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Divieto da terreno in comproprietà |

dimicelil
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17 Settembre 2013 alle ore 10:41
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Ho un terreno in comproprietà confinante con altro terreno di mià proprietà e divisi da una recinzione. Avendo chiesto il permesso, il comproprietario mi vieta l'accesso con il trattore per la coltvazione. E' legale il divieto? Posso ricorrere alla servitù coattiva di passaggio, poichè il terreno di mia proprietà è circondato da fondi altrui e precisamente a nord da una corte comune, da cui viene difficoltoso l'accesso; a est dal terreno in comproprietà; a ovest da una strada in comproprietà e dal terreno dello stesso comproprietario e a sud da una strada pubblica con un muretto in cemento armato di oltre un metro di altezza? da ciò si evince che il terreno non ha uscita sulla pubblica via nè può procurarsela senza eccessico dispendio o disagio. Grazie anticipatamente.
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laudani
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totonno
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"dimicelil" ha scritto: Ho un terreno in comproprietà confinante con altro terreno di mià proprietà e divisi da una recinzione. Avendo chiesto il permesso, il comproprietario mi vieta l'accesso con il trattore per la coltvazione. E' legale il divieto? Posso ricorrere alla servitù coattiva di passaggio, poichè il terreno di mia proprietà è circondato da fondi altrui e precisamente a nord da una corte comune, da cui viene difficoltoso l'accesso; a est dal terreno in comproprietà; a ovest da una strada in comproprietà e dal terreno dello stesso comproprietario e a sud da una strada pubblica con un muretto in cemento armato di oltre un metro di altezza? da ciò si evince che il terreno non ha uscita sulla pubblica via nè può procurarsela senza eccessico dispendio o disagio. Grazie anticipatamente Se il passaggio non è esistente lo si deve creare con il consenso dei soggetti proprietari del fondo servente. Non credo possa valere il fatto costituitosi evidentemente oggi che è impossibile accedere al fondo da altri passaggi evidentemente esistenti e forse non idonei al passaggio del trattore. Al momento dell'acquisizione del fondo in questione si doveva stabilire e risolvere il problema secondo l'utilizzo che se ne doveva fare del bene e costituiore una servitù di passaggio che forse il comproprietario del fondo servente non avrebbe avallato lo stesso. Saluti.
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SIMBA64
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"dimicelil" ha scritto: [color=#000000]E' legale il divieto? [/color] Salve Il divieto è legale finchè, suffragato dal diritto, non si riesce e dimostrare il contrario, ora il diritto cita che se un fondo è intercluso lo stesso ha diritto ad un passaggio da qualche parte. Nel tuo caso quindi o si trova un accordo consensuale fra le parti, magari regolarizzando il tutto costituendo una servitù anche con atto pubblico, oppure non c'è altra strada che il passaggio lo stabilisca il giudice. Le cause per le servitù di passaggio sono all'ordine del giorno e a volte sono anche molto complesse con dispendio di tempo e di denaro altissimo, sarebbe meglio un pessimo accordo che una buona sentenza. Saluti cordiali
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totonno
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"SIMBA64" ha scritto: Salve Il divieto è legale finchè, suffragato dal diritto, non si riesce e dimostrare il contrario, ora il diritto cita che se un fondo è intercluso lo stesso ha diritto ad un passaggio da qualche parte. Nel tuo caso quindi o si trova un accordo consensuale fra le parti, magari regolarizzando il tutto costituendo una servitù anche con atto pubblico, oppure non c'è altra strada che il passaggio lo stabilisca il giudice. Le cause per le servitù di passaggio sono all'ordine del giorno e a volte sono anche molto complesse con dispendio di tempo e di denaro altissimo, sarebbe meglio un pessimo accordo che una buona sentenza. Saluti cordiali Non mi trovi d'accordo Stefano. Chi lo chiama il giudice a decidere? Chi decide di fare la causa. Chi fa la causa la deve fare contro qualcuno che l'attore ritiene ledere un suo diritto. In questo caso di passo. Se l'attore non ha elementi che provino l'esistenza del diritto reale di passo (per giunta carrabile, ma potrebbe essere solo di passo pedonale), su quel fondo, può pure decidere di fare causa lo stesso ma difficilmente la spunterà. Il giudice non può venire chiamato in causa solo per il fatto che il fondo non ha un passaggio. L'attore deve individuare il passaggio che gli è stato intercluso e fare la causa contro chi presuntivamente nega il diritto acquisito. Ma se questo non viene individuato, contro chi la fa la causa? Contro ignoti? Saluti.
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SIMBA64
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Ciao Antonio Le motivazioni per fare una causa possono essere varie ma nel caso specifico converrai con me che un fondo intercluso, non lo dico io ma il codice civile, deve avere un passaggio da qualche parte. Nel caso in esame il riccorrente potrebbe fare causa anche a tutti i confinanti, sarà poi il giudice a stabilire dove individuare la servitù di passaggio con le caratteristiche della stessa. Di solito si tiene conto del minor percorso per arrivare alla via pubblica, del minor danno arrecato ai lotti finitimi, ho un pò di esperienza in merito a queste tipi di cause e devo dire che sono abbastanza dolorose. Saluti cordiali
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totonno
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"SIMBA64" ha scritto: Ciao Antonio Le motivazioni per fare una causa possono essere varie ma nel caso specifico converrai con me che un fondo intercluso, non lo dico io ma il codice civile, deve avere un passaggio da qualche parte. Nel caso in esame il riccorrente potrebbe fare causa anche a tutti i confinanti, sarà poi il giudice a stabilire dove individuare la servitù di passaggio con le caratteristiche della stessa. Di solito si tiene conto del minor percorso per arrivare alla via pubblica, del minor danno arrecato ai lotti finitimi, ho un pò di esperienza in merito a queste tipi di cause e devo dire che sono abbastanza dolorose. Saluti cordiali Io la vedo dolorosa solo per dimicelil poichè il suo terreno confina con la via pubblica quindi nella remota e improbabile eventualità di fare causa a qualcuno o a qualcosa è fin troppo facile leggere nel pensiero del giudice interpellato. Difficile che il giudice vada a chiamare in causa i proprietari dei terreni limitrofi e gli espropri di fatto una porzione dei loro terreni quando il fondo è già sulla pubblica via, forse può decidere di fare il contrario cioè espropriare una parte del suo terreno per far passare i proprietari dei fondi tergali che magari fanno un giro lungo per utilizzarli e possono questi approfittare del giudice per accorciargli il percorso. Saluti.
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SIMBA64
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Antonio non sconvolgiamo il quesito, le strade sono solo due 1-o accordo tra le parti per costituire, se mancante, una servitù di passaggio adeguata all'uso del fondo che è a favore, 2-oppure la servitù deve essere resa legale da un giudice. Adesso vado a mangiare Saluti serali
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totonno
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Scusami Stefano, sono io che stravolgo il quesito? Mi dici che un giudice può essere chiamato a istituire forzatamente una servitù che non c'è, per giunta su un terreno che già prospetta su una pubblica via, e io sarei quello che stravolge il quesito? Non capisco proprio dove ho stravolto il quesito. Chi lo dice che il proprio terreno è confinante con la pubblica via, io? E chi dice che il giudice in una (improbabile) causa può nella (improbabile) sua decisione tener conto del minor percorso da utilizzarsi per arrivare alla pubblica via, io? Saluti.
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SIMBA64
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Antonio forse mi hai inteso male, volevo dire nel senso di fare ipotesi su ciò che può fare o decidere il giudice. (era questo il senso dello scolvolgimento). Mi scuso se mi sono espresso male, qualche volta capita. Io invece penso che dimicelil sarà quasi obbligato a fare causa, avendo detto all'inizio che gli è stato negato il passaggio, scusami se non sei d'accordo con me, ma io ho visto varie cause per le motivazioni didimecelil. Ciao e buona serata
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totonno
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"SIMBA64" ha scritto: Antonio forse mi hai inteso male, volevo dire nel senso di fare ipotesi su ciò che può fare o decidere il giudice. (era questo il senso dello scolvolgimento). Mi scuso se mi sono espresso male, qualche volta capita. Io invece penso che dimicelil sarà quasi obbligato a fare causa, avendo detto all'inizio che gli è stato negato il passaggio, scusami se non sei d'accordo con me, ma io ho visto varie cause per le motivazioni didimecelil. Ciao e buona serata Io ho letto e capito bene: hai scritto che con il mio intervento stavamo sconvolgendo il quesito. Comunque tutto chiarito. Scuse accettate e contraccambiate. Saluti.
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totonno
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"La legge (art. 1031 c.c.) ci dice che la servitù può essere costituita anche coattivamente (oltre che per accordo tra le parti). Ciò sta a significare, che è lo stesso legislatore ad essersi reso conto che in determinati casi l’utilità per il fondo dominante non corrisponde solamente un modo per goderne meglio quanto piuttosto ad una vera e propria necessità per poterne usufruire.L’esempio classico è quello della servitù coattiva di passaggio, vale a dire della necessità di dare un accesso alla pubblica via ad un fondo circondato da altri fondi di diversi proprietari che altrimenti non potrebbe essere raggiunto. Questo concetto è espresso con la parola interclusione. La norma di riferimento è l’art. 1051 c.c., che, al primo comma, recita: Il proprietario, il cui fondo è circondato da fondi altrui, e che non ha uscita sulla via pubblica né può procurarsela senza eccessivo dispendio o disagio, ha diritto (1032) di ottenere il passaggio sul fondo vicino per la coltivazione e il conveniente uso del proprio fondo." Secondo me non ci sono i presupposti eccessivamente dispendiosi e disagiati che impediscano l'accesso al fondo. Comunque se il Dimicelil riesce a dimostrare ciò evidentemente ha ragione lui. Saluti.
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SIMBA64
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Antonio Stai dicendo esattamente quello che ho scritto in un mio intervento precedente (basta andare a leggerlo), solo che tu l'hai scitto citando degli articoli del c.c.. Faccio presente anche che una servitù si potrebbe costituire anche per usucapione, è previsto sempre dal c.c. (ovviamente devono esistere tutti i presuposti). Il problema sta nel fatto che Dimicelil, pur essendo confinante con una pubblica via gli viene comunque negato l'accesso, e allora lui cosa può fare se non rivolgersi a qualche autorità, magari per ripristinare una situazione che lui ritiene leggittimamente di diritto. Saluti cordiali
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totonno
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"SIMBA64" ha scritto: Antonio Stai dicendo esattamente quello che ho scritto in un mio intervento precedente (basta andare a leggerlo), solo che tu l'hai scitto citando degli articoli del c.c.. Faccio presente anche che una servitù si potrebbe costituire anche per usucapione, è previsto sempre dal c.c. (ovviamente devono esistere tutti i presuposti). Il problema sta nel fatto che Dimicelil, pur essendo confinante con una pubblica via gli viene comunque negato l'accesso, e allora lui cosa può fare se non rivolgersi a qualche autorità, magari per ripristinare una situazione che lui ritiene leggittimamente di diritto. Saluti cordiali Stefano, non diciamo le stesse cose. Se il Dimicelil non ha il diritto di passo sul fondo confinante, essendo egli confinante la pubblica via a sud del suo stesso fondo il giudice non potrà mai decidere di farlo passare dal fondo confinante poichè egli non ha tale diritto e poichè (e non pur) confina con una pubblica via (a sud). Ci potrebbe essere la flebile speranza di dimostrare l'eccessivo dispendio e disagio, ma il giudice non creerà egli stesso eccessivi disagi ai confinanti se non per gravissimi motivi di cui non vedo traccia. Non diamo illusioni, diamo certezze. E' logico che il Dimicelil costerebbe meno passare per il lotto confinante, perchè il passo c'è già, ma se egli non ha alcun diritto reale di passo su questi non ci può passare, altrimenti lo stato di diritto uguale per tutti diventa una cosa ridicola e non attendibile. Che ci vuole a ledere il diritto (e il dovere) a non far accedere terze persone sul proprio fondo ? Saluti.
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SIMBA64
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"dimicelil" ha scritto: Ho un terreno in comproprietà confinante con altro terreno di mià proprietà e divisi da una recinzione. Avendo chiesto il permesso, il comproprietario mi vieta l'accesso con il trattore per la coltvazione. E' legale il divieto? Posso ricorrere alla servitù coattiva di passaggio, poichè il terreno di mia proprietà è circondato da fondi altrui e precisamente a nord da una corte comune, da cui viene difficoltoso l'accesso; a est dal terreno in comproprietà; a ovest da una strada in comproprietà e dal terreno dello stesso comproprietario e a sud da una strada pubblica con un muretto in cemento armato di oltre un metro di altezza? da ciò si evince che il terreno non ha uscita sulla pubblica via nè può procurarsela senza eccessico dispendio o disagio. Grazie anticipatamente. Antonio ricapitoliamo, questo è il quesito, dimicelil non riesce più ad andare ad arare il suo terrenno perchè, per un motivo che io non so, gli è stato negato/vietato. Ora tale divieto non è che io posso farlo valere con la forza o con un fucile in mano, devo rivolgermi all'autorità giudiziaria. Le modalità come acquisire l'usucapione (correggo la parola era servitù) le abbiamo già spiegate. Sarà dimicelil a scegliere come muoversi, ovviamente nei termini di legge. Ciao e buon pranzo
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