Innanzitutto se trattasi di una successione integrativa, va da se che è relativa ad una integrazione dei cespiti sia come identificativi che come valore dell'attivo della successione, altrimenti si sarebbe trattato di dichiarazione modificativa e quindi relativa a modifiche degli identificativi dei cespiti riportati, ma dei quali il loro valore era già stato dichiarato.
Pertanto le imposte vanno pagate applicando le aliquote vigenti al momento dell'apertura della successione, con un minimo di € 168,00 per l’Imposta Ipotecaria e di 168,00 per l’Imposta Catastale oltre a € 35,00 per ogni conservatoria e ad € 59,00 per il bollo, oltre ad eventuali tributi speciali che qualche ufficio dell'Agenzia delle Entrate applica in maniera autonoma.
Per quanto concerne le imposte, sono quelle che ti sono state indicate da EVITEL che qui riporto:
1982: Imposta Ipotecaria = 1.60 % - Imposta Catastale = 0,40 %
2001: Imposta Ipotecaria = 2,00 % - Imposta Catastale = 1,00 %
Mentre per quanto riguarda l’INVIM, occorre verificare l’importo dell'attivo ereditaio e se sussistevano casi particolari di esenzioni e/o riduzioni.
Per quanto invece concerne i moltiplicatori catastali relativi all’anno 1982, questi esistono,
ma non so se sono applicabili, in quanto entrati in vigore successivamente al 1982, questi moltiplicatori per l’anno 1982 per i terreni agricoli sono pari al R.D. x 60 x170, chiaramente il Reddito Dominicale relativo alla data dell’apertura della successione, ma come detto, sulla loro applicabilità nutro dei dubbi, è opportuno sentire l'Agenzia delle Entrate.
Spero di non averti ulteriormente confuso le idee.
saluti