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frazionamento ai terreni di fabbricato urbano |

andras
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Mi scuso in anticipo se può sembrare una ripetizione, ma ho letto un po' tutti i post sull'argomento e non riesco a chiarire il dubbio. Dovendo frazionare un'ente urbano (deposito con area di pertinenza) per successivo trasferimento di diritti è sufficiente il TF (con corrispondente docfa all'urbano per frazionamento, con soppressione dell'unità e costituzione delle due nuove) dando due nuovi identificativi, o si deve mantenere l'identificativo per la porzione maggiore e procedere anche con TM? Inoltre, essendo la superficie di tipo SR, ma non avendone rilevato il perimetro perchè non individuabile con certezza, le due porzioni dovrebbero essere (secondo me) SN, ma ho trovato solo esempi in cui la SR rimane tale. L'interessante post sul tema (poi convertito in FAQ) www.geolive.org/modules.php?name=Forums&... spiega in dettaglio, ma, la conclusione non mi è molto chiara. Io porterei a SN per i motivi citati anche nel post, ma, non avendo trovato esempi analoghi, mi sorge il dubbio. Se qualcuno riesce a dare ulteriore chiarimento lo ringrazio. PS: Se per l'ordine del forum è meglio continuare l'argomento nel post citato, lo riporto lì.
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Geoesse
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Dalle mie parti la SR rimane tale anche se suddivisa in più porzioni. Si va a vedere l'atto che l'ha generata e ci si aggancia ai punti a suo tempo battuti. Il fraz. di un urbano si fa solo spiegando in relazione che si stralcia una porzione per venderla. Il fabbricato mantiene il numero urbano. La restante parte prende un numero nuovo e a CEU diventerà area urbana.
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nonio
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"Geoesse" ha scritto: .......... Il fabbricato mantiene il numero urbano. La restante parte prende un numero nuovo e a CEU diventerà area urbana. Secondo te si può riportare la nuova p.lla al catasto terreni, sopprimendo l'area urbana al c.f. e quindi fare la compravendita come p.lla di terreno e non come u.i.u.? Grazie, nonio
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andras
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Intanto grazie per le risposte , ma ho bisogno di un'ulteriore illuminazione. "Geoesse" ha scritto: Dalle mie parti la SR rimane tale anche se suddivisa in più porzioni. Si va a vedere l'atto che l'ha generata e ci si aggancia ai punti a suo tempo battuti. Per 'agganciare', intendi che si riposizionano i confini non presenti in base al frazionamento precedente e si esegue poi il rilievo? Quindi con un riconfinamento? Chiedo conferma perchè, almeno da normativa e da quanto ho compreso dal post che ho citato, il riconfinamento non dovrebbe essere obbligato, ma qui mi perdo. "Geoesse" ha scritto: Il fraz. di un urbano si fa solo spiegando in relazione che si stralcia una porzione per venderla. Il fabbricato mantiene il numero urbano. La restante parte prende un numero nuovo e a CEU diventerà area urbana. Di conseguenza basta il TF mantenendo il numero per la porzione maggiore? Specifico che anche il fabbricato viene frazionato da terra a cielo per una parte. Lo scopo è la compravendita della porzione su cui insiste, poi verrà interamente demolito. La porzione trasferita sarà fusa con altra, mentre la porzione più ampia (quella rimasta al vecchio proprietario) diventerà corte esclusiva di altro fabbricato. Ringrazio in anticipo per le ulteriori delucidazioni.
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Geoesse
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per nonio: In linea prettamente teorica non è impossibile. Spesso però ti fanno delle storie perchè devi dimostrare che è un terreno coltivato o coltivabile e non una porzione di cortile o fabbricato. Credo anche che nella compravendita cambino le aliquote di imposta. per andras: Se una particella è stata definita in SR significa che è stata rilevata nella sua interezza e quindi la posizione dei suoi confini è ricostruibile con certezza (qualcuno dice anche solo sulla carta - sic!). Spesso mi sono sentito dire che, libretto vecchio alla mano, ho gli elementi per sapere dove sono i confini. Anch'io sono convinto che la normativa non preveda il riconfinamento. Quando frazioni in più porzioni un bene ognuna di queste deve per forza di cose essere identificata da un numero. Per corrispondenza con l'urbano è bene mantenere lo stesso. Certo è che non si può dare lo stesso numero a due o più porzioni, vada da se quindi che servono anche numeri nuovi.
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nonio
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"Geoesse" ha scritto: per nonio: In linea prettamente teorica non è impossibile. Spesso però ti fanno delle storie perchè devi dimostrare che è un terreno coltivato o coltivabile e non una porzione di cortile o fabbricato. Credo anche che nella compravendita cambino le aliquote di imposta.......... Ti ringrazio per la risposta, E ne approfitto per un consiglio... devo frazionare una porzione da un lotto urbano attualmente ad uso giardino, per vendita. L'acquirente non la annetterà ad alcun fabbricato, la compra per farsi un orticello (stiamo parlando di circa 40 mq) La domanda è questa: se devo frazionare da un lotto urbano (ad es. p.lla100) una porzione, dovrò prima creare un nuovo sub con pratica docfa (ad es. mapp. 100 sub 20) e poi procedere al tipo di frazionamento al c.t. dove chiaramente sarà assegnato un nuovo numero di p.lla. quindi a questo punto: o si procede all'atto di vendita indicando i due estremi uno per il c.f. e uno per il ct. (in verità non so se si può fare) Oppure devo fare un ulteriore pratica docfa per modifica di identificativo allineando il sub urbano alla nuova p.lla al c.t.?? Però poi mi resta questa destinazione ad area urbana...... ma in effetti l'acquirente ci fa l'orticello. Secondo te, è possibile riportare la porzione di E.U. alla qualità e all'intestazione ai terreni, preesistente al tipo mappale e quindi vendere un terreno e non un area urbana? Spero di essere stato chiaro, Ciao
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andras
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"Geoesse" ha scritto:
per andras: Se una particella è stata definita in SR significa che è stata rilevata nella sua interezza e quindi la posizione dei suoi confini è ricostruibile con certezza (qualcuno dice anche solo sulla carta - sic!). Spesso mi sono sentito dire che, libretto vecchio alla mano, ho gli elementi per sapere dove sono i confini. Anch'io sono convinto che la normativa non preveda il riconfinamento. Quando frazioni in più porzioni un bene ognuna di queste deve per forza di cose essere identificata da un numero. Per corrispondenza con l'urbano è bene mantenere lo stesso. Certo è che non si può dare lo stesso numero a due o più porzioni, vada da se quindi che servono anche numeri nuovi. Grazie per la risposta. Effettivamente si mantiene il numero per la porzione più grande dell'ente urbano, assegnandone uno nuovo all'altra. Per quanto riguarda la SR, mi pare di comprendere che, pur la norma non obbligando al riconfinamento, di fatto il catasto (almeno quello in cui operi) lo impone. Proverò a chiedere (se mi rispondono) un parere al catasto di Vicenza, al quale dovrò presentare il frazionamento, per capire se ci sono delle differenze nel modo di operare. Grazie ancora.
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Geoesse
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per andras: Diciamoci la verità, quando predisponiamo un frazionamento facciamo tutto il possibile per partire da punti certi e confini noti, Non ci fidiamo della mappa wegis ma verifichiamo il foglio originale di impianto e cristoniamo un pò quando le linee non chiudono come dovrebbero. Di fronte ad una particella già interamente rilevata il lavoro è molto più semplice e preciso (salvo il caso in cui chi ha lavorato prima di noi abbia fatto un po di "tarocchi"). E' così bello quando non si deve usare il comando "adatta". per nonio: Prima devi fare il farazionamento dell'ente urbano al catasto dei terreni (il fabbricato presente all'urbano mantiene il numero urbano mentre la parte stralciata avrà un nuovo identificativo) e solo poi andrai a modificare la sistuazione al catasto dei fabbricati con pratica docfa per aggiornare la numerazione (almeno per quanto riguarda il giardino stralciato con attribuzione dello stesso identificativo assegnato al catasto terreni se non anche per il sub. del fabbricato), le consistenze, le categorie (creazione dell'area urbana per il giardino stralciato). Avrai così: al catasto dei terreni n.2 "enti urbani" con numero e superficie aggiornata ed al catasto dei fabbricati n.1 fabbricato (mantiene lo stesso numero) e n.1 area urbana (con numero nuovo). A questo punto verificare se puoi provare a sopprimere l'area urbana al catasto dei fabbricati e produrre Mod.26 al catasto dei terreni per trasformarla da "ente urbano" a seminativo o prato o .... (verifica la procedura da seguire per inserire ai terreni l'intestazione CEU).
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nonio
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numero
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"nonio" ha scritto: Scusa..... ma sei sicuro? Mi si stanno confondendo un pò le idee, qualche giorno fa ho chiesto al catasto e mi hanno detto che bisogna prima frazionare l'area urbana con il docfa e poi procedere al frazionamento al c.t. Quello che fa scalpore (ma neanche troppo) è che non solo i ns. colleghi non hanno mai sentito parlare della circ.4/09 ma a quanto pare neppure i tecnici di alcune A.D.T.! saluti
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nonio
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numero
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Credo che le strade percorribili siano 2: 1) predisponi tipo di frazionamento individuando la nuova dividente e specificando in relazione che la ditta di riferimento è la medesima del tipo mappale precedente poichè non si è ancora proceduto alla presentazione del docfa al catasto fabbricati. Poi presenti il docfa con la situazione definitiva e procedi con la stipula. 2) presenti docfa con lo stato attuale (eventualmente con unità in categoria F/3). Poi presenti il frazionamento di cui sopra e la variazione docfa definitiva. Infine procedi alla stipula. Io procederei con la prima soluzione per evidenti risparmi di tempo e soldi. Il problema della p.lla a p.ta 1 e non censita al c.f. si risolve come detto citando in relazione il t.m. precedente per la continuità storica. Preciso infine che allo stato attuale l'immobile è magari commerciabile ma sicuramente non volturabile presso l'a.d.t.. saluti
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nonio
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numero
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La procedura per riattribuire la porzione frazionata al catasto terreni esiste sicuramente, non ricordo se a mezzo docte o con istanza. Resta però da verificare la sua utilità, poichè se la destinazione urbanistica di quel lotto è diversa da "agricola" tutti i futuri oneri (tipo ICI, IMPOSTA DI REGISTRO, ECC.) saranno comunque calcolati sul presunto valore di mercato a prescindere dal reddito dominicale. Quindi valuta la situazione e agisci di conseguenza. saluti
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AnMar
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Buongiorno, mi accodo a questo post per porvi un quesito attinente: mi si chiede di frazionare ai terreni una parte di fabbricato (trattasi di una clinica) che attualmente è in ristrutturazione. Ciò perchè il committente ha bisogno che in mappa sia riportata con numero autonomo la parte di fabbricato oggetto di ristrutturazione. Clicca sull'immagine per vederla intera la domanda è: bisogna necessariamente frazionare o sarebbe più opportuno un mappale per demolizione parziale e, a fine lavori, presentare la docfa per la relativa variazione? inoltre, è possibile in entrambi i casi operare in modesta entità?
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