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GeoLIVE
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Argomento: CORREGGERE DITTA CATASTALE SULLA BASE DI ATTO DUBBIO

Autore Risposta

geoalfa

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 0 -  0 - Inviato: 18 Settembre 2015 alle ore 17:30

Concordo con Francesco!

In genere, se adeguatamente e ben documentato, risolvo con il Contact Center.

Saluti

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totonno
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 0 -  0 - Inviato: 18 Settembre 2015 alle ore 17:47

Mio modesto parere.

Con il CC la vedo dura.

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geoalfa

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 0 -  0 - Inviato: 18 Settembre 2015 alle ore 17:51

AGRI,

ti do una mano:

AGENZIA DELLE ENTRATE-TERRITORIO

LINK PER IL CONTACT CENTER per rettifica di errori catastali

www.agenziaentrate.gov.it/wps/content/Ns...

Tentar non nuoce!

Al limite ritardi sette-quattordici giorni, però ti rispondono anche con la eventuale soluzione certificata!

Saluti

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SIMBA4

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 0 -  0 - Inviato: 18 Settembre 2015 alle ore 21:21

[quote="agri78"]Le mie perplessità nascono dal fatto che l'istanza presentata dal notaio, in realtà non ha risolto il problema..

ha solo corretto l'intestazione attribuita con la pratica docfa, in quanto l'atto è impossibile che sia stato volturato, mentre invece andava stipulato un atto a rettifica indicando l'u.i.u. regolarmente censita al catasto fabbricati con successiva voltura catastale.

Allo stato attuale, ai soli fini dell'imposizione fiscale il signor B sicuramente non avrà problemi per pagare le imposte, ma pensando ad una futura vendita, come si poneva simba4, potrebbe evidenziarsi qualche criticità..per esempio, gli eventuali diversi futuri acquirente e notaio(soprattutto lui) potrebbero essere più pignoli e sollevare qualche eccezione sulla continuità storica.

Per queste considerazioni, ritengo che il signor B abbia tutto il diritto, di far presente la circostanza al notaio, il quale invece non ha svolto il suo compito perfettamente, e richiedere la rettifica dell'atto.

Anche se, come si suol dire, la legge non ammette ignoranza, la giusta procedura un il notaio la "deve" conoscere e applicare, il signor B è "lecito" che possa ignorarla.[/quote

Salve

Quoto totalmente, serve a poco far correggere la ditta catastale se manca la continuita' nelle trascrizioni.

Saluti cordiali

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geoalfa

(GURU)

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 0 -  0 - Inviato: 20 Settembre 2015 alle ore 18:43

Vediamo di tirare le somme con la massima concretezza possibile!

Dato che Stefano detto SIMBA04 ha lanciato un sasso nello stagno e chiede:

... viene eseguito un frazionamento ai terreni dal quale si generano delle particelle [ tutte ente urbano ], infatti la particella originaria frazionata era censita anche al catasto urbano come area di pertinenza di un fabbricato..
Successivamente al frazionamento ai terreni viene stipulato atto notarile (vendita) nel quale viene trasferita una particella (ente urbano) da una ditta ad un'altra.

Per capirci: Antenore vende a Bepin il mappale 100 di mq. 20 (ente urbano), nell'atto viene solo specificato che il mappale 100 è di qualità ente urbano, ( nessuna notizia in merito all' urbano chiaro non è stata fatta nessuna pratica ai fabbricati).

Poi a distanza di alcuni anni viene fatta pratica all'urbano e si creano quelle aree urbane [sarebbero graditi chiarimenti] che si erano identificate con frazionamento del catasto terreni, ovviamente intestate alla ditta Antenore.

[Ci sai spiegare come?].

Bepin mi chiede di accertare la sua proprietà, e ovviamente io segnalo il problema, cioè che lui è proprietario del mappale 100 ai terreni, ... che al catasto urbano 100 è ancora in carico a Antenore.

[ E’ arcinoto che fa fede la valenza della Banca Dati del CU, che prevale SEMPRE a quanto spesso erroneamente riportato nel CT , quindi introdotta la mancata voltura, vale quello che poi risulterà.
Al limite si dovrà provvedere a far rettificare le inesatte informazioni al CT! ].

Discuto con il notaio della questione, cosa fa il notaio?.... si relaziona con il catasto e poi presenta una istanza.

[di rettifica e adeguatamente documentata per giustificare la cronologia, presumo!!!].

Che viene accettata, e dalla quale, ora, risulta che il mappale 100 (catasto fabbricati) è divenuto di proprietà di Bepin .
Io ovviamente resto nella mia posizione concettuale, che quell'atto notarile iniziale non era corretto.

[!!! Vedi note sopra !!!].

QUESITI :

A) Secondo voi in una eventuale vendita di Bepin di quel mapp. 100 potrebbe avere delle problematiche che si trascina dietro??
B) Oppure potrebbe filare tutto liscio lo stesso??

RISPOSTE :

Bepin ha regolarmente acquistato il bene che risultava già Ente Urbano, che il noaio non aveva correttamente volturato, ma che poi ha regolarizzato!

Dal che si desume che non deve subire alcuna vessazione.

Saluti

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agri78

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 0 -  0 - Inviato: 21 Settembre 2015 alle ore 12:13

Buongiorno e bentrovati!

Caro Geoalfa, ti ringrazio per il suggerimento..il Contact center lo utilizzo spesso, come anche la presentazione front-office di istanze in autotutela..in entrambi i casi solo quando mi rendo conto che l'errore da correggere è imputabile all'ufficio e quando sono in possesso della necessaria documentazione probante.

Detto questo, ritengo che, nonostante sia andata a buon fine la correzione, l'ufficio abbia commesso un errore..è come se, per assurdo, si giungesse alla conclusione, che le volture catastali successive ad un'atto di vendita o di donazione,siano inutili e potrebbero abolirsi, o quantomeno sorvolare..tanto l'importante è che l'atto sia trascritto e che il notaio sia stato pagato.. prima o poi capiterà qualche circostanza analoga a questa che ci consentirà di inserire la giusta ditta intestataria con una semplice istanza.

Mi dispiace, ma non sono d'accordo..in seguito all'accatastamento delle aree urbane, da compilare con riferimenti cronologici corretti, cioè ante vendita (infatti l'accatastamento dell'area urbana ceduta è di competenza del venditore signor A!!!!!), andava stipulato un atto di rettifica (a spese del notaio, questa volta!!!!!!) a cui far seguire regolare voltura (sempre a carico del notaio!!!!!) e solo così, a mio parere, il signor B avrebbe potuto considerarsi soddisfatto e tutelato.

Saluti freschi

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geoalfa

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 0 -  0 - Inviato: 21 Settembre 2015 alle ore 12:59

Vedi Agri78,

Ho sempre ritenuto ed utilizzato il Contact Center per rettificare qualsiasi errore la Banca Dati del Catasto avesse, sia essi dipendenti dal Catasto che dalle parti, ( ovviamente nella stragrande maggioranza dei casi chi esamina la pratica, avendone la facoltà, potrà ordinare di provvedere con una normale domanda previa corresponsione di prebende !! )

Invece nel caso in discussione ritengo di essere nel giusto sostenere la correttezza della vendita di un ente urbano da Antenore a Bepin ed in quanto tale si potrebbe discutere sull' imputare l' errore della mancata volturazione al Notaio oppure all'Ufficio....

Tanto per consigliare di produrre un corretto documento, non per altro!

Saluti

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agri78

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Capo d'Orlando (ME) -

 0 -  0 - Inviato: 21 Settembre 2015 alle ore 15:26

Caro Geoalfa,

tralasciando l'utilizzo del Contact Center della quale funzione e utilità, penso ci sia poco da discutere, ammetto di non essere stato chiaro : anch'io ritengo lecito e corretto la vendita di un ente urbano da Antenore a Bepin come adesso li chiami tu, insomma due comuni cittadini privati.

Ciò che non considero corretto, è solo l'operato del notaio, che in quanto tale, doveva consigliare, guidare Antenore e Bepin, indirizzandoli ad ottenere la corretta identificazione dell'immobile, prima della stipula dell'atto.

E mi fa piacere che anche tu riconosci un errore, per il quale inviti ad esprimere pareri circa la responsabilità..

a me sembra di averla espressa la mia opinione.

Salutoni

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SIMBA4

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 0 -  0 - Inviato: 21 Settembre 2015 alle ore 21:21

Salve

A me sembra strano che riteniate l'atto notarile giusto, anche perche' sarebbe come avallare una procedura catastale monca della parte urbana.

Ma domani approfondiro' meglio quello che voglio dire.

Saluti notturni

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geoalfa

(GURU)

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 0 -  0 - Inviato: 22 Settembre 2015 alle ore 08:57

Sì Stefano,

attendiamo le puntualizzazioni che ti ho già chiesto per inquadrare al meglio l'intero argomento ed eventualmente revisionare ove ne ricorra il caso, ma non tralasciare di considerare, questo passo:

E’ arcinoto che fa fede la valenza della Banca Dati del CU, che prevale SEMPRE a quanto spesso erroneamente riportato nel CT , quindi introdotta la mancata voltura, vale quello che poi risulterà.
Al limite si dovrà provvedere a far rettificare le inesatte informazioni al CT!
ciao!

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SIMBA4

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Veneto - Adria città Etrusca

 0 -  0 - Inviato: 22 Settembre 2015 alle ore 12:09

"geoalfa" ha scritto:
Sì Stefano,

attendiamo le puntualizzazioni che ti ho già chiesto per inquadrare al meglio l'intero argomento ed eventualmente revisionare ove ne ricorra il caso, ma non tralasciare di considerare, questo passo:

E’ arcinoto che fa fede la valenza della Banca Dati del CU, che prevale SEMPRE a quanto spesso erroneamente riportato nel CT , quindi introdotta la mancata voltura, vale quello che poi risulterà.
Al limite si dovrà provvedere a far rettificare le inesatte informazioni al CT!
ciao!





Ciao Gianni

Mi sembrava d'essere stato chiaro nel primo mio post, ma tantè che cercherò di spiegare meglio.

Il frazionamento dei terreni viene eseguito su un mappale già ente urbano (per cui devono per forza nascere delle particelle ente urbano).

Lo sbaglio è che al catasto fabbricati non si effettua alcuna pratica per identificare quelle particelle generate ai terreni, è ci sarebbe stato l'obbligo invece di fare anche aree urbane al catasto urbano.

Ora io capisco che siamo in un momento (quello dell'atto pubblico) molto diverso rispetto all'attuale, ma ciò non toglie che le procedure d'indentificazione catastale del bene oggetto di trasferimento siano rimaste invariate per certi aspetti.

Ora un nuovo notaio (che è diverso di quello di allora) con una istanza sistema catastalmente la cosa.

Ma il fulcro del mio quesito era, in una eventuale vendita se B vende quella particella, acquisita con atto pubblico (mancante dell'identificazione del catasto urbano), incontrerà delle problematiche?

Oppure la mancanza della storia nelle trascrizioni non vale una cicca per un futura vendita??

Se mi dite di SI, vuol dire che si è scoperto un nuovo metodo di lavorare che io non userò mai.

Saluti cordiali

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geoalfa

(GURU)

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 0 -  0 - Inviato: 22 Settembre 2015 alle ore 12:21

Stefano, questa tua risposta ne presume una molto appropriata e documentata, ma ora non posso per mancanza di tempo!

Oggi, nella tarda serata, penso potrò risponderti adeguatamente e documentato!

Non bisogna dire MAI!

Saluti

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totonno
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 0 -  0 - Inviato: 22 Settembre 2015 alle ore 17:38

"SIMBA4" ha scritto:


Ma il fulcro del mio quesito era, in una eventuale vendita se B vende quella particella, acquisita con atto pubblico (mancante dell'identificazione del catasto urbano), incontrerà delle problematiche?

Oppure la mancanza della storia nelle trascrizioni non vale una cicca per un futura vendita??

Se mi dite di SI, vuol dire che si è scoperto un nuovo metodo di lavorare che io non userò mai.

Saluti cordiali



La storia delle trascrizioni vale e come. E' stato all'epoca trasferito un bene accatastato come ente urbano al catasto dei terreni. Quel terreno, non un altro terreno. era identificato catastalmente in quel modo.

Sull'usanza di questo metodo che non userai mai, vorrei capire cosa hai fatto per evitare questa situazione che tu hai descritto. L'hai risolta facendo fare un atto correttivo ?

Mi pare invece che l'abbia risolta brillantemente il Notaio tra l'altro diverso da quello che ha redatto l'atto, il quale poteva benissimo rifare un atto a correzione facendosi pagare l'onorario ed invece è stato più che onesto sistemando le cose come poteva tranquilamente fare.

A averne di Notai così.



Buona serata.

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SIMBA4

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 0 -  0 - Inviato: 22 Settembre 2015 alle ore 18:01

Mi spieghi Antonio a che serve fare le pratiche all'urbano per creare le aree urbane, se tanto poi la situazione si sistema con una istanza catastale??

Forse è meglio se ripeto per l'ultima volta la domanda: Se B vende il suo mappale XX che ha comprato solo ai terreni come ente urbano, come fa a vendere anche la XX area urbana (F1) che gli è stata intestata solo con istanza catastale??

Il nocciolo della questione è solo questo, io nel mio incarico ho solo riferito al mio cliente che secondo me quell'atto era non corretto.

Se poi legalmente mi si dimostra (ma supportato da casi effettivi e non da supposizioni o altro) che non ci sarà alcun problema in una eventuale futura vendita da parte di B, io prendo atto.

Ma come ripeto io non sono abituato a lavorare in quel modo, non è nel mio stile.

Saluti cordiali

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agri78

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 0 -  0 - Inviato: 22 Settembre 2015 alle ore 18:18

Salve!

come forse avrai potuto leggere nei vari post io sono pienamente d'accordo con te Simba, e invece dissento completamente con totonno..il secondo notaio non ha per niente risolto il problema, e mi sembra assurdo dire che invece l'abbia fatto in maniera brillante..sarebbe stato più professionale invece consigliare al signor B di farsi rettificare dal primo notaio, se ancora in vita, con un atto "aggratis"..o in ultimo, sarebbe stato, nonostante tutto, onesto e corretto dire che la soluzione al problema era solo e soltanto un atto a rettifica.

Saluti

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