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Autore Problemi di titolarità

modonesi

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 0 -  0 - Inviato: 17 Settembre 2009 alle ore 12:21

Vi posto il mio dubbio/problema?

Nel 2002 è stato redatto un tipo mappale con stralcio d'area in cui era presente la seguente titolarità:

1 - tizio nudo proprietario;
2 - caio usufruttuario.

In teoria per quanto riguarda il mappale passato in partita 1, ente urbano, già all'epoca bisognava procedere con la denuncia al N.C.E.U., ma per svariate cause non è stato fatto.
Nel maggio 2009 l'usufruttuario è deceduto e abbiamo proceduto alla riunione d'usufrutto per i mappali interessati, tralasciando l'ente urbano, in quanto privo di titolarità.
Adesso devo procede con un'ulteriore tipo mappale di modesta entita per l'introduzione di alcune porzioni interrate e poi procedere con l'accatastamento all'urbano.
Il problema è questo:

Che ditta cito nel tipo mappale e nel successivo Doc.Fa.?
Pensavo di mettere tizio come proprietario e quindi unico firmatario del Tipo (non metto caio usufruttuario - senza possibilità di firma, nel campo "Firma delle parti o loro delegati") e in relazione citare la data di morte dell'usufruttuario.
Ditemi se sbaglio o se c'è un'altra procedura da seguire.

Quando procederò con il Doc.Fa., inserisco tizio come proprietario, ma il vecchio ususfruttuario, lo cito nella relazione tecnica o lascio stare in quanto già approvato il nuovo tipo mappale?

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Autore Risposta

robertopi

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16 Dicembre 2004

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NAPOLI

 0 -  0 - Inviato: 17 Settembre 2009 alle ore 13:02

Fai un tm intestandolo all'attaule proprietario, in relazione cita il TM dell'epoca e la riunione d'usufrutto. Il docfa firma l'attuale prop.
saluti

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lucanto

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27 Giugno 2006

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 0 -  0 - Inviato: 17 Settembre 2009 alle ore 21:37

La procedure corretta è quella di censire all'urbano il fabbricato allegando il tipo mappale vecchio, poi procedere alla variazione con nuovo tipo mappale e successivo docfa.
Questo ha senso sia ai fini fiscali, sia ai fini della continuità storica.
Buon lavoro

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geoalfa

(GURU)

Iscritto il:
02 Dicembre 2005

Messaggi:
12189

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-

 0 -  0 - Inviato: 18 Settembre 2009 alle ore 08:31

"modonesi" ha scritto:
Vi posto il mio dubbio/problema?
Nel 2002 è stato redatto un tipo mappale con stralcio d'area in cui era presente la seguente titolarità:
1 - tizio nudo proprietario;
2 - caio usufruttuario.
In teoria per quanto riguarda il mappale passato in partita 1, ente urbano, già all'epoca bisognava procedere con la denuncia al N.C.E.U., ma per svariate cause non è stato fatto.
Nel maggio 2009 l'usufruttuario è deceduto e abbiamo proceduto alla riunione d'usufrutto per i mappali interessati, tralasciando l'ente urbano, in quanto privo di titolarità.
Adesso devo procede con un'ulteriore tipo mappale di modesta entità per l'introduzione di alcune porzioni interrate e poi procedere con l'accatastamento all'urbano.
Il problema è questo:
Che ditta cito nel tipo mappale e nel successivo Doc.Fa.?
Pensavo di mettere tizio come proprietario e quindi unico firmatario del Tipo (non metto caio usufruttuario - senza possibilità di firma, nel campo "Firma delle parti o loro delegati") e in relazione citare la data di morte dell'usufruttuario.
Ditemi se sbaglio o se c'è un'altra procedura da seguire.
Quando procederò con il DocFa., inserisco tizio come proprietario, ma il vecchio usufruttuario, lo cito nella relazione tecnica o lascio stare in quanto già approvato il nuovo tipo mappale?



"lucanto" ha scritto:

La procedure corretta è quella di censire all'urbano il fabbricato allegando il tipo mappale vecchio, poi procedere alla variazione con nuovo tipo mappale e successivo DocFa.
Questo ha senso sia ai fini fiscali, sia ai fini della continuità storica.
Buon lavoro



salve.
indubbiamente quoto lucanto.
in questi casi bisogna preoccuparsi di creare la continuità storica e non del semplice risultato finale.

cordialità

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robertopi

Iscritto il:
16 Dicembre 2004

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 0 -  0 - Inviato: 18 Settembre 2009 alle ore 09:56

"geoalfa" ha scritto:

"lucanto" ha scritto:

La procedure corretta è quella di censire all'urbano il fabbricato allegando il tipo mappale vecchio, poi procedere alla variazione con nuovo tipo mappale e successivo DocFa.
Questo ha senso sia ai fini fiscali, sia ai fini della continuità storica.
Buon lavoro



salve.
indubbiamente quoto lucanto.
in questi casi bisogna preoccuparsi di creare la continuità storica e non del semplice risultato finale.

cordialità


Concorderei, ma il mio dubbio è: il primo docfa deve riportare la vecchia situazione? (ovvero vecchia ditta e stato planimetrico precedente?)
se è così, aldilà della continuità, lo trovo un paradosso.
Che ne dite?
Saluti

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lucanto

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 0 -  0 - Inviato: 18 Settembre 2009 alle ore 22:19

Forse non tutti conoscono il significato del termine continuità storica, si attua in questi casi avendo la prima ditta dell'urbano uguale all'ultima dei terreni, in questo modo tutti i passaggi sono riscontrabili nelle visure.
Il proprietario aveva tempo di fare la pratica all'urbano entro il 31 gennaio dell'anno successivo al momento in cui l'immobile era abitabile o agibile ( normativa in vigore nell'anno 2002 ).
La situazione da censire, deve essere quella esistente a quella data, in considerazione del fatto che chi di dovere dovrebbe verificare il regolare pagamento dei tributi.
Poi se pensi che sia un paradosso, fai come meglio credi.
Buon lavoro

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robertopi

Iscritto il:
16 Dicembre 2004

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 0 -  0 - Inviato: 19 Settembre 2009 alle ore 10:09

"lucanto" ha scritto:
Forse non tutti conoscono il significato del termine continuità storica, si attua in questi casi avendo la prima ditta dell'urbano uguale all'ultima dei terreni, in questo modo tutti i passaggi sono riscontrabili nelle visure.
Il proprietario aveva tempo di fare la pratica all'urbano entro il 31 gennaio dell'anno successivo al momento in cui l'immobile era abitabile o agibile ( normativa in vigore nell'anno 2002 ).
La situazione da censire, deve essere quella esistente a quella data, in considerazione del fatto che chi di dovere dovrebbe verificare il regolare pagamento dei tributi.
Poi se pensi che sia un paradosso, fai come meglio credi.
Buon lavoro


non sto mettendo in discussione la procedura da te indicata, il dubbio mi viene solo perchè, rappresentare oggi un vecchia situazione planimetrica (che mettiamo il caso non si possa ricostruire), con una vecchia ditta, mi sembra una cosa un po forzata. Se poi la continuità riguarda solo la ditta, credo che la procedura potrebbe essere diversa.
saluti

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modonesi

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08 Novembre 2005

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 0 -  0 - Inviato: 25 Settembre 2009 alle ore 15:17

Ho tralasciato un piccolissimo praticolare :oops:

Il tipo mappale che devo fare, per l'inserimento di porzioni interrate, è ad integrazione di quello già presentato a suo tempo, in quanto all'epoca, AdT della mia zona lasciava correre le porzioni interrate, e quindi, anche se le facevi figurare nell'elaborato planimetrico del Doc.Fa. accettava tutto...
Apparte questo discorso, che è colpa sicuramente di chi prima di me redava gli aggiornamenti al C.T. e sia dell'AdT che li accettava senza battere ciglio.

Adesso io, non posso fare cronologicamente prima il doc.fa. della situazione all'epoca del tipo mappale già approvato, in quanto dovrei inserire anche con le porzioni interrate, esistenti già all'epoca (ma non introdotte con linea tratteggiata nel Tipo già apporvat), tant'è che l'AdT mi sospende il doc.Fa. a causa di non rispondenza con il Tipo Mappale già approvato con l'elaborato planimetrico Doc.Fa. che presento.

Spero di essere stato comprensibile...
Che confusione ragazzi...

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