Per la verifica di un distanziometro a infrarossi, ma vale anche per un distanziometro laser , si procede come segue:
Si mettono 3 chiodi allineati. Gli estremi ad una distanza di almeno 400-500 metri.
Si esegue la misura da un estremo all'altro. Poi si esegue la misura dal punto interno ai due estremi.
La distanza totale deve essere in "tolleranza" con la somma delle misure in andata e ritorno.
La tolleranza, parti per milione, mm/Km, viene espressa da 2 valori: 1 fisso, 3-5 mm; uno dipendente dalla distanza 3-5 mm per chilometro.
Se la differenza delle misure rientra nella tolleranza significa che lo strumento è rettificato.
Tutto deve essere fatto con il centro dello strumento e il centro del prisma alla stessa quota.
Si consiglia di utilizzare "basi fisse", pilastrini costruiti appositamente.
In alternativa si devono utilizzare stazioni "centranti" per eliminare l'errore di posizionamento.
Per ciò che riguarda la verifica degli angoli vale sempre la vecchia procedura, sempre attuale, della doppia battuta ad un punto lontano all'altezza dell'orizzonte. Battuta effettuata con cannocchiale diritto e capovolto.
Per la verifica dell'asse generale dello strumento, asse di rotazione dell'alidada, si dovranno fare 2 battute con visuale "molto" inclinata, e letture al cerchio azimutale.
Per altre informazioni su questo argomento si consiglia di utilizzare le informazioni dei libri scolastici che su questi argomenti sono i più esaustivi.
Gli strumenti elettronici si basano sulla meccanica, che con il tempo è rimasta sempre la stessa, sono cambiati i materiali da costruzione e l'interfaccia.
Tutte queste misure dovrebbero essere effettuate disattivando il compensatore interno in modo da evidenziare eventuali errori corretti in automatico dal software.
Il vecchio T2 Wild aveva l'asse di rotazione del cannocchiale di acciaio , tornito da un unico blocco.
Un Mito.
Scusate la lungaggine.