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Argomento: riconfinazione...
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Leo
Leonardo Gualandi (leometra@gmail.com)
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO (GURU)
Iscritto il:
30 Agosto 2003
Messaggi:
998
Località
Castel del Rio
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Calma, ragazzi. Calma. Torno su un concetto già espresso, sperando di chiarirlo meglio. Una cosa sono le speranze, un'altra le dimostrazioni. E bisogna poi ricordare che le dimostrazioni non sono sempre sufficienti ad "ottenere ragione": bisogna saperle esprimere e trovare chi le capisca! Comprendo la frustrazione di Barbara per il fatto di sentirsi vittima di un (tentativo di) sopruso. Ma proprio perché questo resti un tentativo, è bene non sottovalutare gli elementi contrari alla propria tesi. Fermo restando che non si deve neppure escludere a priori che gli estremi per l'usucapione siano talmente concreti da sconsigliare perfino di spendere risorse nell'opposizione. Che il preliminare sia un atto unilaterale significa che non ha alcun effetto sull'occupante il terreno, che non è tenuto a conoscerne l'esistenza (a meno che questi non sia intervenuto firmando a qualche titolo - ad esempio testimone o... acquirente - la scrittura). Mi sembra evidente che per interrompere efficacemente i termini dell'usucapione l'occupante debba essere messo ufficialmente e formalmente al corrente dell'azione compiuta a quel fine. Per questo ho ipotizzato che la semplice registrazione del preliminare non possa aver effetto se non dopo che un evento, anche estraneo alle parti, ne abbia portato ufficialmente a conoscenza l'occupante. Ricordiamoci che io non sono tenuto a verificare periodicamente che a qualche bello spirito non sia venuto in mente di promettere in vendita casa mia ad altri con una scrittura registrata, pena la perdita della casa se non intraprendo azioni adeguate: i termini temporali per il compimento di quelle azioni non partono certo dalla registrazione, bensì dal momento in cui ho l'obbligo di venirne a conoscenza! Morale: qui noi ci dilettiamo di ipotesi, prudenti o rassicuranti che siano. Ma a Barbara servono basi giuridiche solide per prendere delle decisioni il più possibile efficaci. Preparare il giudizio al meglio, dice giustamente Robertopi. Nonostante io sia un acceso sostenitore della collaborazione fra Tecnici e Avvocati, in questo caso penso proprio che un Tecnico possa dare un contributo molto modesto. Se sbaglio mi corigerete... :? Leonardo
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dioptra
(GURU)
Iscritto il:
10 Aprile 2003
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Piove di Sacco(PD) dioptra@dioptra.it (Autore OK_Pregeo)
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Salve Suggerisco a Barbara un'azione, veda Lei come, fatta in modo da far sputare fuori al confinante il riconoscimento che quel terreno non è suo e che lo possiede nei modi in cui è stato descritto, magari con testimoni che si trovano li "per caso". Questo fatto potrebbe interrompere l'usucapione e riportare all'attualità la situazione. Lo so che sa di imboscata ma carognata per carognata ugnuno pensa ai suoi interessi. cordialmente
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Cristofaro
Iscritto il:
10 Maggio 2004
Messaggi:
60
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Marina di Camerota (SA)
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"geocinel" ha scritto: "Cristofaro" ha scritto: mi accingo ad esporre un caso che potrebbe essere oggetto di causa presso l'aula di tribunale...ma nella speranza che questo non avvenga chiedo lumi a chi come me esercita la professione al fine di addivenire ad una soluzione più equa e corretta per le parti ed evitare così il peggio... nell'anno 1978 furono acquistati due lotti confinanti di rispettiva proprietà. Questi lotti erano stati generati da due frazionamenti eseguiti a distanza di poco tempo. nell'andare a materializzare i 3 vertici di confine, come confermato dal tecnico redattore dei frazionamenti, le parti si accordarono per una diversa materializzazione dei vertici in loco, quindi senza dover considerare i frazionamenti, furono apposti i vertici con picchetti in ferro infissi nel suolo, fuoriuscendo di circa 30-40 cm dal piano di campagna. la materializzazione definitiva non fu mai realizzata, vuoi per il buon rapporto di vicinato, vuoi per una più ampia possibilità di transitare sul luogo, vuoi per altro motivo. a distanza di qualche anno, dopo aver iniziato ad edificare sui rispettivi lotti gli immobili di proprietà, la parte A di comune accordo con la parte B rilevarono uno dei tre vertici della dividente dei due lotti. la parte A trascrisse questi rilievi metrici sulla parete esterna più prossima al vertice in questione (che bel modo di trascrizione!!!), rimanendo d'accordo che la parte B avrebbe trascritto successivamente i dati ricopiandoli sulla muratura esterna. nel corso degli anni, per vari interventi, i vertici della dividente saltarono. nel 1984 fu dato incarico ad un tecnico, non del luogo, di ripristinare i vertici persi. il tecnico non tenendo conto, erroneamente, delle misurate riportate sulla muratura, eseguì esclusivamente il rilievo celerimetrico, determinando così i vertici della dividente come da frazionamenti antecedenti l'acquisto dei lotti. anche allora furono posizionati i vertici, senza materializzazione definitiva del confine. nel corso del tempo, i picchetti posti in loco sono risaltati, ma questa volta, la parte B, aveva rilevato le misurate, riportandole su un foglio di carta. ad oggi, volendo eseguire la materializzazione del confine (3 vertici), come mi devo comportare? considerare l'unica misurata della parte A riportata su muratura e proseguire l'apposizione dei rimanenti vertici tenendo conto delle misurate derivanti dal successivo rilievo celerimetrico? confido in un intervento di geocinel, in ogni caso ringrazio tutti per la dovuta attenzione. Arrivo, tardi, ma arrivo. Premesso che non sei stato campione di chiarezza e premesso che la situazione è complessa provo a dirti come mi comporterei io in questo caso. Se, come penso, le due persone sono ancora vive, proverei a fare quello che fece il "distratto" tecnico redattore del tipo. Tentare quindi, riutilizzando l'unica misura a disposizione ed integrandola con altre, di materializzare, questa volta definitivamente (terminazione), una linea di confine. E' del tutto evidente che questa linea dovrà tener conto di quella catastale. Perché? Perché dovrà essere abbastanza compensativa sennò è difficile pensare ad un accordo. Quindi tu dovrai fare il rilievo dello stato attuale, sovrapporlo ai frazionamenti e fare in modo di tracciare altri due punti che abbiano quelle caratteristiche. Poi dovrai eseguire il frazionamento e la relazione per un atto notarile di rettifica confine che a livello di tassazione è anche molto agevolato. Se questa via non fosse percorribile allora prenderei in considerazione quello che diceva Udino alias dioptra per un eventuale arbitrato oppure anche le indicazioni di Leo riguardo alla collaborazione con legali. Cordialmente Carlo Cinelli Sono trascorsi oltre 3 anni dal mio post (a dire il vero quasi 4!!!!) ...però una soluzione al mio quesito è stata trovata di comune accordo, grazie anche a suggerimenti di quanti intervenuti. Per cui, al fine di chiudere il post e di portare a conoscenza dei colleghi la risoluzione adottata, mi accingo ad esporre quanto appresso. Riassumendo speditamente, da frazionamenti datati anno 1978 erano stati generati n.2 lotti con superfici nominali identiche, venduti alle parti interessate e senza materializzazione dei confini adiacenti tra loro. da misurate eseguite in loco, si è provveduto ad individuare in via bonaria tali confini, una volta assodato che gli stessi erano stati originati dai suddetti frazionamenti "su carta". Ad oggi, dopo innumerevoli tentativi, è stato materializzato il "nuovo confine" con paletti e rete metallica posti in opera. Al fine di terminare i 2 lotti (A e B), si è rilevata l'intera superficie reale materializzata in loco (perimetro di A+B) e tenendo conto di quanto edificato nonchè delle pertinenze insistenti sui lotti, si è materializzato il nuovo confine perequando le nuove superfici. la SN del singolo lotto (A o B), derivante dai frazionamenti 1978, era 800 mq mentre la SR rilevata a seguito del riconfinamento è pari a 789 mq. chiaramente non c'è corrispondenza tra catastale e reale per cui la nuova dividente non coincide affatto con il confine catastale anzi, in seguito ad una preventiva elaborazione con Pregeo, la nuova dividente risulta insistere su un unico lotto della parte B. quindi non si può nemmeno parlare di compensazione di superfici a riguardo. ora mi chiedo, come procedo alla regolarizzazione di quanto appena descritto? frazionamento + ... (atto notarile, scrittura privata...ecc.)?
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