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Autore Tracciamento Strada

picchetto_miniato

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05 Febbraio 2021 alle ore 18:26

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 0 -  0 - Inviato: 15 Settembre 2025 alle ore 18:48

Salve,

ipotizzamio che sia stato redatto un progetto per la realizzazione di una infrastruttura come, ad esempio, una strada di 2-3 km di lunghezza; sarà necessario, dopo il progetto:

(1) riportare sul terreno questa strada al fine della sua realizzazione;

(2) individuare quali particelle catastale vengono interessate dal suo percorso.

In tal caso, da topografi, come procedereste ?

Suppongo che il progetto della strada sia stato realizzato su un qualche supporto cartografico; sarebbe quindi plausibile individuare da tale cartografia dei punti (spigoli fabbricati, recinzioni) da utilizzare come punti omologhi tra la cartografia di progetto e la realtà, al fine di rilevarli con un gps.

A quel punto sarebbe possibile rototraslare "la strada di progetto" dal sistema cartografico utilizzato in fase di progettazione al sistema reale rilevato sul posto. In tal modo avremo la strada tracciabile/picchettabile nel nostro sistema di coordinate locale.

Una volta tracciata la strada sul terreno, sarà possibile rilevare i picchetti del tracciato e i punti fiduciali catastali per avere una restituzione dell'ingombro della strada sulla cartografia catastale, utile al fine di individuare le particelle che saranno attraversate dall'opera nonchè per i successivi atti di aggiornamento catastale ( frazionamento).

E' corretta, secondo voi, questa procedura ? ci sono libri / manuali che affrontano questa casistica in modo pratico passo per passo ?

vi ringrazio

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Autore Risposta

steva715

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 1 -  0 - Inviato: 16 Settembre 2025 alle ore 12:25

Ciao picchetto_miniato, io ho il brutto vizio di chiedere la progettazione vincolata a dei caposaldi, precedentemente rilevati nel corso del rilievo planoaltimetrico e delle interferenze (tralicci, fiumi, ecc..).

Così facendo, il picchettamento diventa correlato ed indissolubile rispetto alla progettazione architettonica.

Picchettato il tracciato, sarà anche possibile vincolarlo ai pf locali per le conseguenti attività catastali...

Saluti.

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picchetto_miniato

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 0 -  0 - Inviato: 16 Settembre 2025 alle ore 13:22

Nel caso ci fossero dei caposaldi come bisogerebbe operare ?


Rilievo in sito dei caposaldi e rototraslazione del tracciato di progetto sui punti omologhi ( progetto - realta') che quindi sarebbero gli stessi caposaldi. ? I caposaldi hanno coordinate piane Utm 33 e geografiche Etrf 89. Rileverei i caposaldi in un sistema locale con coordinate X-Y locali, quindi rototraslerei il progetto ( tracciato + caposaldi) sui miei caposaldi rilevati.

A questo punto avrei il tracciato stradale nel mio sistema locale e potrei picchettarlo.

Dico bene. ?

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Pippocad

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 0 -  0 - Inviato: 16 Settembre 2025 alle ore 16:53

"picchetto_miniato" ha scritto:
Salve,

ipotizzamio che sia stato redatto un progetto per la realizzazione di una infrastruttura come, ad esempio, una strada di 2-3 km di lunghezza; sarà necessario, dopo il progetto:



Come minimo prima del progetto stradale hanno fatto un rilievo per poter progettare. Come l'hanno fatto? antenna GNSS, stazione totale? Sarà questa la tua base di partenza

"picchetto_miniato" ha scritto:
(1) riportare sul terreno questa strada al fine della sua realizzazione;



Con cosa pichetti? con antenna GNSS? stazione totale?

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steva715

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 0 -  0 - Inviato: 16 Settembre 2025 alle ore 18:12

"picchetto_miniato" ha scritto:
Nel caso ci fossero dei caposaldi come bisogerebbe operare ?


Rilievo in sito dei caposaldi e rototraslazione del tracciato di progetto sui punti omologhi ( progetto - realta') che quindi sarebbero gli stessi caposaldi. ? I caposaldi hanno coordinate piane Utm 33 e geografiche Etrf 89. Rileverei i caposaldi in un sistema locale con coordinate X-Y locali, quindi rototraslerei il progetto ( tracciato + caposaldi) sui miei caposaldi rilevati.

A questo punto avrei il tracciato stradale nel mio sistema locale e potrei picchettarlo.

Dico bene. ?



Indipendentemente dal fatto che i caposaldi possano o meno essere georefenziati, li andrai ad usare per agganciare il tuo picchettamento, così avrai una maglia di appoggio che hanno usato per la progettazione architettonica e per ovvietà otterrai un lavoro con punti omologhi (progetto-realtà).

Sarebbe buona cosa (io la ritengo indispensabile!), che in sede di rilievo planoaltimetrico di ingresso, i caposaldi siano stati materializzati con caratteristiche di stabilità nel tempo e non un chiodino o un segnetto per terra.

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picchetto_miniato

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 0 -  0 - Inviato: 16 Settembre 2025 alle ore 19:20

Purtroppo i caposaldi sono proprio dei chiodini su manufatti già di per se alquanto instabili; inoltre mi sembrano pochi 2 soli capisaldi per un intero tracciato di 4 km di strada, o sbaglio ?

Strumentazione per il picchettamento: Gps (base + rover).

Strumentazione utilizzata per il rilievo di ingresso ante progettazione: Gps rover e drone

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steva715

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 0 -  0 - Inviato: 17 Settembre 2025 alle ore 09:05

"picchetto_miniato" ha scritto:
Purtroppo i caposaldi sono proprio dei chiodini su manufatti già di per se alquanto instabili; inoltre mi sembrano pochi 2 soli capisaldi per un intero tracciato di 4 km di strada, o sbaglio ?

Strumentazione per il picchettamento: Gps (base + rover).

Strumentazione utilizzata per il rilievo di ingresso ante progettazione: Gps rover e drone





Ecco, cosa sconsigliata caposaldi labili...

Possono anche essere sufficienti 2... l'importante è poter orientare il picchettamento e che siano ancora presenti "i chiodini"...

Per la strumentazione usata, io solitamente preferisco di gran lunga la stazione totale.

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picchetto_miniato

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 0 -  0 - Inviato: 17 Settembre 2025 alle ore 09:38

In presenza di certe distanze, operare con la stazione totale, non diventa un problema ? Anche solo "battere" i due caposaldi, posti magari a 3 km, richiede una poligonale ed un numero di stazioni non indifferente. Mi sbaglio ?

Perchè preferisci la stazione totale ? ci sono dei vantaggi rispetto al gps per questa tipologia di lavori ?ti ringrazio

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steva715

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 0 -  0 - Inviato: 17 Settembre 2025 alle ore 10:14

"picchetto_miniato" ha scritto:
In presenza di certe distanze, operare con la stazione totale, non diventa un problema ? Anche solo "battere" i due caposaldi, posti magari a 3 km, richiede una poligonale ed un numero di stazioni non indifferente. Mi sbaglio ?

Perchè preferisci la stazione totale ? ci sono dei vantaggi rispetto al gps per questa tipologia di lavori ?ti ringrazio



Eh si, certamente dovrai ricorrere ad una poligonale, dove la variabile tempo è significativa rispetto al GNSS.

Di per sè, il rilievo di ingresso dovrebbe avere caposaldi ben distribuiti lungo il tracciato in progetto.

In genere, durante il picchettamento, solitamente mi creo dei punti in comune fra le due stazioni, e applico il centramento forzato.

A livello di strumentazione potrebbe essere preferibile la stazione totale, anche se la strumentazione GNSS odierna è in continuo sviluppo migliorativo per quanto riguarda la precisione. E con la ST non hai eventuali problemi di ricezione (boschi, palazzi, ecc..)

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picchetto_miniato

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 0 -  0 - Inviato: 17 Settembre 2025 alle ore 11:30

Comprendo i pro e i contro dell'utilizzo del gps piuttosto che dalla stazione totale, hai perfettamente ragione.

Dopo aver effettuato il rilievo per "battere" i caposaldi presenti nel progetto, dovrò effettuare una rototraslazione del progetto nel mio sistema, utilizzando come dicevamo prima, i caposaldi come punti omologhi tra i due sistemi.

Ma in questi casi, ovvero di tracciamento di una strada, o comunque di un'opera, che tipo di rototraslazione utilizzare? come ti comporti tu ? pensavo che la cosa giusta fosse quella di utilizzare la rototraslazione rigida, in modo da non modificare la scala o distorcere le sagome.



grazie mille

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steva715

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 0 -  0 - Inviato: 17 Settembre 2025 alle ore 11:49

"picchetto_miniato" ha scritto:
Comprendo i pro e i contro dell'utilizzo del gps piuttosto che dalla stazione totale, hai perfettamente ragione.

Dopo aver effettuato il rilievo per "battere" i caposaldi presenti nel progetto, dovrò effettuare una rototraslazione del progetto nel mio sistema, utilizzando come dicevamo prima, i caposaldi come punti omologhi tra i due sistemi.

Ma in questi casi, ovvero di tracciamento di una strada, o comunque di un'opera, che tipo di rototraslazione utilizzare? come ti comporti tu ? pensavo che la cosa giusta fosse quella di utilizzare la rototraslazione rigida, in modo da non modificare la scala o distorcere le sagome.



grazie mille



Concordo, rototraslazione sui due punti

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picchetto_miniato

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 0 -  0 - Inviato: 17 Settembre 2025 alle ore 15:09

Una volta picchettato il tracciato stradale, servirà capire come questo si sovrappone alla cartografia catastale al fine di individuare le particelle e le relative superfici che andranno da queste stralciate.

La prima cosa che mi viene in mente è quella di "battere" il tracciato stradale che si è picchettato e, contestualmente a ciò, procedere anche al rilievo dei punti fiduciali che interessano la zona. In questo modo sarà possibile elaborare il tutto su pregeo e avere la nuova geometria (strada) sovrapposta al catastale. Mi sfugge o sbaglio qualcosa ?

1) Sarebbe possibile richiedere un unico wegis comprensivo di tutte queste particelle dislocate lungo 3-4 km di strada ?



2) Si potrà elaborare in pregeo il tutto come fosse un unico atto di aggiornamento o bisognerà farlo "a blocchi" ?



Grazie mille

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UBAR

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 1 -  0 - Inviato: 17 Settembre 2025 alle ore 15:49

SALVE

se pensa di sovrapporre in maniera corretta il rilievo del tracciato stradale alla mappa catastale rilevando solo i PF direi che non ci siamo

Fossi in Lei darei una bella letta alla circolare 2/88 e successive modifiche ed integrazioni che sono avvenute durante gli anni

cordialità

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steva715

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 0 -  0 - Inviato: 17 Settembre 2025 alle ore 15:54

"picchetto_miniato" ha scritto:
Una volta picchettato il tracciato stradale, servirà capire come questo si sovrappone alla cartografia catastale al fine di individuare le particelle e le relative superfici che andranno da queste stralciate.

La prima cosa che mi viene in mente è quella di "battere" il tracciato stradale che si è picchettato e, contestualmente a ciò, procedere anche al rilievo dei punti fiduciali che interessano la zona. In questo modo sarà possibile elaborare il tutto su pregeo e avere la nuova geometria (strada) sovrapposta al catastale. Mi sfugge o sbaglio qualcosa ?

1) Sarebbe possibile richiedere un unico wegis comprensivo di tutte queste particelle dislocate lungo 3-4 km di strada ?



2) Si potrà elaborare in pregeo il tutto come fosse un unico atto di aggiornamento o bisognerà farlo "a blocchi" ?



Grazie mille



Certamente, durante le operazioni di campagna dovrai inquadrare la strada nella maglia fiduciale (oppure esterna ma in tolleranza (!!)).

Però ti consiglio di ripassare il ciglio stradale a fine lavori... visto che c'è sempre qualche allineamento che non coincide con il progetto...

Il resto è del tutto simile ad un tipo frazionamento.

1) non credo che con un unico emp tu riesca a racchiudere tutto il territorio, ovvero tutto lo sviluppo stradale

2) secondo me finirai per farlo a blocchi ma tanto cambia poco, se non per i tributi (se è un ente tipo ANAS potrebbe essere esente)

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Pippocad

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 0 -  0 - Inviato: 17 Settembre 2025 alle ore 16:03

"picchetto_miniato" ha scritto:
La prima cosa che mi viene in mente è quella di "battere" il tracciato stradale che si è picchettato e, contestualmente a ciò, procedere anche al rilievo dei punti fiduciali che interessano la zona. In questo modo sarà possibile elaborare il tutto su pregeo e avere la nuova geometria (strada) sovrapposta al catastale. Mi sfugge o sbaglio qualcosa ?



Si. Il passaggio dalle coordinate rettilinee (quelle della stazione totale) alle coordinate geografiche o cartografiche prevede sempre una conversione, non una semplice rototraslazione.

Ad esempio, il sistema UTM rispetto alle coordinate locali rettilinee presenta un fattore di scala (contrazione) pari a 0.9996. Su una distanza di 4 km, questo comporta una differenza di circa 1,5 metri. Pertanto, oltre alla rototraslazione, è sempre presente anche un fattore di scala.

Personalmente, non mi affiderei a soli due punti per l'inquadramento, ma ne utilizzerei un tot per il controllo e la verifica.

Pur utilizzando anch’io la rototraslazione+ scala ad es per il passaggio da rettilinee a UTM su aree molto piccole, è importante ricordare che, per ottenere una conversione rigorosa, i controller recenti delle antenne GNSS integrano algoritmi per il passaggio da un sistema all’altro, soprattutto per operazioni di tracciamento.

La stessa cosa vale per l'inserimento in mappa. Le coordinate rettiline sono diverse dalle coordinate cartografiche. In questo caso, per semplificare, si può buttare il rilievo in Pregeo ed ottenere la deformazione voluta. Poi, per le aree di esproprio, va adattato ovviamente.

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