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13 Settembre 2013 - IL PROSSIMO RILIEVO LO FACCIO CON DRONE
Negli ultimi anni, la rapida evoluzione nel campo dei microprocessori e dei sensori unita alle elevate prestazioni per batterie e motori, ha permesso lo sviluppo di una nuova classe velivoli, dimostratasi insostituibile in una vasta serie di applicazioni.
Questa famiglia di piccoli velivoli, più comunemente identificata con il termine DRONE, è denominata UAV (Unmanned Aerial Vehicle); APR (Aeromobile a Pilotaggio Remoto); VTOL (Vertical Take-Off and Landing) oppure MULTIROTORE, dato che la propulsione è garantita da più gruppi di motore-elica.
I velivoli a nostra disposizione sono multirotori ad alimentazione elettrica. Il numero dei motori può variare da tre a dodici anche se, in base all’esperienza maturata, si predilige la configurazione quattro motori (quadricotteri) per il training, a sei per buona parte delle applicazioni di rilievo, e ad otto per impieghi in cui è richiesto un elevato payload (peso del carico).
Il sistema è compatto e maneggevole. Al’interno di uno chassis (in carbonio, in alluminio) sono alloggiati tutti i componenti del velivolo: motori, batteria, cablaggi e l'elettronica di controllo.
Il software, che acquisisce i dati dai sensori di bordo e li processa in tempo reale, stabilisce e trasmette ai motori il corretto valore di potenza e quindi velocità di rotazione/spinta, permettendo così al velivolo di mantenersi livellato e di effettuare tutte le manovre necessarie per lo svolgimento delle operazioni richieste.
Una delle peculiarità di questi velivoli è la riduzione drastica di componenti meccanici, basando il proprio funzionamento quasi completamente sull'elettronica e sul software di gestione. Questo permette flessibilità, facilità di gestione e manutenzione, e abbattimento generale dei costi.
Il velivolo è equipaggiato con tre giroscopi e un accelerometro triassiale di tipo MEMS. L'altitudine viene misurata con un sensore barometrico a 16bit. L'orientamento rispetto al Nord, viene determinato con un magnetometro su tre assi. Infine abbiamo un ricevitore GPS, con antenna planare in grado di ricevere ed elaborare i dati dei satelliti e anche i dati di correzione del sistema europeo EGNOS.
L'elettronica di bordo dialoga con la stazione a terra per mezzo di un radio-modem bidirezionale. Questo permette di visualizzare la posizione del velivolo sulla mappa della zona interessata dalle operazioni e l’orientamento della prua. Permette inoltre l'invio del piano di volo al velivolo, dei waypoint, dei dati di direzione della prua, altitudine, eventuali POI (point of interest), ecc.
Le immagini riprese e registrate dai sensori (ottici, IR, lidar) a bordo, possono anche essere registrate e visualizzate a dalla stazione a terra, grazie ad una trasmittente video analogica o digitale, che in caso di applicazioni critiche può anche essere criptata.
Il raggio di azione di questi velivoli può essere considerato pari ad un chilometro, mentre l'altitudine massima di esercizio si può considerare intorno ai 300m dal suolo. l’autonomia del velivolo varia dai 15 ai 20 minuti. Il payload varia tra i 300 grammi e i dieci chilogrammi.

APPLICAZIONI
- Rilievo 3D territoriale (DTM, DSM)
- Urban Mapping 3D
- Rilievo costiero e fluviale
- Cave e discariche
- Zone a rischio idrogeologico
- Manutenzioni campi fotovoltaici
- Dispersioni termiche edifici
- Ispezione opere e infrastrutture
- Monitoraggio ambientale
- Agricoltura
- Controllo Discariche abusive e acque reflue
- Aerofotogrammetria territoriale (DTM, DSM e ortofoto)
- Urban Mapping
- GIS e cartografia
- Ispezioni reti elettriche
- Pubblica sicurezza
Fonte microgeo
http://www.microgeo.it

GeoliveStaff
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