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Tipo mappale, fusione particelle con ditte diverse è possibile? |

aristide
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Buongiorno a tutti, vengo a chiedervi gentilmente un parere sulla fattibilità o meno di poter realizzare un Tipo Mappale. Ho due particelle: il mapp. 50 che è ente urbano, ha 3 subalterni indivisi, ed è intestato a 3 soggetti: ROSSI PAOLO 6/12, ROSSI LUCIA (3/12), E BIANCHI MARTA (3/12). Rossi paolo e Rossi Lucia sono fratelli. Bianchi Marta è moglie di Rossi Paolo. La seconda particella è la numero 68, particella terreni, adiacente al mappale 50. Questa particella è intestata per 1/2 a Rossi Paolo e peR 1/2 a Rossi Lucia (ossia i due fratelli). Qui c'è in ballo, in sostanza, una divisione tra i due fratelli Paolo e Lucia. NATURA DEL PROBLEMA Ancora 20 anni fa, è stato costruito un portico di circa 30 mq adiacente al mappale 50 che è l'ente urbano del quale costituisce ampliamento ma detto ampliamento ricade totalmente sulla particella terreni num. 68. Quindi, prima di procedere alle planimetrie docfa, io dovrei fare il Tipo Mappale per inserire in mappa il portico, e allo stesso tempo fondere la particella terreni 68 con il mappale 50, già ente urbano. Ulteriore precisazione. Stando all'accordo tra i due fratelli, detto portico, una volta accatastato, verrà diviso ossia sulle planimetrie ogni fratello ne godrà la proprietà di una metà. Ma qui casca l'asino. Vi è discordanza nella ditta delle due particelle! E' fattibile eseguire quindi il tipo mappale? Vi chiedo, esiste una qualsiasi possibilità, una qualche deroga normativa che sia prevista, per poter giustificare la ditta non allineata nel quadro intestatari all'interno di Pregeo in fase di predisposizione del file di aggiornamento? Considerato che la discordanza è rappresentata dalla quota della moglie di un fratello, sul mappale 50? Per quel poco che ne so io, non si può procedere in alcun modo. Se non è possibile fare il tipo mappale di ampliamento e fusione delle due particelle, cosa consigliereste di fare? Io sto pensando addirittura, di ricorrere all'accatastamento del portico che insiste totalmente sulla particella terreni numero 68, tenendo conto che superando i 20 mq occorre eseguire rilievo strumentale con appoggio ai PF. Però così facendo la situazione si complicherebbe sensibilmente: Oltre a dover ripresentare le planimetrie docfa dei 3 subalterni del mappale 50, che subiscono delle variazioni a seguito della divisione tra i due fratelli, dovrei presentare anche due planimetrie docfa del solo portico accastatato che manterrebbe un numero indipendente (in quanto metà andrebbe ad uso esclusivo di Rossi Paolo e metà ad uso esclusivo di Rossi Lucia). Ma vi chiedo, è percorribile anche questa seconda e più tortuosa strada? La situazione finale si potrebbe rappresentare ad esempio così: mappale 50 sub. 6, cat A/2, ecc...intestatari Rossi Paolo (1/2) e sua moglie Bianchi Marta (1/2), adiacente a questa unità e funzionale alla stessa, metà terrazza che supponiamo potrebbe avere il numero 178 sub 1, intestatario per la quota di 1/1 Rossi Paolo (ovviamente prima della divisione sarebbe una quota di 1/2 indivisa). Sono stato prolisso e me ne scuso, ma spero qualcuno possa darmi una mano sulla procedura più corretta da farsi. Già lo ringrazio. Un saluto. Aristide
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SIMBA4
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28 Agosto 2015 alle ore 16:02
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Salve il tm per fusione di particelle non è fattibile perchè gravano sulle due particelle diritti non omogenei, devi percorrere con la seconda soluzione. Saluti cordiali
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topogeo
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Saluzzo (CN)
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Dissento da SIMB64.. Il TM e' FATTIBILE .. o meglio si puo' fare un TM di una particella intestata a CAIO per unirla da una particella gia' ENTE URBANO su cui vi sono unità intestate a ciunque .. ( quindi anche nessuna a CAIO). Cio' in ossequio al concetto di LOTTO EDIFICATO che e' un pozione di area su cui insistono fabrbicati fra di loro "legati" per esempio per utilità comuni o ..perche' fisicamente tali ( per esempio recintate). E' ovvio che in questa NUOVA PARTICELLA ( ente urbano inziale e particella ex CT di CAIO) i diritti NON POSSONO VARAIRE ... cioe' cio' che ra di CAIO prima DEVE RIMANRE INTESTATO A LUI ANCHE AL CF. Quindi occorre che: a) si trattI effettivamente di UNICO LOTTO edificato b) si faccia un TM per OGNI DITTA ... c) le uiu al CF devo RISPETTARE ESATTAMENTE I LIMITI DI PROPRIETA' PRECEDENTI. E' procedura che ho gia' fatto piu' volte a Cuneo ( anche a "cascata" per unire via via particelel al lotto che si amplia sempre piu') ..ma mi rendo conto che non e' così ovvia da poterla replicare tranquillamente ovunque ( ..l' elasticità dei vari funzionari e' ..ben nota!) Piercarlo
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John_Pippero
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La fusione in questo caso non serve a niente oltre al fatto che non si può fare. Semplicemente si fa il TM della particella 68, si accatasta il portico al fabbricati con l'effettiva proprietà 1/2 a Rossi Paolo e 1/2 a Rossi Lucia. Saluti.
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SIMBA4
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28 Agosto 2015 alle ore 16:02
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Salve a parte che quoto pienamente Jhon_Pippero, come può permettere l'ufficio di topogeo una tale fusione nel t.m.: Saluti
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EALFIN
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Se ad esempio abbiamo una particella 100 censita al C.T. a nome di A e B ed abbiamo una particella 101 censita al C.T. a nome di A, B e C, in sede di tipo mappale possiamo fondere le due particelle in una sola da classificare ente urbano? Ovviamente no. Se abbiamo una particella 200 ente urbano sulla quale vi ricadono varie unità immobiliari, ciascuna intestata separatemente a D, E, F, G e via dicendo e se abbiamo una particella confinante 201 intestata solo a D e ad E, in sede di tipo mappale possiamo fondere le due particelle in unica particella 200 ente urbano ampiata di superficie? Ovviamente no. Il lotto ente urbano appartiene in quota parte non definita (quote millesimali condominiali) a tutti i possessori delle unità ivi ricadenti. Una particella censita al C.T. da trasferire all'urbano invece appartiene a ben definiti possessori con rispettive quote. Se l'Agenzia di Cuneo accetta le fusioni suddette (a mio avviso ci potrebbe anche essere il pericolo di annullamenti dei tipi qualora il Catasto si accorgesse di operazioni catastali di fusione erronee trattate in Pregeo), fermo restando che è sempre il tecnico redattore responsabile degli atti di aggiornamento, significa che a Cuneo non rispettano le norme di Legge ovvero non controllano i tipi. Per farlo, per la particella del C.T. ci sono i dati degli intestatari sul Pdf di Pregeo stesso, per la particella già ad ente urbano basta fare la visura di almeno un'unità immobiliare ivi ricadente e sarà facile accorgersi che il Tipo mappale non è conforme alla Legge.
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aristide
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Buongiorno a tutti, e per prima cosa ringrazio tutti del vostro prezioso intervento. Ringrazio Topogeo per la sua incoraggiante proposta, però a pelle preferisco seguire quella più "sicura" che prevede il tipo mappale con rilievo strumentale per inserire questo portico con sovrastante terrazza avente superficie di 27 mq. NE APPROFITTO, e semmai scusatemi per chiedervi anche questa cosa tecnica sempre attinente all'argomento. Nel rifare le planimetrie, mi accorgo che è stato aggiunto nel tempo, un piccolo bagno al piano primo del fabbricato avente mappale 50. E' un bagno, come si può dire, realizzato esternamente al muro perimetrale e aggettante, un pò come i vecchi bagni di una volta. E' un pò un discorso identico al portico, o forse no, vi chiedo lumi. Essendo il muro perimetrale del fabbricato mappale 50 coincidente col confine con la particella 68, un eventuale bagno di 2x2 m, adiacente al muro perimetrale ma posto in posizione sopraelevata e quindi, come proiezione a terra sconfinerebbe sul mappale 68, come andrebbe considerato dal punto di vista della mappa terreni? Ossia, lo spazio "sotto" il piccolo bagno conserva area libera al piano terra e quindi la particella 68 non risulterebbe edificata o coperta; oppure deve essere considerata la proiezione a piano terra della pianta del piccolo bagno e quindi nella mappa terreni devo riportare anche la sagoma del bagno. Dovendo procedere con rilievo strumentale per il portico, non sarebbe un problema rilevare anche il bagno, ma mi domando se poi avrei bisogno di realizzare una scheda catastale a parte, ben distinta da quelle delle due porzioni di terrazza e a quel punto, come sarebbe opportuno classarlo? Scusate se ne ho approfittato ancora. Vi ringrazio e vi auguro buona giornata. Aristide.
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aristide
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Buongiorno, alla mia ultima domanda, provo a rispondere così: essendo il bagno aggettante, si può considerare come un bow-window del fabbricato mappale 50. Ma la parte aggettante ricade sul mappale 68, quindi provvederò a rilevarla col rilievo strumentale. Tanto più che per entrare nel bagno, occorre necessariamente uscire e passare dalla terrazza, la quale come ho già detto ricade nel mappale 68. La sagoma del bagno, la riporterò in mappa con linea tratteggiata. rifletto che probabilmente sarà necessario inserire anche il simbolo "osso di morto". Se qualcuno volesse ancora aggiungere qualcosa, lo leggerò ben volentieri. Grazie ancora. Aristide
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John_Pippero
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"aristide" ha scritto:
essendo il bagno aggettante, si può considerare come un bow-window del fabbricato mappale 50. Ma la parte aggettante ricade sul mappale 68, quindi provvederò a rilevarla col rilievo strumentale. Tanto più che per entrare nel bagno, occorre necessariamente uscire e passare dalla terrazza, la quale come ho già detto ricade nel mappale 68. La sagoma del bagno, la riporterò in mappa con linea tratteggiata. rifletto che probabilmente sarà necessario inserire anche il simbolo "osso di morto". Se qualcuno volesse ancora aggiungere qualcosa, lo leggerò ben volentieri. Mi sembra strano che un bagno abbia una superficie maggiore del 50% dell'intero fabbricato adiacente di cui è accessorio, rendendo necessario il rilievo ai PF. Va bene sull'osso di morto o coda di rondine. Saluti
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SIMBA4
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Salve aristide, quanti mq è il bagno? Se alleghi una mappa con indicato cosa vuoi inserire in mappa sarà molto più chiaro risponderti. Saluti cordiali
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EALFIN
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Io in un caso di regolare chiusura (in termini urbanistici e condominiali) di una veranda a piano secondo su lotto condominiale ho presentato il tipo mappale inserendo solo linee tratteggiate (peraltro l'E.M.P. l'avevo richiesto solo per la particella del fabbricato la quale era diversa da quella della corte sulla quale aggettava la veranda). Tipo mappale fatto firmare solo alla Ditta proprietaria della veranda. Tutto approvato Pregeo e Docfa senza problemi.
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John_Pippero
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Senza l'osso di morto però la veranda non è graffata all'appartamento e quindi è identificata nel mappale su cui insiste. Saluti
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aristide
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Scusate il ritardo nella risposta. Vi ringrazio per il vostro contributo alla discussione. A John Pippero e a SIMBA rispondo che il bagno aggettante è di circa 1.80 m x 2.50 m. Ovviamente non è superiore al 50% della parte esistente, ma dovendo già eseguire il rilievo appoggiato ai PF per inserire in mappa il portico di 27 mq, con sovrastante terrazza, provvederei a rilevare anche il bagno aggettante. In sostanza, sia il portico e sia il bagno, sono strutturalmente e funzionalmente connessi alle unità abitative che ricadono sul mappale 50 (le quali sono già enti urbani da tempo). Il problema è che ricadono sul mappale 68, ancora ai terreni. Se la ditta delle particelle 50 e 68 fosse omogenea, farei un TM con la "vecchia" modesta entità e fonderei il tutto ottenendo un unico mappale, ma essendo non omogenea devo "accatastare" a parte il portico e il bagno. Siccome questi ultimi, in previsione della divisione, verranno divisi tra i due fratelli, presenterò due schede docfa laddove in una prevederò metà portico (P. terra) e metà terrazzo con adiacente e contiguo bagno aggettante (P. primo). Infatti, per entrare nel bagno occorre "uscire" e transitare sulla terrazza. Ovviamente, anche nella relazione tecnica Pregeo, spiegherò il senso di quel piccolo rettangolo tratteggiato con osso di morto. Grazie ancora.
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aristide
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Per EALFIN, il tuo caso mi sembra in parte simile al mio, se non altro perché la corte sottostante la veranda era condominiale e non proprietà esclusiva. Se ho ben capito, e condivido al 100%, hai riportato sulla mappa la veranda con linee tratteggiate. Ipotizzo che la superficie della veranda fosse inferiore al 50% o dell'unità immobiliare cui si riferiva (intendo il subalterno) o più logicamente dell'intero perimetro del fabbricato riportato ai terreni. Di conseguenza avrai optato per un TM in macrocategoria semplificata. O almeno io avrei fatto così. Un saluto e grazie. Aristide
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aristide
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Oh cavoli, ragazzi, mi sorge un grosso dubbio. Se non si sta sopra la materia ogni giorno, si rischia di dimenticare cose basilari. Non vorrei fare un errore madornale. Sempre riferito al caso di cui stavamo discutendo. Se i due fratelli Rossi Paolo e Lucia, attualmente intestari aventi proprietà di 1/2 ciascuno dellintera particella 68 ai terreni, una volta accatastato il portico e il piccolo bagno, "decidono" di dividere la particella in modo tale che ognuno avrà la proprietà esclusiva di metà portico e metà area di corte, ebbene questa linea divisoria la si realizza con la sola proceduta Docfa vero? Ossia nell'elaborato planimetrico. Per un attimo ho avuto il dubbio che abbisognasse fare un frazionamento anche ai terreni. Ma tendo ad escluderlo perché non mi sembra il caso. Mi confermate? Grazie. Un saluto. Aristide. Aggiunta successiva: Ribadisco che non è questo il caso.
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