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Argomento: Fabbricato all'interno del terreno da frazionare
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SIMBA4
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28 Agosto 2015 alle ore 16:02
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Salve gran bella discussione ricca di riflessioni e opinioni, a me preoccupa il fatto che se il proprietario subisce degli accertamenti, sulla residua particella su cui iniste il fabbricato, lo stesso possa in qualche maniera fare una qualche rivalsa verso me tecnico che me sono fregato altamente dell'immobile esistente. Ci vorrebbero dei precedenti, ma non ne conosco, che potrebbero illuminarci un po meglio. cordiali saluti
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totonno
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» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO
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"SIMBA4" ha scritto: Salve gran bella discussione ricca di riflessioni e opinioni, a me preoccupa il fatto che se il proprietario subisce degli accertamenti, sulla residua particella su cui iniste il fabbricato, lo stesso possa in qualche maniera fare una qualche rivalsa verso me tecnico che me sono fregato altamente dell'immobile esistente. Ci vorrebbero dei precedenti, ma non ne conosco, che potrebbero illuminarci un po meglio. cordiali saluti Confermo l'interesse della discussione. Saluti
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geocinel
Carlo Cinelli
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO (GURU)
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Caro Amastria Fai bene ad insistere sulla discussione per costruttiva dialettica e lo faccio anch'io. Continuo a non capire però le tue paure. Per questo motivo bsogna aver chiaro quello che è l'oggetto dell'incarico e la nostra funzione. Io credo che noi abbiamo perso di vista tutto questo e in ciò ha contribuito anche la confusione che c'è dall'altra parte. Pensa che una volta mi sono sentito minacciare di potenziale danno erariale nel momento in cui proponevo la rendita di un immobile nel docfa. Bada bene.....proponevo. Tutto questo perché dall'altra parte si ammetteva che non era possibile controllare tutto. E che è colpa nostra? Ci dobbiamo per questo sentire investiti di poteri e funzioni che non sono nostre? Sembra banale ma la nostra funzione è quella di rispettare eticamente e deontologicamente l'incarico che ci viene affidato e non quello di fare le guardie? Cosa c'è di sbagliato nel frazionare una particella a terreni? E se il proprietario avesse deciso immediatamente dopo di demolire l'immobile abusivo? Cosa c'entriamo noi? Tu richiami il falso ideologico ma non è assolutamente questo il caso. Cordialmente Carlo Cinelli
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totonno
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Stavo pensando che io ho rilevato un sacco di spigoli fabbricati per l'inquadramento dell'oggetto del rilievo... saranno stati abusivi ??? Mi sta venendo il dubbio deontologico... Posso utilizzare per il mio rilievo spigoli di fabbricati abusivi ? Oppure ho l'obbligo di verificare la legittimità catastale e urbanistica degli stessi ? Saluti
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samsung
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"amastria" ha scritto:
- in presenza di particelle frazionate/derivate su cui insistono fabbricati come fai ad indicare nel censuario la qualità ancora di terreno? La discussione è interessante, e contiene molte sfaccettature. Posso consigliare ad Amastria, visto che siamo già coinvolti in molte responsabilità, di non andare a cercarne altre col lanternino. La paranoia è una brutta bestia che si autoalimenta. I clienti sono i diretti responsabili della Dichiarazione che andiamo a fare col Pregeo, c'è scritto nero su bianco sul documento PDF che gli facciamo firmare prima di inviare il tutto in Catasto. Poi chiedo, vista tutta questa meritoria attenzione allo stato dei terreni, come ci si potrebbe comportare di fronte a colture diverse da quelle in atti ? Diversa distribuzione delle colture sulle diverse particelle coinvolte ? Ti sentiresti obbligato a frazionare secondo le linee interne di cambio coltura per poi presentare un Docte di rifinitura ? Per non parlare di confini che non rientrano propriamente in tolleranza, dobbiamo obbligare il cliente a riconfinare ? Dobbiamo a mio parere procedere con equilibrio.
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rubino
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I Colleghi più grandi d'età ricorderanno senz'altro il modello 3/SPC e cosa c'era scritto nel prontespizio: "i sottoelencati possessori ... denunciano a codesto Ufficio Tecnico Erariale che nelle particelle ... sono stati introdotti cambiamenti nello stato dei terreni a seguito di edificazione di nuova stabile costruzione, da considerarsi immobile urbano ai sensi dell'art. 4 della Legge 11 agosto 1939, n. 1249 ... Tali cambiamenti risultano descritti ..., di cui è parte integrante l'allegato tipo mappale, redatto ... ". Se leggo bene, l'edificazione ha mutato lo stato dei terreni e questa circostanza impone una diversa imposizione fiscale quindi la perplessità di cui si sta discutendo è legittima dal punto di vista catastale ossia fiscale, e noi per il Catasto lavoriamo. Noi non stiamo su Marte, certo nessuno ci obbliga ad accatastarlo tuttavia io le tasse le pago e vorrei che lo facessero tutti quindi mi sarei speso per convincere il proprietario a censire l'immobile e a fare il suo dovere di Cittadino non certo confidando sull'effettiva comprensione di questi principi civici ma usando altri aegomenti tipo che ne avrebbe un risparmio oggi, visto che il rilievo sarebbe comune al frazionamento, in funzione dell'effettiva commerciabilità del cespite che comprende anche il fabbricato: quello che non fai oggi lo dovrai fare domani, insomma, se vuoi vendere il terreno, con aggravio di costi. Oltretutto sappiamo che sono dolori se l'AdE accerta la presenza del fabbricato e quindi un valore diverso del bene e di conseguenza un ammontare maggiore delle imposte.
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totonno
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"rubino" ha scritto: I Colleghi più grandi d'età ricorderanno senz'altro il modello 3/SPC e cosa c'era scritto nel prontespizio: "i sottoelencati possessori ... denunciano a codesto Ufficio Tecnico Erariale che nelle particelle ... sono stati introdotti cambiamenti nello stato dei terreni a seguito di edificazione di nuova stabile costruzione, da considerarsi immobile urbano ai sensi dell'art. 4 della Legge 11 agosto 1939, n. 1249 ... Tali cambiamenti risultano descritti ..., di cui è parte integrante l'allegato tipo mappale, redatto ... ". Se leggo bene, l'edificazione ha mutato lo stato dei terreni e questa circostanza impone una diversa imposizione fiscale quindi la perplessità di cui si sta discutendo è legittima dal punto di vista catastale ossia fiscale, e noi per il Catasto lavoriamo. Noi non stiamo su Marte, certo nessuno ci obbliga ad accatastarlo tuttavia io le tasse le pago e vorrei che lo facessero tutti quindi mi sarei speso per convincere il proprietario a censire l'immobile e a fare il suo dovere di Cittadino non certo confidando sull'effettiva comprensione di questi principi civici ma usando altri aegomenti tipo che ne avrebbe un risparmio oggi, visto che il rilievo sarebbe comune al frazionamento, in funzione dell'effettiva commerciabilità del cespite che comprende anche il fabbricato: quello che non fai oggi lo dovrai fare domani, insomma, se vuoi vendere il terreno, con aggravio di costi. Oltretutto sappiamo che sono dolori se l'AdE accerta la presenza del fabbricato e quindi un valore diverso del bene e di conseguenza un ammontare maggiore delle imposte. Rubino, se ragioni così, ti posso dar ragione, ma, per coerenza, non dovresti andare mai a mangiare una pizza. Io non dovrei neanche andare a far la spesa al supermercato, visto la fame nel mondo che persiste. Saluti
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amastria
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@samsung NO. Non si tratta di paranoia. Ma di consapevolezza del giusto operato. E’ oltremodo assurdo affermare che “…i clienti sono i diretti responsabili della dichiarazione che andiamo a fare col PREGEO…” Ma stiamo scherzando? Per contro ritengo che chi sottoscrive la documentazione per un pubblico registro (e quindi anche per l’ADE-Territorio) rivesta in quel momento la figura come addetto a pubblico servizio e in alcune circostanze essere definito come “pubblico ufficiale” nell’ambito di un potere certificatorio dello stato dei luoghi per fini documentali. Il Pregeo che noi predisponiamo è o non è un atto DICHIARATIVO da parte del tecnico contenente le necessarie (e corrette) informazioni per l’aggiornamento topografico/censuario ? Ritenere che committenza è la diretta responsabile del contenuto del Tipo (non avendo la stessa conoscenze tecnico/scientifiche) per me è un’assurdità mostruosa che contrasta con un minimo di ponderazione e ragionevolezza………….. Voglio solo richiamare il DPR 445/2000 (art. 76) che ai primi due commi testualmente recita: 1. Chiunque rilascia dichiarazioni mendaci, forma atti falsi o ne fa uso nei casi previsti dal presente testo unico e punito ai sensi del codice penale e delle leggi speciali in materia. 2. L'esibizione di un atto contenente dati non piu' rispondenti a verita' equivale ad uso di atto falso. (omissis) Inoltre, considerando che la documentazione catastale si configura anche come atto pubblico, si può certamente incorrere nei reati di cui agli artt. 476, 477, 478, stante quanto stabilito dall'art. 482 C.P.. Quindi che facciamo? Buttiamo la croce solo sui firmatari/proprietari?? L’assunto, per manifesta irragionevolezza, non regge! Per concludere: La circostanza che le attribuzioni di responsabilità, in sede giudiziaria, possano poi essere attribuite all’una o all’altra parte o in forma concorsuale, non cambia di una virgola il tema di fondo in quanto il tecnico è chiamato in ogni caso ad esercitare la professione con diligenza e correttezza rispondendo in primis del proprio operato al committente. Senza mettere nei guai quest’ultimo (nella consapevolezza di aver operato in modo sbagliato e di stare al riparo da responsabilità secondo l’assunto (presunto) difensivo “tu mi hai detto di fare in questo modo”) Questo è il mio pensiero e modo di vedere le cose , nel rispetto comunque delle altre opinioni di senso opposto. Ritengo quindi superfluo (almeno da parte mia) ritornare sull’argomento in quanto abbondantemente trattato. Buona serata.
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rubino
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La coerenza c'è ma se continuiamo su questo piano finiamo O.T.
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EFFEGI
f.g.
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Mi rivolgo ai fautori della "congruità" locale, ponendo questa domanda: Ma voi prima di andare a fare il rilievo di un fabbricato per un accatastamento passate prima per il comune per verificare i grafici allegati al titolo autorizzativo del fabbricato? Oppure rilevate solo lo stato di fatto del fabbricato fregandovene dello stato assentito presso il comune? Nel secondo caso non pensate che si potrebbe configurare il reato di "mancata denuncia" laddove vi siano delle discordanze tra il progetto assentito e lo stato di fatto realizzato? La mia opinione già la sapete, ossia che il tecnico fa il tecnico e non lo sceriffo del territorio. Saluti
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rubino
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"EFFEGI" ha scritto: Mi rivolgo ai fautori della "congruità" locale, ponendo questa domanda: Ma voi prima di andare a fare il rilievo di un fabbricato per un accatastamento passate prima per il comune per verificare i grafici allegati al titolo autorizzativo del fabbricato? Oppure rilevate solo lo stato di fatto del fabbricato fregandovene dello stato assentito presso il comune? Nel secondo caso non pensate che si potrebbe configurare il reato di "mancata denuncia" laddove vi siano delle discordanze tra quello assentito e quello realmente assentito. La mia opinione già la sapete, ossia che il tecnico fa il tecnico e non lo sceriffo del territorio. Saluti Fra coloro a cui ti rivolgi c'è anche chi, per Professione, è un f-autore della congruità fiscale sugli immobili?
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EFFEGI
f.g.
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"rubino" ha scritto: Fra coloro a cui ti rivolgi c'è anche chi, per Professione, è un f-autore della congruità fiscale sugli immobili? ??? Scusa non ho capito la battuta.
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totonno
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Io invece non capisco dove sta la falsa dichiarazione e addirittura il falso ideologico (che è un reato penale gravissimo) nell'eseguire un mero frazionamento di un terreno sul quale insiste un manufatto. La dichiarazione che fa il tecnico riguarda solo ed esclusivamente la posizione e il rilievo della linea dividente e l'osservanza delle norme e regolamenti che consentono la specifica operazione di stralcio. Saluti
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rubino
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"totonno" ha scritto: Io invece non capisco dove sta la falsa dichiarazione e addirittura il falso ideologico (che è un reato penale gravissimo) nell'eseguire un mero frazionamento di un terreno sul quale insiste un manufatto. La dichiarazione che fa il tecnico riguarda solo ed esclusivamente la posizione e il rilievo della linea dividente e l'osservanza delle norme e regolamenti che consentono la specifica operazione di stralcio. Saluti Ma non c'è nessuna falsa dichiarazione e tanto meno falso ideologico, è solo una questione di congruità dell'aggiornamento catastale. Non ci prendiamo tanto sul serio, un frazionamento è un frazionamento: se il cittadino non vuole accatastare il fabbricato non lo si può costringere e si fa quello che lui ci ha chiesto di fare, stop. Con quali poteri il tecnico si potrebbe/dovrebbe sostiture alla decisione del proprietario? L'obbligo dell' aggiornamento catastale ricade solo sul contribuente ed è sempre su dichiarazione di parte, solo l'Amministrazione può agire forzosamente e lo fa, appunto, in surroga del soggetto obbligato (vedasi tutto l'ambaradam del fabbricati fantasma e quello che ha scritto Carlo Cinelli sul chi-deve-fare-e-cosa). Tuttavia allo stracatafottersene si può sostituire l'avvertire, ammonire, consigliare ecc.?
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geocinel
Carlo Cinelli
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"rubino" ha scritto:
Tuttavia allo stracatafottersene si può sostituire l'avvertire, ammonire, consigliare ecc.? Certamente Ma nessuno, credo, abbia detto o pensato il contrario. Ciao Carlo
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