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METODO DI TRACCIAMENTO IN COLLINA |

lustefano
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10 Marzo 2005
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Ciao a tutti. Vi espongo il mio problema: devo effettuare il tracciamento di un fabbricato da costruirsi lungo il pendio di una collina, dopo un'adeguato sbancamento di terreno. Ora io ho effettuato il rilievo dei punti di riferimento prima dello sbancamento. Come procedo per il tracciamento? O meglio visto che i punti da tracciare sono desunti graficamentre (dal progetto del fabbricato), come devo comportarmi con distanze orizzontali e inclinate? cioè con i dislivelli? Abbiate pazienza ma non ho esperienza di rilievi in collina. Se potete indicarmi dei siti o dei testi di metodologia pratica di rilievi topografici ( esempi pratici, seguenze delle operazionei di rilievo e tracciamenti). grazie tanto.
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Risposta |

geobax
(GURU)
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17 Maggio 2005
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Biella
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presumendo che, nel tuo caso, non debba eseguire un picchettamento in quota, ovvero definire sul posto punti di quota determinata, dovrai procedere, riferendoti ai punti di riferimento già rilevati, a materializzare il perimetro del fabbricato in base ad azimut e distanze orizzontali. Definisci sul posto un piano di riferimento e su questo procedi al primo tracciamento dell'edificio, poi verifichi la bontà del picchettamento eseguito con misure locali di squadri e distanze tra un picchetto e l'altro (verificando la situazine di progetto). CIAO
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» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO
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09 Gennaio 2006
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Pistoia
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dipende dalla pendenza e dalla precisione che vuoi riscontrare tra la situazione dei fatti. Ti conviene piazzarti o sul punto di massima quota o in un punto mediano e, tenendo fermo il cerchio verticale dello strumento, crearti il tuo piano orizzantale con il quale poi ti vai a sistemare tutti i punti che vuoi con azimut e dist. orizzontale Questo sempre se il dislivello è compensabile dall'altezza della stadia
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lustefano
Iscritto il:
10 Marzo 2005
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Se ho capito bene devo portare tutto ( punti di riferimento e punti da tracciare ) ad un piano di riferimento, per comodità alla quota della stazione ( 0,00). Ma se sul posto ho comunque dei dislivelli tra la stazione e i punti da tracciare devo utilizzare le distanze orizzontali o devo calcolarmi le inclinate? Grazie
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geobax
(GURU)
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Biella
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Non conosco la situazione e la morfologia del luogo in cui ti trovi ad operare, certo ti conviene porre lo strumento a quota prossima a quella del piano di riferimento su cui vuoi effettuare il picchettamento. Calcolare a tavolino le distanze inclinate non ti serve anche perchè variano sul posto a secondo del dislivello tra i piani, dell'altezza strumentale e del riflettore. Per cui opera con le distanze orizzontali, sarà lo strumento a misurare distanze inclinate e a ridurle all'orizzonte. Detto questo, non puoi operare per coordinate? anche se non è tuo interesse eseguire un picchettamento in quota, è, secondo me, il metodo ideale, visto che hai eseguito un rilievo preliminare sul posto e che ti darebbe il minor errore (riducibile ancora usando, cmq, un mini-prisma da tracciamento) CIAO
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lustefano
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Amici vi ringrazio per i preziosi consigli, ora mi sento più ricco. Ciao e alla prossima.
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lustefano
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10 Marzo 2005
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Vorrei porvi un'ulteriore richiesta, collegandomi a quanto abbiamo sino ad ora discusso: Se io invece di determinare dei punti su piano devo eseguire un picchettamento in quota, ovvero definire sul posto punti di quota determinata?
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lustefano
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10 Marzo 2005
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Amici, appendice al messaggio precedente: Scusate l'insistenza, se potete indicarmi dei siti o dei testi di metodologia pratica di rilievi topografici ( esempi pratici, seguenze delle operazionei di rilievo e tracciamenti). grazie, grazie, grazie.
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giogio
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17 Luglio 2005
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scusa la franchezza, ma vedendo il tipo di domande suppongo che sei novizio almeno riguarda i rilievi topografici, e se le cose stanno così perchè tergiversare con domande generali, potevi andare direttamente al dunque, nel forum vi è genze preparata a darti i primi rudimenti del topografo. di libri non so se ve ne siano comunque credo di si, pero' una bella esperienza a seguito di un altro topografo non sarebbe male, solo che il mestiere lo devi rubare perchè di solito ognuno è avaro a dare spiegazioni del perchè e del percome si procede in un modo piuttosto che nell'altro, molte volte sono delle scelte che si fanno lì sul luogo a volte si procede in un modo e poi si decide di proseguire con un altro, ma tutte queste decisioni sono date dall'esperienza e dagli errori, nessuno ne è esente. se vuoi si può cominciare anche in questo stesso post, ognuno da il suo piccolo apporto di come si dovrebbe realizzare un rilievo, tracciamento confini , tracciamento del perimetro del fabbricato ancora da costruire etc etc. nel prossimo post questo si fa lungo con questa risposta comincerò a delineare l'argomento e poi vediamo l'apporto anche degli altri utenti ok. devo dire che ho esperienza con i rilievo da ragazzo appena diplomato, ed il geometra dove facevo la pratica al primo rilievo mi ha dato la mitica stadia di mt 3 che arrivava sino a 4 con l'innalzamento di una biffa che scorreva nella metà superiore della stadia, devo dire che è stata una bella esperienza si era giovani e comunque una delle regole fondamentali del rilievo è avere come compagno un ottimo canneggiatore perchè in fondo è lui che lo esegue, davanti la stazione totale non si ha l'esatta percezione di dove sono i punti, a meno che non si concordino prima che si cominci il rilievo. adesso dammi un pò di tempo per cominciare ad approntare diciamo i primi accorgimenti, sempre se questa discussione possa essere utile, altrimenti scrivete al post seguente di rinunciarvi.
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Anonymous
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10 Novembre 2000
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Caro giogio e cari amici, le mie domande erano si dettate da dei dubbi, o meglio dalla ricerca di conferme, ma erano anche volute per poter sviluppare una discussione non tanto su nozioni di topografia generali quanto su metodologie, pratiche, abitudini e "manie" personali che ogni uno di noi ha quando esce a rilevare. penso di aver colto nel segno con giogio, mi auguro che tanti altri intervenvano. Nell'attesa vi comunico una mia recente abitudine per quanto riguarda la descrizione dei punti che con la strumento, a mio avviso, per quanto ottimizzata non è mai abbastanza personalizzata e quindi soddisfacente. io la descrizione dei punti la eseguo con un registratore vocale MP3, che mi permette di personalizzare a mio piacimento la descrizione, mi velocizza il lavoro, non scrivo più niente e a distanza di tempo riascoltando la mia voce registata ricordo meglio piuttosto di leggere una descrizione scritta a penna sul campo mesi prima o la stampa di una codifica dello strumento. Ve lo consiglio. Ciao alla prossima.
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giogio
Iscritto il:
17 Luglio 2005
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"Anonymous" ha scritto: Caro giogio e cari amici, le mie domande erano si dettate da dei dubbi, o meglio dalla ricerca di conferme, ma erano anche volute per poter sviluppare una discussione non tanto su nozioni di topografia generali quanto su metodologie, pratiche, abitudini e "manie" personali che ogni uno di noi ha quando esce a rilevare. penso di aver colto nel segno con giogio, mi auguro che tanti altri intervenvano. Nell'attesa vi comunico una mia recente abitudine per quanto riguarda la descrizione dei punti che con la strumento, a mio avviso, per quanto ottimizzata non è mai abbastanza personalizzata e quindi soddisfacente. io la descrizione dei punti la eseguo con un registratore vocale MP3, che mi permette di personalizzare a mio piacimento la descrizione, mi velocizza il lavoro, non scrivo più niente e a distanza di tempo riascoltando la mia voce registata ricordo meglio piuttosto di leggere una descrizione scritta a penna sul campo mesi prima o la stampa di una codifica dello strumento. Ve lo consiglio. Ciao alla prossima. scusami non era mia intenzione, ma le domande erano appunto tali, la metodologia si sviluppa con l'esperienza, il fatto che registri e descrivi i punti in un registratore mp3 è ottima, come anche non ricordo il topografo che usa per i suoi rilievi 3 treppiedi, il perchè è ovvio, ricognizione, preparazione del lavoro, scarti di errore piccolissimi. perchè 3 treppiedi, il motivo è semplice avendo già fatto la ricognizione si stabilisce a priori dove fare le stazioni, mettere i treppiedi a livello nelle future stazioni, e dunque procedere al rilievo, si vedrà al cambio stazione errori trascurabili o addirittura zero. immagina il rilievo normale con 1 solo treppiedi, anche se hai deciso dove fare stazione e programmato il lavoro, devi staccare tutto e metterti nel punto desiderato, e sinceramente lì accadono i più grossolani errori, perchè mettere a livello una stazione e conbaciarla con 1 punto preciso è difficile, e cmq l'errore c'è sempre per quanto uno bravo sia. dunque anche questa metodologia è una delle più buone per non commettere errori o almeno di ridurla al minimo.
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