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Argomento: Come eliminare dalla visura catastale un soggetto a cui e' s
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tersilla
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15 Febbraio 2013 alle ore 22:06
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E' da poco tempo che è obbligatorio che prima di presentare la pratica di variazione si debba produrre in comune la pratica urbanistica, che poi il notaio dovrà verificarne la coerenza. Da quanto tempo? l'alloggio l'ho acquistato nel 2012. "tersilla" ha scritto: Inoltre, nello storico della autorimessa manca un passaggio, pur se l'ultima intestazione catastale è corretta. i problemi di registazione dei passaggi riguarda il catasto che indicherà chi sono i soggetti che sono stati inadempienti e se di sua competenza, provvederà previa istanza documentata.[/quote] Sulla visura però non dovrebbe esserci qualche annotazione? Oppure come mi sento dire il Catasto non è probante e la visura storica catastale non serve a nulla? Grazie
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tersilla
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x geoalfa MALE! i controlli vanno fatti prima o al massimo in sede di stipula del rogito! ..... indipendentemente dal fatto che aveva incaricato un tecnico, ma questo riguarda la sfera dei rapporti sui quali non abbiamo elementi per discutere e comunque non riguarda la massa del quesito. Può essere giusto, ma non corretto il tuo modo di rispondere. Se i controlli vanno fatto prima, ma nè notaio, nè agenzia, nè tecnico ti dicono nulla, uno può essere anche ignoranti. Allora non è giusto rimarcare il coltello nella piaga. Può essere laureato in filosofia e non capire nulla di queste cose e rovolgersi a persone che ritiene più qualificate, senza pensare che se ne freghino e non lavorino bene. Comunque ho capito che questo è un sito tecnico, per cui i comuni mortali, si devono ritirare. Ringrazio Robertotopi.
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tersilla
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E' da poco tempo che è obbligatorio che prima di presentare la pratica di variazione si debba produrre in comune la pratica urbanistica, che poi il notaio dovrà verificarne la coerenza. Continuo a chiedere se c'è una legge specifica dove risulti essere obbligatorio prima di presentare la pratica di variazione catastale si debba far riferimento alla pratica urbanistica, ma nessuno sa dirmi la legge.Anche questa sarà a discrezione dell'onestà dei tecnici. Nessuno sa dirmi la legge.
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geoalfa
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Nessuno ti risponde, cara tersilla, perchè quando uno è arrogante, e per di di più in malafede, ..... comunque con una semplice ricerca si può arrivare a questa FAQ: www.geolive.org/guide/procedure-e-metodo... oerchè, vedi anche se sei abbastanza colta, sei arrogante e vieni ad insultare in casa di tecnici, che come tutti gli uomini possono anche sbagliare... o no?
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robertopi
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Faccio un po' fatica a capire, sembrerebbe corretto l'acquisto, ma erroneamente associati i dati della visura a quanto acquistato. Se è così basta segnalare la cosa al catasto, in modo da ripristinare la situazione corretta. Riguardo alla corrispondenza delle planimetrie catasto/comune, devi sapere che sostanzialmente la legge che ti ho citato in precedenza, nasce per far si che si paghino correttamente le tasse sugli immobili, del resto, far pagare le tasse sugli immobili è il "core business" del catasto, detto ciò, la legge che impone di aggiornare la planimetria in realtà esiste e tale principio se vogliamo sarebbe anche cronologicamente precedente all'aggiornamento catastale. Infatti, per fare delle opere edili, siano esse consistenti o meno, hai bisogno di comunicare al comune il tipo di opera e quindi a seconda del tipo di opera, l'autorizzazione si può richiedere tramite CIL, SCIA, DIA o Permesso di Costruire, ora, se i lavori li fai abusivamente, va da se che il comune non può sapere che la situazione è variata.Pertanto mancherà la corrispondenza. Peraltro la regolarità amministrativa/urbanistica del bene è da dichiarare, nell'atto di acquisto, sin dal 1985 con l'entrata in vigore della L. 47/85. Normalmente gli spostamenti di tramezzi e rifacimento di impianti e cose varie (opere interne), sono abusi minori, quindi, di norma facilmente sanabili (qualche problemino potrebbe nascere nei centri storici). Si potrebbe concludere che la conformità urbanistica, perciò anche la corrispondenza della planimetrie, è regolata da un serie di leggi a partire dalla legge ponte del 67, sino al dpr 380/01 e seguenti., infine se le opere sono regolarmente autorizzate, alla fine lavori bisogna comunicare al comune ai sensi del art.1 c. 558 L311/04, se la rendita è stata modificata o meno e quindi allegare la denuncia di variazione. Spero di essere stato chiaro saluti
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tersilla
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"robertopi" ha scritto: Faccio un po' fatica a capire, sembrerebbe corretto l'acquisto, ma erroneamente associati i dati della visura a quanto acquistato. Se è così basta segnalare la cosa al catasto, in modo da ripristinare la situazione corretta. Riguardo alla corrispondenza delle planimetrie catasto/comune, devi sapere che sostanzialmente la legge che ti ho citato in precedenza, nasce per far si che si paghino correttamente le tasse sugli immobili, del resto, far pagare le tasse sugli immobili è il "core business" del catasto, detto ciò, la legge che impone di aggiornare la planimetria in realtà esiste e tale principio se vogliamo sarebbe anche cronologicamente precedente all'aggiornamento catastale. Infatti, per fare delle opere edili, siano esse consistenti o meno, hai bisogno di comunicare al comune il tipo di opera e quindi a seconda del tipo di opera, l'autorizzazione si può richiedere tramite CIL, SCIA, DIA o Permesso di Costruire, ora, se i lavori li fai abusivamente, va da se che il comune non può sapere che la situazione è variata.Pertanto mancherà la corrispondenza. Peraltro la regolarità amministrativa/urbanistica del bene è da dichiarare, nell'atto di acquisto, sin dal 1985 con l'entrata in vigore della L. 47/85. Normalmente gli spostamenti di tramezzi e rifacimento di impianti e cose varie (opere interne), sono abusi minori, quindi, di norma facilmente sanabili (qualche problemino potrebbe nascere nei centri storici). Si potrebbe concludere che la conformità urbanistica, perciò anche la corrispondenza della planimetrie, è regolata da un serie di leggi a partire dalla legge ponte del 67, sino al dpr 380/01 e seguenti., infine se le opere sono regolarmente autorizzate, alla fine lavori bisogna comunicare al comune ai sensi del art.1 c. 558 L311/04, se la rendita è stata modificata o meno e quindi allegare la denuncia di variazione. Spero di essere stato chiaro saluti Sì, sei stato chiaro e ti ringrazio. Quindi prima comune e poi catasto, se non sbaglio. Per opere che implichino cambiamento rendita, obbligo variazione planimetria. Ho capito vero?
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tersilla
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"geoalfa" ha scritto: Nessuno ti risponde, cara tersilla, perchè quando uno è arrogante, e per di di più in malafede, ..... comunque con una semplice ricerca si può arrivare a questa FAQ: www.geolive.org/guide/procedure-e-metodo... oerchè, vedi anche se sei abbastanza colta, sei arrogante e vieni ad insultare in casa di tecnici, che come tutti gli uomini possono anche sbagliare... o no? Caro, Geoalfa, io non vado ad insultare proprio nessuno. Ti chiederei di rileggere dall'inizio la conversazione e vedrai che non sono stata per nulla arrogante. Non mi piace però, come penso che non piaccia a nessuno, che quando uno fa un pessimo affare che gli rovina la vita(, perchè l'urbanistica non scherza), quando uno è incappato in cattive mani e cerca di capire per risolvere il problema in cui si è infilato, quando uno chiede aiuto, gli venga risposto:-male, non dovevi farlo! Credo che questo l'abbia già capito da sola. Le rimarcature fanno star peggio e non servono. Tu sei un tecnico e certamente di queste fregature non ne prenderai mai. Io no. Scusa se sono venuta in "casa tua" a chiedere qualcosa, a" bussare". Ti chiederei però ancora una cosa. Mi spieghi per favore la mia malafede? Io però ti ribadisco ancora questo: come in tutti i lavori si può sbagliare, ma per far andare bene le cose, bisognerebbe che chi sbaglia, paghi. Io ho sbagliato a fidarmi e ho pagato e sto pagando sia economicamente che non è poco, sia psicologicamente perchè, forse a te non sarà mai successo, ma quando ti trovi fregata per aver dato fiducia ad una persona, dopo aver pagato i suoi servizi, ti trovi in questa situazione. Se hai voglia e tempo dimmi della mia arroganza, per favore, dimmi della mia malafede. Ti stimo molto perchè credi che tutti i tecnici siano preparati quanto te e non hanno bisogno di scendere a compromessi, in tempi di crisi come questa, sull'immobiliare. Io, diversamente da te, non lo credo più. E questa non può essere malafede da parte mia, ma la chiamerei diffidenza, cosa che purtroppo prima non avevo. Ora, prima di prendere una decisione, mi sono imposta di capire bene le cose a costo di entrare nelle case degli altri e diventare invadente. Ma scusami, non ti disturberò più. Mi dispiace, perchè leggevo sempre i tuoi interventi con piacere e so che sai le cose del tuo lavoro. La legge che cercavo però non è il comma i bis del DL 78/2010 nè le circolari dell'agenzia delle Entrate,del maggio 2010, bensì, la legge che dice che prima di regolare una situazione catastalmente, bisogna che prima sia regolata urbanisticamente, come penso tu farai sempre. Grazie.
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geoalfa
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Innanzitutto buon giorno! poi, per stemperare un poco il ferro che è diventato rovente, (a forza di stare vicino ad un argomento che scotta!) suggerirei di fare un passo indietro a tutti ed io lo fo per primo! Premetto che l'indicazione sulla legge che tratta la materia dell'annullamento, ti è già stata fatta e chiaramente, sia da Roberto, che saluto ed anche da me, ma questo è un argomento che non deve portarci fuori tema! 1) Per evitare di parlare di arroganza quello che invece è ricerca della tutela dei propri diritti, propongo di fare due linee di discussione: 1A.) Si vuole annullare l'acquisto, perchè nel frattempo ci si è pentiti dell'affare? 1B.) Si vuole provvedere a sanare tutte le incongruenze riscontrate? Ovviamente delle due l'una..... Scarterei, a priori la soluzione 1A.) per l'ovvia attinenza con la malafede! Opterei per la soluzione 1B.) per liberarmi dell'ombra dell'arroganza (in qualsiasi forma manifestata) e per fare ciò, mi recherei dal notaio, che in fin dei conti è il primo responsabile del guaio, e ottenuta la sua adesione ad una sanatoria della questione, lo indurrei a mettere nero su bianco per convocare il tecnico, anche lui un poco irresponsabile, e l'agenzia immobiliare, di gran lunga responsabile, forse più degli altri due, ed il venditore maggiore azionista del patatrack in essere! Il notaio dovrebbe chiarire la strategia da adottare per mettere in essere tutte le attività da svolgere, dalla prima all'ultima per : - ottenere la sanatoria edilizia-urbanistica. - ottenere le rettifiche della situazione storica dei passaggi precedenti, ove necessari. - ripristinare la scheda catastale della uiu compravenduta! se poi qualcuno di questi dovesse rispondere picche, c'è sempre la possibilità di adire alle vie legali! E per ultimo, ma non ultimo, non mi sono mai permesso perchè non l'ho mai pensato di escludere chicchessia da una discussione, figuriamoci in questo sito, al quale tengo tantissimo ed al quale dedico tanto tempo libero, per pura passione, ma per accrescere le conoscenze tecniche e professionali. Cordialità
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bioffa69
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"tersilla" ha scritto:
La legge che cercavo però non è il comma i bis del DL 78/2010 nè le circolari dell'agenzia delle Entrate,del maggio 2010, bensì, la legge che dice che prima di regolare una situazione catastalmente, bisogna che prima sia regolata urbanisticamente, come penso tu farai sempre. Grazie. .......in catasto deve essere denunciato cio' che esiste, pertanto una legge che ti impedisce di farlo se la situazione non e' regolarizzata in comune non esiste, pensa a quante realta' abusive sono denunciate in catasto. ...un caso della settimana scorsa, sopralluogo del'Agenzia dove ha verificato in un'abitazione che una cantina e' in realta' una taverna e che in una loggia chiusa si sono ricavate due stanze. Notificata alla prop. la richiesta di regolarizzazione entro 60 giorni se non si regolarizza la situazione catastale l'Agenzia "provvedera' in surroga con spese a carico dell'avente diritto". per cui adesso la proprieta' e' obbligata a denunciare in catasto cio' che esite e nel frattempo si procedera' alla denuncia al comune, che non e' assolutamente detto che accettera' tali modifiche, per cui la situazione esite e deve essere denunciata in catatso ed in comune c'e' da sperare che sia possibile regolarizzare il tutto. intervengo solo per specificare questo, nel senso che anche chi e' pignolo e lavora bene, spesso denuncia in catasto cio' che esiste anche se non regolarizzato in comune. consigli alla proprieta', ricerche del notaio ecc. sono un altro discorso, volevo solo specificare obblighi e doveri. Saluti
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tersilla
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"bioffa69" ha scritto: [quote="tersilla"] intervengo solo per specificare questo, nel senso che anche chi e' pignolo e lavora bene, spesso denuncia in catasto cio' che esiste anche se non regolarizzato in comune. Saluti Dovrebbe però almeno avvertire il futuro acquirente della situazione. Comunque ho capito grazie, ......... è andata così. Saluti
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tersilla
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"geoalfa" ha scritto: Innanzitutto buon giorno! poi, per stemperare un poco il ferro che è diventato rovente, (a forza di stare vicino ad un argomento che scotta!) suggerirei di fare un passo indietro a tutti ed io lo fo per primo! Premetto che l'indicazione sulla legge che tratta la materia dell'annullamento, ti è già stata fatta e chiaramente, sia da Roberto, che saluto ed anche da me, ma questo è un argomento che non deve portarci fuori tema! 1) Per evitare di parlare di arroganza quello che invece è ricerca della tutela dei propri diritti, propongo di fare due linee di discussione: 1A.) Si vuole annullare l'acquisto, perchè nel frattempo ci si è pentiti dell'affare? 1B.) Si vuole provvedere a sanare tutte le incongruenze riscontrate? Ovviamente delle due l'una..... Scarterei, a priori la soluzione 1A.) per l'ovvia attinenza con la malafede! Opterei per la soluzione 1B.) per liberarmi dell'ombra dell'arroganza (in qualsiasi forma manifestata) e per fare ciò, mi recherei dal notaio, che in fin dei conti è il primo responsabile del guaio, e ottenuta la sua adesione ad una sanatoria della questione, lo indurrei a mettere nero su bianco per convocare il tecnico, anche lui un poco irresponsabile, e l'agenzia immobiliare, di gran lunga responsabile, forse più degli altri due, ed il venditore maggiore azionista del patatrack in essere! Il notaio dovrebbe chiarire la strategia da adottare per mettere in essere tutte le attività da svolgere, dalla prima all'ultima per : - ottenere la sanatoria edilizia-urbanistica. - ottenere le rettifiche della situazione storica dei passaggi precedenti, ove necessari. - ripristinare la scheda catastale della uiu compravenduta! se poi qualcuno di questi dovesse rispondere picche, c'è sempre la possibilità di adire alle vie legali! E per ultimo, ma non ultimo, non mi sono mai permesso perchè non l'ho mai pensato di escludere chicchessia da una discussione, figuriamoci in questo sito, al quale tengo tantissimo ed al quale dedico tanto tempo libero, per pura passione, ma per accrescere le conoscenze tecniche e professionali. Cordialità Pur avendo fatto un passo indietro, continuo a chiedermi dove riscontri malafede ed arroganza quando: 1 hai già provato a contattare il Notaio che non ti ha ricevuta e facendosi negare sia personalmente che al telefono fa riferire che il problema non riguarda più lui. Ok, sarò in malafede, ma proverò ad andare al consiglio dei Notai. 2 Sei andata dal venditore che ti ha risposto che ora è un problema mio e guarda caso è il tuo attuale vicino di casa. 3Sei andata dall'Agenzia e quando ti vedono manco più ti considerano, il responsabile non c'è mai.... e sembri invisibile in quella sala.... ognuno intento con le sue attività. 4 Il tecnico si fa negare. Non solo qualcuno di questi mi ha risposto picche, ma tutti. Ho bussato a queste quattro porte con questi risultati, sento una profonda ingiustizia sul fatto di dover pagare tutto io, di ricominciare a prendermi un tecnico e vedere di sanare. Direi proprio che l'arroganza l'ho riscontrata da chi è in torto, come sempre del resto. Sono quindi pentita dell"affare" perchè non si vendono le cose difettose, sapendo che lo sono. Comunque da tutte le risposte ottenute, mi sembra proprio che agenzia e tecnico non siano responsabili, in quanto da quel che ho capito si possono benissimo accatastare case completamente diverse dai permessi che hanno. Agenzia dice che non ne sapeva nulla. La soluzione 1A non credo che abbia attinenza con la malafede,ma con la tutela dei diritti e anche con il giusto rispetto che tutte le persone, anche le più ignoranti in materia come me, dovrebbero avere da parte di gente che lavora nel settore e che quindi è competente in materia. Scusa il paragone sciocco, ma se uno acquista anche unsemplice frigorifero difettoso, esso gli viene cambiato, o gli vengono restituiti i soldi. Nel settore immobiliare uno diventa in malafede ed arrogante se scopre che pur rivolgendosi a famose agenzie notai e tecnici scopre che non è stato tutelato e vorrebbe ribellarsi. Non posso neanche permettermi più la 1 A in quanto mi hanno pelata ben bene. Resterò in attesa di eventuali multe da parte dell'agenzia del Territorio che serenamente e in buonafede pagherò. Saluti. E stavolta un po' di arroganza c'è, se poi vogliamo disquisire semanticamente, la chiamerei arrabbiatura.
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geoalfa
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Per partito preso, difendo sempre l'operato di un collega, non basandomi, mai e solo sulle indicazioni di una sola parte. Perchè le cose potrebbero stare in manira del tutto diversa da come sono esposte, sia perchè non conosciute compitamente, sia per altri motivi che non è dato conoscere. Mi meraviglia solo il fatto che le verifiche sono state fatte solo dopo, quando invece, visto che le ha fatte e compiutamente... Altra cosa che mi incuriosisce è come tutti, dal notaio al tecnico, all'agenzia immobiliare, all'agenzia delle Entrate , risultano assai refrattari alla sua azione! allora, visto che non ne ha parlato, le espongo il risultato di una semplicissima ricerca, per aiutarla a scegliere nel miglior modo possibile: http://arianna.libero.it/search/abin/integrata.cgi?regione=9&query=corrispondenza%20atti%20catastali%20ed%20urbanistici se le leggerà, troverà anche la risposta al suo dubbio! spero solo di non aver sbagliato nella valutazione dell'intera "faccenda" così come esposta abbastanza chiara! Ricordo, comunque, che ha sempre l'onere di mettere in ordine i dati catastali errati o male indicati!, obbligo che le deriva dal fatto di essere proprietaria! Se poi dovesse scegliere la soluzione giudiziaria, a tutela della sua proprietà, cosa sempre possibile e favorevolmente accetta dal legale, si ricordi che entrerà in un mondo assai flessibile e con risultati spesso indecifrabili ... Io, in gene, propendo verso una soluzione bonaria, che dovrà aprioristicamente intraprendere il legale, e questo non vuol dire che dovrà subirne le spese ecc... Forse anticiparle, sì, ma poi alla fine, riuscirà senz'altro a risolvere al meglio. *** Però, riapro la discussione per aggiungere questo: da: http://www.lavorincasa.it/articoli/in/normative/regolarita-catastali-e-urbanistiche-prima-dell-acquisto-di-un-alloggio/ Regolarità catastali e urbanistiche prima dell'acquisto di un alloggio Prima di procedere alla stipula di un atto di compravendita di un alloggio, la legge impone che vengano osservate alcune condizioni ben definite: vediamo quali. Regolarità catastali e urbanistiche prima dell'acquisto di un alloggio acquisto di un alloggio Fino a poco tempo fa, la maggior parte delle modifiche interne degli alloggi, sopratutto se di modesta entità, erano eseguite dal proprietario senza l'avvio di nessuna procedura di variazione planimetrica al Catasto Fabbricati. Se da un lato questa inosservanza non comportava conseguenze amministrative (quantomeno immediate), poteva accadere che, a seguito di atti di compravendita, la situazione catastale non aggiornata si poneva a scapito d’ignari proprietari. Con l’articolo 19, comma 14, del D.L. n°78 del 31 maggio 2010, il Legislatore ha regolato questo stato di cose imponendo, nel caso di atti pubblici e scritture private autenticate aventi come oggetto il trasferimento (costituzione e scioglimento) di diritti reali su fabbricati, la correttezza dei dati e la conformità dello stato di fatto dell’immobile rispetto alle planimetrie catastali. planimetria di un alloggio Questa condizione è assolta, in sede di rogito, con una dichiarazione resa dal venditore, oltre all’indicazione dei dati e delle planimetrie depositate in Catasto mentre, al notaio, spetta la verifica di tutti gli elementi con le risultanti estrapolate dal registro immobiliare. La mancanza di questi requisiti rende nullo l’atto di compravendita. Oltre a queste disposizioni di legge, è necessario verificare anche la congruità urbanistica del bene. Questo presupposto in genere è soddisfatto inserendo, nell’atto di acquisto, gli estremi dell’Autorizzazione Edilizia e del Certificato di Abitabilità (allegato eventualmente in copia), oltre a una dichiarazione sulla regolarità costruttiva delle opere. Rimane da osservare comunque che, queste informazioni, pur accertando l’esistenza e l’uso residenziale del bene, non danno concrete indicazioni riguardanti: - la corrispondenza tra la planimetria del progetto approvato con lo stato di fatto dell’immobile e l’assenza di corpi o superfetazioni edilizie realizzate abusivamente. verifica tra stato di fatto di un fabbricato con progetto architettonico Importante, in questi casi, è la figura del Mediatore Immobiliare (ove prevista). Secondo una corretta procedura, spetta a questo professionista il compito di provvedere anzitempo alla verifica di queste condizioni o in alternativa, può essere lo stesso acquirente a chiedere al Notaio di procedere a eventuali accertamenti tramite l’affidamento a un tecnico esterno. I costi di quest’attività, si devono stabilire prima del rogito così come sono necessarie: - l’autorizzazione preliminare del venditore al trattamento di dati personali (planimetrie catastali e urbanistiche) - l’eventuale accesso ai luoghi per la constatazione dello stato di fatto. Come vedi, la soluzione c'è sempre, solo ad una cosa non c'è soluzione! Cordialità
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tersilla
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"geoalfa" ha scritto: Per partito preso, difendo sempre l'operato di un collega, non basandomi, mai e solo sulle indicazioni di una sola parte. Perchè le cose potrebbero stare in manira del tutto diversa da come sono esposte, sia perchè non conosciute compitamente, sia per altri motivi che non è dato conoscere. Mi meraviglia solo il fatto che le verifiche sono state fatte solo dopo, quando invece, visto che le ha fatte e compiutamente... Altra cosa che mi incuriosisce è come tutti, dal notaio al tecnico, all'agenzia immobiliare, all'agenzia delle Entrate , risultano assai refrattari alla sua azione! allora, visto che non ne ha parlato, le espongo il risultato di una semplicissima ricerca, per aiutarla a scegliere nel miglior modo possibile: http://arianna.libero.it/search/abin/integrata.cgi?regione=9&query=corrispondenza%20atti%20catastali%20ed%20urbanistici se le leggerà, troverà anche la risposta al suo dubbio! spero solo di non aver sbagliato nella valutazione dell'intera "faccenda" così come esposta abbastanza chiara! Ricordo, comunque, che ha sempre l'onere di mettere in ordine i dati catastali errati o male indicati!, obbligo che le deriva dal fatto di essere proprietaria! Se poi dovesse scegliere la soluzione giudiziaria, a tutela della sua proprietà, cosa sempre possibile e favorevolmente accetta dal legale, si ricordi che entrerà in un mondo assai flessibile e con risultati spesso indecifrabili ... Io, in gene, propendo verso una soluzione bonaria, che dovrà aprioristicamente intraprendere il legale, e questo non vuol dire che dovrà subirne le spese ecc... Forse anticiparle, sì, ma poi alla fine, riuscirà senz'altro a risolvere al meglio. *** Però, riapro la discussione per aggiungere questo: da:http://www.lavorincasa.it/articoli/in/normative/regolarita-catastali-e-urbanistiche-prima-dell-acquisto-di-un-alloggio/ Regolarità catastali e urbanistiche prima dell'acquisto di un alloggio Prima di procedere alla stipula di un atto di compravendita di un alloggio, la legge impone che vengano osservate alcune condizioni ben definite: vediamo quali. Regolarità catastali e urbanistiche prima dell'acquisto di un alloggio acquisto di un alloggio Fino a poco tempo fa, la maggior parte delle modifiche interne degli alloggi, sopratutto se di modesta entità, erano eseguite dal proprietario senza l'avvio di nessuna procedura di variazione planimetrica al Catasto Fabbricati. Se da un lato questa inosservanza non comportava conseguenze amministrative (quantomeno immediate), poteva accadere che, a seguito di atti di compravendita, la situazione catastale non aggiornata si poneva a scapito d’ignari proprietari. Con l’articolo 19, comma 14, del D.L. n°78 del 31 maggio 2010, il Legislatore ha regolato questo stato di cose imponendo, nel caso di atti pubblici e scritture private autenticate aventi come oggetto il trasferimento (costituzione e scioglimento) di diritti reali su fabbricati, la correttezza dei dati e la conformità dello stato di fatto dell’immobile rispetto alle planimetrie catastali. planimetria di un alloggio Questa condizione è assolta, in sede di rogito, con una dichiarazione resa dal venditore, oltre all’indicazione dei dati e delle planimetrie depositate in Catasto mentre, al notaio, spetta la verifica di tutti gli elementi con le risultanti estrapolate dal registro immobiliare. La mancanza di questi requisiti rende nullo l’atto di compravendita. Oltre a queste disposizioni di legge, è necessario verificare anche la congruità urbanistica del bene. Questo presupposto in genere è soddisfatto inserendo, nell’atto di acquisto, gli estremi dell’Autorizzazione Edilizia e del Certificato di Abitabilità (allegato eventualmente in copia), oltre a una dichiarazione sulla regolarità costruttiva delle opere. Rimane da osservare comunque che, queste informazioni, pur accertando l’esistenza e l’uso residenziale del bene, non danno concrete indicazioni riguardanti: - la corrispondenza tra la planimetria del progetto approvato con lo stato di fatto dell’immobile e l’assenza di corpi o superfetazioni edilizie realizzate abusivamente. verifica tra stato di fatto di un fabbricato con progetto architettonico Importante, in questi casi, è la figura del Mediatore Immobiliare (ove prevista). Secondo una corretta procedura, spetta a questo professionista il compito di provvedere anzitempo alla verifica di queste condizioni o in alternativa, può essere lo stesso acquirente a chiedere al Notaio di procedere a eventuali accertamenti tramite l’affidamento a un tecnico esterno. I costi di quest’attività, si devono stabilire prima del rogito così come sono necessarie: - l’autorizzazione preliminare del venditore al trattamento di dati personali (planimetrie catastali e urbanistiche) - l’eventuale accesso ai luoghi per la constatazione dello stato di fatto. Come vedi, la soluzione c'è sempre, solo ad una cosa non c'è soluzione! Cordialità Saluti, Ancora una cosa, il mio lavoro è diverso dal tuo e di molto, come ti avevo già scritto.Posso darti del Tu, vero? Anche nel mio lavoro si può sbagliare ed anche in modo eclatante, sbagli a piccoli passi e un po' per volta riesci a rovinare psicologicamente una persona. Questo che mi è successo mi ha fatto "tribolare" ancor di più ad affrontare le mie giornate lavorative proprio perchè devo essere sempre tranquilla, serena, sorridente e capire i problemi degli altri.....Ma qui stiamo andando sul personale. Voglio però dirti ancora una cosa. Non difendere i colleghi per partito preso, perchè non è serio. Io, adesso, girando per questa mia disavventura, mi accorgo proprio che esistono queste corporazioni: tecnici, e specialmente notai ........ Alcuni si sbilanciano di più e ti dicono di andare all'ordine, ma di non dire il loro nome, altri invece, per partito preso.....ti mandano subito a stendere. Alcuni si sbilanciano e poi peggio ancora, quando chiedi loro qualcosa di scritto, si ritirano. Tu ormai mi vedi "saputella" diciamo così, perchè ho facilità nello scrivere e sono ormai parecchi mesi che mi informo e chiedo, ma quante umiliazioni. In realtà, anche se ora riesco a capire le cose, non sono del ramo e sono stata un'emerita imbranata fidandomi alla cieca dell'agenzia. Sono stata anche credulona quando mi dissero che non dovevo preoccuparmi di nulla perchè mi avrebbero accompagnata persino dal notaio.(Ho capito dopo perchè ti accompagnano dal Notaio, per la legge Bersani), non per me di sicuro. Il mio lavoro non è di affari, denaro, ma fai l'affare quando vedi sorridere una persona, quando vedi i suoi miglioramenti sul piano psicologico, è un lavoro di disponibilità molto bello, ma sai che lo stato non retribuisce molto bene i suoi dipendenti e ti dico che ci sono anche dipendenti nel mio ramo che ne hanno approfittato, Prendere le difese di un collega per partito preso non si dovrebbe mai fare, c'è un codice deontologico al quale tutti dovremmo attenerci che ci impedisce di dir male del collega, ma che ci dovrebbe portare a risolvere le malefatte altrui e però segnalare la malefatta ai competenti ordini, se non altro per rispetto di chi lavora onestamente. Scusa, sono andata troppo nel personale, torniamo a noi. Perchè avrei dovuto scrivere tutte queste cose se non fossero vere? Se avessi saputo il tutto, avrei potuto tirarmi indietro davanti al Notaio ....... Scusa oggi sono farraginosa e ok. Smetto. Non so neanche quello che farò. Ah, scusa, non riesco ad aprire i link. Saluti.
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robertopi
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forse il problema non è cosi grosso come credi, vorrei vedere le carte, magari è piu facile si potrebbe consigliarti meglio. se vuoi. ciao
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tersilla
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15 Febbraio 2013 alle ore 22:06
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"robertopi" ha scritto: forse il problema non è cosi grosso come credi, vorrei vedere le carte, magari è piu facile si potrebbe consigliarti meglio. se vuoi. ciao Grazie, ma come faccio a inviartele? Saresti proprio gentile, però non credo che possa inviarle sul sito.
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