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cambio destinazione uso |

alesgeo
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Ciao a tutti e spero abbiate fatto tutti una buona pausa estiva, almeno per chi è già tornato al lavoro. Devo chiedervi un piccolo chiarimento su una cosa che mi ha detto un collega e per la quale non trovo riferimenti. In sostanza sto per presentare un elaborato progettuale per un cambio di destinazione d'uso, da locale commerciale a studio medico, con piccole variazioni d'interni. L'attuale locale commerciale è del 1980 e dispone di servizi igenici non a norma con il D.M. 236/1989. Io, nel preparare il progetto, ho disposto lavori mirati affinchè il servizio igenico sia conforme all'attuale detatto normativo. Un collega invece mi ha detto che posso non farlo, perchè si tratta di un edificio sorto prima del citato D.M. 236/1989. A me pare un'idiozia, voi ne sapete niente??? Mille Grazie.
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sissy34
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03 Ottobre 2004
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Firenze
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"alesgeo" ha scritto: Ciao a tutti e spero abbiate fatto tutti una buona pausa estiva, almeno per chi è già tornato al lavoro. Devo chiedervi un piccolo chiarimento su una cosa che mi ha detto un collega e per la quale non trovo riferimenti. In sostanza sto per presentare un elaborato progettuale per un cambio di destinazione d'uso, da locale commerciale a studio medico, con piccole variazioni d'interni. L'attuale locale commerciale è del 1980 e dispone di servizi igenici non a norma con il D.M. 236/1989. Io, nel preparare il progetto, ho disposto lavori mirati affinchè il servizio igenico sia conforme all'attuale detatto normativo. Un collega invece mi ha detto che posso non farlo, perchè si tratta di un edificio sorto prima del citato D.M. 236/1989. A me pare un'idiozia, voi ne sapete niente??? Mille Grazie. io sono d'accordo con te. DAto che fai una pratica edilizia nel 2008, devi rispettare la normativa in vigore alla data odierna.
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fuego
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24 Maggio 2008
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Ciao Alesgeo. Se c’è una cosa complicata da progettare sono proprio gli studi medici, e perciò darti una risposta senza conoscere bene cosa devi progettare è un po’ difficile. Innanzitutto devi capire se si tratta di “studio medico” o “ambulatorio medico” e se lo studio sarà convenzionato o no ai sensi della Legge 412/1991 all’art. 4 comma 2. A secondo dei casi le norme di riferimento saranno diverse. A tal proposito su internet ho trovato questo documento che ti potrà essere d’aiuto: www.fimmg.org/avveniremedico/200601/AM_200601_ilpunto.pdf . Rispondendo alla tua domanda in termini generali, il problema non si pone: nel momento in cui fai il cambio di destinazione d’uso devi adeguare i nuovi locali all’attuale normativa (L.13/89 ma anche la 46/90, la 626/94, ecc…). Ciao
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alesgeo
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01 Dicembre 2005
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"fuego" ha scritto: Ciao Alesgeo. Se c’è una cosa complicata da progettare sono proprio gli studi medici, e perciò darti una risposta senza conoscere bene cosa devi progettare è un po’ difficile. Innanzitutto devi capire se si tratta di “studio medico” o “ambulatorio medico” e se lo studio sarà convenzionato o no ai sensi della Legge 412/1991 all’art. 4 comma 2. A secondo dei casi le norme di riferimento saranno diverse. Ciao Ottime info, Mille Grazie Nel leggere quanto, mi è sorto però un dubbio, trattandosi di studio professionale privato e in particolare di uno studio dentistico, che quindi non necessita di alcuna autorizzazione da parte del Sindaco, mi sono chiesto se poi è proprio necessario fare il cambio di destinazione. Gli studi privati possono essere aperti anche presso l'abitazione personale del professionista, quindi, perchè non anche in un locale commerciale che in questo caso ben si presta al caso???
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fuego
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24 Maggio 2008
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Ciao. Ah, è un dentista? allora io non sono mica così sicuro che possa esercitare in casa. Un conto è un medico di base ed un conto è un dentista. Se è uno studio dentistico avrà delle apparecchiature rx (quindi dovrai adottare tutta una serie di precauzioni - non certo compatibili con la civile bitazione), dovrai informare il resto dei condomini che utilizzi materiale potenzialmente pericoloso, dovrai prevedere un apposito locale x la raccolta dei rifiuti (sono rifiuti speciali, non li puoi mettere nel cassonetto, ma li devi far smaltire da ditta specializzata), è probabile che devi avere il doppio servizio igienico (uno x i pazienti ed uno per il personale), magari nel locale dove opera il dentista devi pure avere un lavello, devi prevedere gli scarichi dell'acqua per la sputacchiera della sedia dentistica, ecc... Come se non bastasse mi pare di ricordare che ci dovrebbero essere pure delle leggi regionali (o per lo meno in Piemonte ce ne dovrebbe essere una). Insomma detta terra terra è un casino. Prova a sentire sia l'ASL di competenza e sia qualche azienda che produce arredi x dentisti. Ciao PS. gentilmente, potresti cambiare il titolo del post e metterne uno un po' meno ambiguo. Grazie
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alesgeo
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Naturalmente quando ho detto che si può esercitare in casa, intendevo dire che deve comunque esistere una netta separazione tra i locali adibiti a studio medico e i locali ad uso residenziale, ci mancherebbe. Anche a rigor di logica, io sarei il primo a non andare da un dentista che invece di ricevermi in uno studio attrezato, mi riceve nel soggiorno di casa, magari con la famiglia che in quel momento guarda la TV, o magari con l'odere dello stufato nel forno... Quanto agli apprestamenti tecnici e non solo, tutto calcolato.
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fuego
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Sai com'è, se ne vedono di tutti i colori, ed a pensar male uno quasi sempre ci prende... non me ne volere  . Ma torniamo a noi. In primo luogo correggo parzialmente quanto detto nel mio post precedente: effettivamente esistono delle Deliberazioni dei Consigli Regionali (per il Piemonte è del 22.02.2000 n. 616-3149) in applicazione del DPR 17.01.1997, dove vengono definiti i requisiti minimi delle strutture sanitarie (pubbliche e private), ed è obbligatorio per le strutture convenzionate. Comunque la sua lettura può servire come schema di massima anche per le strutture non convenzionate (per quanto in questi casi non sia obbligatorio). Tieni inoltre presente che quello che oggi è uno studio medico dentistico domani potrebbe trasformarsi in ambulatorio medico convenzionato: quindi prendi in considerazione già adesso le future evoluzioni. Detto questo, se il locale è un locale commerciale e lo studio è un piccolo studio da dentista non è detto che tu debba fare il cambio di destinazione d'uso: verifica le norme del PRGC. Già che ci sei dai anche un'occhiata al regolamento di condominio (ammesso che ne esista uno) e verifica che non ci siano divieti di aprire studi medici. E ora veniamo alla tua prima domanda: devi o non devi adeguare i locali al D.M. 236/1989? L'art. 82 del DPR 380 del 06.06.2001 (Testo Unico) dice: "1. Tutte le opere edilizie riguardanti edifici pubblici e privati aperti al pubblico che sono suscettibili di limitare l'accessibilità e la visitabilità di cui alla sezione prima del presente capo, sono eseguite in conformità alle disposizioni (...omissis...), recante norme per l'eliminazione delle barriere architettoniche, e al decreto del Ministero dei lavori pubblici 14 giugno 1989, n.236." Quindi direi che essendo uno studio medico dentistico un luogo aperto al pubblico, quanto meno devi garantire l'accessibilità. Comunque, legge a parte, direi che uno studio medico che adotta misure per i disabili ne guadagna in termini di fruibilità da parte dei clienti oltre che d'immagine. Tieni presente che queste prescrizioni non servono solo ai disabili, ma anche alle persone anziane e a chi ha momentanei problemi di mobilità (es. chi ha le stampelle, donne incinte, ecc.) o a chi ha un passeggino. Quindi al tuo posto l'accessibilità la garantirei comunque. Spero di esserti stato d'aiuto. Buona giornata
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