è di Cesare. Cordialmente Carlo Cinelli
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Pippocad
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Ciao Carlo, ho letto il tuo libro immediatamente. Poi non trovavo più il forum corretto per rispondere -😊 Debbo dire che avevo iniziato la lettura con un po’ di timore. Il timore era di trovare all’interno del libro frasi astruse tipo: “georeferenziazione trilaterale vincolata delle varianti orientate dalla rototraslazione dei minimi quadrati scartati”. Frasi che servono solo a mettere distanza tra chi vende e chi compra al fin di creare un finto bisogno di dover acquistare un libro per colmare lacune di conoscenza. Ogni riferimento allo spammer è puramente casuale. Invece leggendo il tuo libro sono stato piacevolmente sorpreso nel condividere che è tutto molto più semplice e che le riconfinazioni non sono complesse quando conosci la materia. Il cuore del libro, secondo me, è la pagina 15 cui riporto i passaggi fondamentali: “Mi e sempre venuto spontaneo pensare, riportando un altro paradosso, che nelle riconfinazioni Pier Domenico Tani con la calcolatrice, lo scalimetro e il teodolite sarebbe stato sempre più affidabile di Carlo Cinelli o qualsiasi altro tecnico con il computer, i migliori software e il GPS”. Ovvero: l’esperienza e la conoscenza della genesi delle mappe è più importante degli strumenti tecnologici utilizzati per riconfinare. Le mappe vanno lette nella scala nominale cui sono state realizzate. L’algoritmo software non può sopperire alla mancanza di esperienza. "Per eseguire una buona riconfinazione/ricostruzione di linea catastale bisogna effettuare a ritroso il procedimento che si è verificato nella confinazione" Cosa altro aggiungere? Non c’è nulla da inventare. Bisogna solo conoscere come la dividente è stata inserita in mappa e fare il percorso a ritroso. Lapalissiano. "La precisione nella riconfinazione dipende dalla precisione con cui è stata costituita la linea nella confinazione”. Già. Quindi inutile zummare sui pixel della linea col software se quella dividente in origine fu inserita “a passi”. Torna sempre in ballo l’esperienza e la conoscenza di come quella linea è apparsa la prima volta in mappa. Molto utile aver anche suddiviso per tipologia i (pochi ma buoni) metodi di riconfinazione. Forse in una revisione del libro potresti ulteriormente sottolineare anche l’importanza di eseguire, prima del rilievo, un sopralluogo sul posto armati di paletta e piccozza al fin di sondare la zona da riconfinare in cerca di oggetti quali: cippo, croci, tracce di muro, ecc. Questa ricerca spesso non si fa. Magari anche parlare con chi ha conoscenza dei luoghi per provare a capire come quel confine era materializzato nel passato. Un’ottima lettura. Consigliabile per chi vuole riconfinare SERIAMENTE!
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cassini
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Grazie Pippo. Mi fa piacere tu abbia apprezzato. Io invece sono sempre scontento di ciò che ho fatto perché un secondo dopo l'uscita trovo sempre un sacco di cose che non ho scritto. Una è sicuramente quella che hai riportato ma più di tutte l'aver verificato sul campo che i problemi nella loro compiutezza e grandezza non vengono quasi mai dai committenti ma dai loro tecnici e avvocati. Bisogna essere prudenti e non peggiorare le cose ma cercare di capire i limiti di ogni mezzo di prova prima di sparare sentenze del Tipo: il confine è qui. Riguardo alla mappa d'Impianto il limite più grande è non capire, oltre alle sue tolleranze, che essa è una fotografia all'epoca della sua costruzione e che da allora possono essere successe mille cose. Se avessimo questa consapevolezza probabilmente saremmo più cauti nello sparare sentenze catastocentriche. Cordialmente Carlo Cinelli
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rubino
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cassini
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Io come mezzo molisano non mi posso pronunciare, sarei di parte. E comunque la specialità molisana di quelle parti è la Pezzata.
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rubino
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"cassini" ha scritto: Io come mezzo molisano non mi posso pronunciare, sarei di parte. E comunque la specialità molisana di quelle parti è la Pezzata. Per l'appunto. Vabbè, mi sa che il Santo Padre, da uomo d'amore e a scanso di confinatori/riconfinarori, la scatola del presepe la tiene sempre a portata di mano (che poi, una volta, Abruzzo e Molise stavano sempre insieme) Saluti.
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cassini
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Rileggendo per bene però si capisce perché l'Italia finirà a gambe ritte. Per tagliare un Albero da un Abetaia protetta ci volevano autorizzazioni burocratiche e lungaggini impressionanti per mesi di tempo. Non si può sentire. Basta
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EFFEGI
f.g.
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Comprai questo libro qualche anno fa (non ricordo di preciso penso nel 2017-18) e l'ho letto con interesse, in quanto trattando "solo" gli "aspetti tecnici" è stato di facile lettura in quanto gli argomenti trattati sono vari e ben illustrati. Complimenti a Carlo. P.S. solo un appunto, senza voler criticare nessuno: Anche questa è pubblicità, anche se indiretta, quindi andava postata nell'apposito forum, ma a me non frega nulla dell'apposito forum, se una cosa mi piace la leggo, se non piace vado oltre. Cerchiamo di essere onesti intellettualmente prima con noi stessi e poi con gli altri. Confrontare un libro in base al numero di pagine (1100 oppure 170) e definire questo o quello una RISMA A4 è alquanto squallido. Io dico grazie a TUTTI coloro che si dedicano alla scrittura di libri tecnici, che siano di 1000 o 200 pagine non importa, in quanto credo che il quadagno economico della vendita dei libri non sia paragonabile al tempo occorso per la scrittura degli stessi. Non avendo mai scritto un libro non conosco nè i costi di"produzione e stampa" nè gli eventuali possibili ricavi, ma dico, sempre grazie a chi scrive. Al prossimo tuo libro Carlo. Saluti e buona giornata.
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Pippocad
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"cassini" ha scritto: Grazie Pippo. Mi fa piacere tu abbia apprezzato. Io invece sono sempre scontento di ciò che ho fatto perché un secondo dopo l'uscita trovo sempre un sacco di cose che non ho scritto. Una è sicuramente quella che hai riportato ma più di tutte l'aver verificato sul campo che i problemi nella loro compiutezza e grandezza non vengono quasi mai dai committenti ma dai loro tecnici e avvocati. Bisogna essere prudenti e non peggiorare le cose ma cercare di capire i limiti di ogni mezzo di prova prima di sparare sentenze del Tipo: il confine è qui. Riguardo alla mappa d'Impianto il limite più grande è non capire, oltre alle sue tolleranze, che essa è una fotografia all'epoca della sua costruzione e che da allora possono essere successe mille cose. Se avessimo questa consapevolezza probabilmente saremmo più cauti nello sparare sentenze catastocentriche. Cordialmente Carlo Cinelli È più che normale essere scontenti e voler poi revisionare. È simbolo di non accontentarsi e di intelligenza ... Sul resto penso che dipenda molto dal carattere dei tecnici e degli avvocati che hanno un ruolo fondamentale. Ma anche dai committenti. Se uno è litigioso cercherà un tecnico che non molla mai nemmeno davanti all’evidenza ed un avvocato simile. Un tecnico solo dopo una discreta esperienza sul campo probabilmente eviterà di sparare sentenze del Tipo: il confine è qui al millimetro. Se uno però è de coccio continuerà a farlo imperterrito. Questi tecnici non comprano libri perché non ne hanno bisogno. Hanno solo certezze. Un libro sulle riconfinazioni non può educare o cambiare gli aspetti del carattere del tecnico. Al limite può fornire una esperienza tecnica a chi non ce l’ha (e vuole acquisirla) in modo da evitare di eseguire riconfinazioni balzane. Secondo me il tuo libro fornisce questa esperienza tecnica.
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cassini
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"EFFEGI" ha scritto: Comprai questo libro qualche anno fa (non ricordo di preciso penso nel 2017-18) e l'ho letto con interesse, in quanto trattando "solo" gli "aspetti tecnici" è stato di facile lettura in quanto gli argomenti trattati sono vari e ben illustrati. Complimenti a Carlo. P.S. solo un appunto, senza voler criticare nessuno: Anche questa è pubblicità, anche se indiretta, quindi andava postata nell'apposito forum, ma a me non frega nulla dell'apposito forum, se una cosa mi piace la leggo, se non piace vado oltre. Cerchiamo di essere onesti intellettualmente prima con noi stessi e poi con gli altri. Confrontare un libro in base al numero di pagine (1100 oppure 170) e definire questo o quello una RISMA A4 è alquanto squallido. Io dico grazie a TUTTI coloro che si dedicano alla scrittura di libri tecnici, che siano di 1000 o 200 pagine non importa, in quanto credo che il quadagno economico della vendita dei libri non sia paragonabile al tempo occorso per la scrittura degli stessi. Non avendo mai scritto un libro non conosco nè i costi di"produzione e stampa" nè gli eventuali possibili ricavi, ma dico, sempre grazie a chi scrive. Al prossimo tuo libro Carlo. Saluti e buona giornata. Fausto Questo tuo appunto lo devi fare a Geoalfa che ha aperto la discussione, non a me. Se ti ricordi che io abbia mai fatto pubblicità su questo forum vorrei tu me lo indicassi. Grazie. Anche questa è onestà intellettuale. Cordialmente Carlo Cinelli
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rubino
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"EFFEGI" ha scritto: Comprai questo libro qualche anno fa (non ricordo di preciso penso nel 2017-18) e l'ho letto con interesse, in quanto trattando "solo" gli "aspetti tecnici" è stato di facile lettura in quanto gli argomenti trattati sono vari e ben illustrati. Complimenti a Carlo. P.S. solo un appunto, senza voler criticare nessuno: Anche questa è pubblicità, anche se indiretta, quindi andava postata nell'apposito forum, ma a me non frega nulla dell'apposito forum, se una cosa mi piace la leggo, se non piace vado oltre. Cerchiamo di essere onesti intellettualmente prima con noi stessi e poi con gli altri. Confrontare un libro in base al numero di pagine (1100 oppure 170) e definire questo o quello una RISMA A4 è alquanto squallido. Io dico grazie a TUTTI coloro che si dedicano alla scrittura di libri tecnici, che siano di 1000 o 200 pagine non importa, in quanto credo che il quadagno economico della vendita dei libri non sia paragonabile al tempo occorso per la scrittura degli stessi. Non avendo mai scritto un libro non conosco nè i costi di"produzione e stampa" nè gli eventuali possibili ricavi, ma dico, sempre grazie a chi scrive. Al prossimo tuo libro Carlo. Saluti e buona giornata. Effeggì, in un altra discussione attuale definisci quel testo "librone" riferendoti alla massa cartacea, e questo NON è "alquanto squallido"; se a quella massa cartacea faccio corrispondere un campione fisico, un'unità di misura (si potrebbe dire) pari ed equivalente ad una RISMA A4, questo E' "alquanto squallido": come funziona 'sta cosa, effeggì? O forse il campione non è lo stesso? Per quanto alla dislocazione di questa discussione mi trovi d'accordo, sarebbe stata meglio in un'altra sezione, dato che c'è. Anche per non far sentire sempre e soltanto musica da "la voce del padrone". Saluti e buona giornata pure a te, effeggì.
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cassini
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"Pippocad" ha scritto: "cassini" ha scritto: Grazie Pippo. Mi fa piacere tu abbia apprezzato. Io invece sono sempre scontento di ciò che ho fatto perché un secondo dopo l'uscita trovo sempre un sacco di cose che non ho scritto. Una è sicuramente quella che hai riportato ma più di tutte l'aver verificato sul campo che i problemi nella loro compiutezza e grandezza non vengono quasi mai dai committenti ma dai loro tecnici e avvocati. Bisogna essere prudenti e non peggiorare le cose ma cercare di capire i limiti di ogni mezzo di prova prima di sparare sentenze del Tipo: il confine è qui. Riguardo alla mappa d'Impianto il limite più grande è non capire, oltre alle sue tolleranze, che essa è una fotografia all'epoca della sua costruzione e che da allora possono essere successe mille cose. Se avessimo questa consapevolezza probabilmente saremmo più cauti nello sparare sentenze catastocentriche. Cordialmente Carlo Cinelli È più che normale essere scontenti e voler poi revisionare. È simbolo di non accontentarsi e di intelligenza ... Sul resto penso che dipenda molto dal carattere dei tecnici e degli avvocati che hanno un ruolo fondamentale. Ma anche dai committenti. Se uno è litigioso cercherà un tecnico che non molla mai nemmeno davanti all’evidenza ed un avvocato simile. Un tecnico solo dopo una discreta esperienza sul campo probabilmente eviterà di sparare sentenze del Tipo: il confine è qui al millimetro. Se uno però è de coccio continuerà a farlo imperterrito. Questi tecnici non comprano libri perché non ne hanno bisogno. Hanno solo certezze. Un libro sulle riconfinazioni non può educare o cambiare gli aspetti del carattere del tecnico. Al limite può fornire una esperienza tecnica a chi non ce l’ha (e vuole acquisirla) in modo da evitare di eseguire riconfinazioni balzane. Secondo me il tuo libro fornisce questa esperienza tecnica. Pippo, è vero. Non si può cambiare il carattere alle persone. Però se gli fai vedere e gli evidenzi i limiti dei vari mezzi di prova è possibile che le loro certezze saranno.............meno certezze. E il pericolo più grande oggi è il Catastocentrismo. Tutti, dai Giudici agli Avvocati e ai tecnici, sono orientati sul fatto che il Catasto individua "l'esatta linea di confine". E questa è una bestemmia. Ma se lo fanno credo sia anche per evitare lungaggini e indagini più approfondite che non piacciono a nessuno. Cordialmente Carlo Cinelli P.S. Faccio notare come lo standard di qualità sulle Riconfinazioni (che io ho scritto - perdonatemi l'immodestia) è giustamente posizionato tra le perizie accanto a quelle estimative. Questa scelta non l'ho fatta io ma oggi la condivido appieno al punto di ritenerla illuminata. Non è tra le operazioni Topografiche, grazie a Dio. Ci sarà un perché.
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