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Argomento: Riconfinare con Pregeo, si può?

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geocinel
Carlo Cinelli
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 0 -  0 - Inviato: 20 Marzo 2019 alle ore 09:13

"rubino" ha scritto:
L'elaborazione dei dati eseguita dal PREGEO ha seguito l'evoluzione della procedura e non è stata sempre uguale. La svolta si ebbe con la Circ. 2/1992 del 13.1.1992, con la quale si annunciò l'introduzione della riga di tipo 9; a pag. 5 si può leggere:

"Integrazione della procedura PREGEO: rivisitazione di alcune problematiche geometriche e numeriche Definizione di un nuovo tipo riga (codice 9): - necessaria per affinare il processo di standardizzazione dei dati, per migliorare la leggibilità dei risultati e velocizzare la fase dì calcolo delle superfici; - avrà la funzione di codificare univocamente la quota media del rilievo, il tipo di strumentazione utilizzata e fornire a priori la Est media della zona oggetto del rilievo, al fine di permettere il calcolo del modulo di deformazione necessario nella determinazione della superficie senza passare attraverso la fase di rototraslazione; - la riga è obbligatoria e dovrà essere postainposizione immediatamente successiva alla riga di tipo“0”; -i campi presenti nella riga“9” conterranno leseguenti informazioni 9 | quota | precisione lineare | precisione angolare | Est media | nota | dove: quota e' quella media, in metri, sul livello medio del mare; precisione lineare e' quella strumentale, espressa in millimetri, scelta tra questi valori: 100 per la stadia e l0 per distanziometri elettro-ottici; precisione angolare e' quella strumentale, in secondi centesimali, scelta tra questi valori: 100 per tacheometro e 20 per teodolite; Est media è la coordinata media (est o y), in metri, della zona rilevata; nota e' un campo commento di 40 caratteri nel quale può, essere indicata la tipologia di strumentazione usata. Quanto richiesto dalla circolare 2/88, sull'indicazione della strumentazione di rilievo con righe di tipo “6”vieneadesseresuperatodaquantosopra espresso."


Con la LETTERA-CIRCOLARE 07.05.1993 CV/93/61 si attivava (da maggio a luglio' 93) la versione 7.00 di PREGEO, con la riga di tipo 9 citata; a pag. 6 si legge:

"Per quanto concerne la rototraslazione, necessaria ad un primo inquadramento cartografico del rilievo di aggiornamento, verrà eseguita automaticamente - in fase di elaborazione- - se i punti fiduciali utilizzati nel rilievo e riposrati nel libretto sono presenti in archivio e apprtengono tutti alla stessa origine catastale; diversamente il libretto viene elaborato nell'usuale sistema di riferimento locale"


Usuale! Come diceva il mio compianto Prof. di Topografia (Ing. Antonio Abruzzese): "qui ci deve suonare il campanellino!": tutti gli atti d'aggiornamento del c.t. approvati prima del periodo di attivazione maggio - luglio '93 sono stati elaborati con le versioni precedenti alla 7.00, non con la rototraslazione baricentrica che, come diceva bene Carlo, "assorbe" gli inevitabili errori di rilievo di tutti i punti, PF e di dettaglio, verso il baricentro del poligono fiduciale, e questo in maniera diversa rispetto a quanto la procedura faceva prima: "l'assorbimento" dell'anomalia avveniva sui due PF che il tecnico indicava, uno di origine e uno di orientamento ma l'elaborazione di default avveniva tenendo conto solo del rilievo e non della deformazione apportata per l'inserimento in cartografia mediante il modulo di deformazione lineare determinato con i dati forniti in riga 9: PREGEO creava un sistema locale di assi cartesiani con origine in 100 assunta di coordinate 0, 0 con semiasse N coincidente con lo 0 del C.O..

A chi si trova nei frangenti di cui state discutendo - azioni di /verifica ripristino di linee di confine inserite in atti catastali con le procedure di cui alla Circ. 2/88 e ss. mm. e ii. NON DA RILIEVI GPS - voglio dire che è sufficiente procurarsi le versioni precedenti alla 7.00 introdotta da maggio '93 - le distribuivano GRATUITAMENTE i Collegi - ed elaborare con queste versioni il libretto copiato pedissequamente dall'originale approvato e col metodo del sistema locale, ottenendo il dato puro pari al libretto approvato (che è quello di campagna, non la sua elaborazione), sottoscritto dalle parti ed allegato al rogito, senza alcuna "alterazione" apportata da calcoli di compensazione e/o di inquadramento geo-topo-cartografico. La rototraslazione può essere determinata con una banalissima calcolatrice scientifica oppure - ma qui lo dico e qui lo nego - graficamente sui PF.

I due rilievi non dovrebbero "trovarsi", ovviamente perchè eseguiti con metodi e strumenti diversi, da operatori diversi, in condizioni diverse e da stazioni diverse, ma ovviamente il rilievo "giusto" sarà il nostro e non quello, taroccato, del tecnico redattore.

Buon lavoro.

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geocinel
Carlo Cinelli
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 0 -  0 - Inviato: 20 Marzo 2019 alle ore 09:14

"SIMBA4" ha scritto:
Salve

l'argomento m'incurioscisce e mi sto dilettando già con due libretti per capire se pregeo possa o meno considerarsi abbastanza valido o totalmente fuori luogo ai fine di un riconfinamento partendo dalle sue coordinate.

Sarà anche vero tutto quello che dite su pregeo, ma io dalle prove fatte non vedo che pregeo sia fuori luogo, per cui chiederei ai più esperti topografi (che non sono certo io) di darmi dimostrazione pratica di quanto viene sostenuto.

Ovviamente non siete tenuti a darmi dimostrazione, ma sarebbe interessante capire con prove pratiche (con calcoli specifici dimostrativi) la non validità di pregeo in caso di riconfinamento.

Poi ripeto un'altra volta ogn'uno è libero di usare che programma che vuole per riconfinare.

con stima, cordiali saluti

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geocinel
Carlo Cinelli
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 0 -  0 - Inviato: 20 Marzo 2019 alle ore 09:15

"SIMBA4" ha scritto:
"robeci" ha scritto:
Simba4, se mi permetti

per fare il tipo di prove che stai dicendo, utilizza pregeo con quota s.l.m. uguale a zero, indica i PF con numeri (ad esempio 1001, 1002, ecc) diversi dalla codifica catastale, e metti l'est media uguale a zero. così non verrà applicata la variazione di scala





Sono andato oltre a quella prova, ne ho fatte di tre tipi:

prima: file dxf da libretto pregeo con codifica dei PF, esportato in cad

seconda: file dxf da libretto pregeo seguendo quanto da te descritto sopra, esportato in cad

e non convinto ho fatto anche un'altra prova: costruito il disegno direttamente in cad con soli angoli e distanze del libretto delle misure.

La sovrapposizione fra i tre disegne da scarti che fanno da ridere, millimetrici su un libretto e miseri centimetri (forse 1-2-3) sull'altro libretto.

mancherebbe una prova da fare che magari un giorno se abbiamo voglia la facciamo, e poi andremo tutti a mangiare assieme, partendo da un libretto delle misure prima lo elabori tu con il tuo programma, poi lo elaboro io con pregeo, e lo ricostruisco anche in cad.

Riconfiniamo sul posto e vediamo le differenze.

cordiali saluti

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geocinel
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 0 -  0 - Inviato: 20 Marzo 2019 alle ore 09:16

"kemplen" ha scritto:
Ciao Simba4.

"SIMBA4" ha scritto:
Sono andato oltre a quella prova, ne ho fatte di tre tipi:

prima: file dxf da libretto pregeo con codifica dei PF, esportato in cad

seconda: file dxf da libretto pregeo seguendo quanto da te descritto sopra, esportato in cad

e non convinto ho fatto anche un'altra prova: costruito il disegno direttamente in cad con soli angoli e distanze del libretto delle misure.

La sovrapposizione fra i tre disegne da scarti che fanno da ridere, millimetrici su un libretto e miseri centimetri (forse 1-2-3) sull'altro libretto.

Scusami la franchezza, ma le prove di cui sopra non hanno alcun significato ai fini di valutare l'attendibilità di Pregeo nelle riconfinazioni. Tu non stai simulando una riconfinazione, stai semplicemente confrontando un rilievo con sé stesso. Che differenze vuoi trovare? Ovvio che sono irrisorie.

Se vuoi veramente valutare Pregeo ai fini di una riconfinazione, ad esempio cartografica, devi utilizzare un caso concreto, cioè realmente eseguito, e svolgere le seguenti operazioni:

1) Elaborare il rilievo con Pregeo cercando di vincolare l'elaborazione ai punti di appoggio utilizzati dal riconfinatore, vale a dire alle coordinate cartografiche reperite dal tecnico sulla mappa, facendo credere a Pregeo che tali punti siano i PF.

2) Verificare gli scarti che ti dà Pregeo sui suddetti punti di appoggio confrontandoli con quelli che dà invece l'algoritmo della rototraslazione ai minimi quadrati (vedi sotto).

3) Verificare la rotazione e la variazione di scala che ti dà Pregeo sempre in confronto con l'algoritmo della rototraslazione ai minimi quadrati.

4) Farti elaborare da Pregeo i dati per il tracciamento ai punti del confine in funzione delle coordinate cartografiche che il tecnico aveva reperito per tali punti.

5) Verificare le coordinate di tracciamento (locali) dei punti di confine di cui sopra ottenute da Pregeo rispetto a quelle derivanti dall'applicazione dell'algoritmo della rototraslazione ai minimi quadrati.

6) Mettere a confronto i risultati di cui sopra e valutare l'entità delle discordanze.

Per applicare l'algoritmo della rototraslazione ai minimi quadrati, ti riporto di seguito il link al file Excel che ho presentato durante il recente corso online Come risolvere le riconfinazioni con Excel nel quale lo trovi sviluppato (è l'algoritmo spiegato dai Prof. Maseroli e Surace nel modulo di matematica per topografi del corso online Geodesia e Cartografia per Geometri, che si sta svolgendo in questi mesi). Ti basterà sostituire i dati del tuo esempio nelle tabelle iniziali e in quella dei punti del confine per avere i calcoli in automatico.

Rototraslazione_minimi_quadrati.xlsx

Se ti serve una mano, sono qua.

Se invece non te la senti di fare questo lavoro e se ci fosse un certo numero di colleghi interessati, posso farlo io e presentarlo in un webinar online gratuito aperto a tutti.

A presto,

geom. Gianni Rossi
cell. 3202896417
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geocinel
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 0 -  0 - Inviato: 20 Marzo 2019 alle ore 09:17

"totonno" ha scritto:
Scusate, ma io non ho capito una cosa. Quando si costruisce sul posto una linea dividente, faccio un rilievo sul posto ! Non sulla carta ! Quando poi questo confine sparisce, io devo ricostruirlo sul POSTO, non sulla carta. Quindi pregeo con la elaborazione che effettua mi consente di ritrovare il confine ??

Secondo me lo fa, dipende ovviamente dalle conoscenze del software che ha l'operatore e dal tecnico che ha effettuato le misurazioni e redatto il libretto originario.



Le osservazioni di Kemplen, sono giuste ma mettono a confronto due software, due metodologie diverse e le risultanze cartografiche ottenute, ma sul posto ???

Saluti

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geocinel
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 0 -  0 - Inviato: 20 Marzo 2019 alle ore 09:18

"kemplen" ha scritto:
Totonno,

"totonno" ha scritto:
Scusate, ma io non ho capito una cosa. Quando si costruisce sul posto una linea dividente, faccio un rilievo sul posto ! Non sulla carta ! Quando poi questo confine sparisce, io devo ricostruirlo sul POSTO, non sulla carta. Quindi pregeo con la elaborazione che effettua mi consente di ritrovare il confine ??

I passaggi che ho scritto nel post precedente sono quelli da compiere se vuoi verificare i risultati di Pregeo in una riconfinazione da mappa (lo avevo precisato).

Si può fare la stessa verifica anche con un confine determinato invece dal rilievo di un tecnico, reperendo in catasto il suo libretto delle misure. In questo caso, tuttavia, come ho già avuto modo di dire, Pregeo è sempre fallace perché applica comunque la variazione di scala, cosa che nelle riconfinazioni rilievo-rilievo non va assolutamente mai fatta.

Perché Pregeo applica sempre la variazione di scala?

Perché tu, per fargli fare la rototraslazione sui punti in comune con il rilievo dell'altro tecnico, devi giocoforza fargli credere che tali punti siano dei PF (attribuendogli le coordinate locali del rilievo di quel tecnico). E Pregeo, quando vede che è vincolato a dei PF (veri o simulati che siano), applica sempre la variazione di scala.

Per questo suggerivo a Simba4 di fare il confronto con un caso di confine da mappa, dove è corretto applicare la variazione di scala.

Se farete questo esempio (ma sennò lo farò io e lo proporrò online, vedi sotto), vi accorgerete che Pregeo applica la variazione di scala al rilievo e non alla mappa. Il che è esattamente il contrario di quello che si deve fare nelle riconfinazioni. Dovete infatti tenere conto che:

1) Pregeo ha lo scopo di adattare il rilievo alla cartografia ai fini dell'inserimento in mappa dell'oggetto rilevato.

2) Nelle riconfinazioni lo scopo è esattamente l'opposto: si deve cioè adattare la mappa alla realtà di modo che il confine, desunto dalla mappa, sia riportato nella sua posizione che, pur cartografica, sia quanto più attinente possibile alla realtà.

Questi sono i motivi per cui utilizzare Pregeo nelle riconfinazioni è quanto di più sbagliato si possa fare.

Ma non voglio stressarvi oltre con queste disquisizioni perché mi rendo conto che se uno parte dal preconcetto (come fate voi) che tutto sommato Pregeo si può usare anche nelle riconfinazioni, senza sottoporre il tutto ad un'analisi rigorosa, è difficile fargli cambiare opinione.

Credo quindi che continuare questa discussione sulla base dei vostri assunti sulla presunta bontà di Pregeo nelle riconfinazioni sia del tutto inutile.

A questo punto, non mi resta che elaborare io stesso il confronto che avevo suggerito a Simba4 e presentarlo in un webinar pubblico, rilasciando tutta la documentazione di calcolo in modo che chiunque possa verificare i risultati.

"totonno" ha scritto:
Le osservazioni di Kemplen, sono giuste ma mettono a confronto due software, due metodologie diverse e le risultanze cartografiche ottenute, ma sul posto ???

Totonno, ma cosa stai dicendo?

Io ho scritto:

"kemplen" ha scritto:
5) Verificare le coordinate di tracciamento (locali) dei punti di confine di cui sopra ottenute da Pregeo rispetto a quelle derivanti dall'applicazione dell'algoritmo della rototraslazione ai minimi quadrati.

Le coordinate di cui parlo in questo passaggio sono proprio quelle dove tu pianti i picchetti sul posto.

La verifica sulla bontà di Pregeo nelle riconfinazioni è proprio questa, cioè vedere dove ti fa picchettare il confine Pregeo e dove invece te lo fa picchettare l'algoritmo della rototraslazione ai minimi quadrati.

Tieni conto, per l'appunto, che io non vi ho proposto il confronto tra Pregeo e un'altro software (come dici tu), ma tra Pregeo e l'algoritmo ampiamente consolidato in letteratura tecnica per risolvere la sovrapposizione tra due sistemi di riferimento: mappa-rilievo nelle riconfinazioni cartografiche, oppure rilievo-rilievo in quelle in cui il confine è stato determinato da un precedente rilievo.

Simba4,

"SIMBA4" ha scritto:
Quoto in assoluto, ora sono un po stanco e mi limito a quotare

Ok, aspettiamo che ti riprendi per conoscere le tue considerazioni effettive.

A presto,

geom. Gianni Rossi
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 0 -  0 - Inviato: 20 Marzo 2019 alle ore 09:21

"EFFEGI" ha scritto:
Buongiorno a tutti.

Voglio esprimere anche la mia valutazione su Pregeo.

Pregeo è un OTTIMO software di calcolo topografico propedeutivo all'inserimento in mappa dei tipi di aggiornamento che noi tecnici andiamo a redigere.

Dico ottimo perchè Pregeo, si adatta a seconda delle condizioni in cui il rilievo viene eseguito ed ai punti (PF) su cui si appoggia per effettuare l'inquadramento e inserimento in mappa che poi tramite la proposta di aggiornamento con i il comando "adatta" l'oggetto del rilievo viene ulteriormente adattato e reso "conforme" alla mappa catastale.

Solo per questa finalità è nato pregeo, e posso anche accettare che lo si defisca l'unico ufficiale per effettuare queste operazioni di inserimento in mappa, ma non posso accettarlo per altre operazioni ben lontane dalla filosofia per cui lo stesso è stato concepito.

A tal uopo allego uno screenshot della schermata iniziale di pregeo che dice chiaramente l'uso a cui è destinato pregeo:

www.dropbox.com/s/hrmnj9brj40o8hv/Info%2...

In merito alle differenze di calcolo, se Pregeo vuole essere utilizzato fuori dall'ambito catastale, come già detto da altri basta eliminare le righe 8, inserire zero nel campo EST media (una volta si poteva inserire la sigla LC) ed inserire come quota media del rilievo il valore zero, ma questo ormai lo sanno anche le pietre.

Fatto questi "inserimenti" il calcolo di pregeo, è perfetto dal punto di vista matematico, tant'è che se le coordinate dei punti vengono confrontate con quelle determinate da altri software, le differenze di coordinate sono pressappoco nulla.

Discorso diverso è per quanto concerne le riconfinazioni (escludendo la parte ricognitiva in loco) in cui entrano in gioco altri fattori:

1) -georeferenziazione baricentrica ai minimi quadrati;

2) -fattore di scala da applicare alla mappa e non al rilievo;

3) -calcolo finale dei punti di tracciamento del confine oggetto di verifica.

Buona giornata a tutti.

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geocinel
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 0 -  0 - Inviato: 20 Marzo 2019 alle ore 09:21

"BiagioOmbrin" ha scritto:
Buongiorno a tutti.

Concordo con EFFEGI circa la valutazione e la finalità di Pregeo esposte nel suo intervento precedente.

Non sono invece d'accordo con tutti coloro che nei precedenti interventi hanno sostenuto che Pregeo applica la variazione di scala al rilievo.

E' UNA GROSSA BUFALA! e sfido chiunque a voler dimostrare l'applicazione del coefficiente di scala al rilievo.

Sarebbe poi stata una follia sviluppare una procedura che applicasse tale coefficiente al rilievo, riferito ai PF, che già dall'impianto avevano coordinate casuali, con precisione anche metrica, e che sono poi andati a spasso (anche di decine di chilometri), in particolare nella rappresentazione Cassini-Soldner, rototraslati fino a qualche anno fa ad ogni approvazione di atti di aggiornamento. Vedasi, ad esempio, la storia del PF 13/0290/F377 o del PF16/0780/F377, che sono stati oggetto di una discussione su questo sito circa due anni fa. Vedasi anche in Fiduciali.it la rappresentazione dei PF nella zona di Palermo (ma anche in altre).

Pregeo applica esclusivamente la riduzione a quota 0 ed il modulo di deformazione lineare in funzione del sistema della rappresentazione della mappa.

Il coefficiente di scala che mostra Pregeo fornisce solo una valutazione dell'attendibilità dei PF in TAF e utilizzati nel rilievo. Infatti oltre un determinato valore segnala che "il coefficiente di scala calcolato evidenzia delle discrepanze tra la posizione dei PF desunta dalla TAF e quella determinata dal libretto".

In ogni caso non certifica la bontà del libretto, come mi pare abbia dichiarato Totonno.

Torno quindi a ripetere che PREGEO NON APPLICA IL COEFFICIENTE DI SCALA AL RILIEVO.

A Gianni trasmetterò prossimamente un esempio a dimostrazione di quanto sopra sostenuto.

Cordiali saluti.

Mario

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 0 -  0 - Inviato: 20 Marzo 2019 alle ore 09:22

"robeci" ha scritto:
Per fare un raffronto tra pregeo ed altri software, senza avere troppo variabili i gioco, partirei da un semplice triangolo con al centro un rettangolo non troppo piccolo che simula una particella di contorno chiuso. Il tutto rilevato da una sola stazione centrale.

Questo ti po di schema si può costruire facilmente anche a tavolino sia come celerimetrico che come gps (bastano una decina di righe pregeo).

Le variabili potrebbero essere :

- posizione del rettangolo/particella rispetto al triangolo

- posizione della stazione

- quota del rilievo

- coordinate dei punti di appoggio (TAF) più o meno discordanti dai vertici del triangolo (fiduciale)

Ognuno calcola come vuole e con quale software gli aggrada. Alla fine pubblichiamo i dati di ciascuno.

Successivamente potrebbero essere aggiunte altre variabili.

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 0 -  0 - Inviato: 20 Marzo 2019 alle ore 09:23

"kemplen" ha scritto:
"robeci" ha scritto:
Per fare un raffronto tra pregeo ed altri software, senza avere troppo variabili i gioco, partirei da un semplice triangolo con al centro un rettangolo non troppo piccolo che simula una particella di contorno chiuso. Il tutto rilevato da una sola stazione centrale.

Questo ti po di schema si può costruire facilmente anche a tavolino sia come celerimetrico che come gps (bastano una decina di righe pregeo).

Le variabili potrebbero essere :

- posizione del rettangolo/particella rispetto al triangolo

- posizione della stazione

- quota del rilievo

- coordinate dei punti di appoggio (TAF) più o meno discordanti dai vertici del triangolo (fiduciale)

Il problema è che se simuli completamente questo rilievo non saprai mai le differenze in un caso reale.

La simulazione si può fare partendo da un rilievo reale quanto meno dei PF, così questi avranno la reale diversità di posizione taf-realtà. Poi su questo rilievo si può creare il rettangolo. Naturalmente eseguire il rilievo anche di quest'ultimo, darebbe un risultato più realistico.

Avere molti PF, anziché solo tre, come dicevo, dà anche modo di verificare la variabilità di risultati al variare dei PF considerati. Non è certo un problema per me avere dei rilievi reali che hanno battuto molti PF.

A presto,

geom. Gianni Rossi
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 0 -  0 - Inviato: 20 Marzo 2019 alle ore 09:25

"BiagioOmbrin" ha scritto:
robeci permettimi una domanda. Cosa vuoi dimostrare?

Puoi tranquillamente eliminare i punti da 101 a 104.

Se fai elaborare il tuo libretto non puoi che ottenere il triangolo fiduciale inserito nel sistema di riferimento dei PF, ruotato di un certo angolo ma perfettamente identico a quello del tuo rilievo reale.

Nel libretto poi non hai la quota e la est media. Questo di elimina anche la riduzione a q=0 e l'applicazione del modulo di deformazione.

Se "sballi" drasticamente le coordinate TAF il risultato é più evidente.



Le distanze tra i PF le fornisce correttamente anche Pregeo, senza scomodare Carnot, con quadrati, coseni, radici, ecc.

Buona notte.



Ps. A totonno vedrò di rispondere domani.

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 0 -  0 - Inviato: 20 Marzo 2019 alle ore 09:26

"robeci" ha scritto:
BiagioOmbrin,

non voglio dimostrare niente, ma verificare se Pregeo esegue quanto dice nelle istruzioni :



Al termine dei controlli il sistema inizia le fasi di calcolo che determineranno la posizione plano-altimetrica dei punti; esse consistono nelle sottofasi elencate a seguire:



- determinazione del datum ellissoidico da impiegare nei calcoli di riduzione delle misure. Si precisa che il sistema è predisposto per il calcolo di dislivelli ortometrici e che i risultati sono espressi, per ragioni di sintesi, sempre sotto forma di quota dei punti. Ovviamente i dislivelli dipendono quasi esclusivamente dalle misure effettuate, mentre le quote risentono dell’approssimazione delle quote dei punti di riferimento, oppure in assenza di queste, della quota media fornita nella riga di tipo 9 ed attribuita al PE;



- trasformazione delle componenti delle baseline, e delle matrici di varianzacovarianza, nel riferimento Euleriano corrispondente al PE (anche in quota); determinazione delle coordinate approssimate di tutti i punti nel riferimento Euleriano;



- inquadramento nel riferimento dei PF e trasformazione delle coordinate approssimate nel medesimo riferimento;



- selezione delle direzioni, delle distanze e dei dislivelli da compensare; compensazione in blocco delle misure;



- introduzione delle grandezze compensate nella rappresentazione cartografica, definita implicitamente dai PF (Cassini-Soldner o Gauss-Boaga);



- compensazione e calcolo delle coordinate e delle quote definitive, con i relativi scarti quadratici medi ed ellissi standard d’errore



Anche se il procedimento viene descritto per fasi successive, in realtà, l’algoritmo di calcolo le esegue in blocco, iterativamente, fino alla convergenza dei risultati. Si precisa che il condizionamento del datum plano-altimetrico sulle misure effettuate è inesistente, a condizione che il datum non sia eccessivamente approssimato: in altre parole, se le coordinate dei PF fornite esternamente sono errate o distanti oltre un centinaio di metri dalle posizioni determinate dalle misure del libretto, il condizionamento diviene sensibile e viene segnalato dal sistema.

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 0 -  0 - Inviato: 20 Marzo 2019 alle ore 09:27

"geocinel" ha scritto:
Cari amici

E' qualche giorno che mi vado chiedendo se intervenire o meno in questa discussione riportando le mie esperienze, ormai trentennali ahimè.

Su questo argomento sono purtroppo condannato a ripetermi e sinceramente la cosa mi sta anche dando fastidio. Lo farò per l'ultima volta ripercorrendone una che mi ha fatto molto riflettere e sulla quale ho già scritto altre volte.

Nel passato sono stato anche sostenitore di un uso importante dei software in incarichi di riconfinazione ma sempre ragionato, controllato e morigerato. Divido le Riconfinazioni dal resto perché è del tutto evidente che in altre branche della Topografia dove il tecnico si confronta con calcoli ripetitivi i software assumono una importanza maggiore.

Vengo al caso.

Il mio collega con il quale collaboro ancor oggi, più anziano di me, e con il quale ho iniziato a fare la Topografia, non si è mai fidato dei software se non di quelli prodotti da lui medesimo.

Mi ricordo che nei primi anni di professione con lui condivisi, aveva prodotto dei programmi in basic per il calcolo delle poligonali catastali, per le loro compensazioni e per il calcolo di tracciamento di punti partendo dalle coordinate delle stazioni.

Come fa oggi quando gli capita di eseguire una riconfinazione?

La Georeferenziazione delle mappe la esegue nel Cad. Importa la mappa di Impianto, si è fatto un crocicchio più largo e più alto del parametro, lo centra sul punto da prelevare e ragguaglia quella misura sull'orizzontale e sulla verticale.

Il rilievo lo inserisce in Pregeo impostando tutti i parametri a 0 e codificando i PF con altri codici così che questo programma gli restituisca solo un grafico rigido della celerimensura.

Una volta che ha le risultanze delle coordinate locali le sovrappone a quelle del prelievo della mappa.

Cosa ho osservato io nel tempo confrontandomi con lui?

Innanzitutto che le risultanze sul prelievo delle Coordinate e su tutta la procedura di calcolo erano differenti dalle mie di entità sempre inferiori ai 10 cm.

Quello che io facevo in due ore con procedure altamente automatizzate lui le faceva in un giorno/due giorni se tutto andava bene e dipendentemente dal numero dei punti prelevati e rilevati. Quindi un rapporto di differente operatività notevole.

Veniamo alle note dolenti: Questa automazione porta l'operatore tecnico a un minor controllo personale sui dettagli e sulle sfumature. E' INEVITABILE. Quando svolgi un incarico in due ore ci ragioni e ci rifletti due ore, se lo svolgi in 16 ore ci ragioni e ci rifletti 16 ore.

Quando qualcuno ci fornisce una poltrona noi ci sediamo.

Quindi mi accorgevo come lui riusciva a considerare cose che a me a volte sfuggivano.

Tutto questo per dire che la Riconfinazione è una operazione tecnico-giuridica dove i dettagli contano moltissimo e dove, sinceramente, ci possiamo prendere anche un po' più di tempo affinché niente venga tralasciato.

Riappropriamoci del nostro tempo e di quei controlli che, in questi ultimi anni, abbiamo demandato ad altri.

Cordialmente

Carlo Cinelli

P.S. In questi giorni e strumentalizzando la tragedia dell'areo caduto per l'algoritmo sbagliato verrebbe anche facile infierire sul surplus di Tecnologia al quale siamo stati condannati nostro malgrado.

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geocinel
Carlo Cinelli
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 0 -  0 - Inviato: 20 Marzo 2019 alle ore 09:28

"totonno" ha scritto:
Mio test sulla base di quanto anche suggerito da Robeci, ma di molto semplificato e comunque esasperato come rilievo per far evidenziare i risultati.

Schema del rilievo



Clicca sull'immagine per vederla intera



----------------------------------------------------------

Libretto misure

0|10032019|106|Z100|0010|1|PIPPO CEPPICO|DOTT. AGRONOMO O F.|LUCCA|
9|4000|10|20|1500|PREGEO 10.00-G,APAG 2.08|TM|RILIEVO PER TEST|
1|100|
2|101|0|5000|
2|102|100|2000|
2|103|300|2000|
6|Nuova dividente|
7|3|103|101|102|RC|

----------------------------------------------------------

Risultati Elaborazione


Introduzione nel riferimento dei PF impossibile
le coordinate calcolate sono riferite ad un sistema di assi
con origine in corrispondenza della prima stazione del Libretto
Compensazione Planimetrica
Rilievo eseguito con un numero minimo di osservazioni
Ellissi ed s.q.m.sono calcolati in funzione
delle precisioni strumentali dichiarate
s.q.m. dell'unita' di peso a priori 0.10849
s.q.m. dell'unita' di peso a posteriori 0.02121
s.q.m. dell'unita' di peso interna 0.10849
s.q.m. dell'unita' di peso esterna 0.19553
Numero di cicli di compensazione 3
Valore del massimo semiasse maggiore delle ellissi d'errore = 0.112> 0.100 m corrispondente al punto 102
Punti della Rete
nome nord sqm est sqm semiasseMax semiasseMin inclinazione
100 -0.000 +/-0.030 0.000 +/-0.000 0.030 0.000 0.000
101 4996.863 +/-0.030 0.000 +/-0.000 0.030 0.000 0.000
Punti di Dettaglio
nome nord sqm est sqm semiasseMax semiasseMin inclinazione
102 -0.000 +/-0.103 1998.745 +/-0.030 0.112 0.032 75.585
103 -0.000 +/-0.103 -1998.745 +/-0.030 0.112 0.032 124.415
Correzioni d'orientamento e relativi sqm
nome stazione N. ripetiz. Correzione[GC] sqm[CC]
100 0 0.00000 +/- 24.31

----------------------------------------------------------

Fate voi le considerazioni.

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geocinel
Carlo Cinelli
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"totonno" ha scritto:
"SIMBA4" ha scritto:
Salve



Antonio ci fai vedere la stampa delle coordinate?



cordiali saluti



Le ho riportate nel mio precedente intervento. Sono quelle che vanno verificate.

Comunque le rimetto con più ordine. Sono coordinate che determina pregeo nella sua elaborazione.

100 N -0.000 E 0.000 (La stazione 100 è l'origine del sistema di coordinate che pregeo sceglie)
101 N 4996.863 E 0.000 (è il punto orientamento nord che pregeo sceglie nell'elaborazione)
102 N -0.000 E 1998.745
103 N -0.000 E -1998.745



Nel rilievo sul posto invece le coordinate vere son queste (sono facilmente ricavabili dal libretto delle misure)

100 N 0.000 E 0.000
101 N 5000.000 E 0.000 (è il punto orientamento nord che pregeo sceglie nell'elaborazione)
102 N 0.000 E 2000.000
103 N 0.000 E -2000.000

Forza Stefano fai le tue considerazioni

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