Buongiorno a tutti, riapro la discussione per vagliare un ulteriore dubbio, purtroppo questa pratica risulta essere ogni giorno più intricata. Parto da lontano.
Gli immobili oggetto di eredità sono rispettivamente (a grandi linee) due fabbricati ed un terreno che altro non è chè la corte tra i due fabbricati (particolarmente grande tra l'altro e con molta volumetria edificabile secondo prg).
Ciò detto, i fabbricati sono censiti al C.F. e sono intestati al de cuius come già affermato ad inizio discussione, per cui non dovrei aver problemi nel cambiare l'intestazione seguendo la procedura che cortesemente mi avete consigliato.
I nuovi problemi concernono invece il terreno, che è costituito da due mappali censiti al solo C.T., quindi suppongo non sia mai stato redato un tipo mappale. Il problema consiste nel fatto che la ditta dei due terreni non è rappresentata solo dal de cuius, ma ahimè anche dalle 2 sorelle! Questa stessa ditta è presente in visura storica anche nei fabbricati. Ciò mi fa pensare che, essendo particolarmente vecchie le successioni (1989, 1984) siano stati volturati solo gli immobili al C.F. e non quelli del C.T.
A rigor di logica mi verrebbe da operare sempre seguendo la procedura che già mi avete consigliato, ossia:
1) voltura terreni per successione prima sorella defunta (1984);
2) voltura terreni per successione seconda sorella defunta (1989);
3) voltura terreni e fabbricati per successione de cuius terza sorella (1999);
4) successione per nipote defunto (2018);
5) voltura terreni e fabbricati per successione de cuius (nipote defunto 2018).
Secondo voi può essere questo uno schema valido? Se si, nelle prime volture, come dichiarante dovrei mettere sempre l'erede attualmente vivo (secondo nipote) oppure una delle allora sorelle eredi?
Grazie per il certo supporto.