Caro Naruto

Io credo che ci saranno sicuramente delle differenze tra i bordi delle due mappe di Comuni limitrofi. Dalle mie esperienze si è sempre evidenziato.

Se ci limitiamo a parlare di ricostruzione di linee di mappa, come previsto dall'Art. 950 del CC, il mio consiglio è quello di georeferenziare le due mappe d'impianto a confine e sovrapporle.

Così ti comincerai a fare un'idea.

Tante potrebbero essere le soluzioni:

- punti di inquadramento e prelievo coordinate linea solo su un foglio, poi sull'altro e mediarli ponderatamente;

- punti di inquadramento sui due fogli e prelievo coordinate linea su uno dei due, fare altrettanto sull'altro foglio prelevando le coordinate linea e mediare ponderatamente le risultanze;

- mediare ponderatamente a monte le coordinate delle due linee sui due fogli e fare il resto sia con i punti di un foglio che dell'altro o di tutti e due insieme.

Ti puoi sbizzarrire. Secondo me non esiste un vangelo ma caso per caso capisci quello che è più giusto fare.

Tu e soltanto tu.

Saluti

Uccellaccio

Uccellaccio granzie ancora del supporto che sicuramente utilizzerò in questa avventura sperando di arrivarne a capo nel modo più preciso possibile.

Cercherò di tenervi aggiornati così che magari possa essere un'esperienza utile anche per altri colleghi alle prese con questa casistica

Prossimo step mappe d'impianto e ricerca termini sul posto...se non vi scrivo più sarà perchè sono caduto dalla rupe sul mare!!!

Buongiorno. Per quanto ne so, prescindendo dall'accordo fra i due comuni (di cui verificherei la validita', come hanno già scritto i colleghi) dal punto di vista catastale l'anomalia riscontrata dovrebbe riguardare solo la posizione cartografica ma degli stessi punti: i termini di confini comunali, che i periti catastali d'impianto dovevano fissare come prima operazione, dovendo rilevare per prima cosa proprio i limiti amministrativi municipali. Il rilievo dei fogli contigui di comuni contermini (è proprio il caso di scriverlo!) sicuramente e' stato eseguito da periti diversi, i quali avrebbero dovuto riscontrare e rilevare gli stessi termini intercomunali indicati e concordati fra le amministrazioni municipali, operazione di importanza primaria sia perche' le liti fra comuni per i limiti territoriali erano molto frequenti sia per la loro diversa valenza dai termini di confine delle particelle, tant'è che vennero dotati di un simbolo diverso da questi ultimi per la loro rappresentazione in mappa. Quindi e' plausibile che, a parita' di punto rilevato, sia la posizione nel sistema cassini soldner che cambia (presumo che i due comuni abbiano la stessa origine) a causa del diverso rilievo d'appoggio, ergo procederei cosi': farei riferimento solo al limite catastale comunale a cui appartiene la proprieta' del cliente; approfondirei la verifica del limite comunale all'Archivio di Stato Provinciale, dove sono depositate mappe e documenti anche antecedenti alla formazione del Catasto; cercherei i termini di confine comunale apposti all'impianto, farei riferimento a punti d'appoggio geo-topo-cartografico presenti nei fogli della proprieta' del cliente ed userei metodi topografici uguali alle procedure d'impianto (poligonali ecc.).

P.S.: com'e' il confine fra comuni sulle tavolette igm? Buon lavoro.

Allora buonasera, è la prima volta che uso il programma, vorrei poorre una domanda, non so come si fa, quindi mi sono infilato nella vostra discussione. Se non funziona così mi scuso. Praticamente il mio caso presenta alcune caratteristiche simili a quelle della discussione nel senso che il mio terreno si trova in un comune ed i confinanti (che sconfinano) si trovano in tenimento di comune attiguo. Il mio terreno è boscoso e viene sfruttato quando il bosco è maturo, praticamente ogni trent'anni. Ci vado proprio di rado quindi non mi ero accorto che taluni confinanti hanno sconfinato, facendosi tra l'altro frazionare ed accatastare (creando così una nuova particella nel mio terreno, con nuovi numeri, modificando così anche il numero della mia particella originaria). Altri, che hanno comprato da precedenti proprietari (ho notato che il tutto è avvenuto 18 anni fa), in fare di stipula dell'atto, dichiarando confini e possessi non veritieri: perché nel precedente taglio il bosco è stato tagliato secondo i confini della presistente mappa catastale che oggi presenta la nuova particella costituita da terreno praticamente rubato, hanno incaricato un tecnico che ha frazionato ed accatastato secondo unilaterali dichiarazioni. Domanda: E' LEGALE FARE TUTTO CIO' SENZA COINVOLGERE IL PROPRIETARIO CONFINANTE, VISTO CHE SI STANNO, DI FATTO MODIFICANDO CONFINI ED ACQUISENDO PROPRIETA', TRA L'ALTRO IN COMUNE LIMITROFO, DOVE ESISTE LA MIA MAGGIORE PROPRIETA' ?????? E' NECESSARIO CONTESTARE TUTTO GIUDIZIALMENTE O E' POSSIBILE INFICIARE IL FRAZIONAMENTO CON UN ESPOSTO AL CATASTO (DOPO 18 ANNI...!!!)...??? NELLA SPERANZA DI RICEVERE QUALCHE CHIARIMENTO SALUTO CORDIALMENTE. Igiul Attef