Infatti. Sull'informazione da dare e scrivere al cliente, siamo tutti concordi.

Ma non deve essere una liberatoria.



Saluti

Meglio così, sono io che come al solito sono uscito per la tangente. Scusate.

Salve, riprendo questo topic perché vorrei un'informazione in merito che non mi è chiara da ciò che leggo sul forum.
Molti anni fa a seguito di un atto notarile fu diviso un terreno in due parti e su una delle parti si trova un fabbricato che all'epoca fu costruito con regolare licenza edilizia e regolarmente accatastato. Dopo la stipula dell'atto però vuoi per un fatto vuoi per un altro non si è mai proseguito con il frazionamente del terreno. Ora dopo molti anni gli eredi vogliono frazionare come scritto sull'atto. Il problema è che nel corso degli anni, quell'immobile ha subito variazioni interne abusive (cambi di destinazioni d'uso e quindi difformità tra comune e catasto). Vorrei quindi sapere se adesso, volendo frazionare il terreno così come riportato sull'atto, al tecnico sarebbe vietato procedere per eseguire il tutto o il frazionamento sarebbe tranquillamente fattibile.
L'immobile ha un numero di particella proprio rispetto alla particella del terreno e la sagome esterna dell'edificio non è cambiata.
Il comune non ha mai accertato alcun abuso.

Frazionare un terreno con la presenza di un fabbricato abusivo si potrebbe configurare come lottizzazione abusiva? La realizzazione del fabbricato sicuramente ha comportato la trasformazione del terreno con la violazione degli strumenti urbanistici, si potrebbe incappare nelle violazioni di cui all’art.30 del DPR 380/2001. Per la giurisprudenza qual’e’ il limite?