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Ampliamento mai dichiarato su fabbricato accatastato |

gmancini3
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13 Luglio 2010
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Salve a tutti, come da titolo del messaggio, mi trovo a dover regolarizzare un ampliamento (mai dichiarato) su un fabbricato regolarmente accatastato. il cliente in questione è un anziana signora che si è vista recapitare la lettera dell'agenzia del territorio riguardante questo piccolo ampliamento abusivo (trattasi di una stanza di 16 mq) e ha chiesto a noi di regolarizzare il tutto. Il problema che sorge è questo: effettuare una sanatoria in comune sarebbe troppo dispendioso per la signora in quanto servirebbero le varie conformità di tutti gli impianti, ci sarebbero da pagare oneri raddoppiati ecc... e lei ha già detto che non dispone dei liquidi necessari. Catastalmente alla porzione di fabbricato in oggetto è stato attribuito un subalterno con una rendita presunta ed è già stata recapitata una sanzione di circa 400€ per il mancato accatastamento, quindi per evitare che le continuino ad arrivare multe su multe, la soluzione potrebbe essere quella di regolarizzare il tutto perlomeno al catasto se possibile. La mia domanda quindi è questa: Che data mettere come fine lavori nella denuncia di variazione? Presumibilmente l'ampliamento è stato fatto all'incirca negli anni 80', ma mettendo una data del genere in quali sanzioni si potrebbe incappare? e nella relazione tecnica, visto che non esiste un titolo abilitativo per l'ampliamento in questione, cosa si dovrebbe scrivere?
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CESKO
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Agro Nocerino Sarnese
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Nel tuo caso bisogna scindere il fattore urbanistico da quello catastale..... certo la logica varrebbe sanare la situazione da entrambe le parti, ma visto che non vi è la possibilità economica almeno dal punto di vista urbanistico, ti consiglio di sanare il vano abusivo dal punto di vista "fiscale". Inserendo come data di fine lavori gli anni 80 le sanzioni e gli interessi sono prescritti(dopo 5 anni ed un giorno), ma le sanzioni per quanto riguarda il mancato accatastamento che doveva essere fatto entro il 30/04/2011 vanno pagate. Saluti
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SIMBA64
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO
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09 Dicembre 2011
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Segui i consigli di CESKO, che concordo e saluto, dimenticavo nella relazione tecnica del docfa non sei tenuto a specificare nulla in merito al discorso urbanistico. Saluti con tanta voglia di mangiare
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gmancini3
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13 Luglio 2010
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Ringrazio CESKO e SIMBA per le preziose risposte, mi rimane però un piccolo dubbio: l'agenzia del territorio nell'attribuzione di rendita presunta aveva assegnato un nuovo sub. al fabbricato, che quindi si trova attualmente in queste condizioni: Sub 1: Abitazione regolarmente accatastata (escluso il vano oggetto di ampliamento) Sub 2: Subalterno attribuito dall'AdT con rendita presunta, al quale è stata assegnata categoria C/6 di 49 mq, nonstante si tratti di una camera di 16 mq. La procedura credo che sia quella di sopprimere il tutto e ricostituire un unico sub con categoria A/2 aggiornando la planimetria giusto? Ma come fa l'AdT a sapere che l'abuso è stato regolarizzato? Deve essere inserito qualche riferimento relativo all'avviso di accertamento che è stato recapitato al cliente? Saluti e grazie ancora per l'aiuto!
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CESKO
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Agro Nocerino Sarnese
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"gmancini3" ha scritto:
La procedura credo che sia quella di sopprimere il tutto e ricostituire un unico sub con categoria A/2 aggiornando la planimetria giusto? esatto ma prima di procedere con la soppressione e l'accorpamento(visto che si tratta di un vano avente le funzioni di camera) devi procedere all'aggiornamento cartografico, ovvero redarre il T.M. per ampliamento "gmancini3" ha scritto: Ma come fa l'AdT a sapere che l'abuso è stato regolarizzato? Deve essere inserito qualche riferimento relativo all'avviso di accertamento che è stato recapitato al cliente? l'AdT non lo sà.....ma forse nemmeno il comune, ma in seguito all'attribuzione della rendita presunta(pubblicazione all'albo pretorio del comune) e con la successiva regolarizzazione di parte(per effetto dell'art. 34 - quinquies _ Legge 80/2006 l'Agenzia del territorio invia ai comuni per via telematica le dichiarazioni di variazione e di nuova costruzione presentate a far data dal 1° gennaio 2006 e i comuni verificano la coerenza delle caratteristiche dichiarate dell'unita' immobiliare rispetto alle informazioni disponibili, sulla base degli atti in loro possesso) il vano in questione prima o poi salterà fuori che è stato realizzato abusivamente ed allora che saranno cacchi amari, dal punto di vista penale e non solo.... Saluti
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Nini1
Iscritto il:
25 Ottobre 2024 alle ore 17:33
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Salve, [size= 10px] [/size] Mi trovo di fronte ad un problema nel mio condominio. La palazzina è posta a Senigallia. È stato incaricato un tecnico per avviare dei lavori di ristrutturazione edilizia. Quando è andato al Comune per vedere se era tutto apposto, ha trovato delle irregolarità. Nel piano sotterraneo la variante autorizzata in Comune è molto più piccola, non sono presenti Garage e Cantine, dopo è stata presentata una variante ma in questa variante non sono stati pagati gli oneri dal costruttore. Ora ci troviamo a dover regolarizzare il tutto e pagare per sanare com'è l'attuale ampliamento, grazie al decreto salva casa potremmo sistemarlo. Ma il problema sta che a Senigallia che c'è il PAI (Piano Assetto Idrogeologico) che non permette ampliamenti. Secondo il tecnico dobbiamo riportare tutto a com'era nella prima variante in comune, dove non sono presenti garage e cantine. Anche se è una cosa illogica dato che per 50 anni è stato pagato Imu e le cantine e garage negli atti di vendita erano presenti e dichiarati. Come si può risolvere questa situazione e salvare cantine e garage?
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