Voglio portare all’ attenzione del Forum un caso che a me sembra paradossale e che, mi pare, non sia mai stato affrontato.
Una premessa.
É prassi consolidata, presso l'UP AdT interessato, accettare volture di successioni riguardanti beni non esattamente intestati, se accompagnata da una dichiarazione attestante il possesso dei beni in capo al de cuius, resa da uno degli eredi sotto forma di atto notorio.
Il caso, in linea generale, è questo
È stata rifiutata la domanda di voltura di una successione dove cade una u.i.u. per la quale agli atti risulta una ditta diversa dal de cuius.
Il motivo è che lo stesso bene cade in altra successione del 2000 rendendo inammissibile l'autocertificazione del possesso (non essendo trascorsi venti anni).
La morale è che la voltura della successione del 2000 era registrabile in quanto trascorsi i fatidici 20 anni dall’ultimo atto registrato (1966). La voltura che m’interessa invece no, essendo solo 8 anni più vecchia.
Paradosso nel paradosso, la voltura che vado a presentare riguarda una successione del 1979, mai volturata.
No comment.
Il caso specifico riguarda un vecchio fabbricato colonico, regolarmente censito all’urbano e suddiviso in tre subalterni, due dei quali di proprietà esclusiva di due diversi ceppi ereditari, con una parte in proprietà comune.
La consistenza immobiliare catastale è chiara ed esattamente descritta.
In sintesi
sub. 1 = ditta A
sub. 2 = ditta B
sub. 3 = ditta A+B
L’incongruenza delle intestazioni deriva da una serie di atti e successioni nell’arco temporale tra il ‘42 e il ‘66, nei quali sono stati sistematicamente sbagliati i numeri subalterni originando una situazione equivoca nelle ditte catastali, finché, nell’ultima successione (2000), per tutela massima, han pensato bene di inserirli tutti e tre.
Non conosco i motivi di questi, inspiegabili, errori. Posso solo ipotizzare che vi sia una non perfetta congruenza tra gli atti del vecchio catasto fabbricati e quelli del NCEU, ma tale circostanza non è, allo stato, verificabile perché gli atti non sono accessibili.
Di fatto la situazione possessoria è ben delineata e, ad oggi, non esistono contestazioni circa le rispettive proprietà.
La situazione mi è parsa paradossale perché, mentre da una parte il titolo viene debitamente trascritto, è opponibile a terzi e quindi probatorio, dall'altra si nega l'aggiornamento delle scritture catastali.
L’ultima idea che mi è venuta è di eseguire una serie di trascrizioni a rettifica di tutti gli atti traslativi intervenuti nel corso del tempo, ma temo di andare ben oltre i limiti dell’incarico e delle competenze professionali.
Ringrazio anticipatamente tutti coloro che avranno la cortesia di rispondermi per aiutarmi a dipanare questa matassa.