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riconfinamenti.... |

geoproject
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Salve a tutti, ho letto alcuni post riguardanti i confini, ma volevo sapere una cosa da voi, se possibile. se mi viene chiesto di riconfinare un terreno in campagna, come posso procedere, visto che gli estratti che rilasciano in catasto non sono precisi per nulla e i fabbricati sono tutti storti?, se facendo una ricerca di precedenti frazionamenti, non trovo nulla? Ho pensato alle mappe originali sperando di trovare ancora linee e fabbricati esistenti, ma sarà poi corretto?? La mia curiosità: Voi come vi comportate???
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geocinel
Carlo Cinelli
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"geoproject" ha scritto: Salve a tutti, ho letto alcuni post riguardanti i confini, ma volevo sapere una cosa da voi, se possibile. se mi viene chiesto di riconfinare un terreno in campagna, come posso procedere, visto che gli estratti che rilasciano in catasto non sono precisi per nulla e i fabbricati sono tutti storti?, se facendo una ricerca di precedenti frazionamenti, non trovo nulla? Ho pensato alle mappe originali sperando di trovare ancora linee e fabbricati esistenti, ma sarà poi corretto?? La mia curiosità: Voi come vi comportate??? Sono stati scritti fiumi di parole e grazie al buon Geoalfa che tanto lavora nel silenzio e nella mancanza di rispetto da parte altrui compresi animali vari della foresta è stato aperto un forum apposito dove lui ha trasportato tutti i topic precedenti. Quando ci apprestiamo a fare una riconfinazione catastale, se vogliamo fare un'operazione corretta, dobbiamo rispettare la genesi di quella linea che dobbiamo riposizionare sul terreno. Rispettare la genesi vuol dire due cose: 1) Se quella linea è di Impianto dobbiamo misurare le coordinate dei suoi vertici su quella mappa, se è d'aggiornamento ante circ. 2/88 dovremo dotarci di quell'atto, se è d'aggiornamento post circ. 2/88 dovremo dotarci del libretto Pregeo. 2) I punti di Inquadramento dovranno essere coerenti con le linee da riconfinare e rispettarne la genesi e quindi punti di mappa di Impianto per linee di Impianto, possibilmente gli stessi per l'atto di aggiornamento ante circ. 2/88 e PF per quelli d'aggiornamento post circolare 2/88. Saluti e buon lavoro
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geosim
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"geocinel" ha scritto: "geoproject" ha scritto: Salve a tutti, ho letto alcuni post riguardanti i confini, ma volevo sapere una cosa da voi, se possibile. se mi viene chiesto di riconfinare un terreno in campagna, come posso procedere, visto che gli estratti che rilasciano in catasto non sono precisi per nulla e i fabbricati sono tutti storti?, se facendo una ricerca di precedenti frazionamenti, non trovo nulla? Ho pensato alle mappe originali sperando di trovare ancora linee e fabbricati esistenti, ma sarà poi corretto?? La mia curiosità: Voi come vi comportate??? Sono stati scritti fiumi di parole e grazie al buon Geoalfa che tanto lavora nel silenzio e nella mancanza di rispetto da parte altrui compresi animali vari della foresta è stato aperto un forum apposito dove lui ha trasportato tutti i topic precedenti. Quando ci apprestiamo a fare una riconfinazione catastale, se vogliamo fare un'operazione corretta, dobbiamo rispettare la genesi di quella linea che dobbiamo riposizionare sul terreno. Rispettare la genesi vuol dire due cose: 1) Se quella linea è di Impianto dobbiamo misurare le coordinate dei suoi vertici su quella mappa, se è d'aggiornamento ante circ. 2/88 dovremo dotarci di quell'atto, se è d'aggiornamento post circ. 2/88 dovremo dotarci del libretto Pregeo. 2) I punti di Inquadramento dovranno essere coerenti con le linee da riconfinare e rispettarne la genesi e quindi punti di mappa di Impianto per linee di Impianto, possibilmente gli stessi per l'atto di aggiornamento ante circ. 2/88 e PF per quelli d'aggiornamento post circolare 2/88. Saluti e buon lavoro Leggendo il tuo post mi è venuto in mente una cosa, tu parli di "riconfinazione catastale" e mi sono chiesto: come dobbiamo porci in caso di dati extra catastali desunti da documenti di tipo diverso fino a testimonianze di persone ecc., mi piacerebbe discutere un pò di questo. Buon lavoro
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gaetano59
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"geoproject" ha scritto: Salve a tutti, ho letto alcuni post riguardanti i confini, ma volevo sapere una cosa da voi, se possibile. se mi viene chiesto di riconfinare un terreno in campagna, come posso procedere, visto che gli estratti che rilasciano in catasto non sono precisi per nulla e i fabbricati sono tutti storti?, se facendo una ricerca di precedenti frazionamenti, non trovo nulla? Ho pensato alle mappe originali sperando di trovare ancora linee e fabbricati esistenti, ma sarà poi corretto?? La mia curiosità: Voi come vi comportate??? Leggere nel forum per capire gli altri come si comportano, può servire fino a un certo punto, lo studio di un argomento, che ci può portare delle grosse responsabilità, è un'altra cosa. Con il massimo rispetto, consiglio, prima di avventurarsi in operazioni di riconfinamento, le quali spesso portano a vertenze legali (con sommo piacere degli avvocati) di leggere qualche buon libro in merito. Ce ne sono vari nelle librerie specializzate, in questo momento mi ricordo il titolo di uno che ho visto non molto tempo fa, "Casi pratici di riconfinazioni catastali". Saluti
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geocinel
Carlo Cinelli
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"geosim" ha scritto: "geocinel" ha scritto: "geoproject" ha scritto: Salve a tutti, ho letto alcuni post riguardanti i confini, ma volevo sapere una cosa da voi, se possibile. se mi viene chiesto di riconfinare un terreno in campagna, come posso procedere, visto che gli estratti che rilasciano in catasto non sono precisi per nulla e i fabbricati sono tutti storti?, se facendo una ricerca di precedenti frazionamenti, non trovo nulla? Ho pensato alle mappe originali sperando di trovare ancora linee e fabbricati esistenti, ma sarà poi corretto?? La mia curiosità: Voi come vi comportate??? Sono stati scritti fiumi di parole e grazie al buon Geoalfa che tanto lavora nel silenzio e nella mancanza di rispetto da parte altrui compresi animali vari della foresta è stato aperto un forum apposito dove lui ha trasportato tutti i topic precedenti. Quando ci apprestiamo a fare una riconfinazione catastale, se vogliamo fare un'operazione corretta, dobbiamo rispettare la genesi di quella linea che dobbiamo riposizionare sul terreno. Rispettare la genesi vuol dire due cose: 1) Se quella linea è di Impianto dobbiamo misurare le coordinate dei suoi vertici su quella mappa, se è d'aggiornamento ante circ. 2/88 dovremo dotarci di quell'atto, se è d'aggiornamento post circ. 2/88 dovremo dotarci del libretto Pregeo. 2) I punti di Inquadramento dovranno essere coerenti con le linee da riconfinare e rispettarne la genesi e quindi punti di mappa di Impianto per linee di Impianto, possibilmente gli stessi per l'atto di aggiornamento ante circ. 2/88 e PF per quelli d'aggiornamento post circolare 2/88. Saluti e buon lavoro Leggendo il tuo post mi è venuto in mente una cosa, tu parli di "riconfinazione catastale" e mi sono chiesto: come dobbiamo porci in caso di dati extra catastali desunti da documenti di tipo diverso fino a testimonianze di persone ecc., mi piacerebbe discutere un pò di questo. Buon lavoro Proprio così geosim, io parlo di riconfinazioni catastali proprio per trattare quella parte di operazioni che vengono dopo le opportune considerazioni preliminari al riguardo anche di ciò che tu dicevi. Proprio oggi un cliente mi ha fatto leggere la sentenza di una causa nel quale io ero CTP che mi ha sconcertato. Anche al convegno di Teramo abbiamo fatto tanti discorsi al riguardo dei preliminari e della gerarchia delle prove. L'art. 950 infatti mette come ultimo mezzo di prova la mappa catastale. Per quel Giudice invece è stato il primo e l'unico. Non ha ammesso né testimonianze né altri mezzi documentali. Devo ammettere che sono molto sorpreso perché poi queste sentenze vanno a fare giurisprudenza. Comunque c'è la tendenza da parte dei Giudici ad andare in quella direzione. A mio avviso perché materia spinosa. Saluti e buon lavoro P.S. Saluto cordialmente Gaetano59 per la stima che dimostra sempre nei miei confronti.
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fuego_71
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Ciao a tutti. Vorrei ringraziare Geosim e Geocinel per la digressione dell’ultimo post, che mi offre parecchi spunti di riflessione sulla “Topografia legale”. Condivido il discorso ma, ogni tanto, prendiamoci anche le nostre colpe. Mi spiego. Per quel che vedo nelle cause civili di questo tipo i giudici sono preparatissimi sulle norme dei vari codici, ma molto raramente ne capiscono qualcosa di topografia o di mappe catastali: per questo motivo si avvalgono dei Consulenti Tecnici d’Ufficio. Normalmente il quesito che viene posto è il seguente: “dica il CTU, sentite le parti ed eventuali loro consulenti, esaminata la documentazione prodotta e visionati i luoghi, compiuto ogni necessario accertamento tecnico, quale sia il confine tra le proprietà…”. Io molto raramente ho letto in qualche perizia del CTU che il confine di proprietà dei lotti differisce dal confine catastale. Al contrario, ho sempre letto che “il confine catastale è stato materializzato sul terreno da … (chiodi, picchetti, ecc…)”. Per l’esperienza che ho, confine di proprietà e confine catastale non sempre coincidono, anzi. Se in un atto di acquisto viene acquistato un lotto di terreno “a corpo nello stato di fatto in cui si trova”, io sarei propenso a pensare che i confini del lotto coincidano con il muro di recinzione che lo delimita e non con la mappa catastale che magari dice tutt’altro (perché è imprecisa, non aggiornata, ecc…). Eppure ho visto fior di CTU (con 30 d’esperienza, mica di primo pelo) affermare nella loro perizia che il confine è quello che loro hanno tracciato sul terreno sulla base delle mappe catastali, in barba ad ogni buon senso. Spesso ho sentito il CTU dire al giudice che il suo strumento è “preciso al millimetro”, dimenticandosi di dire che al 1.500 la sola linea che delimita la particella ha un margine d’errore di 1.5 m. Quindi il giudice che fa? Ascolta sì i testimoni (se va bane), ma alla fine avvalla la perizia del CTU, perché si fida del suo operato. Poi la lite arriva in Cassazione, e si ribalta tutto in quanto perché (giustamente) le mappe catastali hanno solo un’ “utilità accessoria” e non probatoria. Purtroppo, da quel che vedo, la mappa catastale è l’unico mezzo che i CTU utilizzano per le loro perizie, e questa è una grave semplificazione che molto spesso viene fatta dai nostri colleghi CTU, che induce i giudici a commettere grossi errori di valutazione. Ciao
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geocinel
Carlo Cinelli
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"fuego_71" ha scritto: Ciao a tutti. Vorrei ringraziare Geosim e Geocinel per la digressione dell’ultimo post, che mi offre parecchi spunti di riflessione sulla “Topografia legale”. Condivido il discorso ma, ogni tanto, prendiamoci anche le nostre colpe. Mi spiego. Per quel che vedo nelle cause civili di questo tipo i giudici sono preparatissimi sulle norme dei vari codici, ma molto raramente ne capiscono qualcosa di topografia o di mappe catastali: per questo motivo si avvalgono dei Consulenti Tecnici d’Ufficio. Normalmente il quesito che viene posto è il seguente: “dica il CTU, sentite le parti ed eventuali loro consulenti, esaminata la documentazione prodotta e visionati i luoghi, compiuto ogni necessario accertamento tecnico, quale sia il confine tra le proprietà…”. Io molto raramente ho letto in qualche perizia del CTU che il confine di proprietà dei lotti differisce dal confine catastale. Al contrario, ho sempre letto che “il confine catastale è stato materializzato sul terreno da … (chiodi, picchetti, ecc…)”. Per l’esperienza che ho, confine di proprietà e confine catastale non sempre coincidono, anzi. Se in un atto di acquisto viene acquistato un lotto di terreno “a corpo nello stato di fatto in cui si trova”, io sarei propenso a pensare che i confini del lotto coincidano con il muro di recinzione che lo delimita e non con la mappa catastale che magari dice tutt’altro (perché è imprecisa, non aggiornata, ecc…). Eppure ho visto fior di CTU (con 30 d’esperienza, mica di primo pelo) affermare nella loro perizia che il confine è quello che loro hanno tracciato sul terreno sulla base delle mappe catastali, in barba ad ogni buon senso. Spesso ho sentito il CTU dire al giudice che il suo strumento è “preciso al millimetro”, dimenticandosi di dire che al 1.500 la sola linea che delimita la particella ha un margine d’errore di 1.5 m. Quindi il giudice che fa? Ascolta sì i testimoni (se va bane), ma alla fine avvalla la perizia del CTU, perché si fida del suo operato. Poi la lite arriva in Cassazione, e si ribalta tutto in quanto perché (giustamente) le mappe catastali hanno solo un’ “utilità accessoria” e non probatoria. Purtroppo, da quel che vedo, la mappa catastale è l’unico mezzo che i CTU utilizzano per le loro perizie, e questa è una grave semplificazione che molto spesso viene fatta dai nostri colleghi CTU, che induce i giudici a commettere grossi errori di valutazione. Ciao ALT! Tu fai delle considerazioni giuste però non dai le responsabilità a chi le deve avere. Tutto giusto quello che dici rispetto al quesito che viene posto al CTU. Già lì ci sono gravi mancanze sia da parte degli avvocati sia da parte del Giudice. Noi, in quanto tecnici, saremmo tenuti a riferire qual'è il confine catastale e lo stato dei luoghi affinché il Giudice faccia la Sentenza e non a stabilire l'esatta linea di confine come viene riportato sempre nei quesiti. Ma la responsabilità di questo non è nostra, anche perché se ti provassi a dire quello che io sopra ho detto potrebbero prenderti sulle scatole. La responsabiltà è tutta loro (Giudice e avvocati) che non hanno né competenza né voglia di stabilire l'esatto confine. Soprattutto degli avvocati che non pongono mai il problema della gerarchia delle prove ai sensi dell'Art. 950 del CC. Poi c'è anche da dire che, ai sensi del medesimo articolo, che noi saremmo chiamati a stabilire il confine catastale quando esso è incerto e non quando sono presenti muri e delimitazioni varie ultraventennali. Comunque la materia è ampia e articolata. Quello che mi sconcerta sono le sentenze che non tengono conto dei principi. Saluti e buon lavoro P.S. Nelle mappe al 2000 l'imperfezione di graficismo è pari a 40 cm.
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fuego_71
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Ciao. Premettendo che giudici ed avvocati non è che mi stanno proprio proprio simpatici, però un po’ di autocritica da parte nostra sull’argomento mi sembra necessaria. Secondo me tutta l’attività di “topografia legale” si basa su questo “equivoco”. Avvocati e giudici non conoscendo l’argomento chiamano “gli esperti” che vadano in loco e dipanino la matassa. Ora, se un giudice mi chiede di misurare la distanza tra la terra e marte io in tutta coscienza, non essendo in grado di farlo, rinuncio all’incarico. Ma se il giudice chiede di stabilire “quale sia il confine tra le proprietà” quanti CTU, conoscendo la reale precisione ed attendibilità delle mappe catastali, in scienza e coscienza possono recitare la frase di rito: "giuro di ben adempiere al mio incarico al solo scopo di far conoscere al giudice la verità"? E’ solo colpa dei giudici e degli avvocati che fanno la domanda? o è un po’ colpa di chi continua a fornire la risposta, facendo intendere che nelle mappe risiede la Verità? Va bene che la mia CTP il giudice neanche la legge, ma perché quando pongo la questione della gerarchia delle prove ai sensi dell’art. 950 del C.C., il CTU nella sua Relazione la omette puntualmente sostenendo “che il solo modo per determinare il confine tra le proprietà è l’utilizzo delle mappe catastali”? Anche qui solo colpa degli avvocati e dei giudici o è ormai una comoda e consolidata prassi tecnico-giuridica per giustificare la parcella? Certo, non tutti i CTU si comportano in questo modo, ma confesso di aver visto cose davvero raccapriccianti: in una controversia un muro centenario a confine tra due proprietà è stato ignorato solo perché aveva il torto di trovarsi nel posto sbagliato rispetto ad una mappa palesemente errata. Chi ha ragione lo stato dei luoghi o la mappa? Concludendo, tra i CTU ho trovato tanti bravi topografi ma Consulenti quantomeno discutibili, che spesso forniscono le argomentazioni per la creazione di sentenze che sono dei veri e propri mostri giuridici. Ciao PS. 40 cm mi sembrano un po' pochi, comunque dipende da quanto è spessa la linea
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geocinel
Carlo Cinelli
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Lamporecchio (PT) - geocinel@tin.it
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Penso che alla fine diciamo quasi le stesse cose con un distinguo. I confini. Non quelli da ritracciare ma quelli della competenza. Noi siamo tecnici e dobbiamo fare i tecnici. Lo stabilire una gerarchia dei mezzi di prova, se ammettere o meno prove testimoniali o documentali non credo che spetti a noi. Noi siamo dei coadiutori tecnici del Giudice e non dobbiamo fare sentenze, come oggi qualcuno fa, ma riferire materia tecnica affinché il Giudice si possa esprimere. E quindi già il quesito posto in un modo o in un altro è fonte di confusione. A mio parere al tecnico bisognerebbe chiedere il confine catastale e lo stato dei luoghi con riferimenti temporali riguardo a eventuali manufatti presenti. Saluti e buon lavoro
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