Credo che non ci sia nessun problema; con la sentenza di aggiudicazione giudiziaria potrà tranquillamente volturare il tutto a suo nome.
Comunque per eventuali difficoltà si deve rivolgere alla Prefettura di competenza in quanto la gestione patrimoniale dei fondi intestati all' Amministrazione del Fondo per il Culto è di competenza del Ministero degli Interni.
In effetti sono tuttora esistenti, fortunatamente solo a livello catastale, contratti di enfiteusi intestati ancora a tale amministrazione ma, di fatto, nel possesso e in uso a privati cittadini.
Di norma, si sarebbe dovuto chiedere, a suo tempo, l' affrancazione del canone di enfiteusi ai sensi dell’ articolo 60 della Legge 222/1985.
In tal caso occorrerebbe,un' istanza in bollo accompagnata da visura catastale aggiornata del bene e da certificato di destinazione urbanistica dell’ immobile, in carta semplice.
Successivamente, dopo aver acquisito il parere tecnico della locale Agenzia del Territorio, viene inviata la definizione della richiesta al Ministero dell’Interno per il tramite della Prefettura.
L’ affrancazione potrà essere gratuita, ossia “ope legis” se la valutazione dell’ Agenzia, previo nulla-osta ministeriale, rileverà l’ estinzione dei diritti del Fondo al 1° gennaio 1987, come previsto dall’ art. 60 della Legge 222/1985 per i terreni con reddito dominicale inferiore alle vecchie lire 60.000 rivalutato alla data suddetta, o, viceversa, onerosa, qualora il parere sarà di segno contrario, con susseguente quantificazione del capitale d’ affranco.
Comunque, come già detto in precedenza, ritengo che tutto questo non sarà necessario nel suo caso in quanto il bene è stato acquisito con procedura giudiziaria.
Spero di essere stato esaustivo.
Saluti