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IVA su spese |

danilodb
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11 Settembre 2006
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Buongiorno scrivo per sottoporre un quesito al quale non sono riuscito a dare risposta Nel calcolare la parcella per prestazioni professionali, le spese sostenute per ispezioni o visure o richieste di planimetrie, sono da considerarsi anticipazioni e perciò non assoggettabili ad IVA ai sensi del DPR 663/72 art.15 punto 3 o spese a tutti gli effetti e per cui rientranti nella base imponibile e assoggettate ad IVA? O esiste un altro caso che io non conosco? grazie a tutti quelli che volessero darmi delucidazioni in merito Buona giornata
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iviarco
Iscritto il:
21 Maggio 2004
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Sonnino (LT)
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io le spese anticipate dimostrabili (bolli, diritti versati non le mie, tipo copie, carburanti, telefono, luce ecc...) le ho sempre messe esenti da IVA, per i motivi di cui alla tua prima ipotesi. ciao.
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che-brutta-fine
Giuseppe Venticinque
Iscritto il:
28 Dicembre 2005
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Caserta
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Le ricevute tributi catastali anche io li ho sempre considerati come spese anticipate per conto del proprietario, ai sensi dell'art 15 DPR 633/72. Le stesse non possono concorrere come spese di studio, considerando che tra le stesse, inoltre sono conglobate anche le sanzioni dei proprietari. Sarebbe assurdo considerarle spese di studio, non lo sono affatto. Per cui riporto in fattura: RIMBORSO SPESA ANTICIPATE PER VOSTRO CONTO, GIUSTA RICEVUTA DELL'AGENZIA DEL TERRITORIO PROT. N. XXXXXX DEL XXXXXX che si allega in copia. TALI SPESE NON LE ASSOGGETTO NE AD IVA E NE CONCORRONO ALLA FORMAZIONE DEL REDDITO, BASE IMPONIBILE.
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molise
Iscritto il:
02 Gennaio 2009
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27
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Il nocciolo è sapere se, per esempio, le spese per le planimetrie sono di competenza del tecnico o del proprietario dell'immobile. Se competono al tecnico devono essere messe in fattura ed assoggettate ad iva, diversamente no! Il mio parere è che siano tributi dovuti dal tecnico (non dal proprietario), quindi da recuperare assoggentandole ad iva. Sulla ricevuta del catasto non c'è forse il codice fiscale del tecnico? Mica mettono quello del proprietario! (o è possibile chiederlo?) Saluti!
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che-brutta-fine
Giuseppe Venticinque
Iscritto il:
28 Dicembre 2005
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Caserta
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"molise" ha scritto: Il nocciolo è sapere se, per esempio, le spese per le planimetrie sono di competenza del tecnico o del proprietario dell'immobile. Se competono al tecnico devono essere messe in fattura ed assoggettate ad iva, diversamente no! Il mio parere è che siano tributi dovuti dal tecnico (non dal proprietario), quindi da recuperare assoggentandole ad iva. Sulla ricevuta del catasto non c'è forse il codice fiscale del tecnico? Mica mettono quello del proprietario! (o è possibile chiederlo?) Saluti! I diritti pagati per le planimetrie sono tributi. Non possono essere considerate come spese generali per la produzione di reddito, non'è inchiostro, ne carta, ne corrente ecc. Difatti i tributi pagati non sono nemmeno assoggettati ad iva. E' normale che sulla bolletta esce il codice fiscale del professionista, ma sulla medesima bolletta vengono stampati anche i riferimenti catastali dell'immobile, di conseguenza riconducibile al proprietario. In fattura i medesimi dati identificativi dell'immobile io li riporto. Anche i bolli rientrano nell'Art. 15, tano è vero che si chiama "Imposta di bollo". Per quanto sopra penso, e così sto operando da anni, secondo le indicazioni del mio consulente, che i diritti catastali non'è una spesa per la produzione del reddito, ma bensì diritti catastali (che hanno un loro codice) a carico del proprietario. Vi immaginate se tali somme, come anche gli oneri, diritti SUE, diritti di segreteria, contribuissero alla formazione dei coefficienti presuntivi di reddito cosa succederebbe?.
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geocape
Iscritto il:
24 Marzo 2006
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Cortona (AR)
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La prassi eseguita da he-brutta-fine è corretta. Io in fatturazione indico le spese in altra colonna con la dicitura "Non imponibili esenti IVA art. 15" e allego materialmente alla fattura stessa tutte le bollette per le relative voci di spesa sostenute. Non chiedetemi però a che è riferito quell'articolo 15..sinceramente me lo ha detto il commercialista di metterlo e siccome faccio il geometra e non il commercialista mi fido. Buon lavoro a tutti..
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iviarco
Iscritto il:
21 Maggio 2004
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Sonnino (LT)
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Ad onor del vero, nei tre anni e spicci di dibattito, sono venuti fuori altri autorevoli pareri che smentiscono la possibilità di esclusione IVA; ciò non toglie che, in buona fede, le 50 euro che mi prendono per il DocFa sono, per me, come i 51,65 euro della DIA; solo che questi ultimi nemmeno li indico in fattura, essendo un bollettino già intestato al proprietario, mentre il "collegamento" della prima è effettivamente un po' meno "immediato".
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totonno
(GURU)
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO
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19 Maggio 2006
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Firenze
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Sia i tributi catastali che anche le marche da bollo quando andiamo dal tabaccaio ad acquistarle con la richiesta di ricevuta per conto dello studio, sono pagate da noi professionisti fisicamente e possiamo detrarle dal reddito come spese di attività, se le vogliamo conteggiare nella fattura si deve applicare l'IVA e la Cassa in quanto oltre alla detraibilità non sono spese eseguite in nome e per conto di altro soggetto. Gli importi esenti IVA e indetraibili sono per esempio le tasse immobiliari, che riceve e paga il Notaio rogante in sede di contratto e che indica nella sua parcella. Conviene, nel compenso da concordarsi con il cliente considerare anche i tributi catastali delle pratiche catastali inviate telematicamente, e che le marche da bollo o diritti di segreteria non si anticipino e le paghi e le produca direttamente l'interessato, senza mensionarle in fattura. Saluti.
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che-brutta-fine
Giuseppe Venticinque
Iscritto il:
28 Dicembre 2005
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Caserta
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Credo si stia facendo un po' di confusione. Bisogna distinguere le spese in spese generali (quello cioè sostenute per la produzione del reddito, o spesa di Studio come volete chiamarla, ad esempio, le fatture del commercialista, le bollette enel, le bollette telefoniche, la cancelleria, i toner, l'acquisto di stampanti, pc, attrezzature varie). Queste spese concorrono all'organizzazione dello studio e quindi rientrano tra le spese sulle quali vanno applicati una serie di parametri atti alla determinazione anche del reddito. Pensate cos succederebbe se avremmo una spesa di acquisto di carta per 5.000 euro e un reddito totale da 15.000. Se abbiamo una spesa di carta da 5.000 euro vuol dire che devi avere un reddito da 120.000 euro. Le spese sostenute per i tributi catastali, NON SONO SPESE GENERALI DI STUDIO, sono "TRIBUTI" sostenuti per quella pratica e quindi non concorrono ai parametri per il calcolo presuntivo del reddito. Tali spese sono da rimborsare a carico del proprietario, e non soggette ad IVA.
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Silvano
Iscritto il:
21 Giugno 2005
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Padova
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Il mio commercialista mi ha spiegato che i tributi speciali catastali non incorrono nel formare l'imponibile della fattura, quindi un docfa, un'ispezione ipotecaria o che altro, va indicata come spese non imponibili alla fine della fattura, ovviamente non sono soggette a ritenuta d'acconto: faccio uno schema sciocco ad un cliente generico non possessore di partita iva [code:1]Onorario 100,00 € Cassa 4,00 € Imponibile 104,00 € Iva 20,80 € Totale 124,80 € Spese non imponibile 50 € (documentate, quindi si allega copia della ricevuta) A pagare 174,80 €[/code:1] Diverso è il ragionamento con le visure geoweb: queste si compongono di tributi speciale catastale (0,00 €) e costo geoweb (0,60+iva se non erro). In questo caso la spesa è imponibile, e va quindi (per capirci) sommata all'onorario in prima battuta. In quel caso è più conveniente applicare la classica voce "spese accessorie" in percentuale fino al 20%... in modo da coprire le spese dei servizi.
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