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Ricerca particella originaria e relativo frazionamento |

divad81
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Salve al fine di poter stabilire il confine tra due particelle ho notato che la particella originaria è sta frazionata prima del 1977 e quindi facendo le visure storiche non è possibile risalire nel al numero della particella ne al frazionamento che ha dato origine al nuovo confine. In questo caso per poter rintracciare a ritroso la particella originaria ( che non è quella di impianto) e il suo relativo frazionamento bisogna recarsi al Catasto e ricercare sull'impianto meccanografico ? cordialmente
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anonimo_leccese
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E be si...o nello schedario, rigorosamente scritto a mano in nero e rosso, oppure ai cosidetti microfilm,...altra via non c'è - Attenzione a trovare la nota del frazionamento e non il numero :wink: saluti...cordiali
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divad81
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07 Giugno 2008
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su queste "visure" riferite a situazioni di fatto anteriori al 1977 viene riportato, così come nelle attuali visure, il numero di frazionamento che ha dato origine alla stessa o bisogna fare un altro tipo di ricerca?
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SIMBA64
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO
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"divad81" ha scritto: Salve al fine di poter stabilire il confine tra due particelle ho notato che la particella originaria è sta frazionata prima del 1977 e quindi facendo le visure storiche non è possibile risalire nel al numero della particella ne al frazionamento che ha dato origine al nuovo confine. In questo caso per poter rintracciare a ritroso la particella originaria ( che non è quella di impianto) e il suo relativo frazionamento bisogna recarsi al Catasto e ricercare sull'impianto meccanografico ? cordialmente Gia' un dato c'e' l'hai, frazionamento prima del 1977, devi recarti in catasto e visurare i registri dei frazionamenti prima del 1977 e li troverai la particella originaria. Potresti anche partire dalla mappa d'impianto e fare la storia della stessa, questa e' un'altra strada altrettanto valida. Considera anche i suggerimenti di anonimo leccese. Saluti storici
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divad81
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07 Giugno 2008
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la ricerca presso il catasto, sul registro di "carico" e "scarico" delle particelle mi ha riportato al numero di frazionamento che ha dato origine alla linea da riconfinare. Ad una ricerca presso gli archivi, questo frazionamento ( tra l'altro non annesso a nessun atto di compravendita in quanto trattasi molto probabilmente di un aggiornamento cartografico eseguito d'ufficio nella cd. fase di mantenimento dell'AgT) non è rintracciabile perchè mandato al macero ( parliamo di un fraz. del 1973); Premesso ciò, è giusto, quindi, utlizzare come riferimento più attendibile la mappa di aggiornamento tenuta in catasto, dove venne riportato, all'epoca, la nuova linea dividente? cordialmente.
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anonimo_leccese
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non è rintracciabile perchè mandato al macero ( parliamo di un fraz. del 1973); possibile ?:evil: l'altro giorno ho trovato un bellissimo frazionamento del 1957,...fatto così bene che me lo stavo portando per incorniciarlo !!!! :wink:
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salviotto
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Siena
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se proprio non trovi nient'altro.......
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divad81
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07 Giugno 2008
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lo so, ma è così.. il documento non è reperibile, così come gli altri documenti dell'epoca
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divad81
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07 Giugno 2008
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- in mancanza della copia del frazionamento negli archivi dell'AdT - in mancanza di una possibile copia allegata a qualche atto di trasferimento delle particelle; credo che la "traccia" meno compromessa e valida legalmente sia, a ritroso, proprio la mappa cartacea su cui venivano, di volta in volta, riportarti gli atti di aggiornamento e le loro "nuove" linee;
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geocinel
Carlo Cinelli
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Con l'accortezza di non misurare le coordinate ma le distanze della linea dai riferimento di Impianto vicini. Penso i vertici vicini della particella frazionata. Il tutto va poi ricostruito su base grafica. Cordialmente Carlo Cinelli
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SIMBA64
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"geocinel" ha scritto: Con l'accortezza di non misurare le coordinate ma le distanze della linea dai riferimento di Impianto vicini. Penso i vertici vicini della particella frazionata. Il tutto va poi ricostruito su base grafica. Cordialmente Carlo Cinelli Scusa geocinel, ma non capisco bene, da un punto di vista pratico, che differenza c'e' a ricostruire un rilievo vecchio, con coordinate grafiche, oppure con misurate grafiche. A me sinceramente mi sembra sempre e comunque un discorso grafico e niente di piu'. Voglio dire che stiamo parlando, in maniera inequivocabile, di precisioni grafiche (cioe' quanto puo' stimare l'occhio umano che e' circa 1/5 di mm.) Saluti grafici
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divad81
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Si, infatti. Prelevare le "distanze" dai vertici delle linee di impianto limitrofe, ovvero ripercorrere al contrario l'operazione eseguita 40 anni fa quando il tecnico del catasto, sulla scorta delle "misure" del frazionamento, riporto tali misure sulla mappa. Dico una blasfemia se, in questo caso, ritenessi utile prelevare le "distanze" tra i vertici delle linee di frazionamento e i vertici delle linee limitrofe di impianto ( quelle su cui probabilmente si poggiò all'epoca il rilievo ) e dopo di che procedere da prima con l'individuazione di tali linee di impianto ( con un vero e proprio riconfinamento di linea di impianto) e poi, una volta materializzati sul terreno questi vertici, da questi procedere con il "distacco" delle misure "distanze" prelevate dalla mappa ?
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divad81
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"divad81" ha scritto: Si, infatti. Prelevare le "distanze" dai vertici delle linee di impianto limitrofe, ovvero ripercorrere al contrario l'operazione eseguita 40 anni fa quando il tecnico del catasto, sulla scorta delle "misure" del frazionamento, riporto tali misure sulla mappa. Dico una blasfemia se, in questo caso, ritenessi utile prelevare le "distanze" tra i vertici delle linee di frazionamento e i vertici delle linee limitrofe di impianto ( quelle su cui probabilmente si poggiò all'epoca il rilievo ) e dopo di che procedere da prima con l'individuazione di tali linee di impianto ( con un vero e proprio riconfinamento di linea di impianto) e poi, una volta materializzati sul terreno questi vertici, da questi procedere con il "distacco" delle misure "distanze" prelevate dalla mappa ?
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anonimo_leccese
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"divad81" ha scritto: "divad81" ha scritto: Si, infatti. Prelevare le "distanze" dai vertici delle linee di impianto limitrofe, ovvero ripercorrere al contrario l'operazione eseguita 40 anni fa quando il tecnico del catasto, sulla scorta delle "misure" del frazionamento, riporto tali misure sulla mappa. Dico una blasfemia se, in questo caso, ritenessi utile prelevare le "distanze" tra i vertici delle linee di frazionamento e i vertici delle linee limitrofe di impianto ( quelle su cui probabilmente si poggiò all'epoca il rilievo ) e dopo di che procedere da prima con l'individuazione di tali linee di impianto ( con un vero e proprio riconfinamento di linea di impianto) e poi, una volta materializzati sul terreno questi vertici, da questi procedere con il "distacco" delle misure "distanze" prelevate dalla mappa ? :?: :?: :?: :?: :?: :wink:
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divad81
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propedeuticamente al riconfinamento della linea in questione ( linea anteriore al 1988, di cui si è perso l'atto originario) sto riconfinando la limitrofa linea ( di impianto) su cui il tecnico all'epoca ( presumibilmente) si appoggio per rilevare la distanza alla linea di frazionamento. Volendo procedere, per l'abbondanza di punti circostanti, ad una rototraslazione baricentrica, ho da prima georeferenziato i ben 3 fogli di mappa interessati. ( la particella in oggetto è sul limite di mappa e quindi i fabbricati utili per un riconfinamento sono posti sugli altri due fogli). Ho effettuato la georeferenzazione dei 3 fogli di impianto con il sistema dei punti sparsi ( 4 punti individuati sugli spigoli di un unico parametro) nella modalità "trasformazione: conforme ( 4 par)"; Le linee di confine di mappa però hanno discordanze ( se viste su un foglio rispetto al suo corrispettivo) di circa 40-50cm. E' nella norma, o si può ottenere una maggiore precisione mediante una georeferenzazione differente? cordialmente
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