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Argomento: Lettera ai confinanti

Autore Risposta

sese67

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Alessandria / toporilievi@gmail.com

 0 -  0 - Inviato: 10 Agosto 2014 alle ore 00:39

Fai attenzione, dopo la prima verifica e dopo aver mostrato i risultati alla committenza, ti consiglio di non apporre picchetti senza aver coinvolto il confinante, in questa fase e' fondamentale cercare di coinvolgere entrambe le parti e ove possibile lavorare in un corretto contraddittorio con un tecnico di controparte.

Ti rammento che in caso di mancato accordo tra le parti, al tuo committente, non rimane che rivolgersi al giudice, unico soggetto che in caso di disaccordo puo' determinare il confine e apporvi i picchetti.

Cordialmente.

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geoalfa

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 0 -  0 - Inviato: 11 Agosto 2014 alle ore 09:11

Condivido in toto questa sana ed inderogabile regola professionale, da non dimenticare ....MAI !

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vordcienpion

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 0 -  0 - Inviato: 11 Agosto 2014 alle ore 09:14

Grazie ancora a tutti,

riassumendo, la prassi che seguirò è la seguente:

- Rilievo

- Elaborazione

- Discussionecon la committenza

- Coinvolgimento dei confinanti per eventuale pichettamento

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geoalfa

(GURU)

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02 Dicembre 2005

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 0 -  0 - Inviato: 11 Agosto 2014 alle ore 09:23

Si, vord,... ma nemmeno scordati che una volta raggiunto l'accordo dovrai redigere un idoneo verbale opportunamente controfirmato ed adeguatamente documentato con le monografie dei punti vertice definitivi, foto e quant'altro di utile onde evitare successive sempre possibili diatribe!

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vordcienpion

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02 Giugno 2008

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2008

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 0 -  0 - Inviato: 11 Agosto 2014 alle ore 09:25

Già, consuetudine quella di documentare i punti, che è bene adottare anche quando si fanno rilievi per introduzione in mappa dei fabbricati o per altri fini, al fine di poter ricostruire le stazioni o punti importanti.

Saluti

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salgant

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SViAC

 0 -  0 - Inviato: 12 Agosto 2014 alle ore 17:40

Premesso che ogni caso va valutato a se, che il confine in questione non risulta materializzato, che l'operato del tecnico, anche se di parte, è sempre volto ad un corretto operato, ritengo che sia corretto procedere nel seguente modo (già da me attuato con risultati positivi):

- acquisizione e verifica documentazione relativa all'oggetto da riconfinare;

- rilievo preliminare dello stato di fatto;

- elaborazione dei dati rilevati, raffronto con l'eventuale documentazione acquisita, valutazioni del caso;

- rilievo per apposizione di "PICCHETTI" delle risultanze;

- lettera formale al confinante, con documentazione allegata, spiegando il lavoro svolto con l'invito a verificarne le risultanze avvalendosi di tecnico di fiducia e di risposta scritta nel termine di giorni 30 sia in segno di accettazione e sia in caso di osservazioni precisando che in caso di accettazione dell'operato o nel caso di decorrenza del termine suddetto senza nessuna risposta scritta, si procederà alla sostituzione dei "picchetti" con l'apposizione di "TERMINI" definitivi.

- lettera formale al confinante della data di apposizione dei "Termini" definitivi;

- verbale di apposizione "Termini".

Ovviamente in caso di Osservazioni (che dovranno essere Tecnicamente motivate) non si apporrano i "Termini" definitivi e a quel punto si procederà ad un contraddittorio finalizzato alla risoluzione del caso.

Naturalmente, in ultima ipotesi, il ricorso alle vie giudiziali.

Saluti.

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nando81

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13 Gennaio 2009

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 0 -  0 - Inviato: 01 Dicembre 2014 alle ore 19:51

"salgant" ha scritto:
Premesso che ogni caso va valutato a se, che il confine in questione non risulta materializzato, che l'operato del tecnico, anche se di parte, è sempre volto ad un corretto operato, ritengo che sia corretto procedere nel seguente modo (già da me attuato con risultati positivi):

- acquisizione e verifica documentazione relativa all'oggetto da riconfinare;

- rilievo preliminare dello stato di fatto;

- elaborazione dei dati rilevati, raffronto con l'eventuale documentazione acquisita, valutazioni del caso;

- rilievo per apposizione di "PICCHETTI" delle risultanze;

- lettera formale al confinante, con documentazione allegata, spiegando il lavoro svolto con l'invito a verificarne le risultanze avvalendosi di tecnico di fiducia e di risposta scritta nel termine di giorni 30 sia in segno di accettazione e sia in caso di osservazioni precisando che in caso di accettazione dell'operato o nel caso di decorrenza del termine suddetto senza nessuna risposta scritta, si procederà alla sostituzione dei "picchetti" con l'apposizione di "TERMINI" definitivi.

- lettera formale al confinante della data di apposizione dei "Termini" definitivi;

- verbale di apposizione "Termini".

Ovviamente in caso di Osservazioni (che dovranno essere Tecnicamente motivate) non si apporrano i "Termini" definitivi e a quel punto si procederà ad un contraddittorio finalizzato alla risoluzione del caso.

Naturalmente, in ultima ipotesi, il ricorso alle vie giudiziali.

Saluti.





Salve, vorrei chiedere informazioni all'argomento che si sta trattando e chiedo il vostro parere.

Sono stato incaricato per ripristinare un confine su di un fondo in cui i limiti non sono riconoscibili, ho iniziato a fare il rilievo preliminare dello stato di fatto, elaborazione dei dati rilevati, raffronto con l'eventuale documentazione acquisita e valutazioni del caso.

Successivamente ho inviato una lettera per avvisare il confinante delle operazioni in corso per partecipare eventualmente con un suo tecnico di fiducia entro 15 giorni.

la mia domanda è: il mio cliente insiste nel mettere dei picchetti provvisori sul fondo dove il confinante rivendica il possesso, (preciso che il terreno è allo stato semibrado e i confini non sono riconoscibili), in questo caso posso mettere i picchetti ed inviare un'altra lettera formale al confinante, con documentazione allegata, spiegando il lavoro svolto con l'invito a verificarne le risultanze avvalendosi di tecnico di fiducia e di risposta scritta nel termine di giorni 30 sia in segno di accettazione e sia in caso di osservazioni precisando che in caso di accettazione dell'operato o nel caso di decorrenza del termine suddetto senza nessuna risposta scritta, si procederà alla sostituzione dei "picchetti" con l'apposizione di "TERMINI" definitivi oppure rischio una "denuncia"?

inoltre il confinante ha già preannunciato che se trova picchetti denuncia confinante e tecnico XD

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nando81

Iscritto il:
13 Gennaio 2009

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 0 -  0 - Inviato: 02 Dicembre 2014 alle ore 10:41

nessuno..................

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geocinel
Carlo Cinelli
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 0 -  0 - Inviato: 02 Dicembre 2014 alle ore 12:18

"nando81" ha scritto:

Salve, vorrei chiedere informazioni all'argomento che si sta trattando e chiedo il vostro parere.

Sono stato incaricato per ripristinare un confine su di un fondo in cui i limiti non sono riconoscibili, ho iniziato a fare il rilievo preliminare dello stato di fatto, elaborazione dei dati rilevati, raffronto con l'eventuale documentazione acquisita e valutazioni del caso.

Successivamente ho inviato una lettera per avvisare il confinante delle operazioni in corso per partecipare eventualmente con un suo tecnico di fiducia entro 15 giorni.

la mia domanda è: il mio cliente insiste nel mettere dei picchetti provvisori sul fondo dove il confinante rivendica il possesso, (preciso che il terreno è allo stato semibrado e i confini non sono riconoscibili), in questo caso posso mettere i picchetti ed inviare un'altra lettera formale al confinante, con documentazione allegata, spiegando il lavoro svolto con l'invito a verificarne le risultanze avvalendosi di tecnico di fiducia e di risposta scritta nel termine di giorni 30 sia in segno di accettazione e sia in caso di osservazioni precisando che in caso di accettazione dell'operato o nel caso di decorrenza del termine suddetto senza nessuna risposta scritta, si procederà alla sostituzione dei "picchetti" con l'apposizione di "TERMINI" definitivi oppure rischio una "denuncia"?

inoltre il confinante ha già preannunciato che se trova picchetti denuncia confinante e tecnico XD



Caro Nando

Viste le descrizioni che ci fai dello stato dei luoghi, il tuo comportamento mi sembra ineccepibile.

Diversamente se ci fossero state delle materializzazioni a conferma di un possesso il comportamento da tenere doveva essere altro.

Il confinante mi pare che stia facendo opera di intimidazione.

Se non arrivi al risutato perché questo soggetto continua a fare ostruzione, dovrai fare causa ai sensi dell'art.950 CC.

Cordialmente

Carlo Cinelli

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gaetano59

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 0 -  0 - Inviato: 02 Dicembre 2014 alle ore 16:27

"nando81" ha scritto:


.........

la mia domanda è: il mio cliente insiste nel mettere dei picchetti provvisori sul fondo dove il confinante rivendica il possesso, (preciso che il terreno è allo stato semibrado e i confini non sono riconoscibili), in questo caso posso mettere i picchetti ed inviare un'altra lettera formale al confinante, con documentazione allegata, spiegando il lavoro svolto con l'invito a verificarne le risultanze avvalendosi di tecnico di fiducia e di risposta scritta nel termine di giorni 30 sia in segno di accettazione e sia in caso di osservazioni precisando che in caso di accettazione dell'operato o nel caso di decorrenza del termine suddetto senza nessuna risposta scritta, si procederà alla sostituzione dei "picchetti" con l'apposizione di "TERMINI" definitivi oppure rischio una "denuncia"?


inoltre il confinante ha già preannunciato che se trova picchetti denuncia confinante e tecnico XD





a mio modesto parere ritengo che se il confinante non "partecipa" ed eventualmente "accetta" il confine (magari con un bel verbale di apposisizione/accettazione dei termini), NON puoi far diventare definitivi eventuali picchetti apposti.

Ricorda che un confine inesistente o incerto, non può mai essere messo "unilateralmente" ....... è una cosa che o si fa insieme o la si fa con una sentenza.

Inoltre, io non metterei neanche i picchetti provvisori sul confine, ma metterei dei picchetti di riferimento nel terreno del mio committente ed in una eventuale comunicazione/invito al confinante allegherei una planimetria e direi che "..... dal rilievo da me eseguito risulta che il confine si trova a mt. xxx dal picchetto YYYY e mt. XXXX dal picchetto ZZZ..."

saluti

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geoalfa

(GURU)

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 0 -  0 - Inviato: 02 Dicembre 2014 alle ore 17:49

"gaetano59" ha scritto:
....
Ricorda che un confine inesistente o incerto, non può mai essere messo "unilateralmente" ............. è una cosa che o si fa insieme o la si fa con una sentenza.

Inoltre, io non metterei neanche i picchetti provvisori sul confine, ma metterei dei picchetti di riferimento nel terreno del mio committente ed in una eventuale comunicazione/invito al confinante allegherei una planimetria e direi che "..... dal rilievo da me eseguito risulta che il confine si trova a mt. xxx dal picchetto YYYY e mt. XXXX dal picchetto ZZZ..."



Quoto in tutto Gaetano!

In particolare l'ultimo periodo!

Quando ne ho l'opportunità monografo la posizione dei miei picchetti appoggiandoni a punti stabili, in maniera tale da ricostruirne facilmente la posizione da me individuata!

Questa esperienza l'ho acquisita, quando anni fa un simpatico confinante, nottetempo, mi spostò i picchetti a suo piacimento!

E però non si era avveduto che avevo fatto le mie belle monografie!

Immaginate la sorpresa, quando gli feci cortesemente evidenziare la sua marachella!

Poi è diventato un mio caro cliente!

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nando81

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 0 -  0 - Inviato: 02 Dicembre 2014 alle ore 18:01

la soluzione di Gaetano mi sarebbe molto difficoltosa in quanto si tratta di molti picchetti su una superficie molto ampia, mi ci vorrebbero perlomeno due giorni con quella soluzione.



se invece picchetto e mando lettera al confinante per visionare, non dovrei avre problemi?



inoltre da quello che ho capito il mio committente successivamente dopo aver messo i picchetti, lo stesso giorno oppure il giorno successivo, vorrebbe sostituirli con dei pali assumendosi tutta la responsabilità.... (COSA CHE IO STO SCONSIGLIANDO FORTEMENTE)

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sese67

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Alessandria / toporilievi@gmail.com

 0 -  0 - Inviato: 02 Dicembre 2014 alle ore 18:26

Ciao nando81,

a mio parere, per quanto concerne apposizione dei picchetti, con l’avviso scritto al confinante, non ti causerà alcun problema legale (tranne eventuali accettate durante che potresti rischiare durante le operazioni- scherzo …………. ma non troppo), mentre per quanto riguarda l’apposizione dei pali che vuole eseguire il tuo cliente, l’azione porta a rischiare un’azione possessoria da parte del confinante.

Le azioni possessorie, disciplinate agli artt. 1168 e ss. c.c., sono poste a tutela della situazione possessoria contro atti diretti allospoglio del possesso o alla turbativa del possesso.

La caratteristica delle azioni possessorie è dunque, quella di tutelare la situazione del possesso a prescindere dalla legittimità dello stesso contro azioni di spoglio.

Presupposto essenziale è quello della sussistenza di una situazione possessoria di talchè esclude la legittimazione il fatto che l'esercizio dell'attività corrispondente a diritti reali su beni altrui sia esercitata per effetto dell'altrui tolleranza.

Lo scopo delle azioni possessorie è quella di tutelare l’ordine pubblico e di impedire che i privati si facciano ragione da sé, anche in considerazione del fatto che, sovente, la tutela possessoria potrà essere invocata proprio da chi, in termini giuridici, risulterà, poi, anche il titolare del corrispondente diritto reale.

Tuttavia, la tutela possessoria è invocabile anche nei confronti del titolare del corrispondente diritto reale il quale, per conseguire il possesso del bene, dovrà utilmente esperire l’azione di rivendicazione o altre azioni contrattuali.

Le azioni possessorie sono esperibili, inoltre, a prescindere dalla caratterizzazione psicologica del possesso e, quindi, anche dal possessore di mala fede.

Io consiglierei al tuo cliente dopo la tua verifica di intraprendere con l’avvocato un azione di regolamento dei confini art. 950 del c.c. , e poi successivamente un’azione di apposizione dei termini art. 951 c.c., che risolverebbero una volta per tutte la situazione.

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geocinel
Carlo Cinelli
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 0 -  0 - Inviato: 03 Dicembre 2014 alle ore 07:31

Cari amici Gaetano e Gianni

Questa volta non sono tanto d'accordo con voi.

Il comportamento di Nando, secondo me, è ineccepibile.

E' un sacrosanto diritto di ognuno poter recingere la proprietà.

E come sappiamo bene le vie sono due:

1) un accordo tra le parti sull'individuazione del confine;

2) far decidere al giudice ai sensi dell'Art.950 del CC;

Nando sta percorrendo la prima via cercando di coinvolgere parte confinante.

Questa per contro e in piena violenza rifiuta che si compia un azione concordata lasciando aperta solo la seconda via.

E le spese di tutto ciò che ci sta dopo chi le pagherà?

Nella tua analisi, Gaetano, tu dici: metterei i picchetti nella mia proprietà e una lettera con scritto ecc. ecc.

E il passo successivo qual'è nel caso il confinante ignori la tua lettera?

Rassegnazione o causa?

Aggiungo una provocazione: è sbagliato fare una recinzione unilaterale dopo che il confinante non si è presentato e far intentare a lui la causa portando in essa tutta la documentazione che nostra parte ha fatto per cercare una soluzione bonaria e concordata della questione?

A Sese67 che ha illustrato ottimamente le azioni possessorie rispondo che non credo sia questo il caso di fattispecie.

Dalle descrizioni di Nando, non esiste nessuna materializzazione e nessuna prova di possesso nonostante il vicino lo rivendichi.

Cordialmente

Carlo Cinelli

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gaetano59

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04 Gennaio 2007

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 0 -  0 - Inviato: 03 Dicembre 2014 alle ore 11:07

"geocinel" ha scritto:




E le spese di tutto ciò che ci sta dopo chi le pagherà?

Nella tua analisi, Gaetano, tu dici: metterei i picchetti nella mia proprietà e una lettera con scritto ecc. ecc.

E il passo successivo qual'è nel caso il confinante ignori la tua lettera?

Rassegnazione o causa?

....



Ciao Carlo,

infatti io ho detto "o il confine si fa in due o si fa con una sentenza"

"geocinel" ha scritto:


Dalle descrizioni di Nando, non esiste nessuna materializzazione e nessuna prova di possesso nonostante il vicino lo rivendichi.

...



Si è vero che dice che non c'è alcuna materializzazione però, a meno che il confinate non sia completamente pazzo, un segno, un riferimento o altro ci deve pur essere altrimenti come farebbe a dire... arrivo fino qua? se non c'è nulla... il qua che cos'è (identica cosa per il suo commitente dice che la sua proprietà e fino a .... dove?)

"geocinel" ha scritto:


Aggiungo una provocazione: è sbagliato fare una recinzione unilaterale dopo che il confinante non si è presentato e far intentare a lui la causa portando in essa tutta la documentazione che nostra parte ha fatto per cercare una soluzione bonaria e concordata della questione?

....





Ritengo che sia sbagliato, perchè nel momento stesso che interpelli il confinate ammetti che il confine è incerto e quindi bisogna definirlo e, ripetendo il concetto di cui sopra, a mio parere, un confine per essere definito tale deve essere accettato e riconosciuto dalle parti o .... dal giudice.

Diverso sarebbe, sempre secondo me, fare direttamente la recinzione senza interpellare il vicino (quindi "ritenendo" certo il confine che vado a materializzare) ... in questo caso il vicino quando vedrà la recinzione, sarà eventualmente lui ad intentare (se ritiene il caso) le vie legali per dimostrare che il confine non è quello.....

saluti

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