Buongiorno a tutti,
espongo brevemente il mio problema, sul quale vorrei conoscere la vostra opinione ed eventuali esperienze e/o riferimenti normativi:
o e mia moglie abbiamo acquistato una casa indipendente di ampia metratura [circa 290mq commerciali], in unico piano.
La casa è degli anni 60, a forma di L con un lungo corridoio che la percorre per l'intera lunghezza e fin dal progetto originale [tutto regolarmente depositato e autorizzato al Comune] dispone di un doppio ingresso, costituito da due portoni posti agli estremi del corridoio.
L'ala più grande andrebbe ad avere una camera da letto, un salone con angolo cottura, due bagni, ingresso e disimpegno mentre sfruttando il doppio ingresso andremmo a creare nell'ala più piccola una sorta di dependance nella quale dovrebbe risiedere mia suocera, con una sua cucina, un salottino e due camere da letto e bagno. Il corridoio comunicante continuerebbe a collegare l'intera casa.
Nelle intenzioni abbiamo cercato e acquistato un immobile di questo tipo proprio per poter realizzare una soluzione che consenta una sorta di "autonomia" funzionale a mia suocera, la quale è malata di alzheimer e purtroppo non è indipendente e necessita di una costante vigilanza. A tale riguardo durante il giorno sarà seguita da una persona di sostegno, mentre negli altri orari avremmo modo noi di assisterla ed intervenire laddove necessario. Questo appunto grazie al fatto che la casa sarebbe comunque unica, seppur con le zone funzionali duplicate per mantenere ai suoi occhi una parvenza di indipendenza ed autonomia.
Gli impianti saranno unici, gli allacci saranno unici, insomma dovrebbe essere tutto unico [e comandato e gestito da noi, tramite un unico QE, unica centralina di controllo di riscaldamento/raffrescamento etc].
Il tecnico che ci seguendo la progettazione tuttavia obietta che andando a realizzare 2 cucine rischiamo di incorrere in una violazione.
Capiamo la ratio della normativa, e non è nostra intenzione aggirare o evadere alcunchè [tant'è che quando arriverà il momento in futuro immaginiamo appunto che andremo a frazionare e vendere quella parte di casa che, per noi due che siamo una coppia senza figli, sarebbe assolutamente sproporzionata e onerosa] ma non capiamo perchè dovremmo essere obbligati a frazionare un immobile nel quale risiederemo in 3, vivendo il quotidiano in maniera collegiale ma solo lasciando ad una persona malata l'impressione di una proprio autonomia. Che è di fatto il motivo per cui ci siamo imbarcati nella scelta di questo tipo di soluzione immobiliare.
Ci sono alternative, normative, deroghe, opzioni?
Spero di ricevere un aiuto da tutti voi.
Grazie a chi vorrà partecipare