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Ampliamento su particella limitrofa ditta quasi simile superficie minore del 50% |

Meloo
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Ho la particella 100 di cui il mio cliente è proprietario di un sub al piano terra e quindi per gli altri sub ci sono altri proprietari. Ho la particella 101 di cui il mio cliente è proprietario esclusivo. Il mio cliente ha ampliato il suo sub del piano terra sulla particella 101 per una porzione pari a circa il 75% del suo sub, tuttavia l'ampliamento dovrebbe ricadere in modesta entità perchè ai terreni la particella 100 è immensa e l'ampliamento sulla 101 è di molto inferiore al 50% della particella 100. Mi è stato consigliato di procedere così: -Faccio un tipo mappale per variazione dove riporto per coordinate nelle righe 8 le coordinate dei nuovi vertici e del lato del fabbricato esistente variando la 100 e sopprimendo la 101 e riportando l'ampliamento. - Faccio un docfa per ampliamento dove sopprimo il sub del mio cliente e ne creo uno nuovo riportante l'ampliamento. I miei dubbi sono: -La 101 ai terreni è intestata solo al mio cliente, la 100 che vado ad ampliare è ente urbano e quindi proprietà di tutti i proprietari dei sub, è possibile unirle? - Al catasto mi hanno detto di indicare nel 3spc che la 101 è proprietà esclusiva del mio cliente mentre la 100 è del mio cliente e di tutti gli altri. Questo modello: il 3spc con pregeo come si fa ? - E' possibile utilizzare la modesta entità (credo di si perchè l'ampliamento si riferisce ai terreni e non al sub)? -Quando pregeo mi dice di confermare che la ditta catastale coincide con la ditta dichiarante che gli devo dire? In effetti l'assunto è vero per la 101 ma è vero in parte per la 100, in quanto ci sono altre ditte catastali (i proprietari degli altri sub) che non sono dichiaranti.
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EALFIN
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Non si possono fondere due particelle a diverso possesso anche se Pregeo non riconosce la ditta per gli enti urbani e quindi consente la fusione. Devi lasciar perdere la particella 100 e con modesta entità costituisci un nuovo lotto relativo all'area di sedime dell'ampliamento sulla particella 101. In pratica la particella 101 viene frazionata in 101/a lotto AAA ente urbano e in 101/b lotto AAB (o BBB) che rimane censito al C.T. Per fare in modo che il Pregeo ti riconosca la modesta entità devi richiedere anche l'estratto di mappa della particella 100 ed attenerti alle istruzioni di cui al Paragrafo 4 sottoparagrafo 4.1, nonché di cui al paragrafo 10.3 dell'allegato tecnico, il tutto con riferimento alla Circolare n° 44/E del 14 dicembre 2016. In sede di Docfa il sub del cliente della particella 100 lo fondi alla nuova particella (quella provvisoria AAA di Pregeo) ente urbano sempre di proprietà del cliente, quindi crei un'unità immobiliare identificata da mappali graffati ovvero crei ad esempio la particella 100 sub 3 graffata alla particella definitiva del Pregeo (ex parte della particella 101).
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Meloo
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In questo post: www.geolive.org/forum/pregeo-e-docfa/pri... Alla domanda di scipino delle 06 Novembre 2013 alle ore 13:30 risponde it9gvo alle 07 Novembre 2013 alle ore 14:48 dicendo di fondere le particelle anche se ditta diversa, nello specifico scrive così: "it9gvo" ha scritto: "scipino" ha scritto: "it9gvo" ha scritto:
L'ampliamento può essere dichiarato con un TM di modesta entità semplicemente ampliando l'area di sedime del fabbricato (ricadente su p.lla 1) e diminuendo la corte graffata (p.lla 2): al fabbricato non occorre cambiare il numero e nel documento Docfa si vedrà chiaramente che l'ampliamento ricade sulla corte esclusiva della stessa ditta. Nella relazione del Pregeo si citerà tale circostanza. Il Pregeo va firmato solamente dalla ditta che ha ampliato, anche se ciò dovesse comportare la redazione di un nuovo E.P. Innanzitutto grazie per la celerità nella risposta. L'immobile ante operam ricade tutto sulla particella 1, le corti esclusive ricadono sulla particella 2 adiacente alla 1. Pensavo di fare un frazionamento per generare una particella temporana e ricavata dalla riduzione d'area della 2, poi da fondere con la 1 in modo tale che a successivo ampliamento l'immobile post operam si trovasse ancora tutto sulla particella originaria 1. E' possibile fare tutto con un solo pregeo? La risposta l'avevo già data e l'ho riportata in rosso. Il Tipo non necessita di deposito perchè il "lotto edificato" , costituito dalle p.lle 1 e 2, non varia. Il libretto va compilato in modalità Pregeo9 e il modello integrato come segue: TM O 1 mq.200 qualità 282 V 1 mq.200 lotto A p.lla 1 O 2 mq.100 qualità 282 V 2 mq.80 C b p.lla AAB mq.20 lotto A p.lla 1 Naturalmente al CF l'UI avrà un unico nuovo sub in capo alla p.lla 1 In alternativa si può compilare anche così: AUS O 1 mq.200 V 1 mq.220 annotazione VC 2 O 2 mq.100 V 2 mq.80 " VC 1 Buon lavoro AI FABBRICATI: Sulla particella 101 è stato realizzato un ampliamento del sub 10 della 100 e un nuovo garage da cui si accede da un'area di corte comune. Se fondo creo ai fabbricati: -il sub 11 contenente quello che era il sub 10 della 100 e l'ampliamento sulla particella 101 -il sub 12 della particella 100 che è il garage che ricade sulla 101. -il sub 13 della particella 100 che è BCNCC ai sub 11 e 12 Quindi l'elaborato planimetrico sarà soltanto relativo alla particella 100. Se non fondo invece dovrò assegnare: -la 100 sub 11 graffata alla 101 sub1 per riportare l'esistente più l'ampliamento -la 101 sub 2 per riportare il garage la 101 sub 3 che è la corte riportandola come BCNC al sub 11 della 100 e al sub 2 della 101 quindi l'elaborato planimetrico sarà con più particelle??? Sbaglio qualcosa?
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EALFIN
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Ripeto: non si possono fondere enti urbani sui quali vi ricadono unità a diverso possesso con particelle del C.T. e/o Enti Urbani appartenenti ad unico possessore e/o a soggetti non omogenei. Esempio: 1) ho la particella 100 ente urbano sulla quale vi ricadono due unità, una di Tizio, l'altra di Caio; 2) ho la particella 101 intestata solo a Caio oppure è un ente urbano solo di proprietà di Caio. Ebbene in tali casi la particella 101 non deve essere fusa alla 100 ma deve avere separata rilevanza tale da poter creare unità graffate. Ne ho viste tante di simili fusioni di particelle appartenenti a ditte non omogenee. Se fossi io il tecnico catastale annullerei tutti i Pregeo che prevedono simili fusioni.
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Meloo
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Ok, quindi procedo senza fondere. Ho già eseguito il rilievo ed ho rilievato anche i fiduciali, per l'edm potrei chiedere anche solo quello della 101 visto che lo inserisco con il rilievo. Credo di aver capito che posso fare anche un tipo in modesta entità (anche senza fondere) ma in tal caso devo richiedere anche la particella 100, me lo confermi? Quindi ai fabbricati poi dovrei procedere così: "Meloo" ha scritto: In questo post: Se non fondo invece dovrò assegnare: -la 100 sub 11 graffata alla 101 sub1 per riportare l'esistente più l'ampliamento -la 101 sub 2 per riportare il garage la 101 sub 3 che è la corte riportandola come BCNC al sub 11 della 100 e al sub 2 della 101 quindi l'elaborato planimetrico sarà con più particelle??? Un'ultima cosa, un tecnico catastale mi ha consigliato di fondere le due particelle, ho posto questa domanda perchè anche a me suonava strano, mi puoi fornire i riferimenti normativi in modo da poter argomentare visto che molto probabilmente sarà lui stesso a dover esaminare il tipo? Comunque Grazie.
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SIMBA4
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Salve Puoi comparare come riferimento la circolare. 15232/2002 Saluti cordiali
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EALFIN
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A parte la Circolare suddetta, se non si possono fondere due unità urbane aventi diritti non omogenei, se non si possono fondere in mappa particelle a partita ordinaria che risultano intestate a diversi possessori, a maggior ragione non si possono fondere particelle a diverso possesso presenti in mappa e censiti, almeno una, a partita speciale senza intestati. Metti ad esempio che si debba ricostruire lo storico catastale di un immobile (per mutui, ecc.), come si fa a confrontare con chiarezza quanto oggetto di trascrizione per acquisto precedente e quanto oggetto di recente accatastamento? In passato ho avuto il seguente caso: - particella fabbricato promiscuo; - corte comune che circondava l'edificio; - su una rientranza scoperta (facente parte della medesima corte comune sulla mappa), posta all'interno della sagoma dell'edificio, esisteva da decenni una vecchia piccola costruzione a piano terra in muri di pietra (attestata da numerose fotografie) annessa ad una confinante unità dell'edificio; - il proprietario (di fatto) della piccola costruzione l'ha demolita e ricostruita in assenza di titolo a costruire per cui si era avvalso della sanatoria Legge 326/03 o 724/94 non ricordo bene; - per ottenere il condono, in sede di accatastamento, l'area di sedime della costruzione era stata annessa con Tipo Mappale alla particella del fabbricato e con il Docfa era stata creata un'unica unità (a suo tempo per il Pregeo non c'era la proposta di aggiornamento e i Docfa venivano accettati senza tante complicazioni); - volendo il venditore cedere la sua porzione, un acquirente aveva un parente tecnico impiegato catastale (che conosco); - poiché il Notaio doveva redigere la relazione ipotecaria notarile per il mutuo, dopo che il tecnico catastale aveva esaminato la situazione, il Notaio stesso disse che avrebbe redatto la relazione ipotecaria alla seguente condizione; - con Docfa e Pregeo doveva essere stralciata la porzione di edificio ricadente sulla corte comune; - il Notaio avrebbe certificato la regolarità storica dei passaggi per la porzione priva dell'ampliamento sulla corte comune; - dopo la stipula dell'atto e del mutuo l'acquirente avrebbe potuto fondere in Catasto, nuovamente, (con o senza aggiornare la mappa ovvero anche creando unità graffate al C.F.) le due porzioni suddette. L'aquirente aveva chiesto di caricare tutti gli oneri necessari allo scopo al venditore il quale, non avendo ancora firmato alcun compromesso, ha rinunciato alla vendita della sua proprietà.
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SIMBA4
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Ciao EALFIN la circolare da me citata ad un certo punto parla proprio che non è possibile fondere due u.i. con quote di proprietà differenti, per il resto concordo totalmente quanto hai scritto sopra. E il tuo esempio è un chiaro caso dove si comprendono bene le conseguenze negative da evitare, a causa di una fusione sbagliata al catasto terreni. cordiali saluti
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totonno
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Le particelle si possono fondere come suggerisce il tecnico catastale occorre solo mantenere il numero di particella già ente urbano. In docfa ampliamento con soppressione e costituzione nuovo sub. La porzione in ampliamento e l'originaria devono avere la stessa intestazione all'urbano. Lo storico individua le porzioni ampliamento e originaria eventualmente ipotecata. Saluti
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SIMBA4
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"totonno" ha scritto: Le particelle si possono fondere come suggerisce il tecnico catastale occorre solo mantenere il numero di particella già ente urbano. In docfa ampliamento con soppressione e costituzione nuovo sub. La porzione in ampliamento e l'originaria devono avere la stessa intestazione all'urbano. Lo storico individua le porzioni ampliamento e originaria eventualmente ipotecata. Saluti Salve qualsiasi sia la premessa per giustificare un accorpamento cosi come prospettato dal tecnico catastale, nel mio ufficio (Rovigo) non passerebbe mai una fusione del genere (di due particelle ai terreni con intestazioni diverse). cordiali saluti
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totonno
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totonno
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totonno
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totonno
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A Rovigo non saprei, ma il tecnico catastale che l'ha consigliato ha detto giusto nello specifico caso qui trattato e cioè fusione di un EU suddiviso in più sub con una particella al terreni avente STESSA intestazione di uno dei sub all 'urbano.
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SIMBA4
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"totonno" ha scritto: A Rovigo non saprei, ma il tecnico catastale che l'ha consigliato ha detto giusto nello specifico caso qui trattato e cioè fusione di un EU suddiviso in più sub con una particella al terreni avente STESSA intestazione di uno dei sub all 'urbano. Salve probabilmente non lo sai non solo a Rovigo ma anche in altre provincie, a Firenze sarà anche cosi come sostieni, ma il tecnico catastale sta inventando una fusione che legalmente non è supportata. Se si fondono due particelle dei terreni a ditte diverse si crea una nuova particella tipo minestrone, la quale da come risultato finale una miscela non più distinguibile. Pensa solo se su l'atto di acquisto ci fosse scritto che chi ha comprato il mapp. 100 sub x compra anche una quota millesimale (tipo 250/1000) del mappale 100 dei terreni. Il tecnico catastale propone la fusione (considerata giusta da te), e se poi il proprietario deve rivendere la sua u.i. con i 250/millesimi del terreno come fa? Dal momento che è sparita, con la fusione, la consistenza iniziale del mappale 100 ai terreni? cordiali saluti P.S. diamo gloria all'Emmanuele
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