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Argomento: Azione di regolamento di confini o riconfinazione e ricostruzione di linee catastali

Autore Risposta

Amilcare_S

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 0 -  0 - Inviato: 05 Ottobre 2015 alle ore 10:07

Stante quanto leggo Gianni,

nel caso che ho più di 3 punti di inquadramento a seconda di come li combino a gruppi di 3 ottengo valori di variazione di scala parziali.

il confronto di tali numeri posso aiutare nell'attribuzione dei pesi da assegnare ai vari punti dato che vi deve essere coerenza tra variazione di scala e ciò che la prodotta (;motivo per il quale attribuiamo i pesi per omogenizzare il lavoro ed ottenere un risultato il più adeente alle volontà confinatorie nell'attività riconfinatoria.

Stefano

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georox

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 0 -  0 - Inviato: 05 Ottobre 2015 alle ore 10:29

"Leo" ha scritto:
questo significherebbe che la variazione di scala, oltre a riportare la geometria rappresentata in mappa dalla proiezione cartografica alla realtà, avrebbe anche effetti migliorativi correggendo alcuni errori non precisamente individuati?

No, significa che la diversità di scala tra mappa e realtà è dovuta anche ai fattori che ho citato e non soltanto a quello della quota e della Est Cassini-Soldner.

Il altre parole, il modulo di deformazione calcolato è un risultato univoco che contiene in sé tutte le distorsioni suddette, non soltanto alcune di esse. Quindi, applicandolo alla mappa, si apporta alla stessa una correzione che è data dall'insieme di tutti i fattori deformativi.

Non si può parlare di effetti migliorativi o peggiorativi perché, come detto, non sono ricostruibili né la deformazione "vera" che ha subìto la mappa né le imperfezioni di disegno della stessa.

È comunque sbagliato semplificare le cose dicendo che la georeferenziazione corregge la deformazione della mappa mentre la variazione di scala corregge soltanto la proiezione dovuta alla quota e all'Est Cassini-Soldner.

Gianni Rossi

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Leo
Leonardo Gualandi (leometra@gmail.com)
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 0 -  0 - Inviato: 05 Ottobre 2015 alle ore 10:58

Così mi è più chiaro e condivisibile. Infatti applicando la variazione di scala non si intende "correggere gli effetti di quota e proiezione cartografica", per far la qual cosa sarebbe possibile e necessario applicare moduli inversi calcolabili rigorosamente, si sostiene invece che, per un'applicazione semplificata giustificata dall'ambito operativo, è sufficiente verificare che il valore del coefficiente risultante sia compatibile con quello determinato dalla proiezione cartografica.

In un calcolo manuale è un risparmio di impegno singificativo, ma naturalmente se vuoi includere nel software l'opzione di calcolo rigoroso dei coefficienti, questo permetterebbe di rinunciare alla variazione di scala che rimarrebbe soltanto a testimoniare problemi topografici residui.

MI aveva allarmato l'uso di un'espressione rassicurante come “attenuare le difformità” che potrebbe convincere qualcuno che sia un effetto benefico!

Leonardo

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Amilcare_S

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 0 -  0 - Inviato: 05 Ottobre 2015 alle ore 11:57

Leonardo e Gianni

potete dare una traccia suli' aqpplicazione dei moduli inversi e del calcolo rigoroso dei coefficienti.

Stefano

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geocinel
Carlo Cinelli
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 0 -  0 - Inviato: 05 Ottobre 2015 alle ore 13:07

"Amilcare_S" ha scritto:
Leonardo e Gianni

potete dare una traccia suli' aqpplicazione dei moduli inversi e del calcolo rigoroso dei coefficienti.

Stefano



Ahia!

Non fare domande imbarazzanti. Georox ti ha appena detto che "non sono ricostruibili né la defrmazione vera né....." e tu vuoi andare a sfrucugliare in quello che ha scritto Leo e che, di fatto, contraddice queste teorie.

Lascia stare e se proprio vuoi approfondire fai queste buone letture:

labtopo.ing.unipg.it/files_sito/compiti/...

http://geomatica.como.polimi.it/corsi/catasto/scacgf3.pdf

http://geomatica.como.polimi.it/corsi/cartografialaurea/cartografiaufficialeitaliana/cartografiaufficialeitalianacatasto.htm

http://www.geografia-applicata.it/wordpress/wp-content/uploads/2011/04/03_Proiezioni_Cartografiche.pdf

www.topografia.it/CaseHistory/qualitaril...

In sostanza dicono che conoscendo il meridiano di riferimento del centro di emanazione (la proiezione di Cassini Soldner è una proiezione cilindrica inversa, afilattica e policentrica) e il meridiano dove vuoi effettuare le operazioni puoi calcolarti il coefficiente che, in fase di formazione, fu usato per ragguagliare le coordinate dei Punti Trigonometrici.

Fatto ciò ci devi aggiungere anche quello di quota.

A 1000 metri e a 0 la distanza misurata e quella cartografica saranno rapportate diversamente e la carta, convenzionalmente, è riferita al livello del mare.

Cordialmente

Carlo Cinelli

P.S. Occhio però a piantar dritto il picchetto perchè se vai storto tutte queste finezze non serviranno a niente.

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Amilcare_S

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 0 -  0 - Inviato: 05 Ottobre 2015 alle ore 14:02

Carlo ,

grazaie .

Farò le lettura cui consigli.

Dato il tuo ps mi aspetto di concludere che l'ordine di gransezze di cui si parla è + - di 5 cm ( a fronte di piantare il picchetto dopo avere bevuto un litro di barbera a digiuno).

Stefano. A

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geocinel
Carlo Cinelli
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 0 -  0 - Inviato: 05 Ottobre 2015 alle ore 14:19

"Amilcare_S" ha scritto:
Carlo ,

grazaie .

Farò le lettura cui consigli.

Dato il tuo ps mi aspetto di concludere che l'ordine di gransezze di cui si parla è + - di 5 cm ( a fronte di piantare il picchetto dopo avere bevuto un litro di barbera a digiuno).

Stefano. A



Molto spesso si, se non consideriamo operazioni su grandi estensioni di territorio.

Ciao

Carlo

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georox

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 0 -  0 - Inviato: 05 Ottobre 2015 alle ore 14:34

"geocinel" ha scritto:
Georox ti ha appena detto che "non sono ricostruibili né la defrmazione vera né....." e tu vuoi andare a sfrucugliare in quello che ha scritto Leo e che, di fatto, contraddice queste teorie.

Non ho capito dov'è "quello che ha scritto Leo e che, di fatto, contraddice queste teorie".

Ma dubito che avrò una risposta.

Gianni Rossi

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geocinel
Carlo Cinelli
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 0 -  0 - Inviato: 05 Ottobre 2015 alle ore 14:48

"georox" ha scritto:
"geocinel" ha scritto:
Georox ti ha appena detto che "non sono ricostruibili né la defrmazione vera né....." e tu vuoi andare a sfrucugliare in quello che ha scritto Leo e che, di fatto, contraddice queste teorie.

Non ho capito dov'è "quello che ha scritto Leo e che, di fatto, contraddice queste teorie".

Ma dubito che avrò una risposta.

Gianni Rossi



Molto semplice.

Nel fatto che Leo riporta come il modulo può essere calcolato con procedimenti inversi e rigorosi mentre Lei diceva che la deformazione vera non è ricostruibile.

Distintamente

Carlo Cinelli

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Amilcare_S

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 0 -  0 - Inviato: 05 Ottobre 2015 alle ore 16:24

Carlo ,

in effetti ho ( attraverso il sito che mi hai consigliato ) il topografo.it ho operato una serie di calcoli relativi alla riiduzione al geoide di una misura ridotta all'orizzonte di 600 metri a quote di 300 m , 600 m , 900 e 1200 m sul livello medio mare .

Le misure si sioo accorciate risppettivamente di 3 , 6 , 8 , 10 .

Iil che sposta molto la quota di responsabilità sul modulo di deformazione relativo al metodo di rappresentazione della carta.

il palesarsi di questi risultati mi ha aiutato meglio comprendere e apprezzare l'attribuzione dei Pesi dati dal Tani.

Stefano.A

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Amilcare_S

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 0 -  0 - Inviato: 05 Ottobre 2015 alle ore 16:39

Preciso l'accorciamento di 3 ,6 ,8 10 è ctimetri .

Steano A.

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georox

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 0 -  0 - Inviato: 05 Ottobre 2015 alle ore 20:43

"geocinel" ha scritto:
Nel fatto che Leo riporta come il modulo può essere calcolato con procedimenti inversi e rigorosi mentre Lei diceva che la deformazione vera non è ricostruibile.

Esimio, se avesse capito quello che ho scritto io, avrebbe inteso che la deformazione di cui parlavo in quel passaggio era quella fisica del supporto cartaceo.

Mi auguro che ora le sia più chiaro il mio assunto così come mi sembra lo sia stato fin da subito per gli altri interlocutori.

Ossequi,

Gianni Rossi

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geocinel
Carlo Cinelli
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 0 -  0 - Inviato: 05 Ottobre 2015 alle ore 21:43

Vedo che ora Lei riesce anche ad anticipare e capire quello che hanno inteso gli altri.

Mi scusi dunque se non ho capito il sottinteso e implicito ragionamento che portava chiaramente alla deformazione fisica della carta.

Effettivamente mi sembrava una minchiata troppo grossa per una persona come Lei che notoriamente non sbaglia quasi mai.

Distintamente La saluto

Carlo Cinelli

P.S. Mi spiega, se può dedicarmi un po' del suo prezioso tempo, quale sarebbe la deformazione "vera", che ha subito la mappa cartacea e perché non è ricostruibile? E poi le deformazioni fisiche della carta non venivano corrette con la georeferenziazione? Cosa c'entra la deformazione fisica della carta con il modulo di deformazione? Grazie.

P.P.S. Una curiosità, sempre se ha voglia di dircela e se non va a rubare troppo del suo tempo prezioso. Come mai per ben sei anni Lei si è sorbito, da parte mia e da parte del Geometra Gualandi a quasi tutti i Convegni/Corsi/Seminari, il fatto che riportavamo come la variazione di scala andasse a correggere (almeno intenzionalmente) le deformazioni e le distorsioni della proiezione cartografica e solo adesso si è sentito in dovere di fare queste illuminanti precisazioni? Grazie se vorrà rispondere.

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geoalfa

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 0 -  0 - Inviato: 06 Ottobre 2015 alle ore 10:06

Carlo, forse fai male a non considerare questo detto, famoso:

"" Più vuote sono le teste, più lunge sono le lingue ! ""

oppure

"" Meglio l'ira del leone che l'amicizia della jena ! ""

oppure

"" L'ignoranza sparla e rosica, l'intelligenza se la ride ! ""

Ma lascialo perdere!

Personalmente NON rimpiango le persone che ho perso con il tempo, Ma rimpiango il tempo che ho perso con certe persone.

Saluti

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georox

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 0 -  0 - Inviato: 06 Ottobre 2015 alle ore 10:54

Illustrissimo,

"geocinel" ha scritto:
Mi scusi dunque se non ho capito il sottinteso e implicito ragionamento che portava chiaramente alla deformazione fisica della carta.

Scuse accettate.

"geocinel" ha scritto:
Mi spiega, se può dedicarmi un po' del suo prezioso tempo ...

Glielo dedico volentieri il tempo perché, come Ella saprà, questi tempi mi appassionano molto.

"geocinel" ha scritto:
quale sarebbe la deformazione "vera", che ha subito la mappa cartacea e perché non è ricostruibile? E poi le deformazioni fisiche della carta non venivano corrette con la georeferenziazione? Cosa c'entra la deformazione fisica della carta con il modulo di deformazione? Grazie.

Le riporto a tal'uopo un brano del mio post precedente, quello per il quale Lei ha avuto quella lieve incomprensione:

"georox" ha scritto:
Per quanto si cerchi di applicare la georeferenziazione più appropriata, questa non potrà mai correggere la "vera" deformazione della mappa. Questo perché tale deformazione è avvenuta in maniera che possiamo definire "casuale", mentre invece noi, con la georeferenziazione, applichiamo una correzione "lineare".

Per spiegarle meglio, con tale passaggio ebbi a intendere che a noi, oggi, non è dato sapere quel'è stata la deformazione reale subita dal supporto cartaceo. A meno che non procedessimo ad un'approfondita analisi fisica del supporto medesimo. Se l'argomento la appassiona altrettanto, la inviterei, a tal proposito, a rileggere un dotto intervento su questo forum del Prof. Surace il quale accennava ad una possibile computazione più realistica della deformazione della carta tenendo in considerazione il verso delle fibre.

Penso che anche Lei converrà che una tale operazione sia praticamente irrealizzabile. Per compierla bisognerebbe infatti rientrare in possesso della mappa cartacea originaria e sottoporla ad un esame fisico da parte di tecnici dotati di opportuna cognizione di causa e di strumentazione adeguata. Senza contare che tale esemplare originario ha, nel frattempo, continuato a deformarsi rispetto alla data della scansione, cioè il momento in cui la deformazione è stata arrestata per quanto attiene al file raster dalla stessa ottenuto.

Posto quanto sopra, dicevo quindi che la correzione da noi applicata con la georeferenziazione, per quanto questa segua l'algoritmo più appropriato, non riporta la mappa al suo "vero" stato originario, perché tale algoritmo non riproduce fedelmente a ritroso la "vera" deformazione.

Pertanto, se noi con la georeferenziazione non abbiamo fedelmente riportato la mappa alla sua vera conformazione originaria, significa che i punti di inquadramento che andiamo a prelevare dalla stessa sono affetti da un errore di posizione residuo. E poiché il modulo di deformazione viene calcolato direttamente dalla mutua posizione tra le coordinate mappa e quelle del rilievo, è del tutto evidente che tale valore risulta determinato anche da tali errori residui.

Sono certo che ora il concetto le risulterà più chiaro, ma la prego di rispondermi ove così non fosse.

Nel mio post precedente aggiungevo inoltre che il il modulo di deformazione viene influenzato anche dalle normali ed inevitabili imprecisioni intervenute all'atto del disegno stesso della mappa. Anche queste, cioè, portano ad avere coordinate mappa alterate che, come tali, riverberano il loro errore nel modulo di deformazione.

In definitiva, quello che vorrei esprimerle è che la variazione di scala calcolata dalla rototraslazione ai minimi quadrati è un dato univoco ma che deriva in realtà da molteplici fattori. Sicuramente, in primo luogo, dalla proiezione cartografica applicata in base al sistema di riferimento adottato, ma anche dalle cause di cui sopra. E non è detto che queste ultime cause ne influenzino il valore in misura minore rispetto al modulo dato dalla proiezione cartografica.

"geocinel" ha scritto:
Una curiosità, sempre se ha voglia di dircela e se non va a rubare troppo del suo tempo prezioso.

Le ripeto, questi temi mi appassionano talmente tanto, che potrei star qui a scrivere per ore, indipendentemente da chi sia l'interlocutore.

"geocinel" ha scritto:
Come mai per ben sei anni Lei si è sorbito, da parte mia e da parte del Geometra Gualandi a quasi tutti i Convegni/Corsi/Seminari, il fatto che riportavamo come la variazione di scala andasse a correggere (almeno intenzionalmente) le deformazioni e le distorsioni della proiezione cartografica e solo adesso si è sentito in dovere di fare queste illuminanti precisazioni?

Nei Convegni/Corsi/Seminari tenuti con la S.V. e quella del Geometra Gualandi ebbi modo di constatare come fosse già ostico per i partecipanti il concetto della variazione di scala calcolata dalla rototraslazione ai minimi quadrati. Non mi è quindi mai sembrato opportuno entrare in disquisizioni così dettagliate che avrebbero verosimilmente aumentato le difficoltà di comprensione (già Lei ha fatto fatica a capire in questa occasione). Ho quindi sempre preferito che la spiegazione rimanesse quella della "boccia appiattita" che ne dava il Geometra Gualandi, anche perché è comunque una parte rilevante della motivazione complessiva.

Su questo forum, invece, potendo disquisire in dettaglio e senza limiti di tempo, mi sono sentito in dovere di approfondire la questione. Spero non le dispiaccia.

"geocinel" ha scritto:
Grazie se vorrà rispondere.

Non c'è di che; queste argomentazioni, come dicevo, sono sempre molto apprezzate dal sottoscritto.

Con doverosi ossequi.

Gianni Rossi

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