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Autore Quando insorge l'obbligo di inserire un immobile in mappa?

ildubbio

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 0 -  0 - Inviato: 12 Novembre 2018 alle ore 19:48

Gradirei avere riferimenti normativi che chiariscano quando insorge l'obbligo di inserire un immobile in mappa.

Nella fattispecie il solo scheletro strutturale (munito di copertura) ma senza murature perimetrali, è obbligatorio che sia inserito in mappa? Si tratta ovviamente di un fabbricato non ultimato allo stato rustico.

La domanda è posta anche in relazione alla necessità di trasferire il suolo con questo rustico strutturale esistente.



gradirei dei riferimenti normativi

grazie

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Autore Risposta

EALFIN

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 0 -  0 - Inviato: 12 Novembre 2018 alle ore 22:03

Ti posso solo dire che:

- in caso di trasferimento di un edificio in corso costruzione, alla luce delle normative in merito alla dichiarazione di conformità planimetrica in atti, generalmente il Notaio richiede che sia stato presentato prima l'accatastamento in corso di costruzione;

- quanto sopra in modo tale da poter indicare in atto gli identificati del Catasto Fabbricati (porzioni di unità immobiliari in corso di costruzione, eventuali parti comuni) ed in modo tale da poter precisare, sempre in atto, il non obbligo di dover fornire la dichiarazione di conformità planimetrica, trattandosi di porzioni immobiliari non ultimati ovvero allo stato di rustico.

In merito alla normativa circa l'obbligo di dover inserire in mappa un fabbricato, detto inserimento non sarà mai fine a se stesso ma propedeutico alla presentazione di un Docfa (salvo casi particolari di fabbricati già censiti al C.F. ma non presenti in mappa, ecc.).

Circa i riferimenti normativi:

- art. 8, legge n° 679 del 1° ottobre 1979 (per i tipi mappali ed il relativo loro obbligo);

- art. 4 e art. 28, Legge n° 652 del 13 aprile 1939 (per la definizione di immobili urbani e per la denuncia di nuove costruzioni).

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geoalfa

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 0 -  0 - Inviato: 13 Novembre 2018 alle ore 06:25

"ildubbio" ha scritto:
Gradirei avere riferimenti normativi che chiariscano quando insorge l'obbligo di inserire un immobile in mappa.
Nella fattispecie il solo scheletro strutturale (munito di copertura) ma senza murature perimetrali, è obbligatorio che sia inserito in mappa? Si tratta ovviamente di un fabbricato non ultimato allo stato rustico.
La domanda è posta anche in relazione alla necessità di trasferire il suolo con questo rustico strutturale esistente.
gradirei dei riferimenti normativi
grazie



Prima di porre il quesito sarebbe il caso di fare una adeguata ricerca fra gli archivi di geolive.org il quale é dotato di uno strumento, anche se perfettibile, ECCELLENTE !!!!

Si chiama CERCA e sta in alto alla destra del teleschermo, nel quale va scritto l'oggetto della domanda, ANTEPONENDO la parola GUIDE o NORMATIVE , dopodichè compariranno una serie di post che possono in linea di massima soddisfare tutte le domande in campo catastale, COME IN QUESTO CASO :

cse.google.it/cse?cx=partner-pub-5056827...

Cordialità

Gianni detto geoalfa

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bioffa69

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BRESCIA

 0 -  0 - Inviato: 13 Novembre 2018 alle ore 11:34

"ildubbio" ha scritto:
Gradirei avere riferimenti normativi che chiariscano quando insorge l'obbligo di inserire un immobile in mappa.

Nella fattispecie il solo scheletro strutturale (munito di copertura) ma senza murature perimetrali, è obbligatorio che sia inserito in mappa? Si tratta ovviamente di un fabbricato non ultimato allo stato rustico.

La domanda è posta anche in relazione alla necessità di trasferire il suolo con questo rustico strutturale esistente.



gradirei dei riferimenti normativi

grazie





La rispostra sta nella tua domanda, l'obbligo insorge dal momento che si vuole trasferire la proprietà, visto che non si tratta di un terreno, devi necessariamente procedere all'accatastamento.



Saluti

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totonno
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Firenze

 0 -  0 - Inviato: 13 Novembre 2018 alle ore 12:50

"ildubbio" ha scritto:
Gradirei avere riferimenti normativi che chiariscano quando insorge l'obbligo di inserire un immobile in mappa.

Nella fattispecie il solo scheletro strutturale (munito di copertura) ma senza murature perimetrali, è obbligatorio che sia inserito in mappa? Si tratta ovviamente di un fabbricato non ultimato allo stato rustico.

La domanda è posta anche in relazione alla necessità di trasferire il suolo con questo rustico strutturale esistente.



gradirei dei riferimenti normativi

grazie



Non solo c'è obbligo di inserimento in mappa, ma pure di accatastare al catasto fabbricati in categoria fittizia. Procedura indispensabile per procedere al trasferimento dei diritti del rustico insieme alla situazione urbanistica che deve essere ben definita e congelata.

I riferimenti normativi possono essere cercati su Geolive, come il Geoalfa suggerisce, oppure sul web.



Saluti

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ildubbio

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 0 -  0 - Inviato: 13 Novembre 2018 alle ore 17:18

Intanto grazie a tutti.

Ma a mio avviso la questione è un po' più articolata.

L'obbligo di conformità catastale sorge per il trasferimento di fabbricati già esistenti (ai sensi dell’art. 29, comma 1-bis, della L. 28/02/1985, n. 52)

Per fabbricati esistenti si dovrebbe intendere un fabbricato in cui sia stato eseguito il rustico, i muri perimetrali e la copertura, secondo l’art. 2645 bis c.c.

L’obbligo di accatastare in F/3 un fabbricato mi sembra sia facoltativa. (peraltro nel caso in esame il fabbricato è rimasto incompleto, con titoli edilizi scaduti)

Altrettanto facoltativo è l’obbligo di accatastare le costruzioni inidonee ad utilizzazioni produttive di reddito, a causa dell'accentuato livello di degrado (nel mio caso il fabbricato non ha nessun impianto, ma solo travi, pilastri e solai), in base all’articolo 3 del D.M. 2 gennaio 1998, n. 28.

Torno alla mia domanda iniziale. In quale stato di realiazzione minima deve essere un fabbricato affinchè sorga l'obbligo di accatastarlo?

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Francesco2015

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 0 -  0 - Inviato: 13 Novembre 2018 alle ore 18:22

"ildubbio" ha scritto:
Intanto grazie a tutti.

Ma a mio avviso la questione è un po' più articolata.

L'obbligo di conformità catastale sorge per il trasferimento di fabbricati già esistenti (ai sensi dell’art. 29, comma 1-bis, della L. 28/02/1985, n. 52)

Per fabbricati esistenti si dovrebbe intendere un fabbricato in cui sia stato eseguito il rustico, i muri perimetrali e la copertura, secondo l’art. 2645 bis c.c.

L’obbligo di accatastare in F/3 un fabbricato mi sembra sia facoltativa. (peraltro nel caso in esame il fabbricato è rimasto incompleto, con titoli edilizi scaduti)

Altrettanto facoltativo è l’obbligo di accatastare le costruzioni inidonee ad utilizzazioni produttive di reddito, a causa dell'accentuato livello di degrado (nel mio caso il fabbricato non ha nessun impianto, ma solo travi, pilastri e solai), in base all’articolo 3 del D.M. 2 gennaio 1998, n. 28.

Torno alla mia domanda iniziale. In quale stato di realiazzione minima deve essere un fabbricato affinchè sorga l'obbligo di accatastarlo?



Ciao, obbligo o non obbligo secondo te il notaio ti fa l'atto di compravendita senza immobile accatastato?

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ildubbio

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 0 -  0 - Inviato: 13 Novembre 2018 alle ore 18:26

io vorrei saperlo a prescindere da quello che il singolo Notaio potrà chiedere.

Torno alla mia domanda iniziale. In quale stato di realizzazione minima deve essere un fabbricato affinchè sorga l'obbligo di accatastarlo?

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geocinel
Carlo Cinelli
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 0 -  0 - Inviato: 13 Novembre 2018 alle ore 19:16

Perdonami

La domanda è mal posta.

Generalmente l'obbligo del completo accatastamento scatta entro 30 giorni dalla fine dei lavori.

Ma l'inserimento in mappa lo puoi fare anche prima della fine degli stessi.

Cordialmente

Carlo Cinelli

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3L

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Lecce S

 0 -  0 - Inviato: 13 Novembre 2018 alle ore 19:40

Per quel che mi risulta l'obbligo di approntare pratiche catastali scatta dal momento in cui l'unità immobiliare diviene funzionale.

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rubino
.
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Potenza

 0 -  0 - Inviato: 13 Novembre 2018 alle ore 19:48

"ildubbio" ha scritto:
Intanto grazie a tutti.

Ma a mio avviso la questione è un po' più articolata.

L'obbligo di conformità catastale sorge per il trasferimento di fabbricati già esistenti (ai sensi dell’art. 29, comma 1-bis, della L. 28/02/1985, n. 52)

Per fabbricati esistenti si dovrebbe intendere un fabbricato in cui sia stato eseguito il rustico, i muri perimetrali e la copertura, secondo l’art. 2645 bis c.c.

L’obbligo di accatastare in F/3 un fabbricato mi sembra sia facoltativa. (peraltro nel caso in esame il fabbricato è rimasto incompleto, con titoli edilizi scaduti)

Altrettanto facoltativo è l’obbligo di accatastare le costruzioni inidonee ad utilizzazioni produttive di reddito, a causa dell'accentuato livello di degrado (nel mio caso il fabbricato non ha nessun impianto, ma solo travi, pilastri e solai), in base all’articolo 3 del D.M. 2 gennaio 1998, n. 28.

Torno alla mia domanda iniziale. In quale stato di realiazzione minima deve essere un fabbricato affinchè sorga l'obbligo di accatastarlo?



Il dubbio, dovresti avere la bontà di seguire quello che ti stanno dicendo i Colleghi, cioè che la questione non riguarda solo lo stato fisico del fabbricato, ma l'apetto fiscale, unico e solo scopo del Catasto. Ti stanno dicendo che il tipo mappale che oggi redigi deriva dall'obbligo che nasce in seguito alla mutata condizione fiscale della particella su cui sorge la struttura: si dice all'Amministrazione che quella parte di terreno non deve più essere tassata come terreno agricolo ma come un ente urbano in quanto è stata attuata una radicale trasformazione del fondo, infatti il mod. 3SPC (si veda il modello e cosa denunciano i contribuenti nel fontespizio)

servizi.cmcatrianerone.pu.it/resources/M...

che una volta accompagnava fisicamente il TM, era una dichiarazione con cui il contribuente denunciava questa variazione censuaria chiedendo all'ufficio di "scaricare" la particella o la porzione sottratta alla coltivazione agricola per caricarla nella partita 1 "aree di enti urbani e promiscui" perchè la tassazione deve avvenire con il censimento al catasto fabbricati. Ovviamente l'aspetto fiscale riguarda immediatamente il valore dell'atto traslativo e direttamente le imposte conseguenti al trasferimento di proprietà: se in fase di accertamento l'AdE appura che sul fondo c'è un fabbricato anche allo stato di pilastri e travi e solai fa un c. così al venditore ed in solido al compratore prima di tutto perchè è stato redatto un atto pubblico che non dice la verità, e quindi nullo, poi perchè i valori del trasferimento possono non essere congrui con l'effettivo stato del bene.

Ti stanno dicendo di aggiornare il C.T. individuando con il T.M. l'area sottratta alla coltivazione agricola e di fdar corso al censimento al C.F. nello stato in cui è, cioè in corso di costruzione ergo senza rendita.

Il valore della struttura da dichiarare nell'atto è un'altra storia, che ti consiglio di appurare con L'AdE anche attraverso l'istituto dell'interpello.

www.agenziaentrate.gov.it/wps/content/ns...

Buon lavoro.

P.S.: consiglio questa discussione e l'intervento di anonimo padovano.

http://www.geolive.org/forum/pregeo-e-docfa/pregeo/modello-3spc-1769/

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samsung

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 0 -  0 - Inviato: 13 Novembre 2018 alle ore 21:39

"ildubbio" ha scritto:
io vorrei saperlo a prescindere da quello che il singolo Notaio potrà chiedere.

Torno alla mia domanda iniziale. In quale stato di realizzazione minima deve essere un fabbricato affinchè sorga l'obbligo di accatastarlo?



Da parte mia non posso darti la regola generale, perchè la regola generale non esiste.

Immagino che ti ponga il problema in relazione alla 122/2010, sulla quale sono stati scritti innumerevoli articoli.

La norma che ha chiara finalità fiscale non trova applicazione su manufatti incapaci di produrre reddito, ma attenzione l'incapacità di produrre reddito è terreno scivoloso.

Ecco perchè non ha senso affrontare il tema con regolette generali.

Hai già individuato i caposaldi della normativa in ordine alla definizione di fabbricato esistente, forse hai solo dimenticato di citare l'art.31 della 47/85, ma già lo conoscevi sicuramente.

Ti dico come orienterei il mio parere nei confronti del cliente e del notaio nel tuo caso specifico:

Una costruzione allo stadio di scheletro non è un fabbricato esistente e pertanto non sottosta alla 122/2010. Come ricordavi è possibile censire un immobile in quelle condizioni, ma non obbligatorio. A questo punto però inizia la fase politica della vicenda che normalmente si conclude comunque con l'accatastamento in F/3. Dico fase politica perchè il notaio potrebbe storcere il naso ed il cliente volendo stare ai primi danni opta per la pratica catastale.

Normalmente gli scheletrati o fabbricati in germe passano di mano nella fase costruttiva, percui l'opinione del notaio di trasferire un F/3 in fondo è sensata e accettabile. Nel caso però che questo scheletro fosse ormai datato, con permesso scaduto, magari in odore di abuso per via di regolamenti mutati o in mutazione ecc ecc. l'opzione di censire un F/3 perderebbe completamente validità e sarebbe meglio trasferire un terreno con perizia che attesti l'esistenza e lo stato di un manufatto che potrebbe addirittura essere un costo in deprezzamento.

Questa opzione l'ho citata per rafforzare l'idea che spesso i casi che ci vengono proposti hanno una soluzione loro che non può essere generalizzata anticipatamente.

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totonno
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 0 -  0 - Inviato: 14 Novembre 2018 alle ore 00:31

L'obbligo del censimento in F3 sussiste solo nella condizione di dover trasferire il bene prima di finirlo.

La 122/2010 non riguarda gli F3.



Quando il bene come tutti i beni, sarà terminato ci sarà l'obbligo di accatastarlo dotandolo di rendita.

Se non c'è intenzione di trasferire il bene al rustico, l'obbligo di accatastarlo in F3 svanisce come per magia.

Saluti

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rubino
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 0 -  0 - Inviato: 14 Novembre 2018 alle ore 07:09

Non c'è dubbio che le nostre discussioni debbano riferirsi ad un caso generale, ad un modello ideale che si discosta dal fatto particolare per la quantità che sa solo chi conosce il caso a base del quesito, per questo esortavo il dubbio (evviva!) a trarre lui il consiglio più adatto. Oltretutto mon siamo un distributore automatico di soluzioni. Scrivo questo perché sto seguendo la discussione con interesse e vorrei utilizzarla per imparare qualcosa anch'io, per esempio, come la pensate sull'obbligo di comunicare le.mutazioni nello stato e nelle rendite nei termini che elencava anonomo padovano in quel post che vi segnalavo? Se quell'obbligo sussiste (e sappiamo di si) la variazione dovuta alla sottrazione di una parte del fondo dalla cotivazione per realizzare il fabbricato già contraddice la tesi che quantomeno il tm vada fatto indipendentemente dal verificarsi di un trasferimento di proprietà. Buon lavoro.

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totonno
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 0 -  0 - Inviato: 14 Novembre 2018 alle ore 08:51

"rubino" ha scritto:
Non c'è dubbio che le nostre discussioni debbano riferirsi ad un caso generale, ad un modello ideale che si discosta dal fatto particolare per la quantità che sa solo chi conosce il caso a base del quesito, per questo esortavo il dubbio (evviva!) a trarre lui il consiglio più adatto. Oltretutto mon siamo un distributore automatico di soluzioni. Scrivo questo perché sto seguendo la discussione con interesse e vorrei utilizzarla per imparare qualcosa anch'io, per esempio, come la pensate sull'obbligo di comunicare le.mutazioni nello stato e nelle rendite nei termini che elencava anonomo padovano in quel post che vi segnalavo? Se quell'obbligo sussiste (e sappiamo di si) la variazione dovuta alla sottrazione di una parte del fondo dalla cotivazione per realizzare il fabbricato già contraddice la tesi che quantomeno il tm vada fatto indipendentemente dal verificarsi di un trasferimento di proprietà. Buon lavoro.



Concordo che il TM vada fatto obbligatoriamente nello stato rustico in cui si trova l'immobile. Però è anche vero che l'immobile non essendo in coondizioni di produrre reddito e quindi non essendo fonte di entrata per il fisco, l'Agenzia non ha interesse a far emergere la situazione se non nell'ambito della individuazione di fabbricati fantasma in quanto nell'indagini a tappeto detto particolarità del fabbricato rustico e non completato non è possibile riscontrarla nella sovrapposizione ortofoto con mappa visto che la copertura è completata.

Va fatta comunque anche una distinzione tra fabbricato in corso di costruzione con un fabbricato iniziato ma mai terminato e rimasto allo stato grezzo.


Saluti

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