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Argomento: Aggressioni ai tecnici riconfinatori: fate attenzione!
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geocinel
Carlo Cinelli
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"jj0202" ha scritto: Mi accodo a questo post per porvi un quesito. Espongo i fatti: Dovendo effettuare un picchettamento per un riconfinamento, faccio spedire dal mio cliente al confinante la raccomanda dove il confinante viene invitato a presenziare alle operazioni di riconfinamento preferibilmente con la presenza di un suo tecnico di fiducia. Appena riceve la lettera il confinante si presenta al mio studio, si siede di fronte a me con un atteggiamento evidentemente spaccone e mi dice: "Io non chiamo nessun tecnico perchè il confine è giusto!" "Se venite a mettere i picchetti qualcuno potrebbe farsi male!" "Ed in ogni caso io nel mio terreno non vi faccio mettere piede". In vent'anni di lavoro non mi era mai capitato di ricevere minacce di nessun tipo, per cui il mio dubbio è come posso farmi eventualmente coadiuvare dalla forza pubblica? Debbo consigliare al mio cliente di procedere immediatamente per legge o cosa? Ringrazio anticipatamente chi mi può dare delle indicazioni. Non hai specificato una cosa importante. Il confine di fatto è materializzato? Se si tu devi rilevare il confine materializzato e verificare, eventualmente, di quanto è difforme. Non trovo "fuori del mondo" che una persona ti venga a dire "Tu nel mio terreno non vieni a mettere i picchetti". Se quella materializzazione è li da tempo è sgradevole entrare ne terreno del vicino. A me è capitato che un collega entrò nel giardino recintato da 50 anni del mio cliente a mettere le paline e ti devo dire che mi sembrò un gesto di grande arroganza. Cordialmente Carlo Cinelli
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totonno
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» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO
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Firenze
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"geocinel" ha scritto:
Non hai specificato una cosa importante. Il confine di fatto è materializzato? Se si tu devi rilevare il confine materializzato e verificare, eventualmente, di quanto è difforme. Non trovo "fuori del mondo" che una persona ti venga a dire "Tu nel mio terreno non vieni a mettere i picchetti". Se quella materializzazione è li da tempo è sgradevole entrare ne terreno del vicino. A me è capitato che un collega entrò nel giardino recintato da 50 anni del mio cliente a mettere le paline e ti devo dire che mi sembrò un gesto di grande arroganza. Cordialmente Carlo Cinelli Giuro che è quello che pensavo leggendo il racconto. Se il confinante sostiene che il suo confine è giusto, vuol dire che questi è già esistente e materializzato, quindi possiamo verificarlo, prima di inviare sgradevoli raccomandate. Il quesito sarebbe dovuto iniziare con "ho verificato la posizione di un limite di confine e ho riscontrato dai miei rilievi una consistente difformità dai documenti in mio possesso, ho deciso quindi di inviare la raccomandata di rito per invitare il confinante a un incontro che chiarisca la situazione....". Oltretutto i carabinieri dubito che vengano per questioni private di confine. Credo che verrebbero solo se c'è una disposizione del giudice che ha emesso la sentenza. Non è che i Carabinieri possano venire a disporre dove sia il confine, oppure a permettere di entrare in una proprietà privata senza una disposizione del giudice. Saluti.
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geoalfa
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scusate se ritorno sull'argomento carabinieri, che ho citato, non perchè loro debbano coadiuvare nella stesura della consulenza, ma solo per la tutela del/i professionisti già minacciati di pestaggi se non peggio! per il resto c'è da dire che ogni situazione è a sè ed in quanto tale ognuna va condotta con il buonsenso, perchè come dice il buon Carlo, se ci sono situazioni consolidate e mai contestate.... è ben difficile con una raccomandata convincere la controparte della correttezza della operazione, specilmente se è persona un poco turbolenta!
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jj0202
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machu pichu
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Scusate se non ho specificato prima. No, il terreno non è recintato. L'esistente è materializzato solo da una differenza di coltura. Io ho già fatto sia il rilievo che l'elaborazione e ho trovato uno sconfinamento triangolare che va da 0 a 20 metri con una superficie di circa 2000 metri quadri macanti al mio committente. La lettera l'abbiamo mandata chiaramente dopo le verifiche.
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geoalfa
(GURU)
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cominciamo a vedere un poco di luce, ma poca! innanzi tutto non ci dici se , come e da quando è stato posseduto il terreno che, adesso, il tuo cliente tenta di riappropriarsene! come i due proprietari confinanti godevano rispettivamente le loro parti pur in presenza di una dividente non perfettamente rispondente alla mappa! se hai fatta una indagine conoscitiva per scoprire se magari ci sono state delle compravendite alla buona, senza frazionamenti e senza atto pubblico! se hai verificato bene i punti di appoggio magari risalendo a quelli usati per poter individuare la dividente oggi in discussione! perchè queste ed altre indicazioni ti possono essere di utilità per evitare di commettere un madornale e sempre possibile errore di valutazione, che ovviamente ti orienterebbe in un senso o nell'altro!
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jj0202
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machu pichu
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Anzitutto grazie per le risposte. Le particelle derivano da un frazionamento del 1972 e da successivo atto di divisione tra il padre del mio committente e i suoi fratelli. Il mio committente ha ricevuto la sua particella per successione in morte di suo padre avvenuta qualche tempo fà. Uno zio ha invece venduto nel 2006 all'attuale proprietario la particella in questione. Chiaramente ho appoggiato il rilievo ed ho ricostruito il frazionamento sui punti di appoggio utilizzati allora che erano i confini della particella originaria che esistono tuttora. Da quanto tempo esista lo sconfinamento non mi è stato possibile appurarlo in quanto tutti i vecchi proprietari sono morti.
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geoalfa
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Dunque, comincia a delinearsi un quadro molto meno fumoso ed io, cerco di diradare la nebbia, secondo il mio modo di interpretare quello che di fatto è avvenuto e che ovviamente influisce, e molto, sulla attuale situazione: "jj0202" ha scritto: .... 1.) Le particelle derivano da un frazionamento del 1972 ..... 2.) Il mio committente ha ricevuto la sua particella per successione in morte di suo padre avvenuta qualche tempo fà. 3.) Uno zio ha invece venduto nel 2006 all'attuale proprietario la particella in questione. ..... 4.) Da quanto tempo esista lo sconfinamento non mi è stato possibile appurarlo in quanto tutti i vecchi proprietari sono morti. R: 1.) Ammesso che il frazionamento fosse stato redatto "sulla carta" (cosa che purtroppo era usuale!) rimane il fatto che se non ci sono state costrizioni, il confine vero e le rispettive proprietà sono state possedute pacificamente ed indisturbatamente per 40 anni sussistono molte probabilità che si possa adire al tribunale per ottenere la sentenza di usucapione. R: 2.) 3.) 4.) sono tutti indizi che vanno a favore di quanto detto al punto 1.), al tuo cliente, quindi non rimane altro che riconoscere al confinante, l'avvenuto acquisto per usucapione , rimanendo a lui il diritto di richiedere che il confinante provveda a richiedere la formulazione della sentenza previo frazionamento, in modo tale da sgravare da ogni responsabilità l'attuale intestatario del triangolo di 2000 mq che di fatto non utilizza, ma del quale, "sulla carta", è intestatario ufficiale!
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BOJINOV
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Scusa geoalfa: perchè 40 anni e non 20 per l'usucapione?
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totonno
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Perchè dal 1972 son 40 anni mica 20...
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BOJINOV
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Alta Valdera (PI)
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"totonno" ha scritto: Perchè dal 1972 son 40 anni mica 20... giusto! avevo frainteso...
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jj0202
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machu pichu
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Il possesso pacifico ultraventennale deve dimostrarlo il confinante che invece ha acquistato nel 2006.
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geoalfa
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"jj0202" ha scritto: Il possesso pacifico ultraventennale deve dimostrarlo il confinante che invece ha acquistato nel 2006. certamente, ma dimostrerà che ha comprato nel 2006 un bene nello stato di fatto e di diritto in cui si trovava al momento dell'acquisto e quindi già usucapito da ben 34 anni almeno dal venditore ! non so se sono stato sufficientemente esaustivo, ma non vorrei che tu anzichè fare la parte di paciere fai la parte e curi solo gli interessi del tuo cliente, che di ragione, a quanto scrivi, non ne ha proprio! a parte le minacce.... che vano curate con ben altra medicina!!!!!
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jj0202
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machu pichu
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Ci mancherebbe, per carità, lungi da me cercare una qualsiasi lite. Dicevo solamente che in effetti bisogna cercare di capire da quanto tempo esista lo sconfinamento. Anzi a questo proposito ti ringrazio per la pulce che mi hai messo in testa e adesso spingerò il mio cliente a cercare meglio notizie in proposito da altri parenti o vicini in modo da cercare di appurare da quanto esiste lo stato attuale dei luoghi, che dalle varie ortofoto riesco a ricostruire solamente fino al 2007. utilizzerò il tempo che mi rimane prima del giorno del picchettamento, per avere un quadro temporale più preciso, ed in caso negativo eventualmente lo annullerò. Grazie ancora a tutti.
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ivageo
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Ritengo il picchettamento come la fase finale del lavoro di riconfinamento. Ovvero quando si decide l'apposizione del confine catastale significa che non v'è altra prova e che i confinanti sono d'accordo ad apporre il confine catastale. Nella fase iniziale io procedo alla misurazione dell'attuale dividente , stazionando nella proprietà della committenza. Successivamente con la sovrapposizone alla mano e calcolo superfici si decide come procedere. Ricordo l'articolo del codice civile: Art. 951 Azione per apposizione di termini Azione di riconfinazione e apposizione dei termini: Se i termini tra fondi contigui mancano o sono diventati irriconoscibili, ciascuno dei proprietari ha diritto di chiedere che essi siano apposti o ristabiliti a spese comuni.
Non mi è mai capitato di riuscire ad applicarlo , ma perlomeno il vicino dovrebbe essere consenziente. In gioventù ci provai anch'io ad apporre picchetti senza nemmeno avvisare il vicino , ma in pochi secondi compresi che non era la procedura corretta quando il suddetto vicino avvisò che sarebbe andato un attimo a casa a prendere il fucile. Quindi anche avvisandolo non cambia molto, occorre che sia d'accordo se non addirittura contribuire alle spese...
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