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riconfinamento senza frazionamento |

ste007
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08 Giugno 2009
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Buongiorno a tutti, devo fare un riconfinamento quindi sono andato in catasto per recuperare il tipo frazionamento e la mappa di impianto. Purtroppo i frazionamenti uno risalente al 1934 ed uno al 1945 sono andati persi e non c'è nulla dutile per permettermi di fare il riconfinamento (tranne le superfici dei lotti prima e dopo i frazionamenti). Sono andato anche in archivio di stato per vedere se eventualmente c'era allegato il frazionamento all'atto ma nulla. Come posso procedere secondo voi? Grazie anticipatamente Ciao Ste
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geocinel
Carlo Cinelli
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO (GURU)
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Buongiorno Ste Bel problema non trovare i frazionamenti..........soprattutto se controparte ne fosse in possesso. Ti pongo tre domande: In quegli atti così vecchi non erano riportate descrizioni riguardo al nuovo confine e alle dimensioni delle derivate? Vista l'epoca di redazione di questi atti risalenti a quasi un secolo fa hai reperito documentazione riguardo all'evoluzione dello stato dei luoghi? Oggi il confine tra i due fondi è individuato da cosa? Cordialmente Carlo Cinelli
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ste007
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Grazie per l'intervento. Sono tutti terreni boschivi e agricoli e non sono presenti oggetti che delimitano i confini. Non è solo un lato da ridefinire ma bensi 3... in mezzo ad una boscaglia... (oltre ai rifiuti che gli incivili hanno scaricato...) L'unica cosa che ho trovato (sia in catasto che in archivio di stato) è la variazione delle superfici, ma null'altro che mi possa aiutare. Non so dove sbattere la testa. Grazie ancora Ste
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geocinel
Carlo Cinelli
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO (GURU)
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Codesta è già una fortuna.....terreni boschivi. E quindi basso valore e tutto ciò che ne vien dietro. Fosse terreno da 50€. al mq. dovresti stare molto più accorto ai cm. Comunque l'unica cosa, se non trovi i frazionamenti, se null'altro c'è, vai a verificare le mappe tolte alla visura riferite all'epoca dei frazionamenti e ti fai delle belle fotocopie cercando poi di ragguagliare le linee da ricostruire sulle mappe di Impianto. Prendendo con lo scalimetro le distanze dai vertici più vicini e presenti su quella mappa. Non vedo altre soluzioni. Cordialmente Carlo Cinelli
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SIMBA4
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Salve io farei anche una ricerca/indagine sui confinanti se possono essere in possesso di qualche frazionamento vecchio. Questo è un lavoro da non sottovalutare, parlo per esperienza personale io non trovavo niente in catasto (o altri uffici) poi ad un certo punto salta fuori, quasi per caso, il frazionamento che mi interessava. cordiali saluti
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totonno
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» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO
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Motivo del riconfinamento ?
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ste007
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Grazie per i suggerimenti. il riconfinameto serve per delimitare i confini oggi inesistenti... Grazie Ste
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kemplen
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Ciao ste007, se proprio devi ricavare i dati da una vecchia mappa di visura (quella che per prima riporta le linee dei frazionamenti), ti riporto qui sotto il link ad un brano del mio libro "Tecniche di riconfinazione" dove illustro alcune modalità per ricavare le coordinate dei punti delle dividenti correggendo (per quanto possibile) la deformazione della mappa di misura a partire da quella d'impianto. Correzione_mappa_visura.pdf Spero che quanto sopra ti sia utile. geom. Gianni Rossi cell. 3202896417 Email: kemplen81@gmail.com
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geoalfa
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Caro STE007. mi rendo conto che ti trovi in una situazione moplto scomoda, però hai ancora alcune ricerche da fare, perchè all'epoca dei frazionamenti di cui ci dici, gli stessi venivano allegati ai rogiti, quindi devi consultare: 1) All' ARCHIVIO NOTARILE , 2) All' UFFICIO DEL REGISTRO, 3) Alla CONSERVATORIA DEI REGISTRI IMMOBILIARE. Infine se proprio non trovi di meglio perchè non pensare a suggerire ai clienti una causa di usucapione, con la quale si attesta di possedere in animo domini senza alcuna forzatura i terreni così come attualmente si trovano. Cordialità Gianni detto geoalfa
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ste007
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Grazie. Leggo il pdf di Kemplen e provo ad andare a cercare i rogiti, poi vi aggiorno. Speriamo bene... Buon lavoro Ste
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ste007
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Volevo solo aggiornarvi che sto attendendo il benestare del committente per procedere. Non mi sono perso negli archivi...
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EFFEGI
f.g.
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"geoalfa" ha scritto:
mi rendo conto che ti trovi in una situazione moplto scomoda, però hai ancora alcune ricerche da fare, perchè all'epoca dei frazionamenti di cui ci dici, gli stessi venivano allegati ai rogiti, quindi devi consultare: 1) All' ARCHIVIO NOTARILE , 2) All' UFFICIO DEL REGISTRO, 3) Alla CONSERVATORIA DEI REGISTRI IMMOBILIARE. Sono d'accordo con quanto sopra per le approfondite ricerche sui documenti probanti. "geoalfa" ha scritto:
Infine se proprio non trovi di meglio perchè non pensare a suggerire ai clienti una causa di usucapione, con la quale si attesta di possedere in animo domini senza alcuna forzatura i terreni così come attualmente si trovano. Sinceramento quanto sopra asserito mi sconforta molto, soprattutto se detto da un collega che vanta molti anni di esperienza. Se i confinanti sono "amici" e vivono in pace il rapporto di vicinato, perchè consigliare l'usucapione, invece di tentare un accordo amichevole per la definzione del confine de quo, il quale farà risparmiare molti soldi ai proprietari? Nel caso invece che i rapporti di vicinato non sono buoni, e, se i confini sono incerti, o forse quasi completamente sconosciuti al cliente di ste007, questi certamente non gli può consigliare (solo perchè non riesce a rintracciare gli opportuni documenti probanti) di intentare una causa civile per l'usucapione dell'immobile, per i motivi di cui infra: -1° il cliente di ste007 se non conosce i confini del suo fondo certamente non potrà dimostrare in sede di causa, il possesso pacifico ed ininterrotto per oltre un ventenni, e sicuramente, non lo potranno fare i testimoni che deve gioco forza convocare in udienza. Sulla base di quali elementi i testimoni potranno dire "senza ombra di dubbio" che il signor X ha posseduto da oltre un ventennio l'immobile, con quali confini, se questi (come dice ste007 da tre lati) sono incerti o del tutto scomparsi? -2° Il valore dell'immobile oggetto di riconfinamento, a detta di ste007 ricade in area boschiva, o comunque in area agricola di scarso valore commerciale, per cui il costo di una causa per usucapione sarebbe sproporzionato rispetto al valore del bene; -3° ste007 dovrà cercare di fare del proprio meglio sulla base dei documenti in suo possesso, illustrando per bene al proprio cliente la tollerabilità dei documenti in suo possesso, e, se successivamente, il confinante anche tramite un suo tecnico, dovesse portare alla luce eventuali nuovi documenti (come il tipo di frazionamento andato disperso) dovrà procedere ad una nuova verifica sulla base per l'appunto dei nuovi documenti rintracciati. Certamente il cliente non potrà dire che l'operato di ste007 è stato poco professionale, poichè di più non potrebbe fare, allo stato attuale. L'importante è far capire bene il tutto al committente, e forse, questa è la difficoltà maggiore. Il consiglio di intentare una pratica di usucapione, quando il possesso è incerto o forse addirittura sconosciuto (trattandosi di boschi) è qualcosa di improponibile e sinceramente anche poco professionale, soprattutto se detto da un tecnico e non da un avvocato. Se altri esperti colleghi la pensano diversamente da me, e sono d'accordo con quanto asserito da geoalfa, sarò lieto di leggere le loro considerazioni, che spero siano professionali e non giustificative solo per il rapporto di amicizia con colui che le ha scritte. PS. Infine ste007 mi permetto di consigliarti, di invitare sul posto, prima dell'inizio delle operazioni di riconfinamento, anche il proprietario confinante, eventualmente accompagnato da un suo tecnico di fiducia, per poter discutere insieme del confine e fare le opportune valutazioni (sentendo le due "campane"), oltre a cercare di capire se il confinante possiede eventuali documenti che oggi tu non riesci a rintracciare, e che potrebbe portare in gioco successivamente. Tentare non nuoce, anzi migliora anche il rapporto tra i confinanti, e il più delle volte, permette più facilmente di giungere ad un accordo bonario tra le parti, con un minimo dispendio di energia (inteso come euro). Buona serata
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totonno
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"EFFEGI" ha scritto:
Il consiglio di intentare una pratica di usucapione, quando il possesso è incerto o forse addirittura sconosciuto (trattandosi di boschi) è qualcosa di improponibile e sinceramente anche poco professionale, soprattutto se detto da un tecnico e non da un avvocato. Se altri esperti colleghi la pensano diversamente da me, e sono d'accordo con quanto asserito da geoalfa, sarò lieto di leggere le loro considerazioni, che spero sia professionali e non giustificative del rapporto di amicizia con colui che le ha scritte. Buona serata Io non conosco EFFEGI nè tantomeno sono amico di Geoalfa. La mia opinione è che sono d'accordo con EFFEGI. Il diritto di usucapione riguarda la titolarità del bene, che viene acquisita dal soggetto che possiede il bene per un periodo ultraventennale, mi sembra che ste007 debba verificare i confini di un bosco che già è di proprietà del committente, che vuol riconfinare. Che senso ha usucapire un bosco che è già di proprietà del medesimo ? Saluti
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ste007
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Grazie per gli interventi, non è nostra intenzione utilizzare l'usocapione. Abbiamo già avvisato i confinanti per il riconfinamento, però sto aspettando il committente per procedere. Grazie Buona serata Ste
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geoalfa
(GURU)
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"EFFEGI" ha scritto: .... "geoalfa" ha scritto:
Infine, se proprio non trovi di meglio, perché non pensare a suggerire ai clienti una causa di usucapione, con la quale si attesta di possedere in animo domini senza alcuna forzatura i terreni così come attualmente si trovano. Sinceramento quanto sopra asserito mi sconforta molto, soprattutto se detto da un collega che vanta molti anni di esperienza. Se i confinanti sono "amici" e vivono in pace il rapporto di vicinato, perchè consigliare l'usucapione, invece di tentare un accordo amichevole per la definzione del confine de quo, il quale farà risparmiare molti soldi ai proprietari? Nel caso invece che i rapporti di vicinato non sono buoni, e, se i confini sono incerti, o forse quasi completamente sconosciuti al cliente di ste007, questi certamente non gli può consigliare (solo perchè non riesce a rintracciare gli opportuni documenti probanti) di intentare una causa civile per l'usucapione dell'immobile, per i motivi di cui infra: -1° il cliente di ste007 se non conosce i confini del suo fondo certamente non potrà dimostrare in sede di causa, il possesso pacifico ed ininterrotto per oltre un ventenni, e sicuramente, non lo potranno fare i testimoni che deve gioco forza convocare in udienza. Sulla base di quali elementi i testimoni potranno dire "senza ombra di dubbio" che il signor X ha posseduto da oltre un ventennio l'immobile, con quali confini, se questi (come dice ste007 da tre lati) sono incerti o del tutto scomparsi? -2° Il valore dell'immobile oggetto di riconfinamento, a detta di ste007 ricade in area boschiva, o comunque in area agricola di scarso valore commerciale, per cui il costo di una causa per usucapione sarebbe sproporzionato rispetto al valore del bene; -3° ste007 dovrà cercare di fare del proprio meglio sulla base dei documenti in suo possesso, illustrando per bene al proprio cliente la tollerabilità dei documenti in suo possesso, e, se successivamente, il confinante anche tramite un suo tecnico, dovesse portare alla luce eventuali nuovi documenti (come il tipo di frazionamento andato disperso) dovrà procedere ad una nuova verifica sulla base per l'appunto dei nuovi documenti rintracciati. Certamente il cliente non potrà dire che l'operato di ste007 è stato poco professionale, poichè di più non potrebbe fare, allo stato attuale. L'importante è far capire bene il tutto al committente, e forse, questa è la difficoltà maggiore. Il consiglio di intentare una pratica di usucapione, quando il possesso è incerto o forse addirittura sconosciuto (trattandosi di boschi) è qualcosa di improponibile e sinceramente anche poco professionale, soprattutto se detto da un tecnico e non da un avvocato. Se altri esperti colleghi la pensano diversamente da me, e sono d'accordo con quanto asserito da geoalfa, sarò lieto di leggere le loro considerazioni, che spero siano professionali e non giustificative solo per il rapporto di amicizia con colui che le ha scritte. P.S. Infine ste007 mi permetto di consigliarti, di invitare sul posto, prima dell'inizio delle operazioni di riconfinamento, anche il proprietario confinante, eventualmente accompagnato da un suo tecnico di fiducia, per poter discutere insieme del confine e fare le opportune valutazioni (sentendo le due "campane") , oltre a cercare di capire se il confinante possiede eventuali documenti che oggi tu non riesci a rintracciare, e che potrebbe portare in gioco successivamente. Tentare non nuoce, anzi migliora anche il rapporto tra i confinanti, e il più delle volte, permette più facilmente di giungere ad un accordo bonario tra le parti, con un minimo dispendio di energia (inteso come euro). Buona serata Riporto un passo importante, che può ripristinare la verità che risulta distorta, solo perchè si vuole dare una sola interpretazione al caso, quasi unico proposto da ste007. Ho scritto e confermo, perchè da quanto Ste007 riporta sembra che ci sia un possesso di una proprietà i cui confini non sono facilmente identifiabili e rintraciabili. La soluzione, in estremis, da me proposta riguarda l'eventuale accesso all' usucapione - nel caso che non si riesca a definire bonariamente fra i confinanti - e soprattutto dopo aver individuato i confini ricavabili dalle mappe attuali, quindi è stato sufficiente dare una sbirciatina qui, dove tutti possono attingere e continare a leggere : https://www.laleggepertutti.it/25338_l... dalla quale estrapolo la prima parte: L’usucapione è un modo per diventare proprietari di un bene senza bisogno di un contratto, di un testamento e, addirittura, senza bisogno di un accordo con il proprietario del bene. Ecco perché gli studiosi del diritto lo definiscono un mezzo di acquisto della proprietà «a titolo originario», ossia non senza bisogno di un atto di trasferimento da parte di un altro soggetto (nel qual caso si sarebbe parlato di «acquisto della proprietà a titolo derivativo»). In buona sostanza, grazie all’usucapione, colui che per almeno 20 anni ha utilizzato un bene altrui come se fosse il proprio, e l’ha fatto alla luce del sole, senza subire azioni giudiziarie da parte del legittimo titolare (il quale se ne deve essere, quindi, sostanzialmente disinteressato) può dire di essere il nuovo proprietario. Affinché ciò avvenga è tuttavia necessario un ufficiale riconoscimento il quale viene eseguito da una sentenza del giudice. Ma procediamo con ordine e vediamocos’è e come funziona l’usucapione, leggendo tutto l'articolo: https://www.laleggepertutti.it/25338_l... Quindi invito chi è interessato ad approfondire l'argomento, indipendentemente dal fatto he si intenda o meno definire i confini della proprietà e poi procedere con l'usucapione o meno. Cordialità Gianni detto geoalfa
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