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Autore acquedotto sul mio terreno....che fare?

axtralman

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01 Settembre 2025 alle ore 16:05

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 0 -  0 - Inviato: 01 Settembre 2025 alle ore 16:12

Buongiorno a tutti

ho un problema piuttosto spinoso e avrei bisogno di un consiglio da chi se ne intende.

Qualche mese fa ho comprato una casa con un piccolo appezzamento di terreno edificabile.

Solo dopo l'acquisto, ho scoperto che sul mio terreno c'è una costruzione che fa parte di un acquedotto privato che serve la frazione dove abito

Il punto è che questa struttura non risulta al catasto e non esiste nessun accordo scritto con il precedente proprietario che ne autorizzi la presenza. A quanto pare, il precedente proprietario aveva dato il via libera con una semplice "stretta di mano" circa 25 anni fa.

L'amministratore attuale dell'acquedotto mi ha solo fornito una vecchia documentazione (1995) con il progetto e una mappa timbrata dal Comune, dove l'acquedotto è effettivamente disegnato sul mio terreno.

Ora, la mia domanda è: come posso risolvere questa situazione? Non voglio problemi in futuro.

Credo che la struttura debba essere accatastata e che sia necessario definire con un accordo chiaro (durata, titolo della concessione, ecc.) il mio ruolo come proprietario.

A chi mi devo rivolgere per mettere le cose a posto? Qualcuno ha avuto esperienze simili? Ogni suggerimento è ben accetto!

Grazie mille.

Giacomo

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Autore Risposta

alesferu

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 0 -  0 - Inviato: 02 Settembre 2025 alle ore 08:39

Ciao, secondo me l'accatastamento è l'ultimo dei tuoi problemi. Purtroppo non è una cosa semplice quella che chiedi. Ci sono diversi elementi che vanno presi in considerazione. Tu la casa l'hai già acquistata e questa cosa la dovevi chiedere al vecchio proprietario. Però l'accordo tra il vecchio proprietario e chi beneficia dell'acquedotto stando a quanto dici tu è un'accordo tra le parti, non trascritto, pertanto non è opponibile a terzi, cioè te. Ma c'è da dire che il fatto che vi sia una costruzione che si vede, renda questa servitù per il passaggio dell'acquedotto "apparente" e quindi potrebbe essere difficile ora dire che non sapevi che vi fosse o opporti. Inoltre sono passati 25 anni e potrebbero aver maturato i tempi per fare un'usucapione legale. A malinquore ti tocca andare da un avvocato per dirimere tutti i punti sopra e capire che non vi siano altre implicazioni.

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axtralman

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 0 -  0 - Inviato: 02 Settembre 2025 alle ore 15:24

"alesferu" ha scritto:
Ciao, secondo me l'accatastamento è l'ultimo dei tuoi problemi. Purtroppo non è una cosa semplice quella che chiedi. Ci sono diversi elementi che vanno presi in considerazione. Tu la casa l'hai già acquistata e questa cosa la dovevi chiedere al vecchio proprietario. Però l'accordo tra il vecchio proprietario e chi beneficia dell'acquedotto stando a quanto dici tu è un'accordo tra le parti, non trascritto, pertanto non è opponibile a terzi, cioè te. Ma c'è da dire che il fatto che vi sia una costruzione che si vede, renda questa servitù per il passaggio dell'acquedotto "apparente" e quindi potrebbe essere difficile ora dire che non sapevi che vi fosse o opporti. Inoltre sono passati 25 anni e potrebbero aver maturato i tempi per fare un'usucapione legale. A malinquore ti tocca andare da un avvocato per dirimere tutti i punti sopra e capire che non vi siano altre implicazioni.





In realta' io non voglio oppormi all' acquedotto anche perche' serve pure casa mia . Quello che voglio fare e' prima di tutto regolarizzare la situazione, in modo che l' acquedotto sia regolare e visibile sulla mappa catastale. Voglio inanzitutto non avere problemi

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Topgun

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17 Settembre 2022 alle ore 22:43

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 0 -  0 - Inviato: 02 Settembre 2025 alle ore 15:44

"axtralman" ha scritto:
"alesferu" ha scritto:
Ciao, secondo me l'accatastamento è l'ultimo dei tuoi problemi. Purtroppo non è una cosa semplice quella che chiedi. Ci sono diversi elementi che vanno presi in considerazione. Tu la casa l'hai già acquistata e questa cosa la dovevi chiedere al vecchio proprietario. Però l'accordo tra il vecchio proprietario e chi beneficia dell'acquedotto stando a quanto dici tu è un'accordo tra le parti, non trascritto, pertanto non è opponibile a terzi, cioè te. Ma c'è da dire che il fatto che vi sia una costruzione che si vede, renda questa servitù per il passaggio dell'acquedotto "apparente" e quindi potrebbe essere difficile ora dire che non sapevi che vi fosse o opporti. Inoltre sono passati 25 anni e potrebbero aver maturato i tempi per fare un'usucapione legale. A malinquore ti tocca andare da un avvocato per dirimere tutti i punti sopra e capire che non vi siano altre implicazioni.





In realta' io non voglio oppormi all' acquedotto anche perche' serve pure casa mia . Quello che voglio fare e' prima di tutto regolarizzare la situazione, in modo che l' acquedotto sia regolare e visibile sulla mappa catastale. Voglio inanzitutto non avere problemi



Non vedo alcun problema.

L'unica cosa che farei è quella di accorpare il terreno all'abitazione per non pagarci l'IMU come area edificabile.

L'acquedotto è un impianto che non va censito, difatti tu hai acquisito l'area senza il censimento e senza che l'impianto sia visibile in mappa.



Magari se ora credi che la situazione sia irregolare potevi pensarci prima dell'acquisto e non ti accollavi neppure il dubbio.

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rubino
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 0 -  0 - Inviato: 03 Settembre 2025 alle ore 06:59

Buongiorno. Quali sono le dimensioni di questo fabbricato? Potrebbe non essere censibile.

Acquedotti, strade, fognature spesso sono state realizzate come "opere di civiltà nelle campagne", di solito erano appaltate da enti sub-regionali come le comunità montane, i consorzi di bonixxxx * ecc.; l'occupazione dei suoli avveniva mediante accordi bonari spesso grazie all'impresa che era conosciuta dai proprietari dei terreni non occorrendo, come oggi per partecipare ad una striminzita gara, certificazioni ecc.; Spesso la procedura di espropriazione non era stata attivata oppure era consistita nel solo decreto di pubblica utilità, urgenza ed indifferibilità della durata di cinque anni, se decadevano questi presupposti e se non si rinnovavano, si entrava in occupazione illegittima e nel danno. Oggi si potrebbe procedere con la procedura sanante prevista dal testo unico sulle espropriazioni, ma è molto improbabile che l'ente locale (sempre che esista ancora) abbia la volontà di procedere in questo modo per un acquedotto rurale.

saluti

* l'ho modificato così perchè non vorrei passare un guaio (e pure al forum)

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axtralman

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 0 -  0 - Inviato: 03 Settembre 2025 alle ore 11:06

"rubino" ha scritto:
Buongiorno. Quali sono le dimensioni di questo fabbricato? Potrebbe non essere censibile.

Acquedotti, strade, fognature spesso sono state realizzate come "opere di civiltà nelle campagne", di solito erano appaltate da enti sub-regionali come le comunità montane, i consorzi di bonixxxx * ecc.; l'occupazione dei suoli avveniva mediante accordi bonari spesso grazie all'impresa che era conosciuta dai proprietari dei terreni non occorrendo, come oggi per partecipare ad una striminzita gara, certificazioni ecc.; Spesso la procedura di espropriazione non era stata attivata oppure era consistita nel solo decreto di pubblica utilità, urgenza ed indifferibilità della durata di cinque anni, se decadevano questi presupposti e se non si rinnovavano, si entrava in occupazione illegittima e nel danno. Oggi si potrebbe procedere con la procedura sanante prevista dal testo unico sulle espropriazioni, ma è molto improbabile che l'ente locale (sempre che esista ancora) abbia la volontà di procedere in questo modo per un acquedotto rurale.

saluti

* l'ho modificato così perchè non vorrei passare un guaio (e pure al forum)





BUongiorno a lei la ringrazio x le info...ma essendo un "principiante allo sbaraglio" non ho ben capito se sono in regola o no.

Le misure misure della costruzione e' di 2.50 m x2.50m x 2.10m di altezza . Sono presenti anche 2 tombini di media grandezza a pochi metri dalla struttura.

Ho anche un certificato di attribuzione del codice fiscale x l'acquedotto timbrato dall agenzia dell entrate

NATURA GIURIDICA : 11- CONSORZI SENZA PERSONALITA' GIURIDICA

DENOMINAZIONE : AQUEDOTTO RURALE

TIPO DI ATTIVITA' : RACCOLTA TRATTAMENTO E FORNITURA DI ACQUA

A suo avviso cosa consiglerebbe andrebbe fatto?

Come scritto anche nel primo post non solo voglio che tutto sia legale e fatto bene, ma voglio anche mettere per iscritto il rapporto tra me proprietario ed il consorzio in modo da avere tutte le cose in chiaro ,una data certa e documentata, stabilire una concessione gratuita al di la delle strette di mano etc...perche oggi ci sono io...un domani?

Magari in caso di vendita futura del terreno, un eventuale nuovo proprietario potrebbe anche definire un canone di affitto o varie ed eventali che creerebbero problemi sia a me che ai miei vicini , visto che e' la nostra fonte di acqua .

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rubino
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 0 -  0 - Inviato: 03 Settembre 2025 alle ore 12:33

Il fabbricato ha la superficie di 6.25 mq, inferiore al limite di legge fissato in 8 mq è esentato dal censimento catastale, ovviamente lo stesso dicasi per i due tombini: si tratta di manufatti necessari all'esercizio del tipo di acquedotti che si facevano all'epoca i quali, per funzionare, hanno bisogno di sfiati, scarichi e anche di cabine di manovra per la chiusura/apertura dell'anello di rete in caso di perdite e/o interventi di manutenzione.

Lei, prima di tutto, dovrebbe sentire un Geometra Libero Professionista perchè noi siamo solo parole scritte e non abbiamo modo di fare consulenza, possiamo dare risposte ma senza alcuna responsabilità ed in funzione di quello che scrive, tuttavia posso garantirle che il suo caso è molto frequente, tant'è che nel vigente testo unico sulle espropriazioni il legislatore ha previsto le forme di sanatoria, ma dipende da quale di queste (alcune) condizioni si è verificata:

a) è stata attivata una procedura di espropriazione, questa è stata conclusa nei termini di vigenza della pubblica utilità urgenza ed indifferibilità ma non è stato emesso il decreto definito di espopriazione;

b) come sopra ma non si è conclusa nei termini

c) non è mai stata attivata una procedura di espropriazione

Va verificato se non fosse prevista la costituzione della servitù di acquedotto e non l'espropriazione e, in entrambi i casi, quanto era previsto che fosse larga a cavallo del tubo posato? Questa dimensione dev'essere stabilita in funzione del diametro della condotta, della pressione di esercizio prevista, del materiale di cui è fatto, delle dimensioni dei pozzetti, della profondità di interramento.

Quanto collabora l'ente esercente l'acquedotto? Va accertatato, preliminarmente, quale ente ha appaltato l'opera perché va contattato per verificare se vuole risolvere la questione; secondo me, le diranno che non ne sanno nulla e che non vogliono fare nulla quindi, oltre che col suo Geometra, dovrà andarci con l'Avvocato e minacciarli di portarli in tribunale; ecco perchè nasce la necessità di rivolgersi ad un Geometra di sua fiducia che dovrà, prima di tutto ed assolutamente prima di andare dall'Avvocato, acquisire la documentazione necessaria per acclarare cosa è successo e consigliarle una soluzione, adesso lei non è tenuto a fare nulla perchè non è in difetto.

In caso di ipotetica vendita, il Notaio scriverà che il bene viene ceduto con le accessioni, dipendenze, pertinenze, servitù attive e passive ecc., l'importante è che l'acquirente sappia cosa c'è nel terreno che compra.

Saluti

Scusi, aggiungo: conduca la trattativa non finalizzandola all' espropriazione ma alla costituzione della servitu' di acquedotto, così non perde la cubatura dell' area occupata.

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agri78

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 0 -  0 - Inviato: 03 Settembre 2025 alle ore 13:30

Condivido pienamente il consiglio principale, e cioè quello di farsi assistere da un tecnico del luogo di sua fiducia..e ne aggiungo un altro..in caso di acquisti simili in futuro, perlustri bene il terreno di persona in lungo ed in largo..anche se di circa 6 mq quel fabbricato che lei ha scoperto all' improvviso, io penso che non sia talmente piccolo da non essere notato durante il sopralluogo per la visione degli immobili che stava per acquistare

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rubino
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 0 -  0 - Inviato: 03 Settembre 2025 alle ore 16:54

Ultimamente stiamo leggendo spesso di incauti acquisti.

C'è qualcosa che non capisco e che vorrei mi spiegasse: com'è che all'inizio scrive che l'acquedotto è privato, e poi che vuole mettere in chiaro le cose con un consorzio, quindi un ente di diritto pubblico?

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axtralman

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 0 -  0 - Inviato: 04 Settembre 2025 alle ore 09:10

"rubino" ha scritto:
Ultimamente stiamo leggendo spesso di incauti acquisti.

C'è qualcosa che non capisco e che vorrei mi spiegasse: com'è che all'inizio scrive che l'acquedotto è privato, e poi che vuole mettere in chiaro le cose con un consorzio, quindi un ente di diritto pubblico?





La spiegazione è abbastanza semplice. Il 1° settembre, quando ho scritto il post, ero in possesso solamente di due documenti: il progetto e la mappa. Lo stesso giorno ho espresso all'attuale amministratore la mia intenzione di fare chiarezza sull'intera situazione.

Da li l'amministratore mi ha inviato il terzo documento, il certificato di attribuzione del codice fiscale dell'acquedotto, che ho poi menzionato nel post precedente. A questo punto, mi ha confermato di non avere altra documentazione.

Per quanto riguarda l'acquisto incauto, non posso che essere d'accordo. Purtroppo, l'intera operazione era parte di un acquisto più grande che includeva due immobili e altri tre terreni praticamente "in omaggio". La situazione degli immobili era già complessa di per sé; uno di essi, infatti, era sprovvisto di planimetria, che è stata aggiornata solo dopo tempi biblici a causa dell'inefficienza del geometra del venditore.

Ovviamente ero consapevole della presenza dell'acquedotto su uno dei terreni, ma con tutte le altre problematiche che dovevo già risolvere, non avrei mai immaginato che fosse in essere una situazione/gestione così confusionaria .

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rubino
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 0 -  0 - Inviato: 04 Settembre 2025 alle ore 09:29

Come le scrivevo, la sua situazione è comune a tanti. In realtà, oggi la presenza dell'acquedotto nel suo terreno noie particolari non gliele procura se non che può succedere, ad esempio in occasione di interventi sulla condotta, che l'ente esercente il servizio ha necessità di dover entrare nel suo fondo con i mezzi d'opera necessari; in questo caso non le consiglio di opporsi perchè si vericherebbe l'interruzione della fornitura di acqua potabile che è uno dei principali servizi pubblici ed è un reato di cui potrebbe essere chiamato a rispondere in tribunale. Un altro "scomodo" lo avrebbe se dovessere intraprendere scavi o arature profonde (per esempio se ha intenzione di impiantare un vigneto), si faccia prima segnalare il percorso della condotta anche prescindendo dai tombini, che dovrebbero stare in asse al tubo ma può essersi verificato, in fase di realizzazione, un percorso non perfettamente rettilineo (così detta "corda molle"). La ricerca della posizione della tubazione non è sempre facilissima, dipende dal materiale con cui sono realizzati, possono essere utili i "cerca tubi" ma spesso è necessario il georadar.

Ho dimenticato di scrivere che le consiglio di ignorare totalmente i pozzetti e il fabbricatino e di non aprirli. E' un'operazione che deve compiere solo il personale dell'ente gestore.

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