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sanatoria rurales |

Uattarini
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01 Agosto 2016 alle ore 17:42
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buon giorno a tutti, mi metto tra i principianti anche se ne ho più di 60, ma in questo caso lo sono. allora con la mia bella lettera da poveri, che gentilemente mi invita all'accatastamento di un edificio che neppure si può donare all'ente pubblico perchè verrebbe rifiutato... mi accingo ad operare: la mia cliente riceve in eredità dalla madre, in zona molto montana, una serie di sublterni che neppure sa dove sono. non c'è problema, faccio il mio sopralluogo e scopro che alcune "casette" hanno mantenuto la loro rusticità e sono chiaramente utilizzate, almeno nel periodo estivo. 1 - non abbiamo informazioni sulla collocazione del subalterno (sopratutto nei fabbricati a sviluppo orizzontale). 2 - ma è la cosa più importante, non mi viene permesso l'accesso per fare le quattro misure necessarie ad una scheda. il pregeo lo si risolve, ma che ci si inventa per il docfa? non posso dire che che il subalterno è ricompreso in una ui già censita, non nc'è accatastamento. la mia cliente lascerebbe volentieri la proprietà ma per qualsiasi atto pubblico è necessario l'accatastamento... un'ultima cosa, non a tutti i subalterni sono giunte le lettere (ditte vecchie di 150 anni, eredi irrintracciabili) quindi gli altri proprietari restano felici nell'inatività godendo dell'immobile. vi prego non tiratemi in ballo la forza pubblica, ma ci deve essere qualche azione da attivare lato AdT in casi simili, almeno per bloccare l'iter procedurale. vi saluto
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Orlando1973
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04 Maggio 2015 alle ore 16:51
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Non è che c'e' da inventarsi tanto : 1) la tua cliente dovrebbe sapere a cosa corrispondono tali sub. (non lo sa ) ; 2) hai provato a fare ricerche con i titoli di provenienza , magari c'e' scritto a cosa corrispondono tali sub ; 3) anche se entri con i carabinieri a fare le misure che cosa accatasti visto che non sai a cosa corrisponde la porzione della tua cliente ? Accatasti una parte tanto per accatastare qualcosa ?
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Uattarini
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01 Agosto 2016 alle ore 17:42
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ti ringrazio Orlando, ma parliamo di beni a circa 200 km di distanza dalla residenza della mia cliente, e purtroppo non sa altro se non il comune in cui sono ubicati, provenienze, successioni su successioni e niente altro, e alla risposta numero tre a mia volta rispondo: se avessi saputo cosa fare non avrei postato nulla, ma sei stato comunque gentile a rispondermi. ciao
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EALFIN
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Purtroppo nei paesi di montagna, causa anche immigrazione dei possessori e/o dei figli dei possessori residenti e defunti nei suddetti paesi, tali casistiche sono diffusissime. Fino a che una porzione di immobile è un rudere e/o una porzione collabente non vi sono problemi nemmeno se si ignora l'invito bonario ad adempiere e nemmeno se, dopo la notifica ad adempiere entro 90 giorni, si risponde all'Agenzia che non si è tenuti a fare un bel nulla e che Loro hanno preso un abbaglio. Il problema però sorge, nei casi di edifici rurali soggetti alla regolarizzazione al Catasto Fabbricati, quando si è in presenza di più comproprietari e/o loro eredi dei quali solo uno dei medesimi utilizza costantemente l'immobile ed ha fatto sempre il furbo nei vari anni passati non accatastando un bel nulla. In pratica, ad esempio, se io utilizzo un edificio intestato ancora al mio bisnonno ed ai fratelli e sorelle del bisnonno e/o loro aventi causa, i cui eredi risiedono in altra lontana Regione e forse manco sanno che l'edificio posseduto si trova in buone condizioni ed è utilizzato, è evidente che cerco di farmi i fatti miei. Naturalmente le lettere arrivano se io, dalla lontana Regione, ho provveduto nei vari anni, a differenza di altri, a presentare le varie denunce di successione di immobili che manco so dove si trovano. Ora a parte il costo dell'accatastamento che è "una tantum" il problema è che poi si deve cominciare a pagare l'Imu e Tasi, in alcuni casi anche la Tari mai pagata prima. Siccome chi ha una casa in montagna (nei paesetti) invendibile manco a prezzi da fame, si dovrà fare carico delle imposte, non è che si trova in una migliore situazione uno che risiede a non molta distanza dal mare e possiede un terreno edificabile lo stesso invendibile perchè i Comuni, per racimolare più soldi possibili, hanno reso edificabile anche le scarpate nella stesura di recenti Piani Regolatori. Pertanto la Legge non ammette ignoranza e bisogna comunque mettersi in regola quando serve. Piuttosto sono i Comuni che hanno dormito fino ad ora ed hanno fatto pagare le imposte ai soliti noti fessi che vogliono che le loro proprietà siano in regola. E mi fermo qui.
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Uattarini
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01 Agosto 2016 alle ore 17:42
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eh si, Ealfin hai perfettamente compreso la meccanica degli avvenimenti, ma dalla tua risposta penso di capire che neppure tu sapresti cosa fare. non ho ancora provato, ma da questa settimana lo farò, di chiedere lumi in agenzia... già mi immagino le risposte evasive di chi non ha alcun interesse a chiarire il problema, ma è un passaggio che è doveroso fare, comunque. dovessi avere buone notizie, ripostero' in maiuscolo la risposta, e non si dimentichi che vale solo e solamente per l'impiegato che l'ha espressa ed al massimo per l'ufficio provinciale a cui mi sono rivolto saluti
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EALFIN
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Io lo so cosa fare ovvero se un cliente intestatario o figlio o nipote di un intestatario mi chiede come agire, nei casi in cui il reale possessore impedisce l'accesso al fabbricato, consiglio una bella lettera notificata al possessore di fatto con invito a consentire l'accesso all'edificio per le misurazioni ai fini della regolarizzazione catastale. In caso contrario con la suddetta lettera di notifica avvertirei il possessore di fatto che tutte le sanzioni, spese, interessi e/o altro li addebiterei a lui visto che non ha consentito al mio cliente di mettersi in regola.
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Orlando1973
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"EALFIN" ha scritto: Io lo so cosa fare ovvero se un cliente intestatario o figlio o nipote di un intestatario mi chiede come agire, nei casi in cui il reale possessore impedisce l'accesso al fabbricato, consiglio una bella lettera notificata al possessore di fatto con invito a consentire l'accesso all'edificio per le misurazioni ai fini della regolarizzazione catastale. In caso contrario con la suddetta lettera di notifica avvertirei il possessore di fatto che tutte le sanzioni, spese, interessi e/o altro li addebiterei a lui visto che non ha consentito al mio cliente di mettersi in regola. Il problema sorge quando ci sono piu sub , magari tutti non accatastati o in parte e non sai a cosa corrisponde la tua porzione e non hai nessun atto che indica la consistenza . Come fai ?
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EALFIN
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Generalmente una porta di accesso il cliente me lo indica e attraverso detta porta riesco a trovare la consistenza dell'edificio se accatastabile. Se non accatastabile nemmeno collabente non devo far altro che farlo passare diruto (semplicemente allegando la lettera ricevuta con la lettera di invito a regolarizzare i fabbricati rurali). Se il figlio o il nipote del proprietario de cuius intestatario manco sa dell'esistenza del fabbricato, o meglio della sua porzione e relativa posizione, farei un'indagine in sopralluogo, interrogando eventuali proprietari di altre porzioni del fabbricato o vecchietti della zona. Farei inoltre un confronto fra quanto rilevato in sopralluogo rispetto ai subalterni rurali e urbani già presenti in catasto e relative intestazioni. Alla fine, quando mi sono capitati i pochissimi casi più o meno simili, sono sempre riuscito a ricostruire il tutto. Certo non ti dico il tempo che ho perso ma questo purtroppo fa parte del lavoro e non sempre ti viene tutto ripagato. Altrimenti il cliente cambia casato e di questi tempi e in casi simili è meglio lavorare riunciando a parte del compenso piuttosto che perdere un buon cliente (se è un buon cliente altrimenti che se ne andasse volentieri da qualche collega).
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Uattarini
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si, certo, risposte più che pertinenti, ma quello che infastidisce è che il soggetto unico dotato di codice fiscale nell'elenco dei 25 e dico venticinque comproprietari, per lo stato, diventi di fatto l'unico responsabile in solido tenuto a subire la tassazione. mi sembra alquanto anticostituzionale. se poi si aggiunge che neppure gode dell'immobile, c'è pure la beffa. mi sta pure bene di intervenire "legalmente" nei confronti di terzi... ma CHI?, visto che neppure lo stato riesce a ritracciali?, e quindi beffa n°2 perchè devo pagare un avvocato. ma si aggiunge anche la beffa numero 3, perchè questa azione non blocca in alcun modo l'iter catastale, e quindi (forse) si arriverà alle sanzioni. e quanto costerà (legalmente) avere la sacrosanta ragione di poter pagare la propria giusta parte di tasse? si, va bene, poi chiedo i danni e recupero le cifre non dovute, ma esco sempre con le ossa rotte, alla fine ci si smena sempre. quello che infastidisce è che l'agenzia sapendo di queste situazioni (e lo sa, perchè le leggono anche loro queste ditte bibliche) non abbiano predisposto una procedura per manifestare chiaramente la volontà ad ottemperare, ma che lasci il tempo di farlo. si lo so, è dal 2012 che va fatto, ma lo deve fare proprio l'unico che non gode dell'immobile? e che a questo punto è stato così stupido da dichiararlo nelle successioni, per pagare correttamente le tasse?
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Orlando1973
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Capisco perfettamente la situazione , me ne sono capitate piu' di una anche a me ( quasi tutte irrisolvibili) . Ma d'altronde anche la tua cliente (teoricamente) , quando ha dichiarato tale porzione in successione avrebbe dovuto accertarsi a cosa corrispondeva tale u.i. . Se poi la situazione , come ho capito , è di un sub. con 25 intestatari , che fai accatastati per tutti gli altri un qualcosa che non sai neppure a cosa corrisponde ? Io sinceramente lascerei perdere , non credo che l'agenzia delle entrate arrivi a sanzionarfe queste situazioni .
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EALFIN
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Il problema è che negli anni passati tutti hanno fatto l'orecchio da mercante. Comuni compresi da quando da oltre 10 anni lo Stato ha consentito loro di prendere inziative per edifici non accatastati. Per non parlare di immobili abbandonati e del rischio che qualcuno ci rimetta le penne per danni, anche alle persone, dovute a crolli. Cioè io che sono comproprietario e me ne infischio di un immobile in comproprietà pericolante, se qualcuno si fa male di brutto perchè crolla ad esempio un cornicione, altro che spese per accatastare l'immobile. Rischio di perdere tutto quello che ho. Quindi ho il dovere di prevenire e non lamentarmi solo dopo che sono alle strette o a frittata fatta. Negli anni passati i soldi circolavano e nei vari paesi di montagna gli emigranti hanno pensato più a dare soldi per fare feste fastose piuttosto che risolvere le situazioni degli immobili in comproprietà. Certo sono situazioni che si tramandano di padre in padre ma se qualcuno ha ristrutturato l'immobile ci sarà pure un titolo a costruire, una dichiarazione di possesso esclusivo per il rilascio della Concessione. Quindi si farà un'indagine e si costringerà il possessore a pagare. O a intestarsi almeno l'immobile pagando almeno un simbolico minimo compenso per la vendita. E se continua ad avere la testa dura lo si costringerà ad abbandonare l'immobile posseduto senza titolo. In tal caso vedrai come si darà una svegliata!
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SERGIO_1971
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LE LANGHE
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Per capire l'esatta posizione e consistenza delle varie porzioni censite come subalterni rurali occorre accedere ai vecchi archivi cartacei (i partitari ora riportati sui microfilm e, questu ultimi, in certi casi anche scannerizzati e portati nell'archivio informatizzato) e saltando da partita in partita dovresti trovare il momento storico in cui tale immobile è stato diviso in porzioni. In tale momento storico è stato compilato un frazionamento con allegato un Mod. 6 che riporta le divisioni all'interno degli edifici (diciamo una specie di elaborato planimetrico per il Catasto Fabbricati). Fatto quello saprai esattamente la posizione della tua porzione all'interno dell'edificio e se è disabitata e accessibile potrai procedere all'accatastamento. Al contrario se occupata da altri dovrai accertarti chi sono i possessori (anche eventualmente tramite le ricerche consigliate da Ealfin). Potrebbe anche presentarsi il caso che gli attuali occupanti abbiano in passato acquistato il bene da qualcuno che l'ha venduto a loro dichiarandone il possesso pacifico incontrastato ed ultraventennale e quindi che tali occupanti siano convinti di essere proprietari del bene. Trovato il nome degli occupanti sarebbe opportuno verificare che non abbiano porzioni immobiliari già censite al C.F. all'interno dell'immobile e che non ci siano in conservatoria trascrizioni a loro favore su quegli immobili. Le azioni successive dipendono molto dalla volonta o meno di rientrare nel possesso del bene da parte dei legittimi proprietari. Per quanto riguarda le notifiche inviate del Catasto sarebbe opportuno parlare con l'ADE al fine di valutare la possibilità di comunicare il non possesso dei requisiti di ruralità dell'immobile e la data di perdita di tali requisiti in capo ai tuoi clienti e/o in capo alla loro defunta madre (al fine di risolvere il problema delle sanzioni e rientrare nei casi di prescrizione), il non possesso del bene in capo agli attuali intestatari, la conseguente l'impossibilità di accedere al bene per le operazioni di accatastamento ed i nominativi degli attuali possessori al fine di includerli nella platea di soggetti interessati dall'obbligo di accatastamento di tali immobili. Saluti
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