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Autore difformità tra atti di compravendita e situazione catastale

Franc22

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18 Ottobre 2013 alle ore 12:33

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 0 -  0 - Inviato: 14 Novembre 2014 alle ore 16:02

spero di riuscire ad essere chiaro. eventualmente farò un disegno per chiarire meglio.

Ci provo cmq...



atto pubblico di acquisto da soggetto A a soggetto B di particella n. 1: datato 1970, nel quale chiarisce che il confine lato sinistro è con soggetto C e che è lungo 30metri (ci sono anche riferimenti agli altri confini con misure).

atto pubblico di acquisto da soggetto C a soggetto D di particella n. 2: datato 1990 nel quale si dichiara che il confine destro è con soggetto B (si chiariscono anche gli altri confini ma non fa riferimento a misure ma solo ad un'area totale).



Il problema nasce dal fatto che nella mappa catastale le due particelle non risultano attaccate tra loro ma tra loro esiste una particella, chiamiamola n. 3, intestata al soggetto C.



In realtà il soggetto D, basandosi sul suo titolo di proprietà nel quale si chiariva che il suo terreno acquistato confina con la proprietà del soggetto B, ha costruito un muro sul presunto confine. Confine che, catastalmente, risulta non tra particella n. 1 e n. 2 ma tra n. 3 e n. 2.



Ora mi trovo a stabilire le corrette distanze per opere costruite dal soggetto B. Evidentemente le cose cambiano se si da atto dell'esistenza o meno di questa particella.

Come sbrogliare la situazione? Facendo un primo rilievo veloce (anche con gps) ho riscontrato anche diverse non corrispondenze tra stato di fatto e confini delle particelle limitrofe e delle strade.

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Autore Risposta

samsung

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 0 -  0 - Inviato: 15 Novembre 2014 alle ore 11:02

Mi pare di capire che stabilire a proprietà della particella 3 è vitale o quasi.

E' pacifico che l'atto tra C e D contiene un errore. Immagino che la vendita sia avvenuta a corpo indicando le superfici catastali delle particelle. Tu fai riferimento ad un'area totale, e penso che avrai fatto due conti per verificare se con le superfici puoi sostenere che l'errore dell'atto è la dimenticanza dell'identificativo 3 per esempio, o altre valutazioni di questo tipo, cioè se ci sono gli estremi di un Atto di precisazione di identificativi catastali, ovviamente con il beneplacito di C. Soluzione che in questi casi presenta sempre qualche problema.

Altrimenti, visto che D ha eretto un muro e che forse avrà recintato in qualche modo la proprietà e quell'indicazione di confine lo ha indotto a possedere in buona fede una particella che non ha acquistato, rimane la strada dell'usucapione, da verificare per tempi e modi.


Una terza via non mi viene.

Per le discordanze tra stato di fatto e cartografia catastale riscontrate sugli altri confini, cosa piuttosto frequente, sul sito c'è un'ampia sezione di materiale che può aiutarti caso per caso.

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Franc22

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18 Ottobre 2013 alle ore 12:33

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 0 -  0 - Inviato: 15 Novembre 2014 alle ore 11:37

"samsung" ha scritto:
Mi pare di capire che stabilire a proprietà della particella 3 è vitale o quasi.

E' pacifico che l'atto tra C e D contiene un errore. Immagino che la vendita sia avvenuta a corpo indicando le superfici catastali delle particelle. Tu fai riferimento ad un'area totale, e penso che avrai fatto due conti per verificare se con le superfici puoi sostenere che l'errore dell'atto è la dimenticanza dell'identificativo 3 per esempio, o altre valutazioni di questo tipo, cioè se ci sono gli estremi di un Atto di precisazione di identificativi catastali, ovviamente con il beneplacito di C. Soluzione che in questi casi presenta sempre qualche problema.

Altrimenti, visto che D ha eretto un muro e che forse avrà recintato in qualche modo la proprietà e quell'indicazione di confine lo ha indotto a possedere in buona fede una particella che non ha acquistato, rimane la strada dell'usucapione, da verificare per tempi e modi.


Una terza via non mi viene.

Per le discordanze tra stato di fatto e cartografia catastale riscontrate sugli altri confini, cosa piuttosto frequente, sul sito c'è un'ampia sezione di materiale che può aiutarti caso per caso.

ti ringrazio intanto

per l'usucapione credo che ci siano le possibilità concrete visti gli otltre 20 anni ormai passati.

In ogni caso entrambe le proprietà hanno un'area più o meno corrispondente a quanto avrebbe dovuto essere dagli atti. Il problema è che sono traslate entrambe verso una direzione...la proprietà di D sembrerebbe aver inglobato anche la particella che catastalmente risulta ancora di C e la proprietà di B ha preso un pò di terreno comunale.

La cosa "strana" è che da ambo le parti c'è la strada comunale e che tutte le altre costruzioni presenti sono a filo con la strada. Bho

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totonno
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 0 -  0 - Inviato: 15 Novembre 2014 alle ore 11:53

Nel momento in cui veniva trasferita la particella 2 da C a D non era stato inserito in mappa e nemmeno sul censuario il frazionamento che generava la particella 3 di proprietà C. Questo frazionamento è stato inserito successivamente alla vendita della particella 2 da C a D.

Cosa è stato trasferito per forma e consistenza reale lo definisce il contratto della particella 2. Questo contratto pur non tenendo conto del frazionamento eseguito e commettendo pure un erronea indicazione di confine destro, tuttavia credo chiarirsca la consistenza effettiva dell'oggetto compravenduto (spero). Quindi per stabilire i confini tra D e C lato destro basta riconfinare la particella 3 sul posto. Se invece nel contratto particella 2, questa abbia la consistenza compresa della particella 3 successivamente registrata, i confini rimangono quelli, ma bisogna intervenire con un atto ricognitivo, per dare univocità di trascrizione alla particella 3 che attualmente figura in capo a due soggetti contemporaneamente, è cioè duplicata, la stessa area, in carico a soggetto C e soggetto D.

Saluti

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Franc22

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 0 -  0 - Inviato: 15 Novembre 2014 alle ore 12:09

cercherò subito di fare un disegno per spiegarmi meglio e rendere la situazione più chiara.

Cmq la particella n. 2 è stata venduta due anni dopo la realizzazione del frazionamento (almeno così si evince dalle visure storiche). Atto del 1990, frazionamento del 1988.

La particella 3, di cui ho la visura storica, risulta generata proprio in quel frazionamento del 1988 nel quale veniva soppressa la particella originaria e venivano create la n. 3, la n. 2 (poi venduta nel 1990 con l'atto di cui sopra) e altre.



Quando farò il disegno forse sarà più chiaro, ma la situazione è che le particelle hanno più o meno la grandezza esatta per come deriva da atto e anche da visure catastali. Il problema è che sono attaccate, la particella n. 3 non esiste e gli altri due confini sono delle strade comunali.
Per quanto scritto nell'atto della particella n. 1 ci può anche essere il dubbio che la n. 3 avrebbe dovuto essere inglobata in quest'ultima.

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totonno
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 0 -  0 - Inviato: 15 Novembre 2014 alle ore 13:25

Il problema è che all'epoca i frazionamenti non venivano inseriti subito in banca dati per cui era impossibile accorgersi della variazione. Ma se tu dici che la particella 2 è stata venduta nella consistenza diminuita della particella 3, allora il problema può essere meno grave del previsto.

Saluti.

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Franc22

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 0 -  0 - Inviato: 15 Novembre 2014 alle ore 13:56

Clicca sull'immagine per vederla intera

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la prima immagine si riferisce alla situazione reale dei posti. La seconda a quella catastale.
Nell'atto pubblico di compravendita della particella n. 1 è chiaramente riportato che il confine lato sinistro è di 30 metri e che il confine lato sud è di 24 metri.

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samsung

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 0 -  0 - Inviato: 15 Novembre 2014 alle ore 14:17

La questione è che l'atto è del 1990, posteriore al famoso dpr del '72, che recita che li atti non possono recare misure in contrasto coi TF.

Devi quindi procurarti il TF in questione, ma non solo, già che ci sei tutti gli eventuali TF che coinvolgono le tre particelle dall'impianto ad oggi. La cui ricostruzione può permetterti di iniziare a ragionare nel concreto.

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Salvatore_B.

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Juneau

 0 -  0 - Inviato: 15 Novembre 2014 alle ore 14:23

nel primo atto si dice che il confine lato sinistro è lungo 30 metri.

sarà stato vero? non credo proprio.

se ci si fissa che questa frase era vera non se ne esce più.

a quei tempi al catasto non si dava alcuna importanza e si frazionava ad min....am.

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totonno
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 0 -  0 - Inviato: 15 Novembre 2014 alle ore 15:11

Mi son perso.

Dagli elaborati sembra che sia frazionata la particella 1. In questo caso l'errore è sull'intestazione della particella 3 che deve essere di B e non di C.



Capita.



Saluti.

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geocinel
Carlo Cinelli
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 0 -  0 - Inviato: 15 Novembre 2014 alle ore 15:57

Solo qualche spunto di riflessione.

Prima del 1969 i frazionamenti venivano allegati alle note di voltura che erano successive agli atti di compravendita. Eventuali misure a descrizione dei lotti riportate in atto di acquisto, come per esempio è avvenuto in quello descritto da Franc22, avevano la prevalenza su quelle del frazionamento.

E questa prevalenza hanno continuato ad avere fino al 1 Gennaio 1973, giorno di entrata in vigore del DPR 650 del 1972, giustamente citato da Samsung.

Nel 1969 il legislatore con l'istruzione per lattuazione della legge 1 Ottobre 1969 n.679 portò la presentazione dei Tipi di Frazionamento in data anteriore a quella degli atti di trasferiemento e quindi è difficile pensare che nei due ci siano misure diverse.

Anche se non impossibile.

Altro spunto di riflessione riguarda il fatto che un confine creato in precedenza non viene rimesso in discussione nella creazione di altre linee di confine create successivamente.

Altro spunto di riflessione, ultimo, riguarda il fatto che le superfici non hanno grande importanza nell'individuazione dei confini.

Cordialmente

Carlo Cinelli

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