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Perdita requisiti ruralità e fusione con abitazione |

xifdo
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19 Maggio 2009
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Buongiorno a tutti, ho cercato temi simili al mio ma da ricerche effettuate non ho trovato un post che mi chiarisse le idee completamente. Nel mio caso caso mi trovo davanti ad una perdità di requisiti di ruralità di un ricovero mezzi agricoli di un "ex" coltivatore diretto andato in pensione in data 31/12/2012, l' immobile è accatastato come D/10, si pensava ad eseguire una fusione con l'abitazione di sua proprietà al piano superiore, così da trasformare il vecchio ricovero mezzi agricolo in un accessorio indiretto dell'abitazione , le domande sono: -la dichiarazione sarà ordinaria? -è da allegare una dichiarazione di pensionamento assieme al Docfa in modo da giustificare la perdita dei requisiti di ruralità? -la data da inserire come ultimazione dei lavori è quella del pensionamento? - questa pratica comporta una sanzione per i proprietari dato il ritardo della variazione? Spero di non avere fatto richieste banali, grazie in anticipo.
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stdioru
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13 Febbraio 2013 alle ore 19:58
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1) La dichiarazione è tipologia ORDINARIA 2) A mio parere non occorre giustificare la perdita di ruralità in quanto si passa ad una situazione di non esenzione da tributi. 3) la data giusta sarebbe quella da te indicata, ma se slitti tale data a tua convenienza (vista i pochi giorni necessari) non incorri nella sanzione. 4) se indichi una data antecende i 30 giorni dalla data di presentazine incorri nella sanzione. Puoi fare il ravvedimento operoso in sede di presentazione del Docfa, ma comunque paghi circa 104 euro di sanzione. Un ultimo consiglio. Se non possiede altri C/2 o C/6 puoi semplicemente fare il cambio di destinazione d'uso, in quanto immobili con tali categorie (uno per categoria) sono comunque considerati, ai fini fiscali, pertinenze dell'abitazione principale, senza necessariamente fare la fusione. Spero di esserti stato di aiuto.
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xifdo
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"stdioru" ha scritto: 1) La dichiarazione è tipologia ORDINARIA 2) A mio parere non occorre giustificare la perdita di ruralità in quanto si passa ad una situazione di non esenzione da tributi. 3) la data giusta sarebbe quella da te indicata, ma se slitti tale data a tua convenienza (vista i pochi giorni necessari) non incorri nella sanzione. 4) se indichi una data antecende i 30 giorni dalla data di presentazine incorri nella sanzione. Puoi fare il ravvedimento operoso in sede di presentazione del Docfa, ma comunque paghi circa 104 euro di sanzione. Un ultimo consiglio. Se non possiede altri C/2 o C/6 puoi semplicemente fare il cambio di destinazione d'uso, in quanto immobili con tali categorie (uno per categoria) sono comunque considerati, ai fini fiscali, pertinenze dell'abitazione principale, senza necessariamente fare la fusione. Spero di esserti stato di aiuto. Grazie della risposta, stavo pensando effettivamente che la soluzione modificare la destinazione d'uso dell'ex ricoveri mezzo agricoli sia l'ipotesi migliore, pensavo a modificarla in C/2 il fatto è che il proprietario aveva stipulato nel 1998 un atto di impegno con il comune per il mantenimento della destinazione agricola dell'area ai sensi art 25 L.R. 5 dicembre 1977 (Regione Piemonte). La variazione della destinazione d'uso da D/10 a C/2 è fattibile nonostante c'è un atto di vincolo, il passaggio da D/10 a C/2 è una violazione dell'atto di impegno in quanto c'è il passaggio da ricovero mezzi ad uso agricolo a locale di deposito?
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it9gvo
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trappeto
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"xifdo" ha scritto: Buongiorno a tutti, ho cercato temi simili al mio ma da ricerche effettuate non ho trovato un post che mi chiarisse le idee completamente. Nel mio caso caso mi trovo davanti ad una perdità di requisiti di ruralità di un ricovero mezzi agricoli di un "ex" coltivatore diretto andato in pensione in data 31/12/2012, l' immobile è accatastato come D/10, si pensava ad eseguire una fusione con l'abitazione di sua proprietà al piano superiore, così da trasformare il vecchio ricovero mezzi agricolo in un accessorio indiretto dell'abitazione , le domande sono: -la dichiarazione sarà ordinaria? -è da allegare una dichiarazione di pensionamento assieme al Docfa in modo da giustificare la perdita dei requisiti di ruralità? -la data da inserire come ultimazione dei lavori è quella del pensionamento? - questa pratica comporta una sanzione per i proprietari dato il ritardo della variazione? Spero di non avere fatto richieste banali, grazie in anticipo. Se il fabbricato è tutt'ora a servizio del terreno agricolo, quale deposito di attrezzi agricoli o altro (scorte morte) , non ha perso i requisiti di ruralità perchè il titolare, ex coltivatore diretto, è andato in pensione! Tale circostanza infatti non impedisce affatto il mantenimento della ruralità al fabbricato. di costui e della sua famiglia. Il requisito di "coltivatore diretto" è richiesto solamente per il riconoscimento della ruralità per l'abitazione sua e della sua famiglia e non per i fabbricati "strumentali" alla coltivazione del fondo. Buon lavoro
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xifdo
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"it9gvo" ha scritto: "xifdo" ha scritto: Buongiorno a tutti, ho cercato temi simili al mio ma da ricerche effettuate non ho trovato un post che mi chiarisse le idee completamente. Nel mio caso caso mi trovo davanti ad una perdità di requisiti di ruralità di un ricovero mezzi agricoli di un "ex" coltivatore diretto andato in pensione in data 31/12/2012, l' immobile è accatastato come D/10, si pensava ad eseguire una fusione con l'abitazione di sua proprietà al piano superiore, così da trasformare il vecchio ricovero mezzi agricolo in un accessorio indiretto dell'abitazione , le domande sono: -la dichiarazione sarà ordinaria? -è da allegare una dichiarazione di pensionamento assieme al Docfa in modo da giustificare la perdita dei requisiti di ruralità? -la data da inserire come ultimazione dei lavori è quella del pensionamento? - questa pratica comporta una sanzione per i proprietari dato il ritardo della variazione? Spero di non avere fatto richieste banali, grazie in anticipo. Se il fabbricato è tutt'ora a servizio del terreno agricolo, quale deposito di attrezzi agricoli o altro (scorte morte) , non ha perso i requisiti di ruralità perchè il titolare, ex coltivatore diretto, è andato in pensione! Tale circostanza infatti non impedisce affatto il mantenimento della ruralità al fabbricato. di costui e della sua famiglia. Il requisito di "coltivatore diretto" è richiesto solamente per il riconoscimento della ruralità per l'abitazione sua e della sua famiglia e non per i fabbricati "strumentali" alla coltivazione del fondo. Buon lavoro Grazie della risposta, pertanto se nel lontano 1998 i titolari hanno fatto un atto di impegno con il comune per il mantenimento della destinazione agricola dell'area ai sensi art 25 L.R. 5 dicembre 1977 (Regione Piemonte) , visto che nell' 98 hanno costruito casa , il fatto di modificare la categoria D/10 , ricovero mezzi agricoli, in una categoria ordinaria come C/2 o C/6 è una violazione dell'atto di vincolo con il comune? Posso variare la categoria da D/10 a C/2 oppure C/6 mantenendo la ruralità ? per esempio so che per le categorie C/2 e C/6 è possibile applicare in visura l'annotazione di ruralità ? puo' essere la soluzione corretta? La mia preoccupazione è che in futuro possano sorgere problemi tra la committenza e il comune.
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bioffa69
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BRESCIA
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"xifdo" ha scritto: "it9gvo" ha scritto: "xifdo" ha scritto: Buongiorno a tutti, ho cercato temi simili al mio ma da ricerche effettuate non ho trovato un post che mi chiarisse le idee completamente. Nel mio caso caso mi trovo davanti ad una perdità di requisiti di ruralità di un ricovero mezzi agricoli di un "ex" coltivatore diretto andato in pensione in data 31/12/2012, l' immobile è accatastato come D/10, si pensava ad eseguire una fusione con l'abitazione di sua proprietà al piano superiore, così da trasformare il vecchio ricovero mezzi agricolo in un accessorio indiretto dell'abitazione , le domande sono: -la dichiarazione sarà ordinaria? -è da allegare una dichiarazione di pensionamento assieme al Docfa in modo da giustificare la perdita dei requisiti di ruralità? -la data da inserire come ultimazione dei lavori è quella del pensionamento? - questa pratica comporta una sanzione per i proprietari dato il ritardo della variazione? Spero di non avere fatto richieste banali, grazie in anticipo. Se il fabbricato è tutt'ora a servizio del terreno agricolo, quale deposito di attrezzi agricoli o altro (scorte morte) , non ha perso i requisiti di ruralità perchè il titolare, ex coltivatore diretto, è andato in pensione! Tale circostanza infatti non impedisce affatto il mantenimento della ruralità al fabbricato. di costui e della sua famiglia. Il requisito di "coltivatore diretto" è richiesto solamente per il riconoscimento della ruralità per l'abitazione sua e della sua famiglia e non per i fabbricati "strumentali" alla coltivazione del fondo. Buon lavoro Grazie della risposta, pertanto se nel lontano 1998 i titolari hanno fatto un atto di impegno con il comune per il mantenimento della destinazione agricola dell'area ai sensi art 25 L.R. 5 dicembre 1977 (Regione Piemonte) , visto che nell' 98 hanno costruito casa , il fatto di modificare la categoria D/10 , ricovero mezzi agricoli, in una categoria ordinaria come C/2 o C/6 è una violazione dell'atto di vincolo con il comune? Posso variare la categoria da D/10 a C/2 oppure C/6 mantenendo la ruralità ? per esempio so che per le categorie C/2 e C/6 è possibile applicare in visura l'annotazione di ruralità ? puo' essere la soluzione corretta? La mia preoccupazione è che in futuro possano sorgere problemi tra la committenza e il comune. da quello che ti e' stato rispsoto, non devi variare niente, perche' i requisiti non si sono persi. ...io non ho mai affrontato il problema, ma direi che la risposta che ti e' stata data e' chiara. Saluti
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xifdo
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"bioffa69" ha scritto: "xifdo" ha scritto: "it9gvo" ha scritto: "xifdo" ha scritto: Buongiorno a tutti, ho cercato temi simili al mio ma da ricerche effettuate non ho trovato un post che mi chiarisse le idee completamente. Nel mio caso caso mi trovo davanti ad una perdità di requisiti di ruralità di un ricovero mezzi agricoli di un "ex" coltivatore diretto andato in pensione in data 31/12/2012, l' immobile è accatastato come D/10, si pensava ad eseguire una fusione con l'abitazione di sua proprietà al piano superiore, così da trasformare il vecchio ricovero mezzi agricolo in un accessorio indiretto dell'abitazione , le domande sono: -la dichiarazione sarà ordinaria? -è da allegare una dichiarazione di pensionamento assieme al Docfa in modo da giustificare la perdita dei requisiti di ruralità? -la data da inserire come ultimazione dei lavori è quella del pensionamento? - questa pratica comporta una sanzione per i proprietari dato il ritardo della variazione? Spero di non avere fatto richieste banali, grazie in anticipo. Se il fabbricato è tutt'ora a servizio del terreno agricolo, quale deposito di attrezzi agricoli o altro (scorte morte) , non ha perso i requisiti di ruralità perchè il titolare, ex coltivatore diretto, è andato in pensione! Tale circostanza infatti non impedisce affatto il mantenimento della ruralità al fabbricato. di costui e della sua famiglia. Il requisito di "coltivatore diretto" è richiesto solamente per il riconoscimento della ruralità per l'abitazione sua e della sua famiglia e non per i fabbricati "strumentali" alla coltivazione del fondo. Buon lavoro Grazie della risposta, pertanto se nel lontano 1998 i titolari hanno fatto un atto di impegno con il comune per il mantenimento della destinazione agricola dell'area ai sensi art 25 L.R. 5 dicembre 1977 (Regione Piemonte) , visto che nell' 98 hanno costruito casa , il fatto di modificare la categoria D/10 , ricovero mezzi agricoli, in una categoria ordinaria come C/2 o C/6 è una violazione dell'atto di vincolo con il comune? Posso variare la categoria da D/10 a C/2 oppure C/6 mantenendo la ruralità ? per esempio so che per le categorie C/2 e C/6 è possibile applicare in visura l'annotazione di ruralità ? puo' essere la soluzione corretta? La mia preoccupazione è che in futuro possano sorgere problemi tra la committenza e il comune. da quello che ti e' stato rispsoto, non devi variare niente, perche' i requisiti non si sono persi. ...io non ho mai affrontato il problema, ma direi che la risposta che ti e' stata data e' chiara. Saluti Forse sono stato poco chiaro nell'esporre il problema, fin quando il proprietario era coltivatore diretto aveva suoi privilegi fiscali come da legge, attualmente non piu' coltivatore diretto ha un ingente somma da pagare per l'IMU , visto che con la categoria D/10 si paga molto , dato che non è piu' coltivatore diretto, si pensava a variare la categoria in C2 o C6 fiscalmente piu' leggera (su consiglio del commercialista della COLDIRETTI) , quindi è necessario fare la variazione. Il problema è anche di tipo urbanistico? dato che c'è un atto unilaterale di vincolo al mantenimento della destinazione agricola tra comune e proprietario , è possibile utilizzare la categoria C2 o C6 con la annotazione in visura "rurale" ?
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