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Atto di vendita non riportato nelle mappe Catastali |
francesco1985
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04 Aprile 2023 alle ore 11:43
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Buona sera a tutti. Mi trovo un caso del genere, ovvero la particella X del proprietario Giovanni che con atto di vendita del 1935 vende la porzione SUD della stessa particella X al vicino Antonio, proprietario della particella confinante Y. Tale atto è registrato presso l'Archivio Notarile e nei Fogli di Mezzo presso l'Archivio di Stato. Tale frazionamento delle particella X non viene però riportato nelle visure catastali odierne e nelle mappe catastali (nemmeno in quelle di impianto ed in quelle recuperate presso l'Archivio di Stato), seppure fattivamente il proprietario Antonio ed i suoi eredi hanno sempre utilizzato la porzione SUD della particella X, in virtù dell'atto di vendita, allargando anche casa negli anni 40. Pertanto, per mettere tutto in regola avevo pensato di eseguire un frazionamento della particella X (stralcio di porzione SUD di particella X da altra ditta), con ovviamente conseguenti costi di frazionamento ed accatastamento dell'immobile storico (in quanto parte situata in particella X). E' questa la strada più corretta? Tale errore (mancato aggiornamento delle mappe e visure catastali) non sarebbe da imputare al Catasto di quegli anni, e quindi deve essere lo stesso a "sistemare" il tutto, invece di far pagare il frazionamento e l'accatastamento al Sig. Antonio? Sicuramente è un caso un po' contorto, ma vorrei un confronto con altri professionisti.
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samsung
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29 Ottobre 2005
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Nel 35 la legge imponeva già il frazionamento dei terreni attribuendone l'esecuzione e quindi l'onere alle parti. Il Catasto sarebbe intervenuto solo in caso di omissione o irregolarità scaricandone però il costo sulle parti. Quindi l'ipotesi di chiamare in causa il Catasto è già fallita in partenza. Avrai controllato che non sia citato alcun frazionamento, un tentativo presso l'archivio cartaceo, lustrazioni in modo da non lasciare nulla di intentato. Quell'atto dovrebbe essere caratterizzato da una pedante descrizione del nuovo confine e/o dei contorni che identificano la particella in trasferimento. Fossi in te vorrei riflettere prima di eseguire il rilievo sia con il Catasto che con un notaio sul come vedono la soluzione, sia per una questione tecnica con uno sia per la questione giuridica con l'altro, che magari non suggerisca atti di precisazione catastale o quant'altro. Cordialmente
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francesco1985
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04 Aprile 2023 alle ore 11:43
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Buon pomeriggio, e grazie per i suggerimenti. All'archivio di Stato ho recuperato all'interno dei registri del Catasto Provvisorio in vigore prima del catasto particellare del 1939, il foglio "di mezzo" con l'indicazione dell'articolo (partita) menzionato nell'atto di vendita della porzione di mio interesse. Non c'è nessuno scarico ma si parla di stralcio con riferimento all'atto di vendita in mio possesso del 1926. Ciò sta ad indicare presumibilmente il frazionamento della particella X. A questo punto dovrei portare in Catasto tale documento per far evincere che esiste una sorta di frazionamento che poi non è stato riportato nell'impianto. Quello che vorrei evitare adesso è fare un frazionamento per pochi mq di terreno .
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bioffa69
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23 Settembre 2009
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BRESCIA
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Ricordo che un tecnico dell'UTE, veramente bravissimo, un punto di riferimento, ci diceva sempre , che quando sono state fatte le mappe d'impianto, NCTR, le stesse erano state pubblicate all'albo dei Comuni, per eventuali contestazioni/rettifiche, e che si era dato un certo tempo per potersi opporre, se non lo si faceva, quelle erano quelle corrette. Per cui ritengo, che nel tuo caso, non ci siano dubbi che la proprietà è stata trasferita, però suppongo che il TF sia dovuto, e che potresti gestorla nel TF, come previsto dalla risoluzione 1/e/2020. Comunque un'istanza, allegando quanto hai detto, potrebbe essere un tentativo, però in questi casi, se poi l'Agenzia l'accetta, sempre quel tecnico, diceva di far firmare la stessa sia dal legittimo proprietario, che dal confinante. Saluti
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Manero
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11 Agosto 2022 alle ore 12:24
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Io starei molto cauto. Controllerei la storia successiva della particella originaria non frazionata al nuovo catasto. Parliamo di un atto del 1926. Sicuro che non ci siano successioni con particella menzionata per intero ? Oppure altri atti di trasferimento successivi al 1926 che riguardano l'intera particella non frazionata ? Oppure frazionamenti successivi riguardante la consistenza della particella originaria, denuncie di variazione all'urbano. Inoltre, vale la pena per pochi mq di terreno ? Quanto deve valere questo terreno ? O si tratta di posizionare un confine dematerializzato ?
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francesco1985
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04 Aprile 2023 alle ore 11:43
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Buongiorno a tutti. Nelle indagini presso l'archivio del Catasto terreni Provvisorio, per intenderci quello non particellare degli anni 30 prima dell'impianto, sto individuando i passaggi tra vari Intestatari (o ditte). Nella sezione estensione terre, 2a classe, si riporta il numero 2 1/3 (due e un terzo scritto nella stessa cella). In alto, nella ditta, vi sono più soggetti senza indicazione della quota, e il numero partita (chiamato anche articolo negli atti di vendita) Come terreno ne è presente uno solo indicato con la lettera a) Poi vi sono le note di carico e scarico. Come andrebbe interpretata l'estensione? 2 are + 1/3? Di 2 are, solo 1/3? Ad un certo punto vi è uno stralcio (quindi senza scarico) e la partita successiva riporta come estensione 2 1/4. Anche qui, che interpretazione dareste?
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