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Definizione incolto produttivo e variazione catastale |

Nicola89
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Ho due problemi da risolvere: 1) Ho un terreno classificato come seminativo irriguo che non è più coltivato da 20 anni (e lo sarà ancora per molto) ed ora vorrei rettificare al catasto la situazione. La coltura che più si avvicina sarebbe "Incolto produttivo" dal momento che è presente comunque vegetazione spontanea ed infestante (come l'ailanto). Il terreno secondo il catasto può rientrare in questa definizione? Se sì, vorrei utilizzare DOCTE per farlo variare. Posso farlo lo stesso anche se non sono ancora un tecnico (come proprietario del terreno, quindi)? 2)Il secondo problema è nato perché, dopo aver fatto una visura, mi sono accorto che il mio terreno, coltivato ad orto dal tempo dei miei trisnonni, è erroneamente classificato come "bosco alto" anche se la mia famiglia il bosco non lo ha mai visto. Probabilmente è una vecchia classificazione risalente all'ottocento quando fu formato il catasto. Per ovviare a questo errore posso usare sempre il DOCTE come variazione colturale? Ne approfitto inoltre per esporre un problema con Docte: cercando le qualità di coltura presenti nel mio comune mi sono accorto che il programma dice come "non presenti" qualità che hanno alcuni terreni addirittura del mio stesso foglio. Potrebbe essere il DOCTE non più aggiornato da parecchi anni e quindi obsoleto? In tal caso sul modello di variazione colturale si può comunque scrivere quella coltura forzando l'applicazione senza passare per la parificazione, effettuando lo stesso la stampa e presentando all'ufficio il modello? Grazie anticipatamente per la risposta
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it9gvo
(GURU)
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19 Settembre 2006
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trappeto
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"Nicola89" ha scritto: Ho due problemi da risolvere: 1) Ho un terreno classificato come seminativo irriguo che non è più coltivato da 20 anni (e lo sarà ancora per molto) ed ora vorrei rettificare al catasto la situazione. La coltura che più si avvicina sarebbe "Incolto produttivo" dal momento che è presente comunque vegetazione spontanea ed infestante (come l'ailanto). Il terreno secondo il catasto può rientrare in questa definizione? Se sì, vorrei utilizzare DOCTE per farlo variare. Posso farlo lo stesso anche se non sono ancora un tecnico (come proprietario del terreno, quindi)? 2)Il secondo problema è nato perché, dopo aver fatto una visura, mi sono accorto che il mio terreno, coltivato ad orto dal tempo dei miei trisnonni, è erroneamente classificato come "bosco alto" anche se la mia famiglia il bosco non lo ha mai visto. Probabilmente è una vecchia classificazione risalente all'ottocento quando fu formato il catasto. Per ovviare a questo errore posso usare sempre il DOCTE come variazione colturale? Ne approfitto inoltre per esporre un problema con Docte: cercando le qualità di coltura presenti nel mio comune mi sono accorto che il programma dice come "non presenti" qualità che hanno alcuni terreni addirittura del mio stesso foglio. Potrebbe essere il DOCTE non più aggiornato da parecchi anni e quindi obsoleto? In tal caso sul modello di variazione colturale si può comunque scrivere quella coltura forzando l'applicazione senza passare per la parificazione, effettuando lo stesso la stampa e presentando all'ufficio il modello? Grazie anticipatamente per la risposta Tre problemi, tre risposte: 1° - Affinchè il Catasto possa accettare incolto produttivo, bisogna dimostrare che il terreno ha perso l'originaria "potenza produttiva" per cui al massimo potrà accettare il cambio a seminativo asciutto. Se trattasi di piccola superficie (meno di 1000 mq.) può accettare anche "pascolo". Preciso che non c'è una regola codificata ed è quindi a discrezione dell'Ufficio che applica il criterio dell' "ordinarietà" 2° - Si: ad Orto o Orto Irriguo (se può essere irrigato) 3° - Quando la nuova coltura praticata non è presente fra quelle del Comune, occorre presentare la richiesta col Modello 26 cartaceo, precisando che occorre classare per "parificazione" per mancanza della coltura nel quadro tariffario del Comune. Buon lavoro
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Nicola89
Iscritto il:
27 Febbraio 2011
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Grazie mille per le risposte.
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