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Argomento: unione di più rilievi

Autore Risposta

Leo
Leonardo Gualandi (leometra@gmail.com)
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 0 -  0 - Inviato: 11 Gennaio 2013 alle ore 08:01

Tornerei un momento alla domanda originaria...

"Vordcienpion" ha scritto:
... il software mi chiede se voglio fare una rotrotraslazione o no. Nel caso del si, chiede se farla con metodo fisso oppure ai minimi quadrati.

Mi sapete dare qualche delucidazione in più?



... perché le precisazioni successive mi pare che trascurino il nocciolo della questione: cosa intende il software con la definizione metodo "fisso". Una rototraslazione "fissa" è palese contraddizione in termini; quindi vedo due possibilità: Vordcienpion non ha riferito esattamente, oppure il software adotta una definizione personale che è il caso di chiarire.

Mi viene in mente la prima versione di Pregeotto, che distingueva fra "livellazione dal mezzo" e "livellazione dal centro"...

Quindi, Vordcienpion, dopo aver verificato che la definizione non sia diversa da quella che hai riportato, ti consiglio di informarti sul manuale o direttamente presso gli sviluppatori per conoscere il preciso algoritmo sviluppato dal programma. Perché tutti i consigli che ho letto sopra, pur nella loro generosità e nel maggiore o minor rigore, purtroppo sull'algoritmo fanno solo delle ipotesi.

E invece a me piacerebbe avere il controllo effettivo del lavoro, e non accontentarmi di "sperare" che il programma faccia quello che penso dovrebbe.

Esternazione filosofica: i diversi programmi disponibili per una certa operazione dovrebbero rendere pubblico l'algoritmo adottato e differenziarsi soltanto per la forma; cioè per l'efficacia dell'interfaccia con l'utente e con altri strumenti di osservazione e calcolo, come ad esempio l'introduzione dei dati e l'esportazione delle elaborazioni. Al limite possono anche avere più o meno opzioni di affinamento delle operazioni; ma se si adottano nomi diversi per algoritmi codificati in letteratura (cosa giustificabile con l'eventuale maggior impatto commerciale), almeno si dovrebbe avere l'accortezza di chiarire la relativa corrispondenza.

Ok, adesso mi sveglio e smetto di sognare.

Leonardo

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georox

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 0 -  0 - Inviato: 11 Gennaio 2013 alle ore 17:15

"Leo" ha scritto:

Esternazione filosofica: i diversi programmi disponibili per una certa operazione dovrebbero rendere pubblico l'algoritmo adottato e differenziarsi soltanto per la forma; cioè per l'efficacia dell'interfaccia con l'utente e con altri strumenti di osservazione e calcolo, come ad esempio l'introduzione dei dati e l'esportazione delle elaborazioni. Al limite possono anche avere più o meno opzioni di affinamento delle operazioni; ma se si adottano nomi diversi per algoritmi codificati in letteratura (cosa giustificabile con l'eventuale maggior impatto commerciale), almeno si dovrebbe avere l'accortezza di chiarire la relativa corrispondenza.
Leonardo



Infatti per quanto riguarda i miei software sulle georeferenziazione e riconfinazioni, io gli algoritmi li ho dichiarati sul libro La teoria e la pratica nelle riconfinazi..., proprio perché desidero che chi vuole valutare di acquistare i miei programmi sappia che calcoli essi svolgono e possa decidere di conseguenza.

Solo che, da Pregeo in giù (o in su), non mi risulta essere tuttora stato imitato da nessun concorrente.

Che abbiano qualcosa da nascondere?

Gianni Rossi
Tecnobit S.r.l.

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Emanuele

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 0 -  0 - Inviato: 12 Gennaio 2013 alle ore 18:34

Non mi ritrovo su quanto dice georox relativamente alla compensazione con metodo dei minimi quadrati. Il metodo persegue che la somma dei quadrati delle differenze tra i valori osservati per le singole grandezze misurate e i valori finali o compensati di queste ultime debba essere minima. Per fare questo deve partire da valori approssimati delle grandezze che nel nostro caso sono le coordinate dei punti rilevati nel sistema locale.

L'operazione è iterativa (il risultato i-1 diventa il valore di partenza per l'iterazione i) sino all'ottenimento della convergenza.

Sulla questione della variazione di scala (che non ho detto non sia contemplata nei m.q.) concordo nel primo esempio di georox; nel caso di sovrapposizione di un rilievo su una mappa non ho capito se la variazione di scala la applicherebbe al rilievo o alla mappa

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Emanuele

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22 Marzo 2005

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Castellamonte (TO)

 0 -  0 - Inviato: 12 Gennaio 2013 alle ore 18:44

"Leo" ha scritto:
Tornerei un momento alla domanda originaria...

"Vordcienpion" ha scritto:
... il software mi chiede se voglio fare una rotrotraslazione o no. Nel caso del si, chiede se farla con metodo fisso oppure ai minimi quadrati.

Mi sapete dare qualche delucidazione in più?



... perché le precisazioni successive mi pare che trascurino il nocciolo della questione: cosa intende il software con la definizione metodo "fisso". Una rototraslazione "fissa" è palese contraddizione in termini; quindi vedo due possibilità: Vordcienpion non ha riferito esattamente, oppure il software adotta una definizione personale che è il caso di chiarire.

Leonardo



Riporto un estratto del manuale di Meridiana:

Il calcolo può avvenire in due modi differenti. In entrambi i modi, le varie Stazioni vengono inizialmente orientate le une con le altre, utilizzando coordinate fittizie che in seguito saranno trasformate.

Nel primo dei due modi, indicato come Fisso, questa trasformazione viene eseguita fissando il Punto di Orientamento con il valore di "Affidabilità" più elevato, ossia con il valore inferiore, e quindi ruotando il piano fino ad allinearsi con quel Punto di Orientamento che, fra i rimanenti, ha valore di " Affidabilità " più elevato.

Nel secondo modo la trasformazione delle coordinate viene effettuata per mezzo del metodo dei Minimi quadrati, ossia si minimizzano i quadrati delle distanze fra le coordinate reali dei vari Punto di Orientamento e le loro coordinate calcolate nel sistema di riferimento fittizio in cui erano state orientate inizialmente le varie Stazioni.

Nel caso sia stata scelta la Roto-Traslazione col metodo dei Minimi quadrati, l'utente può decidere se imporre il fattore di scala uguale ad 1 o se far calcolare il fattore al programma.

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Leo
Leonardo Gualandi (leometra@gmail.com)
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 0 -  0 - Inviato: 13 Gennaio 2013 alle ore 08:20

Grazie, Emanuele.

Proprio dell'opportuntià di intendersi sui termini davo segnalazione nell'intervento che hai riportato. Non avevo dubbi che Meridiana desse una spiegazione delle possibili opzioni, e proprio di questa ha bisogno l'utente per poter scegliere avvedutamente.

Quanto alla disquisizione sul metodo dei minimi quadrati, non vorrei che si confondesse la compensazione, di cui parli, con la rototraslazione. Ma sarà più dettagliato Georox, se riterrà.

Leonardo

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georox

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 0 -  0 - Inviato: 13 Gennaio 2013 alle ore 18:20

"Emanuele" ha scritto:
Non mi ritrovo su quanto dice georox relativamente alla compensazione con metodo dei minimi quadrati. Il metodo persegue che la somma dei quadrati delle differenze tra i valori osservati per le singole grandezze misurate e i valori finali o compensati di queste ultime debba essere minima. Per fare questo deve partire da valori approssimati delle grandezze che nel nostro caso sono le coordinate dei punti rilevati nel sistema locale.

L'operazione è iterativa (il risultato i-1 diventa il valore di partenza per l'iterazione i) sino all'ottenimento della convergenza.


Ciao Emanuele,

l'equivoco è che tu assumi, comprensibilmente, che la rototraslazione ai minimi quadrati sia quella adottata da Meridiana. Ma, come Leo ha cercato di evidenziare, ciascun software adotta un suo algoritmo e ovviamente si potrebbe disquisire su quale è il più corretto. Naturalmente io non mi permetto di mettere in dubbio il calcolo di Meridiana, ci mancherebbe. Dico solo che, sentendoti parlare di “calcolo iterativo” e di “convergenza” mi si sono un po’ rizzate le orecchie perché non è il calcolo che ho trovato io in letteratura e che ho provato a sintetizzare nel PDF che potrai scaricare dal link qui sotto.

http://www.tbcad.it/downloads/corrmap/...

Nella mia esperienza informatica (25 anni) ho imparato che i calcoli iterativi vanno, se possibile, evitati perché sono molto più soggetti a problemi rispetto ai calcoli “chiusi”. Naturalmente questo non è sempre possibile, ma non è il caso della rototraslazione ai minimi quadrati.

Quanto agli scarti, è evidente che li valutiamo allo stesso modo (vedi equazioni [5] del PDF), ma mi sa che li calcoliamo con metodi diversi, ottenendo forse anche risultati leggermente diversi. Ma tant’è.

Quello che servirebbe per dirimere questa questione è ciò che accade sui software per la Certificazione Energetica per la quale esiste un ente, il Comitato Termotecnico Italiano (CTI), che verifica se gli algoritmi adottati dai vari software commerciali rispettano quelli emanati dalle norme UNI di riferimento. Solo se questa verifica è positiva, il CTI rilascia alla software house il Certificato di validità del software da commercializzare.

Il problema è che in Topografia non ci sono né norme UNI, né comitati validatori. Qualche anno fa Leo aveva abbozzato la creazione di un’Accademia di Topografi di riconosciuta capacità che potesse svolgere, tra gli altri compiti, anche questo della codifica degli algoritmi e della validazione dei software.

Poi, però, come dice lui stesso, si è svegliato dal sogno ed è tornato al tran-tran quotidiano.

Buon Lavoro

Gianni Rossi

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georox

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 0 -  0 - Inviato: 13 Gennaio 2013 alle ore 18:42

"Emanuele" ha scritto:
Sulla questione della variazione di scala (che non ho detto non sia contemplata nei m.q.) concordo nel primo esempio di georox; nel caso di sovrapposizione di un rilievo su una mappa non ho capito se la variazione di scala la applicherebbe al rilievo o alla mappa



Dimenticavo di rispondere a quanto sopra.
Se lo scopo del tuo lavoro è quello di riprodurre sul posto punti prelevati in mappa, come nel caso dei riconfinamenti, la variazione di scala va (sempre) applicata alla mappa, lasciando inalterato il rilievo.

Gianni Rossi

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Lucy88

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12 Febbraio 2013 alle ore 11:08

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 0 -  0 - Inviato: 12 Febbraio 2013 alle ore 11:25

Ciao a tutti! sono un geom. alle prime armi ed approfitto di questo post per esporvi un mio problema, che spero di risolvere.

Ho una stazione totale Keytop gts335r, quando eseguo un rilievo topografico con più stazioni, nel momento in cui collego lo strumento al pc per scaricare i dati, noto che il mio rilievo è costituito da un file di autocad per ogni stazione effettuata.

Chi sa dirmi cosa succede?

Grazie ^_^

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georox

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14 Marzo 2008

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 0 -  0 - Inviato: 12 Febbraio 2013 alle ore 12:05

"Lucy88" ha scritto:
Ciao a tutti! sono un geom. alle prime armi ed approfitto di questo post per esporvi un mio problema, che spero di risolvere.

Ho una stazione totale Keytop gts335r, quando eseguo un rilievo topografico con più stazioni, nel momento in cui collego lo strumento al pc per scaricare i dati, noto che il mio rilievo è costituito da un file di autocad per ogni stazione effettuata.

Chi sa dirmi cosa succede?

Grazie ^_^



Ciao Lucy88,

ti suggerisco di creare un nuovo topic perché questo riguarda l'unione di due rilievi, quindi rischi che non ti risponda nessuno.

Se invece ne crei uno dal titolo "stazione totale Keytop gts335r" è facile che qualcuno che ha lo stesso strumento possa aiutarti.

Buon lavoro.

Gianni Rossi

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Lucy88

Iscritto il:
12 Febbraio 2013 alle ore 11:08

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 0 -  0 - Inviato: 12 Febbraio 2013 alle ore 12:19

Hai ragione, me essendo una nuova iscritta non so di preciso come muovermi...

Grazie mille, farò come mi hai suggerito.

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