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Autore Iscrizione a catasto di vasche di accumulo per l'irrigazione dei terreni - DM 28/98

ETESS

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20 Settembre 2012 alle ore 18:15

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 0 -  0 - Inviato: 26 Novembre 2015 alle ore 16:56

Buongiorno a tutti.

Vi espongo il caso in oggetto. Mia mamma vuole cedere tramite donazione un terreno di sua proprietà a mia sorella.

Su tale terreno vi è una sorgente sulla quale, quasi un secolo fa, l'acquedotto comunale realizzò un casottino per il prelievo. Dopodiché, negli anni 70 dismise la presa e lasciò integro il casottino, che è regolarmente presente in mappa. A quel punto mia mamma (inizio anni 80) fa costruire, a poca distanza dal casottino (sempre sul medesimo mappale/terreno), tre vasche in PVC fuori terra (contornate sui due lati corti da muretti e coperte da tettoria) per il prelievo dalla sorgente e l'accumulo di acqua ad uso potabile ed una vasca seminterrata in cemento (coperta anch'essa da tettoia) che, tramite il troppo pieno delle prime tre, raccoglie ed immagazzina l'acqua per uso irriguo restituendo infine l'eccesso al vicino rio.

Le varie vasche furono oggetto di regolarizzazione dal punto di vista edilizio presso il Comune pochi anni dopo la loro realizzazione (fine anni 80), ma non sono mai state accatastate.

Sul finire degli anni 90 è venuto inoltre meno l'uso potabile in quanto l'abitazione servita è stata allacciata all'acquedotto comunale e, pertanto, si è fatta regolare richiesta di utilizzo dell'acqua captata per "uso domestico" (che comunque in Liguria prevede anche l'uso potabile) presso l'allora Provincia. L'acqua quindi attualmente è utilizzata esclusivamente per uso irriguo a servizio del terreno oggetto di donazione (alberi da frutto, viti, orticello temporaneo, tutto ad uso famigliare).

Ora il notaio per perfezionare l'atto di donazione vuole avere la certezza che le vasche non siano da iscrivere a catasto.

Il geometra che se ne sta occupando dice che presso gli uffici gli hanno detto che le vasche non vanno accatastate; ma non lo mettono per iscritto...

La domanda è: secondo voi nel caso poc'anzi descritto, si può applicare quanto riportato all'art. 3 comma 3 del D.M. n. 28/98?

A meno di una ordinaria autonoma suscettibilità reddituale, non
costituiscono oggetto di inventariazione i seguenti immobili:

[...]

c) vasche per l'acquacoltura o di accumulo per l'irrigazione dei terreni;

[...]

Le vasche ad uso irriguo possono avere autonoma capacità reddituale?

Vorrei che mi aiutaste anche a capire se nel caso in questione quanto riportato poi al comma 4:

Le opere di cui al comma 3, lettere a) ed e), nonché quelle di cui alla lettera c) rivestite con paramento murario, qualora accessori a servizio di una o piu' unità immobiliari ordinarie, sono oggetto di iscrizione in catasto contestualmente alle predette unità.

si possa interpretare come la necessità di iscrizione al catasto delle vasche predette. Ossia quali dovrebbero essere le caratteristiche perché si configurino come accessori?

Allego foto esplicative delle vasche (quelle in pvc sono protette da tavole in legno).

Sperando di essere stato comprensibile, attendo speranzoso vostre gradite risposte.

ETESS

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Autore Risposta

geoalfa

(GURU)

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02 Dicembre 2005

Messaggi:
12182

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-

 0 -  0 - Inviato: 26 Novembre 2015 alle ore 19:34

Mha!
Il DM n 28 2gen 1998 che trovi qui:

cse.google.it/cse?cx=partner-pub-5056827...

da cui estrapolare, fra gli altri questo:

www.geolive.org/forum/pregeo-e-docfa/pri...

e

http://www.geolive.org/forum/pregeo-e-docfa/pregeo/vasca-per-rete-fognatura-13960/
ecc....

Quindi deduco che hai tutti i requisiti per tralasciare l'accatastamento.

Però, c'è un però che mi preoccupa:
Dalle foto si denota che la copertura, sia pure posticcia o come vuoi, è realizzata in lastre di cemeto-amianto che è assolutamente proibito mantenere, fatte salve precauzioni che potrebbero costare molto di più del valoreeffettivo!
Quini mi preoccuperei più di questa che di altro!

Cordialità

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Salvatore_B.

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29 Gennaio 2014 alle ore 14:47

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Juneau

 0 -  0 - Inviato: 26 Novembre 2015 alle ore 20:47

"ETESS" ha scritto:
Buongiorno a tutti.

La domanda è: secondo voi nel caso poc'anzi descritto, si può applicare quanto riportato all'art. 3 comma 3 del D.M. n. 28/98?

A meno di una ordinaria autonoma suscettibilità reddituale, non
costituiscono oggetto di inventariazione i seguenti immobili:

[...]

c) vasche per l'acquacoltura o di accumulo per l'irrigazione dei terreni;

[...]

Le vasche ad uso irriguo possono avere autonoma capacità reddituale?

Vorrei che mi aiutaste anche a capire se nel caso in questione quanto riportato poi al comma 4:

Le opere di cui al comma 3, lettere a) ed e), nonché quelle di cui alla lettera c) rivestite con paramento murario, qualora accessori a servizio di una o piu' unità immobiliari ordinarie, sono oggetto di iscrizione in catasto contestualmente alle predette unità.

si possa interpretare come la necessità di iscrizione al catasto delle vasche predette. Ossia quali dovrebbero essere le caratteristiche perché si configurino come accessori?



per come hai esposto il questito, non sono da iscriversi in catasto.

è importante che nell'atto il notaio scriva che ci sono vasche di modeste dimensioni e altre opere murarie, quali ad esempio canalette di irrigazione, ad esclusivo uso del fondicello agricolo.

Ossia quali dovrebbero essere le caratteristiche perché si configurino come accessori?

se le stesse vasche le vai ad usare come cisterne per una unità immobiliare ordinaria. tutto qua.

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ETESS

Iscritto il:
20 Settembre 2012 alle ore 18:15

Messaggi:
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 0 -  0 - Inviato: 28 Novembre 2015 alle ore 09:24

Vi ringrazio entrambi per le risposte, peraltro confortanti. Avrei ancora un paio di domande a questo punto:

da quel che capisco, se le vasche fossero state ancora ad uso potabile a servizio dell'abitazione, avrei dovuto farle accatastare giusto? Cosa s'intende, però, a vostro avviso "rivestite con paramento murario"? In questo caso per le vasche in PVC abbiamo chiusura su tre lati (le assi davanti sono facilmente rimuovibili). Quando si può verificare che una vasca non abbia "paramento murario" mi e vi chiedo?

Le modeste dimensioni richiamate da Salvatore come si possono interpretare in termini numerici? Secondo voi sarebbe plausibile un'estensione di quanto riportato all'art. 3 comma 3 lett. a) : manufatti con superficie coperta inferiore a 8 m2? Il casotto delle vasche in PVC è di circa 3 m2 (altezza 1,5 m) mentre l'altra vasca (la cui copertura fortunatamente non è di amianto ma di lamiera verniciata) è di circa 5 m2 (altezza interna 1m).

Vi ringrazio anticipatamente per eventuali risposte a questi ultimi dubbi.


ETESS

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Salvatore_B.

Iscritto il:
29 Gennaio 2014 alle ore 14:47

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1902

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Juneau

 0 -  0 - Inviato: 28 Novembre 2015 alle ore 11:30

etess, tu sei il tipo che si aggroviglia oltre ogni misura sulle cose e sulle norme scritte in italiano.

se mentre irrighi hai sete e l'acqua è bevibile, la puoi pure bere tranquillamente.

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