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Autore Burocrazia, cui prodest?

Leo
Leonardo Gualandi (leometra@gmail.com)
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 0 -  0 - Inviato: 14 Maggio 2015 alle ore 19:04

Osservando che alcune discussioni vertono più sull'opportunità di seguire credenze e usanze consolidate piuttosto che norme precise o, meglio ancora, esigenze specifiche e inequivocabili, mi sono sorpreso a osservare che di burocrazia si parla parecchio, ma ci sono un paio di considerazioni che sembrano sfuggire: il significato reale, e le sue conseguenze.

Premetto quindi alcune definizioni di "burocrazia", tratte da dizionari e dalla rete:
Nel Fanfani del 1865: il termine manca.
Nello Zingarelli del 1934: Potere delle pubbliche amministrazioni nel rispetto di leggi e regolamenti.
Nello Zingarelli del 1965 diventa: Potere delle pubbliche amministrazioni nel rispetto di leggi e regolamenti | spr. Pedanteria, Lungaggine di pubblici ufficiali | Complesso degli impiegati delle pubbliche amministrazioni.
Nel Battisti - Alessio (Dizionario etimologico) del 1975, che fa risalire la voce al XIX secolo: organizzazione degli uffici pubblici e dei funzionari; esagerata osservanza dei regolamenti.
Attualmente, online: l'amministrazione pubblica; il complesso degli impiegati, specialmente quelli pubblici | pedanteria, grettezza propria di certi impiegati.
Nel Vocabolario etimologico online: Insieme degli impiegati nell'amministrazione pubblica; Influenza politica dei burocratici.

Direi che si osserva una tendenza all'evoluzione in senso dispregiativo, non necessariamente presente all'origine; tendenza confermata dalle due ricerche online:
www.treccani.it/enciclopedia/burocrazia/
http://it.wikipedia.org/wiki/Burocrazia

Ma per poter tentare una panoramica delle conseguenze, vorrei proporre l'osservazione che dà il titolo a questa mia: conosco una quantità di persone, moltissimi tecnici, e fra le mie conoscenze nessuno ha mai speso una sola parola a favore della burocrazia. Voi ne conoscete, invece?
Sia ben chiaro: quasi tutti ritengono importante avere e rispettare buone norme, ma dando al termine il senso comune più diffuso non c'è uno che sia uno che inneggia alla burocrazia.

Mi fa venire in mente quando, da ragazzino, sentivo tutti parlar male di Andreotti, ma poi me lo sono ritrovato saldo in sella fino alla mia età anziana!

A chi giova, dunque, la burocrazia per godere di tanta salute pur se tutti ne parlano male?
Al contrario dello storico Giulio, non c'è il segreto dell'urna che permette sotterfugi...
E non c'è neppure un collegio elettorale che possa eleggerlo lasciando agli altri l'alibi di non averlo potuto contrastare: la burocrazia è capillarmente presente, anche se non prospera dappertutto con lo stesso vigore.

Azzardo un'ipotesi. Penso che nasca dall'insicurezza, anche se questa potrebbe non essere reale inadeguatezza. Nasce quindi un po' ogni volta che desideriamo una regola da seguire; per sentirci più sicuri, per illuderci di scaricare un po' del peso della responsabilità, anche professionale, su una rassicurante "strada tracciata".

E poi si nutre dei nostri comportamenti; di quella "prudenza" che, lasciando correre qualche piccola imposizione illegittima, perché tanto è piccola e sopportabile, aggiunge ogni giorno un granellino di burocrazia per quasi ogni numero di protocollo rilasciato da un Ufficio. Occhio: un granellino non è una goccia, che scorre via o evapora: si accumula. E pesa.

Mi sono così spiegato quella mia vecchia mania di sostenere "Chi cala le braghe danneggia anche te. Digli di smettere!"

Leonardo

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Autore Risposta

rubino
.
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 0 -  0 - Inviato: 14 Maggio 2015 alle ore 20:08

Ciao Leonardo. Conosciamo tutti qui dentro, per esperienza diretta, ciò che è stato, per decenni, il non plus ultra della burocrazia italiana: il Catasto! Alla lettera significa "governo degli uffici" secondo il termine francese "bureau" e proprio di questo si tratta: alla base c'è la scusante di dover far rispettare una norma, il più delle volte si pretende l'osservanza di una procedura consolidata all'interno di un certo gruppo di persone pagate dall'amministrazione a cui il Cittadino si rivolge, e noi sappiamo bene quanto varii da ufficio ad ufficio l'applicazione di una norma. Questa consuetudine consolidata, da seguire pedisseguamente, è spesso imposta da persone alle quali, secondo il detto delle mie parti, è stato messo il cappello in testa ed è stato fatto generale: come vedi, della burocrazia non parlo bene e non posso nemmeno farlo in astratto perchè il mio DNA si ribellerebbe in quanto era proprio attraverso la burocrazia, o meglio il piccolo potere dei suoi uomini, che tutti i regnanti del Regno di Napoli prima, delle Due Sicilie poi e del Regno d'Italia successivamente, mostravano la loro faccia truce, ignorante, rapace, arrogante al popolo il quale, non a caso, quando si incazzava dava fuoco agli uffici (e per primi a quelli del Catasto). Non è questione di insicurezza, secondo me è faccenda di troppe leggi e di somma strafottenza degli interessi del Cittadino, a cui mai darò colpa alcuna.

Segue. Ciao.

Buonasera a tutti.

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Leo
Leonardo Gualandi (leometra@gmail.com)
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 0 -  0 - Inviato: 14 Maggio 2015 alle ore 20:37

Ah, Rocco!
Mi solleva assai che, dopo il Regno di Napoli, quello delle Due Sicilie e quello d'Italia, tu possa escludere la "deriva burocratica" della Repubblica!

Comunque, a parte le celie, confido che tu non abbia letto, nei miei appunti, intenzioni colpevoliste verso il Cittadino. Io qui mi rivolgo, per la maggior parte, a Liberi Professionisti. I quali si trovano, volenti o nolenti ma purtroppo spesso non coscienti, nella condizione di mediare i rapporti del summenzionato Cittadino con la P.A. che parrebbe burocratizzata.

Lungi da me l'idea di attribuire colpe! E se così è parso me ne scuso sinceramente e intendo subito sgravarne i potenziali destinatari. Ma le responsabilità faccio molta più fatica a negarle. Non posso.

Leonardo

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totonno
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 0 -  0 - Inviato: 15 Maggio 2015 alle ore 06:57

Mi sono calato molte volte le braghe per evitare la burocrazia. Per me, non potendo eliminarla, è importante farlo con onore, dignità, professionalità e, soprattutto coscienza. In base all'esperienza ne dobbiamo sapere gli effetti, del calo, che, badate bene, NON vuol dire prenderlo nel di dietro. L'evitarlo è sintomo di grande sapienza nello sbrigare i compiti che ci vengono assegnati. Il calo molte volte consente di risparmiare un mucchio di tempo dovuto a far capire al burocrate che non si deve permettere di farlo. Cosa impossibile, perche la legge è veramente dalla sua parte. Molto meglio farlo contento e risparmiare un mucchio di tempo, denaro e fegato. Anche se spesso non lo si accetta, facciamo BUON VISO A CATTIVO GIOCO consapevoli del fatto innegabile che noi professionisti, il mondo, non lo possiamo cambiare. Inutile illuderci.

Saluti.

Antonio

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Leo
Leonardo Gualandi (leometra@gmail.com)
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 0 -  0 - Inviato: 15 Maggio 2015 alle ore 07:23

Buongiorno, Antonio.
Ti devo confessare che l'immagine di un calo della braga cosciente, dignitoso, onorevole e professionale la vedo un po' offuscata, ma forse l'età mi ha danneggiato la vista.

Stando a quanto ho descritto in apertura, però, nei casi in cui la legge è dalla parte del funzionario, le richieste che lui pone non configurano "burocrazia dispregiativa". Dunque se le rispetto non dimostro cedimento, mentre se non le rispetto sono impreparato.

La "burocrazia dispregiativa", oggi detta "burocrazia" tout court, si ha quando il funzionario esprime "pedanteria, lungaggine, grettezza", come sopra definito. E in questi casi non riesco proprio a immaginare onore, professionalità e tutte le altre belle cose nel piegarvisi. Inoltre ribadisco l'effetto imitativo che ne consegue.

D'altra parte osservo che nel link "Treccani" che ho dato, si parla di tendenza alla deburocratizzazione; come Professionisti attivi nel collegamento fra Cittadino e Amministrazione dovremmo aspettare che ci cali dall'alto, oppure partecipare? Per rispondere tener presente il primo coro dell'Adelchi...

Infine, Antonio, se dovesse risultare onorevole, professionale ecc. ecc. il calo preventivo della braga, permettimi di confidare di non dover mai essere in fila vicino a te! Anche se dici che la cosa non implica la "ricezione", non riesco a immaginare uno spettacolo edificante: con la diffusione dei paletti da non oltrepassare per la riservatezza, sai che bello spettacolino da alcuni passi di distanza!

Leonardo

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SIMBA964

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 0 -  0 - Inviato: 15 Maggio 2015 alle ore 08:41

Salve



Le domande Leo che hai posto non sono poche, cercherò di rispondere ad una ad una.



1- Significato reale ? : dovrebbe essere l’applicazione in modo inequivocabile da parte di qualcuno delle leggi che vigono in un determinato paese.

2- Conseguenze? : le conseguenze possono essere tantissime, dipende molto da quale burocrate applica le leggi e dal come.

3- Se conosciamo tecnici che sono pro per la burocrazia? ne conosco pochi.

4- A cosa giova la burocrazia se tutti ne parlano male? anche parlandone male ci sono comunque degli aspetti positivi della burocrazia.



Considerazioni personali: il burocrate esiste perché devono essere applicate le leggi le norme e tanto altro, lo stesso burocrate è intrigato nel mondo delle leggi e molte volte è in difficoltà anche lui nello esprimere e far capire agli altri il reale significato della legge.

Se le leggi in Italia fossero in un numero altamente inferiore (vedi in Francia, Stati Uniti e altri paesi) probabilmente anche il burocrate sarebbe più sereno e tranquillo nell’espletamento dei sui incarichi.

Esistono burocrati di tutti i generi, chi è terra terra, chi è tassativo, chi è pratico, ecc.., come d’altro canto esistono tecnici con le stesse caratteristiche dei burocrati.

Personalmente penso che non si debba mai calare le braghe di fronte a quei burocrati, che per motivi strettamente personali, si nascondono dietro ad una interpretazione della legge.

Questi vanno contrastati, anche perché causano danni alla collettività.

Ritengo che i burocrati abbiano una grande responsabilità e per questo dovrebbero di tanto in tanto essere controllati, ed anche cambiati di luogo di lavoro, per non crearsi delle lobbi che difficilmente potrebbero essere sradicate.

Sono consapevole che siamo sommersi quotidianamente dalla burocrazia, ormai allo spasimo in ogni campo, e questo ci causa tanta insicurezza.

Se chi fa le leggi fosse più immerso nella vita di tutti i giorni si renderebbe conto perché il burocrate è così burocrate.



Saluti cordiali

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rubino
.
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 0 -  0 - Inviato: 15 Maggio 2015 alle ore 09:24

"Leo" ha scritto:
Ah, Rocco!
Mi solleva assai che, dopo il Regno di Napoli, quello delle Due Sicilie e quello d'Italia, tu possa escludere la "deriva burocratica" della Repubblica!

Comunque, a parte le celie, confido che tu non abbia letto, nei miei appunti, intenzioni colpevoliste verso il Cittadino. Io qui mi rivolgo, per la maggior parte, a Liberi Professionisti. I quali si trovano, volenti o nolenti ma purtroppo spesso non coscienti, nella condizione di mediare i rapporti del summenzionato Cittadino con la P.A. che parrebbe burocratizzata.

Lungi da me l'idea di attribuire colpe! E se così è parso me ne scuso sinceramente e intendo subito sgravarne i potenziali destinatari. Ma le responsabilità faccio molta più fatica a negarle. Non posso.

Leonardo



Chiedo scusa a tutti, il mio intervento è poco chiaro e si dimostra che quando non si ha il tempo necessario per rileggerlo è meglio evitare di inserirlo, ma stava per giocare il Napoli e andavo di fretta. A presto.

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geocinel
Carlo Cinelli
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 0 -  0 - Inviato: 15 Maggio 2015 alle ore 10:40

Io credo che per capire perché in Italia esiste un così alto livello di burocrazia bisogna, come sempre, rifare un excursus storico.

Credo che il termine corretto di burocrazia lo riporti lo Zingarelli del 1965.

E' il processo di controllo da parte della pubblica amministrazione sul cittadino affinché vengano osservate leggi e norme.

E da qui la domanda: Perchè in Italia, a differenza di altri stati, esiste un eccesso di burocrazia?

Le risposte che io do sono principalmente due.

La prima, quella originaria e riferita alla storia, è perché l'Italia, a differenza di altri stati dove lo stato repubblicano era più consolidato, venendo fuori dal fascismo creò la macchina burocratica a garanzia del rispetto delle norme.

Oggi questo non avrebbe più ragione di esistere.

Nonostante ciò la burocrazia è aumentata e ha creato assistenzialismo, clientelismo, corruzione ecc.

La seconda risposta che do è proprio in relazione a queste considerazioni.

La burocrazia fa comodo al potere; anche e soprattutto a quello politico che attraverso di essa alimenta le proprie casse.

Se ne può uscire?

Certo, con una rivoluzione. Forse.

Cordialmente

Carlo Cinelli

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Leo
Leonardo Gualandi (leometra@gmail.com)
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 0 -  0 - Inviato: 15 Maggio 2015 alle ore 11:00

Mi piace l'analisi di Carlo; meno la conclusione Magari se ne potrebbe "uscire", letteralmente, anche espatriando...
Oppure con una "rivoluzione di mentalità". Ecco perché mi piace evitare la rassegnazione: che non sia possibile aspetterei a dirlo dopo aver provato.

In particolare apprezzo le due osservazioni collegate "Oggi non avrebbe ragione di esistere" e "è aumentata", che anche Carlo lega con un "nonostante ciò".
Non ho invece alcuna conferma che la b. faccia comodo soprattutto al potere politico. Penso che chiunque venga messo in condizione di avere un potere corra il rischio di trarre "soddisfazione" dal suo esercizio. E molte resistenze alla sua modifica, come pure molte sue estensioni derivino proprio da soggetti diffusamente sparpagliati nel tessuto sociale. Vedi sopra per i Liberi Professionisti.

Se l'espansione c'è stata in mancanza di una necessità oggettiva, probabilmente la diffusione di una mentalità soggettiva attenta a contrastare ogni incremento potrebbe avere effetti. Sto parlando di mentalità perché ho l'impressione che aspettare che la burocrazia ridimensioni sé stessa è contraddittorio.

Mi sembra che si speri diffusamente che un qualche "governo" se ne esca con un proclama del tipo: "La burocrazia è un male gravissimo! Faremo norme severissime contro la burocrazia!" ???

Leonardo

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geocinel
Carlo Cinelli
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 0 -  0 - Inviato: 15 Maggio 2015 alle ore 11:24

Leo

Non ho specificato di quale Rivoluzione ci sia bisogno. Sai bene che sono un tipo tendenzialmente non violento.

Ciao

Carlo

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totonno
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 0 -  0 - Inviato: 15 Maggio 2015 alle ore 11:29

"rubino" ha scritto:

Chiedo scusa a tutti, il mio intervento è poco chiaro e si dimostra che quando non si ha il tempo necessario per rileggerlo è meglio evitare di inserirlo, ma stava per giocare il Napoli e andavo di fretta. A presto.



Buongiorno a tutti

Leggo una velata amarezza in questo intervento, non è che il Napoli è uscito dalla coppa? Consolati che alla Viola è andata molto peggio !

Devo precisare, perchè Stefano dà un giudizio sul "calo" che non mi appartiene.

Il termine "calare le braghe" per me non vuol dire subire una ingiustizia senza avere la forza di contestarla. Vuol piuttosto dire, in questo contesto, "fare buon viso a cattivo gioco", senza compromettere la qualità del mio lavoro che deve rimanere rispettoso delle norme, dei regolamenti e di tutte le leggi che lo rendono legale e quindi incontestabile.

Faccio un esempio per spiegare meglio.

Riempire un modulo predisposto dal comune per una comunicazione di inizio di attività edilizia libera è una cosa che più burocratica di quella non esiste. Quando nacque, sbandierata come semplificazione e quindi eliminazione anche della feroce burocrazia che vigeva prima, inserirono però una serie infinita di paletti sottoforma di qudratini da spuntare in più pagine del modulo, di cui uno di questi fu niente di più appartenente a quella burocrazia che si prefiggeva di togliere: il professionista doveva dichiarare di NON AVERE RAPPORTI DI DIPENDENZA con il committente. Tutti a chiedersi che voleva dire. Io ce l'ho sempre il rapporto di dipendenza con il committente. Oppure quella dichiarazione fantastica che oggi vige in un modulo di un comune che non sto a nominare nel quale si va a dichiarare che nell'abitazione NON si svolge attività che necessiti di SLOT MACHINE. Assurdo. Eppure io ho dovuto spuntare e quindi dichiarare quelle cose obbligatoriamente richieste. Per me questo è "calarsi le braghe", mio malgrado, cioè fare "buon viso a cattivo gioco".

Detto ciò la burocrazia dispregiativa per me non è burocrazia, è un altra cosa. La burocrazia è un meccanismo che si crea naturalmente con le troppe leggi, spesso non chiare, che dettano procedure che sono inutili, onerose e dispendiose per il cittadino chiamato a rispettarle e per tutta la società.

Il funzionario della P.A. che invece fa un cattivo servizio al cittadino o al professionista, magari facendolo aspettare più del dovuto oppure facendolo rimbalzare da un ufficio all'altro, sempre giustifica il suo comportamento per la troppa burocrazia che c'è in Italia, ma in realtà è egli che sbaglia e va punito. Cui per forza, in questi casi, dove la burocrazia c'entra poco, ma c'entra invece molto di più la ignoranza dei dirigenti e dipendenti delle P.A. che devono svolgere il servizio a norma di legge e a favore del cittadino (una firma a una autorizzazione edilizia che non si mette mai, perchè il responsabile è in vacanza, per favore !!), è questo che noi addetti ai lavori non dobbiamo transigere e infuriarsi ! Ma non contro la burocrazia, ma contro i reali responsabili. In questo caso Leonardo può stare tranquillo che non mi tolgo le braghe !

Saluti.

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SIMBA964

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 0 -  0 - Inviato: 15 Maggio 2015 alle ore 11:45

"totonno" ha scritto:

Devo precisare, perchè Stefano dà un giudizio sul "calo" che non mi appartiene.







Ciao Anto

Non capisco come hai potuto pensare che la frase "calo le braghe " sia in qualche modo collegata a te.

Mi scuso se ti ho dato quella impressione, il mio calo delle braghe era riferito in senso generale e non specificatamente a qualcuno.

Ciao e buona giornata

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totonno
(GURU)
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 0 -  0 - Inviato: 15 Maggio 2015 alle ore 12:24

Sapevo che non era riferito a me.

Ma la lettura che dai tu sul "calo delle braghe", che non discuto, è diversa dalla mia.

Voglio dire che se intendessi il "calo" come lo intendi te, e forse anche come lo intende Leonardo, è chiaro che non lo farei mai.

Spero di averlo chiarito. Per questo il calo l'ho associato al "fare buon viso a cattivo gioco".

Tutto qui.

Ciao.

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