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Rilievo in modalità senza prisma |

Silvano
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Qualcuno di voi utilizza stazioni totali con lettura senza prisma? Come procedete con il rilievo altrimetico? Al momento di battere il punto, che altezza prisma mettete? battete tutti i punti difficilmente accessibili o evitate direttamente di usarlo?
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cioppi
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In caso di punto battuto con il laser la sua altezza prisma è la seguente: 0, e va indicato 0.00 se il punto battuto è il PF esatto; oppure va indicata l'altezza prisma misurata con il metro dal punto battuto fino alla sua posizione indicata nella monografia. Se il punto fiduciale è la base di uno spigolo si dovrà battere a terra ed indicare altezza priama 0.00 oppure se si è battuto più in alto si dovrà indicare la sua altezza da terra. Nel caso di punti non PF o stazione si potrà indicare solamente la direzione azimutale e la distanza orizzontale.
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Silvano
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21 Giugno 2005
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Però spesso si utilizza la lettura senza prisma perchè i punti sono inaccessibili (spigoli di case dove non si più accedere causa mancanza del proprietario). Misurare col metro l'altezza del punto o posare il il prisma è la stessa cosa. Forse dovrei chiamare il tecnico che magari esiste un metodo di misura fuori centro... appena so qualcosa di più preciso vi informo, potrebbe sempre servire
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mpgeom
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Anche io uso uno strumento con misuratore laser in modalità senza prisma. Una piccola premessa: il laser è una gran bella cosa ma da utilizzare con le dovute cautele, perchè è facile commettere errori. Controlla più volte la misura fatta, controlla che tra lo stumento e il punto battuto non vi siano rami, anche piccoli, foglie, fili e/o fili elettrici ecc.. e occhio anche ad un ultimo caso poco improbabile ma che può anche accadere il passaggio di qualche volatile al momento della lettura, per ciò ricontrolla più volte la misura fatta con il laser. Quando mi capita di rilevare u punto altimetrico in modalità senza prisma, con il mio strumento, imposto H prisma = 0,00 , successivamente, con il software che esso ha in dotazione, calcolo l'altezza di punto inaccessibile sempre con modalità s.p. e vado a rilevare l' h. del punto collimato col piano di riferimento. Infine rientro nell'edit del punto misurato e sostituisco l'h 0,00 con l'h misurata. Ho un TOPCON GPT-3005LN con misuratore laser 1200 mt !!!!! Verifica che il Tuo strumento abbia qualche software simile in dotazione. Saluti, Buon Lavoro e buon rilievo !!!!!
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cioppi
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Quando mi capita di rilevare u punto altimetrico in modalità senza prisma, con il mio strumento, imposto H prisma = 0,00 , successivamente, con il software che esso ha in dotazione, calcolo l'altezza di punto inaccessibile sempre con modalità s.p. e vado a rilevare l' h. del punto collimato col piano di riferimento. Infine rientro nell'edit del punto misurato e sostituisco l'h 0,00 con l'h misurata. Questo è uno dei metodi utilizzabili. Se possibile si può collimare alla stessa altezza di un davanzale o sottogronda o al cambio di piano, in questo modo l'altezza prisma è valutabile con sufficiente precisione anche a vista. La normativa prevede che gli errori di altimetria non sono oggetto di sospensione, questo soignifica che qualche approssimazione è ammessa. A mali estremi, estremi rimedi: penso che la valutazione a vista(occhio) dell'altezza del prisma su un fabbricato sia una cosa di abilità minima per un topografo. L'altezza del prisma si può quindi indicare con una certa approssimazione. (spero di non innescare polemiche sul termine approssimazione).
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Topografodassalto
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23 Agosto 2006
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Usando un sokkia 2030....e lettura a laser... risolvo il problema altezza battendo un punto, con o senza prisma, più vicino possiblile al fabbricato. se il terreno lo permette, si può utilizzare la pendenza dello stesso... Per quanto riguarda la lettura fuori centro....guarda bene....probabilmente è possibile (nel "mio" sokkia lo utilizzo molto spesso per pozzetti inaccessibili (macchine posteggiate, ecc ecc...). Attento però che l'angolo formato tra stazione, prisma e oggetto da rilevare deve essere di 100° centesimali...e più sei distante dall'oggetto..più l'errore aumenta....... Piccola nota: avete mai notato che battendo linee del fabbricato in maniera tale da ottenere lo spigolo.... il punto differisce di qualche cm. da quello battuto senza prisma? Probabilmente è dovuto al fatto che il "bollino" del laser più è lontano.....più si allarga.....e quindi la lettura è soggetta alla media della distanza rilevata tra il pezzettino appena prima dello spigolo...e lo spigolo vero e proprio.... (spiegazione non troppo chiara :lol: ...ma spero si capisca.....) Meglio battere delle linee nelle immediate vicinanze dello spigolo...e, al massimo, memorizzare l'angolo orizzontale..... Sbaglio :?: :oops:
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kent80
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Oggi ho eseguito un rilievo con uno strumento nuovo con lettura senza prisma a 600 m e rilievo articolato su 3 stazioni. A fine rilievo mi sono accorto di aver dimenticato qualche punto dalla prima stazione, così ho riposizionato lo strumento sul treppiede che era rimasto in posizione e ho ribattuto alcuni punti senza prisma e anche una stazione con il prisma. Una volta arrivato a casa ho elaborato i dati e ho trovato una differenza di 3 mm tra le stazioni (ottimo) ma nelle letture senza prisma (in totale 3 letture) ho trovato differenze di circa 1 m su letture a 280 m e di 44 cm su una lettura a circa 75 m!!! Le letture senza prisma le avevo effettuate solo per testare la portata dello strumento e sinceramente sono rimasto molto sorpreso (e deluso) nel trovare questa differenza! Secondo voi è un problema di taratura dello strumento nelle letture senza prisma? La lettura a 75 m era uno spigolo ben posizionato di fronte a me, senza nessun ostacolo in mezzo.
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superpippo
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Napoli
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Banalizzando: il fascio laser si allarga un pochino con l'aumentare della distanza, quindi se collimi lo spigolo con il centro dell'oculare, aumentando la distanza, parte del fascio laser intercetterà la parete, e l'altra parte chissà cosa andrà ad intercettare, ottenendo come risultato dati inesatti. Sempre tenendo conto di questo, è consigliabile non effettuare misure senza prisma su superfici che formano angoli ottusi con l'asse di collimazione dello strumento. Un altro problema è quello degli spigoli su superfici con scarso contrasto, anche legato a contingenti situazioni di illuminazione, il bersaglio non viene collimato adeguatamente e si commettono errori, in special modo con l'aumento della distanza. Di solito i costruttori forniscono i dati nei loro manuali, tipo: dimensione spot laser a 50 m 1x2 cm, a 100 m 2x3, non troverai i dati per distanze superiori ai 100 m (perché?). A volte i costruttori dichiarano letture fino a 1000 metri, che vanno bene se misuri pareti rocciose o distanze tra edifici, ma già a distanze superiori ai 300 m incomincia ad essere difficoltoso distinguere i dettagli, tipo davanzale, infisso, ...... Si solito per gli spigoli io misuro la distanza a qualche centimetro (variabile con la distanza) prima dello spigolo poi vado a leggermi l'angolo orizzontale sullo spigolo. Con un po di prove capirai meglio come funziona il tuo strumento. Buona giornata.
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FraCristoforo
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Stavo leggendo una rivista qui al Monastero proprio su questi argomenti e il sunto è questo: come abboccano i geometri con le nuove e fasulle tecnologie. Questo anche perchè non ne sono padroni. Anni fa i primi reflectorless erano a discriminazione di fase (tipo i disto della Leica per intendersi), le distanze max. rilevabili erano sui 150 m., gli spot piccoli, le misure rilevate abbastanza affidabili; sempre che si rispettassero alcune semplici regole. Dopo ci fu l'avvento del tempo di volo, le distanze passarono magicamente a 1/1200 metri, gli spot non meglio identificati (ma da prove fatte e mai pubblicate già a 100 metri ben oltre i 15 cm.) le misure ovviamente inaffidabili perché la risultanza del reflectorless è una scansione su tutto lo spot. Lo stesso è successo dopo per altri sistemi di misura come i laser scanner e i droni. Manca l'affidabilità della misura, cosa inaccettabile in Topografia. Bisognerebbe rileggersi qualche libro di qualche autorevole personaggio del passato (Angelo Pericoli). Pace e bene Fratel Cristoforo
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orestevidal
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orestevidal
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"FraCristoforo" ha scritto: Stavo leggendo una rivista qui al Monastero proprio su questi argomenti e il sunto è questo: come abboccano i geometri con le nuove e fasulle tecnologie. Questo anche perchè non ne sono padroni. Anni fa i primi reflectorless erano a discriminazione di fase (tipo i disto della Leica per intendersi), le distanze max. rilevabili erano sui 150 m., gli spot piccoli, le misure rilevate abbastanza affidabili; sempre che si rispettassero alcune semplici regole. Dopo ci fu l'avvento del tempo di volo, le distanze passarono magicamente a 1/1200 metri, gli spot non meglio identificati (ma da prove fatte e mai pubblicate già a 100 metri ben oltre i 15 cm.) le misure ovviamente inaffidabili perché la risultanza del reflectorless è una scansione su tutto lo spot. Lo stesso è successo dopo per altri sistemi di misura come i laser scanner e i droni. Manca l'affidabilità della misura, cosa inaccettabile in Topografia. Bisognerebbe rileggersi qualche libro di qualche autorevole personaggio del passato (Angelo Pericoli). Pace e bene Fratel Cristoforo Concordo con Lei, EDM a tempo di volo ed EDM a differenziale di fase sono due tecnologie completamente diverse e dalle prestazioni completamente diverse. Cordiali saluti. Geom. Oreste Vidal vidaLaser
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orestevidal
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"kent80" ha scritto: Oggi ho eseguito un rilievo con uno strumento nuovo con lettura senza prisma a 600 m e rilievo articolato su 3 stazioni. A fine rilievo mi sono accorto di aver dimenticato qualche punto dalla prima stazione, così ho riposizionato lo strumento sul treppiede che era rimasto in posizione e ho ribattuto alcuni punti senza prisma e anche una stazione con il prisma. Una volta arrivato a casa ho elaborato i dati e ho trovato una differenza di 3 mm tra le stazioni (ottimo) ma nelle letture senza prisma (in totale 3 letture) ho trovato differenze di circa 1 m su letture a 280 m e di 44 cm su una lettura a circa 75 m!!! Le letture senza prisma le avevo effettuate solo per testare la portata dello strumento e sinceramente sono rimasto molto sorpreso (e deluso) nel trovare questa differenza! Secondo voi è un problema di taratura dello strumento nelle letture senza prisma? La lettura a 75 m era uno spigolo ben posizionato di fronte a me, senza nessun ostacolo in mezzo. Da come descrive i casi potrebbero essere due : - l'asse di collimazione ( il crocicchio ) e l'asse di lettura dell'EDM non giacciono sulla stessa retta. Provi a battere con un prisma ( costante 0mm con il "puntalino" ) uno spigolo e poi ribatta lo stesso punto con la lettura senza prisma . . . - L'EDM è starato nelle misure. Utilizzi due strumenti per battere gli stessi punti, una prova comparativa dei risultati . . . Cordiali saluti. Geom. Oreste Vidal vidaLaser
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EFFEGI
f.g.
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"FraCristoforo" ha scritto: Stavo leggendo una rivista qui al Monastero proprio su questi argomenti e il sunto è questo: come abboccano i geometri con le nuove e fasulle tecnologie. Questo anche perchè non ne sono padroni. Anni fa i primi reflectorless erano a discriminazione di fase (tipo i disto della Leica per intendersi), le distanze max. rilevabili erano sui 150 m., gli spot piccoli, le misure rilevate abbastanza affidabili; sempre che si rispettassero alcune semplici regole. Dopo ci fu l'avvento del tempo di volo, le distanze passarono magicamente a 1/1200 metri, gli spot non meglio identificati (ma da prove fatte e mai pubblicate già a 100 metri ben oltre i 15 cm.) le misure ovviamente inaffidabili perché la risultanza del reflectorless è una scansione su tutto lo spot. Lo stesso è successo dopo per altri sistemi di misura come i laser scanner e i droni. Manca l'affidabilità della misura, cosa inaccettabile in Topografia. Bisognerebbe rileggersi qualche libro di qualche autorevole personaggio del passato (Angelo Pericoli). Pace e bene Fratel Cristoforo Carlo condivido in toto il tuo pensiero. Ecco perchè a volte ritengo utili, soprattutto per i neo geometri/topografi i corsi di georox, almeno per l'approcio iniziale alle tecniche (e tecnologie) di rilievo. Saluti.
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FraCristoforo
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"EFFEGI" ha scritto: Carlo condivido in toto il tuo pensiero. Ecco perchè a volte ritengo utili, soprattutto per i neo geometri/topografi i corsi di georox, almeno per l'approcio iniziale alle tecniche (e tecnologie) di rilievo. Saluti. Carlo chi? Ahhh.......forse ti riferisci a Don Carlos quello con cui ho una fitta corrispondenza dal Brasile. Lui è laggiù e mi ha detto che sta benissimo (Toccare...toccare). Attende il ritorno del Pino Silvestre. Pace e bene Fratel Cristoforo P.S. Ué.....non mi fraintendete. Quando parlo di PINO è quello SILVESTRE, l'inverso della ricotta di CAPRA, non del famoso Geometra PINO NAZIONALE. Ué...
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EFFEGI
f.g.
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"FraCristoforo" ha scritto: "EFFEGI" ha scritto: Carlo condivido in toto il tuo pensiero. Ecco perchè a volte ritengo utili, soprattutto per i neo geometri/topografi i corsi di georox, almeno per l'approcio iniziale alle tecniche (e tecnologie) di rilievo. Saluti. Carlo chi? Ahhh.......forse ti riferisci a Don Carlos quello con cui ho una fitta corrispondenza dal Brasile. Lui è laggiù e mi ha detto che sta benissimo (Toccare...toccare). Attende il ritorno del Pino Silvestre. Pace e bene Fratel Cristoforo P.S. Ué.....non mi fraintendete. Quando parlo di PINO è quello SILVESTRE, l'inverso della ricotta di CAPRA, non del famoso Geometra PINO NAZIONALE. Ué... Si, si mi riferisco proprio a don Carlos de Lamponecchius Per favore accetto tutto, ma non il Pinuccio .... Comunque dillo a Carlos che i suoi interventi (quelli veri e interessanti) sono sempre un piacere da leggere. Un cordiale saluto fratello ops don Carlos.
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