Il Sig. Tizio nel 1965 acquista un appezzamento di terreno p.lla 100 di circa 1500 mq.
Nel 1966 vi costruisce un fabbricato e non lo dichiara in catasto.
Nel 1988 Tizio muore
Nel 1989 gli eredi fanno la successione del terreno, omettendo per errore il fabbricato e procedono anche alla voltura, giacchè in banca dati risulta oggi come ditta intestata gli eredi.
Adesso devo procedere all’accatastamento del fabbricato e redigo il TM intestandolo a Tizio (de cuius), faccio firmare uno degli eredi, do al fabbricato come corte l’intera particella.
In seguito, dopo avere dichiarato il fabbricato all’urbano, procederò con la successione rettificativa.
Oggi 27.02 presento il suddetto TM in agenzia e mi viene sospeso con la motivazione: “stralciare lotto edificato”, il tecnico mi spiegava che visto che il terreno è già stato posto in successione e volturato, ho l’obbligo di stralciare il sedime del fabbricato (porzione a da intestare al de cuius) e lasciare la rimanente porzione b ai terreni, già intestata agli eredi. In seguito procedere alla successione integrativa del solo fabbricato.
Ho reclamato in quanto secondo me le due soluzioni sono equivalenti: nel mio caso, dando tutta la corte al fabbricato, procedo poi alla successione rettificativa; nel caso prospettatomi dal tecnico catastale invece procedo poi a successione integrativa. A mio parere la differenza è solo di tipo fiscale e non tecnica, l’ufficio non può impormi di stralciare l’area di sedime del fabbricato.
Ho inoltre spiegato la questione in quarta sezione, il dirigente mi suggerisce di procedere nel modo che ho proposto in quanto anomalo che un fabbricato non abbia nessuna corte.
Voi cosa ne pensate ?
(spero di essere stato chiaro ed esaustivo)