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Consiglio su confinazione? |

fiobar
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Colleghi volevo un consiglio su un caso di confinamento che sto esaminando; 1) P.lle di impianto mai frazionate 2) Solo alcune sono confinate con paletti in cls ed in legno 3) Il cliente mi chiede di stabilire il confine tra due p.lle e che tra esse non vi sono segni evidenti di come doveva essere materializzato, ci sono solo spine. Bene, ho ritenuto rilevare i confini dei lotti limitrofi e due fabbricati d’impianto che coincidono perfettamente, purtroppo, però, i lotti limitrofi che si sono recintati, con l’appoggio sulla mappa, risultano invadere le p.lle del mio cliente, di circa 2,5 metri; nel mio caso cosa fareste? Io ho pensato che di toccare i confini già presenti, materializzati con pali in cls ed in legno piuttosto vecchi non se ne parla, perché secondo me quello che c’è sul posto è un accordo tra le parti, o meglio, non ci posso fare niente se il mio cliente non si è opposto alla materializzazione fatta, senza verificare se era corretta o meno; quindi è giusto confinare senza toccare i confini attuali, con un’evidente riduzione di superficie del lotto del mio cliente? Posso dire al cliente che non posso farci niente e che di spostare i confini limitrofi non se ne parla, perché avrebbe dovuto verificarlo a suo tempo? Grazie
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geocinel
Carlo Cinelli
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO (GURU)
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07 Novembre 2006
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"fiobar" ha scritto: Colleghi volevo un consiglio su un caso di confinamento che sto esaminando; 1) P.lle di impianto mai frazionate 2) Solo alcune sono confinate con paletti in cls ed in legno 3) Il cliente mi chiede di stabilire il confine tra due p.lle e che tra esse non vi sono segni evidenti di come doveva essere materializzato, ci sono solo spine. Bene, ho ritenuto rilevare i confini dei lotti limitrofi e due fabbricati d’impianto che coincidono perfettamente, purtroppo, però, i lotti limitrofi che si sono recintati, con l’appoggio sulla mappa, risultano invadere le p.lle del mio cliente, di circa 2,5 metri; nel mio caso cosa fareste? Io ho pensato che di toccare i confini già presenti, materializzati con pali in cls ed in legno piuttosto vecchi non se ne parla, perché secondo me quello che c’è sul posto è un accordo tra le parti, o meglio, non ci posso fare niente se il mio cliente non si è opposto alla materializzazione fatta, senza verificare se era corretta o meno; quindi è giusto confinare senza toccare i confini attuali, con un’evidente riduzione di superficie del lotto del mio cliente? Posso dire al cliente che non posso farci niente e che di spostare i confini limitrofi non se ne parla, perché avrebbe dovuto verificarlo a suo tempo? Grazie Caro Fiobar Innanzitutto la terminologia. Confinzione e riconfinazione non sono la stessa cosa. Confinazione è quando i confini vengono costituiti (rilievo di impianto e atti di aggiornamento); riconfinazione è quando si ricostruisce ciò che era stato precedentemente costituito. Fin quì la terminologia, che è importante. Sul resto mi pare di capire che hai trovato uno stato di fatto diverso dalla rappresentazione catastale. Tu devi dire al tuo cliente quello che hai rilevato dalle tue risultanze e gli devi anche dire tutto il resto che hai esposto sopra, che è corretto e condivisibile. Potresti anche spingerti più avanti nella tua indagine cercando di capire perché è successo tutto ciò. Una volta erudito il tuo committente sarà lui a decidere il da farsi e cioè se cedere gratuitamente quella striscia al vicino rettificando il confine e quindi facendo una nuova confinazione. Naturalmente a spese del vicino. Cordialmente Carlo Cinelli
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geoalfa
(GURU)
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02 Dicembre 2005
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vedi fiobar, che la lua domanda molto imprecisa, per non dire riticente, ha quasi messo in difficoltà anche un vecchio (ha i capelli bianchi! ) volpone come Carlo, il quale è stato esaurientissimo, ma solo per quello che si è potuto evincere chiaramente! infatti ti ha risposto solo sulla parte di messaggio che hai scritto, che ritengo molto poco esaustiva, perchè per un caso simile dovresti essere più preciso, perchè poi se il consiglio che ti si elargisce ti porta a commettere errori di qualsiasi genere, poi tutti si fa una brutta figura! quindi ti esorto a spiegare con più dovizia di particolari, fino a sembrare prolisso, dopodichè a cominciare da Carlo, tutti ti si potrà consigliare con un migliore risultato. cordialità
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gaetano59
Iscritto il:
04 Gennaio 2007
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"fiobar" ha scritto: Colleghi volevo un consiglio su un caso di confinamento che sto esaminando; ....... Bene, ho ritenuto rilevare i confini dei lotti limitrofi e due fabbricati dimpianto che coincidono perfettamente, purtroppo, però, i lotti limitrofi che si sono recintati, con lappoggio sulla mappa, risultano invadere le p.lle del mio cliente, di circa 2,5 metri; nel mio caso cosa fareste? ........... Grazie Quoto Carlo e, in particolare, Gianni che esorta a fare dei quesiti più circostanziati!! Aggiungo, che basare le proprie conclusioni soltanto su due fabbricati di impianto, non è corretto! Dici che coincidono perfettamente.... ma rispetto a che? E se sono stati posizionati erroneamente in mappa, ad es. ruotati o traslati (magari di 2.50 mt.)? Consiglierei, prima di giungere a conclusioni affrettate, di estendere il rilievo ad altri fabbricati e/o confini di impianto materializzati e magari a qualche trigonometrico, per capire se ci sono grossolani errori di rotazione/traslazione di uno o più punti di appoggio. saluti
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SIMBA64
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Condivido con gaetano59, ma però mi viene spontaneo chiedere, ma secondo te con quale raggio di azione dobbiamo agire per riconfinare esattamente dei mappali? Provo a spiegarmi meglio, se in un raggio/cerchio ci sono 10 fabbricati ai quali mi appoggio e trovo il mio confine interessato con una certa precisione soddisfacente, è corretto fare coì?? o devo estendere il mio rilievo ad un multiplo del primo raggio di azione?? Forse è un po provocatoria la mia domanda. Sinceramente io non ho ben chiara questa cosa che ti ho appena chiesto, il tutto è inerente al quesito per chiarire la domanda del post. Saluti collega
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gaetano59
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04 Gennaio 2007
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"SIMBA64" ha scritto: Condivido con gaetano59, ma però mi viene spontaneo chiedere, ma secondo te con quale raggio di azione dobbiamo agire per riconfinare esattamente dei mappali? Provo a spiegarmi meglio, se in un raggio/cerchio ci sono 10 fabbricati ai quali mi appoggio e trovo il mio confine interessato con una certa precisione soddisfacente, è corretto fare coì?? o devo estendere il mio rilievo ad un multiplo del primo raggio di azione?? Forse è un po provocatoria la mia domanda. Sinceramente io non ho ben chiara questa cosa che ti ho appena chiesto, il tutto è inerente al quesito per chiarire la domanda del post. Saluti collega Non parlerei di "raggio di azione" ma piuttosto di ricerca di validi punti di riferimento idonei al nostro scopo (la riconfinazione). Se hai la fortuna di trovarli in prossimità della zona da riconfinare, tanto meglio, non c'è bisogno di allargarsi troppo...... poi bisogna capire uno cosa intende per "una certa precisione soddisfacente". Io di solito cerco di capire se un altro tecnico, al mio posto, (controparte) possa fare qualcosa meglio di come l'ho fatta io, quando raggiungo l'intimo convicimento che "di più non si può" sono veramente soddisfatto. Nel caso di fiobar consigliavo di agganciarsi ad altri punti perchè con soli due fabbricati di appoggio non ti puoi accorgere di eventuali errori di inserimento in mappa degli stessi (ruotati o traslati). Poi fiobar non ci dice quanto sono lontani e come sono posizionati questi fabbricati rispetto al confine da ripristinare ...... immagina che si trovino pressocchè in linea e a circa 200 mt. da questo, .... anche un minimo errore di rappresentazione in mappa (rotazione) ti farebbe "sballare" il confine, altro che di 2.50 mt. saluti
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Leo
Leonardo Gualandi (leometra@gmail.com)
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Castel del Rio
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Salve a tutti. Il quesito vago presenta dei rischi: bene ha fatto Gaetano a sottolineare l'importanza di un numero sufficiente di buoni punti, e ancor meglio l'approfondimento che ha portato a specificare l'importanza (fondamentale, direi) di sapere "come sono posizionati questi fabbricati rispetto al confine da ripristinare". Altro elemento da non sottovalutare, e che nel quesito è un po' in second'ordine, è l'età dei segni di confine. Perché "Fiobar" ha scritto: ... confini già presenti, materializzati con pali in cls ed in legno piuttosto vecchi... ma nell'ottica giustamente evidenziata da Carlo di porre il Committente in condizione di decidere coscientemente le azioni da intraprendere, mi pare imprescindibile fargli presente anche che l'età precisa di quei manufatti può discriminare fra "usucapione sì" e "usucapione no". Fermo restando che a priori, mentre l'ipotesi "usucapione no" è molto solida, l'altra è sempre piuttosto "usucapione forse", non mi pare lecito che il tecnico la escluda motu proprio, senza essersi assicurato che effettivamente i segni risalgono ad epoca sufficiente a garantire un risultato sfavorevole, che giustificherebbe la rinuncia a priori. Poniamo il caso che il Committente sia in possesso di fotografie di una cugina che, in prossimità del confine tiene in braccio il figlio che oggi ha quattordici anni, e che dalle stesse fotografie risulti senza ombra di dubbio che i segnali oggi presenti allora non c'erano ancora... Come potrei giustificare al Committente stesso di non averlo informato della possibilità di contestare quei segni? Poi si potrà comunque suggerire la ricerca di un accordo. Ma senza esercitarsi anticipatamente nel "calo della braca"... Leonardo Gualandi
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geocinel
Carlo Cinelli
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO (GURU)
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Mi pareva di aver capito dall'amico fiobar, che si è dileguato perché gli avete fatto paura, che oltre ai due fabbricati, effettivamente insufficienti e mi sono stancato di ripeterlo perché tra libri, convegni e forum l'avrò detto circa 4.000 volte spiegandone i perché, avesse anche battuto i contorni dei lotti vicini. Questi non hanno proprio la valenza di inquadramento ma aiutano molto a capire se si fossero presentati gli effetti della legge di Murphy e cioè se uno dei due punti di appoggio sia ruotato e alla stessa distanza dall'altro. Cordialmente Carlo Cinelli
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cappe_46
cappe.46
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32032 FELTRE (BL)
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"geocinel" ha scritto:
Questi non hanno proprio la valenza di inquadramento ma aiutano molto a capire se si fossero presentati gli effetti della legge di Murphy e cioè se uno dei due punti di appoggio sia ruotato e alla stessa distanza dall'altro. Cordialmente Carlo Cinelli ...vabbè il tutto rientra nella teoria della "sovrabbondanza" delle osservazioni. Infatti due punti di due fabbricati sono sì sufficienti ad inquadrare un rilevamento, ma non sono sufficienti per il suo controllo.
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geocinel
Carlo Cinelli
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"cappe_46" ha scritto: "geocinel" ha scritto:
Questi non hanno proprio la valenza di inquadramento ma aiutano molto a capire se si fossero presentati gli effetti della legge di Murphy e cioè se uno dei due punti di appoggio sia ruotato e alla stessa distanza dall'altro. Cordialmente Carlo Cinelli ...vabbè il tutto rientra nella teoria della "sovrabbondanza" delle osservazioni. Infatti due punti di due fabbricati sono sì sufficienti ad inquadrare un rilevamento, ma non sono sufficienti per il suo controllo. Ciao Ugo, ogni tanto fai capolino ed è sempre un piacere. Anche il buon Tani amava dire che quegli schemi di rilievo e di calcolo, come l'apertura a Terra Singola o la rototraslazione con due soli punti (o poligonale non orientata), erano labili perché non autocontrollati. Nella sostanza: se erri non te ne accorgi. Cordialmente Carlo Cinelli
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