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Argomento: tolleranza riconfinamenti da mappa d'impianto

Autore Risposta

divad81

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 0 -  0 - Inviato: 23 Ottobre 2008 alle ore 14:55

:o Inizio a invidiare quei tecnici (?) che riconfinano mediante un rilievo con rullina e mappa da visura.
Leggono le misure dalla mappa con il centimetro disegnato sui calendari tascabili da portafoglio, e in 30 minuti di lavoro picchettano e sono laudati dai clienti per celerità e serietà. 8O 8O 8O 8O

davvero, non scherzo...
Insomma, ma quanti clienti sono pronti a sborsare cifre dalle 600 € in su' per un confine? pochi...
e quindi, diviene impossibile lavorare seriamente.
Ho fatto un riconfinamento, seguiendo le istruzioni di Cinelli, e devo dire che è stato bellissimo effettuare tutto, dal rilievo, al prelievo delle coordinate, alla rototralsazione etcc...,ma la gente poi scopre che il loro confinante spende 300 € per il suo geometra, mentre loro ne hanno spesi 900 €.... a quel punto passi per ladro, e magari il tuo collega, pasa per onesto e serio...

è una professione difficile, la gente non apprezza tutto quello che si fa, per non parlare del fatto che spesso con le riconfinazioni si rischia di perdere eventuali clienti...certo!! anche questo: la gente se la prende sul personale....come se noi geometri ci guadagnamo qualcosa a dire che il confine non è quello.

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claudia17

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 0 -  0 - Inviato: 23 Ottobre 2008 alle ore 15:16


grazie a tutti e scusate per il putiferio scatenato, devo mettere un oops al mio messaggio iniziale, ovvero quando ho scritto mezzo millimetro volevo intendere mezza tacca dello scalimtro ovvero 0,025 cm corrispondenti appunto a 50 cm reali.(La mia mappa è cartacea non raster)
Per essere sicura di aver chiaramente capito le risposte cercate quando ai clienti ed eventualmente al giudice vado a dire che la linea di confine rilevata dalle mappe e riportata sul terreno ha un'imprecisione di circa 50 cm sul suo asse non dico baggianate!!
Perchè inizialmnete pensavo che, considerando appunto lo spessore delle linee cartografiche, ecc. ecc., ogni punto rilevato dalla mappa avesse un incertezza di raggio di 50 cm.
Comunque per precisare e vedere di non effettuare troppi errori soggettivi mi sono allineata con le squadre alle inquadrature del parametro in cui ricadeva il punto, e con lo scalimetro e lente d'ingrandimento, ho effettuato anche misure al rovescio ovvero le distanze dal parametro di dx sx nord e sud in modo da dimezzare l'eventuale errore ottico, e naturalmente ho controllato la distanza tra i parmetri(che logicamente non risultava 10*10) e in ufficio ho riproporzionato tutto a misure reali.
Credo non ci siano altre metodologie di lavoro che consentano una precisione migliore!!

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divad81

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 0 -  0 - Inviato: 23 Ottobre 2008 alle ore 16:35

Io so che quando all'AdT leggevano le coordinate cartograficamente da una mappa di impianto e le stesse avevano un parametro maggiore o minore di 10*10, erano soliti compensare su ambo i lati gli scarti.
nel senso che se il parametro misurava 10.2 il tecnico inseriva lo scalimetro a 0.01 e finiva sul parametro a 10.1 in modo tale che i due millimetri erano comensati a dx, e a sx...

ciao

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NST

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 0 -  0 - Inviato: 01 Novembre 2008 alle ore 18:14

Premesso che nella mia AdT non ci sono mappe raster dei fogli d'impianto, e che non ho mai trovato un foglio d'impianto con il reticolo diverso da 10x10,
volevo aggiungere alcune precisazioni.

Innanzi tutto si possono prelevare le coordinate con appoggio su entrambi le linee parametriche che ci consente tra l'altro di evitare errori grossolani.

Si può utilizzare una scala Ticonica stampata su supporto trasparente.

:arrow: Ciò che importa è la precisione relativa cioè la differenza massima tollerabile fra i propri risultati e quelli ottenibili da un eventuale tecnico antagonista che operi in modo ottimale.

(la precisione assoluta è la differenza massima che si presume possa verificarsi tra i nostri risultati e la posizione vera del confine.)

Come diceva PDT "Ciò che impegna maggiormente in giudizio la responsabilità del tecnico, e che in giudizio vale, è la verità relativa cioè quella dimostrabile. "

Questa precisione va ben al di sotto dei 50 cm...

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geocinel
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 0 -  0 - Inviato: 01 Novembre 2008 alle ore 18:41

"NST" ha scritto:
Premesso che nella mia AdT non ci sono mappe raster dei fogli d'impianto, e che non ho mai trovato un foglio d'impianto con il reticolo diverso da 10x10,
volevo aggiungere alcune precisazioni.

Innanzi tutto si possono prelevare le coordinate con appoggio su entrambi le linee parametriche che ci consente tra l'altro di evitare errori grossolani.

Si può utilizzare una scala Ticonica stampata su supporto trasparente.

:arrow: Ciò che importa è la precisione relativa cioè la differenza massima tollerabile fra i propri risultati e quelli ottenibili da un eventuale tecnico antagonista che operi in modo ottimale.

(la precisione assoluta è la differenza massima che si presume possa verificarsi tra i nostri risultati e la posizione vera del confine.)

Come diceva PDT "Ciò che impegna maggiormente in giudizio la responsabilità del tecnico, e che in giudizio vale, è la verità relativa cioè quella dimostrabile. "

Questa precisione va ben al di sotto dei 50 cm...



Ciao
Non posso che essere d'accordo con la seconda parte del tuo post.
Sulla prima non credo che tu abbia trovato sempre parametri 10x10 esatti.
Le differenze ovviamente sono sempre molto minime ma ci sono.
Visto comunque che sei abbastanza ferrato sulla materia potresti rispondere al mio post su Cartografia e precisioni nel forum sulle riconfinazioni?
Grazie

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NST

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 0 -  0 - Inviato: 02 Novembre 2008 alle ore 11:05

Sembra strano ma è proprio così, adesso non ho tempo per cercare il tuo post (devo ultimare un lavoro urgente anche se è domenica), ma appena possibile ti risponderò.

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geobetto
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 0 -  0 - Inviato: 02 Novembre 2008 alle ore 13:35

"NST" ha scritto:
Premesso che nella mia AdT non ci sono mappe raster dei fogli d'impianto, e che non ho mai trovato un foglio d'impianto con il reticolo diverso da 10x10,
volevo aggiungere alcune precisazioni.

Innanzi tutto si possono prelevare le coordinate con appoggio su entrambi le linee parametriche che ci consente tra l'altro di evitare errori grossolani.

Si può utilizzare una scala Ticonica stampata su supporto trasparente.

:arrow: Ciò che importa è la precisione relativa cioè la differenza massima tollerabile fra i propri risultati e quelli ottenibili da un eventuale tecnico antagonista che operi in modo ottimale.

(la precisione assoluta è la differenza massima che si presume possa verificarsi tra i nostri risultati e la posizione vera del confine.)

Come diceva PDT "Ciò che impegna maggiormente in giudizio la responsabilità del tecnico, e che in giudizio vale, è la verità relativa cioè quella dimostrabile. "

Questa precisione va ben al di sotto dei 50 cm...



Quoto.
Però con le scale ticoniche 'autoprodotte' non mi sono mai trovato bene. Fatico a distinguere bene le linee della scala con le linee della mappa e se uso una lente lo spessore del supporto mi pare renda incerta la lettura (forse è solo una sensazione). Se posso chiedere, come la realizzi, che materiali usi?
Saluti.

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NST

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 0 -  0 - Inviato: 02 Novembre 2008 alle ore 20:44

La scala ticonica si può realizzare su un foglio di carta lucida sottile.

Non quella apposta per le stampanti, bensì quella a rotoli che si usava per i disegni a china, che da esperienze personali consente di tracciare senza sbavature linee assai più sottili e definite.

Naturalmente questa (che adesso dalle mie parti è divenuta difficile da trovare menomale che ne ho una discreta scorta) va tagliata in fogli di formato A3, va messa sotto dei libri per evitare che si arrotoli e solo dopo alcuni mesi può essere utilizzata.

Con la mia canon riesco a disegnare con Autocad linee di s.n. 0.03.
Naturalmente alle mie stampe non manca mai un ultriore reticolo di controllo.
Bisogna essere attenti nell'utilizzo e controllare di volta in volta la presenza di eventuali deformazioni. (la lente d'ingrandimento è d'obbligo).

In alternativa, poichè dalle mie parti ci sono dei laboratori di precisione che fanno lavorazioni su metallo, e plastiche con programmi CAM, pensavo di farmene realizzare una su tale supporto, ma fino ad ora il tempo è stato tiranno.

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cappe_46
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 0 -  0 - Inviato: 03 Novembre 2008 alle ore 11:26

"geocinel" ha scritto:


Prima furono disegnati i parametri 10x10 cm. con una lastra invar indeformabile.
L'Istruzione prescriveva ai disegnatoori di tenere il pennino ben perpendicolare.
Ma evidentemente ciò non è avvenuto perché i parametri sono tutt'altro che 10x10 cm..
Fecero il collaudo, videro le differenze e decisero di disegnare all'interno tenendo conto di dette deformazioni.

Cordialmente



...le notizie che ho io sono differenti (mio padre e mio nonno erano geometri catastali): i fogli di supporto (canapine) giungevano già parametrati da un centro che pare utilizzasse per questa operazione strumentazione simile ai tavoli da restituzione fotogrammetrica (Salmoiraghi, Zeiss, ecc...)
Inoltre dalle nostre parti (Belluno) i parametri sono ancora perfetti dopo 70 anni.

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geocinel
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 0 -  0 - Inviato: 03 Novembre 2008 alle ore 11:50

"cappe_46" ha scritto:
"geocinel" ha scritto:


Prima furono disegnati i parametri 10x10 cm. con una lastra invar indeformabile.
L'Istruzione prescriveva ai disegnatoori di tenere il pennino ben perpendicolare.
Ma evidentemente ciò non è avvenuto perché i parametri sono tutt'altro che 10x10 cm..
Fecero il collaudo, videro le differenze e decisero di disegnare all'interno tenendo conto di dette deformazioni.

Cordialmente



...le notizie che ho io sono differenti (mio padre e mio nonno erano geometri catastali): i fogli di supporto (canapine) giungevano già parametrati da un centro che pare utilizzasse per questa operazione strumentazione simile ai tavoli da restituzione fotogrammetrica (Salmoiraghi, Zeiss, ecc...)
Inoltre dalle nostre parti (Belluno) i parametri sono ancora perfetti dopo 70 anni.



Non lo escludo.
Penso che ci possano essere zone dove si è operato diversamente o dove appunto i fogli arrivavano già parametrati.
Anzi penso di averlo anche letto a proposito di qualche Ufficio provinciale.
Io comunque ho riportato l'esperienza del Geometra Marangoni di Rimini e di alcuni tecnici Toscani.
Continuo ad essere scettico che ad una misurazione accurata i parametri siano, per es. in scala 1:2000, 200mx200m.
Stiamo parlando ovviamente di piccole differenze tipo es. 200,20 x 199,80.
La correttezza del loro disegno, vista l'epoca, o le piccolissime dilatazioni della carta si sono fatte sentire.
Comunque grazie per la testimonianza che arricchisce sempre il Forum.
Cordialmente

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gaart

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 0 -  0 - Inviato: 07 Novembre 2008 alle ore 00:38

"claudia17" ha scritto:
premesso che la mappa d'impianto è l'unico riscontro che abbiamo, il confine risulta proprio definito sull amappa d'impianto, pertanto da questa ho preso sia le coordinate dei punti del confine che quelle dei fabbricati limitrofi di riferimento, il mio dilemma consiste nell'identificare la stima della misura della coordinata utilizzando scalimetro in scala i/2000 (come la Mappa) e lente d'ingrandimento, io non ho apprezzato oltre il mezzo millimtro corrispondente a 50cm reali, l'altro tecnico di parte mi dice che può apprezzare ad occhio fino a stimare ben 10 cm reali! mi sembra eccessivo!! Pertanto, se leggo con scalimetro 1/2000 quanto posso stimare in misura reale? ed eventualmente la tolleranza della mapap resta comunque di 50cm reali?



Tolleranza 50/40cm reali
L'unica differenza dal copione di visura la può dare la "lastra" o "arcasol"
da cui deriva il copione stesso.
Da detto originale vengono lette le coordinate rilasciate dall'ufficio
con una tolleranza dichiarata di 40/50 cm
Cordialità e buon lavoro

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geocinel
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 0 -  0 - Inviato: 07 Novembre 2008 alle ore 08:25

"gaart" ha scritto:

Tolleranza 50/40cm reali
L'unica differenza dal copione di visura la può dare la "lastra" o "arcasol"
da cui deriva il copione stesso.
Da detto originale vengono lette le coordinate rilasciate dall'ufficio
con una tolleranza dichiarata di 40/50 cm
Cordialità e buon lavoro



Salve
Non so di dove sei, ma se i tecnici dell'ADT provinciale di tua competenza fanno codesta operazione, sbagliano.
Le coordinate che rilascia l'Ufficio devono essere prelevate sulla mappa di Impianto e solo su quella.
L'arcasol che è il lucido della mappa di Impianto (Attenzione: Non quello dal quale hanno eliocopiato la mappa di Impianto ma la lucidatura di questa che serve a stampare le mappe di Visura) è affetto da imperfezioni grafiche ulteriori dovute appunto al disegno della stessa.
Cordialmente

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cappe_46
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 0 -  0 - Inviato: 07 Novembre 2008 alle ore 17:59

"geocinel" ha scritto:
[quote="gaart"]
L'arcasol che è il lucido della mappa di Impianto (Attenzione: Non quello dal quale hanno eliocopiato la mappa di Impianto ma la lucidatura di questa che serve a stampare le mappe di Visura) è affetto da imperfezioni grafiche ulteriori dovute appunto al disegno della stessa.
Cordialmente



...in particolare, il fatto che questo "arcasol" abbia un notevole spessore, ha determinato, oltre che semplici errori di disegno, anche scostamenti costanti di intere linee per effetto della deviazione dell'immagine dovuta al grande "parallasse" che si crea in conseguenza di detto spessore (si comporta come una lastra pian-parallea)

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geocinel
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 0 -  0 - Inviato: 07 Novembre 2008 alle ore 19:10

"cappe_46" ha scritto:
"geocinel" ha scritto:
[quote="gaart"]
L'arcasol che è il lucido della mappa di Impianto (Attenzione: Non quello dal quale hanno eliocopiato la mappa di Impianto ma la lucidatura di questa che serve a stampare le mappe di Visura) è affetto da imperfezioni grafiche ulteriori dovute appunto al disegno della stessa.
Cordialmente



...in particolare, il fatto che questo "arcasol" abbia un notevole spessore, ha determinato, oltre che semplici errori di disegno, anche scostamenti costanti di intere linee per effetto della deviazione dell'immagine dovuta al grande "parallasse" che si crea in conseguenza di detto spessore (si comporta come una lastra pian-parallea)



Caro cappe46
Riguardo al tuo post precedente sulla quadrettatura dei Fogli di Impianto ho ritrovato dove era scritto ciò che tu giustamente riportavi.
Esattamente al paragrafo 17 della Istruzione sulla Formazione delle Mappe Catastali si dice " La mappa viene disegnata normalmente sopra fogli di carta forte, di speciale confezione, atta ad assicurarne la buona conservazione nel tempo. Sui fogli è impressa, con procedimento litografico, in colore pallido, una quadrettatura decimetrica, costituita da rette parallele ai bordi e disposta simmetricamente ad essi."
Al paragrafo 19 riportava inoltre "I fogli di carta forte che servono alla costruzione della mappa devono essere sottoposti a controllo per accertare la regolarità della loro quadrettatura. Si considerano inutilizzabili i fogli che presentano nella quadrettatura scarti disuniformi superiori ad un quarto di millimetro dipendenti da imperfetto tracciamento."
Quindi l'istruzione riporta quella che era l'esperienza di tuo padre e di tuo nonno.
Purtroppo penso anche che l'istruzione sia stata, in qualche parte d'Italia, disattesa.
Sul territorio pistoiese ci sono fogli quadrettati in ambra ed in verde forte.
Come anche per il disegno, che l'istruzione prevedeva per coordinate polari dalle stazioni.
A me risulta che in tante parti del nostro territorio il disegno sia avvenuto per coordinate cartesiane, tenendo conto dell'imperfezione dei parametri con appositi coordinatografi.
Quest'ultima sarebbe una cosa che a me piacerebbe molto sviscerare.
Soltanto chi ha quella memoria storica oggi non c'è più.
Cordialmente
Carlo Cinelli

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cappe_46
cappe.46

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 0 -  0 - Inviato: 08 Novembre 2008 alle ore 10:46

"geocinel" ha scritto:
[quote="cappe_46"][quote="geocinel"][quote="gaart"]

Sul territorio pistoiese ci sono fogli quadrettati in ambra ed in verde forte.
Come anche per il disegno, che l'istruzione prevedeva per coordinate polari dalle stazioni.
A me risulta che in tante parti del nostro territorio il disegno sia avvenuto per coordinate cartesiane, tenendo conto dell'imperfezione dei parametri con appositi coordinatografi.




...da noi (Belluno) le quadrettature diverse (ambra e verde) sono proprie dei fogli derivanti da fotogrammetria che riportano anche le curve di livello in questo colore.

Per chi non lo sapesse è buona norma rivoltare i fogli (a nessuno viene in mente nelle fretta) e vedere su uno dei quattro angoli i nomi del rilevatore e del disegnatore, sostituiti nel caso della fotogrammetria dal nome della società appaltatrice.

La tua affermazione sul riporto per cartesiane non ha una logica (almeno per i fogli disegnati fino agli anni '50) nel senso che sarebbe stato oltremodo oneroso calcolare le rette con il logaritmo del seno e del coseno.

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