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Autore Disallineamento mappa C.U. e C.T.

nanni978

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 0 -  0 - Inviato: 15 Gennaio 2010 alle ore 20:05

Senza inutili dilungaggini, vengo al dunque:
Devo accatastare un fabbricato (comporto da vari identificativi catastali, trattandosi di un fabbricato degli anni '30 circa).
Studiando la pratica ed esaminando attentamente la mappa C.U. e quella C.T. noto che la mappa dell'urbano rappresenta esattamente lo stato dei luoghi, mentre la mappa dei terreni, omette l'indicazione di alcune particelle.
Nel dettaglio, uno porzione di fabbricato (p.lla 457) presente sulla mappa dell'urbano, non è proprio presente su quella dei terreni. Io pensavo di risolvere con una istanza in cui chiedevo l'allineamento delle mappe, ma così non è stato, in quanto, non essendo riportata per niente la sagoma della particella sulla mappa dei terreni, il catasto mi ha detto che l'allineamento non è possibile in quanto "la sagoma non è conforme" e mi ha suggerito di procedere con un T.M. ex-novo, per quella porzione di immobile (identificato all'urbano con la p.lla 457).
Il problema sorge laddove, la particella dei terreni sulla quale dovrei posizionare il mio immobile è una corte comune (senza esagerazioni) ad un centinaio di persone (senza contare quelle morte per le quali non sono state mai presentate denunce di successione). Premetto ancora che i miei clienti, con atto notarile del 2004 hanno acquistato l'immobile così come allo stato attuale.
Che voi sappiate, esiste una norma che regolamenti questi casi?
Vi prego di essermi d'aiuto!
Grazie mille in anticipo... e Buon Lavoro a tutti.

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Autore Risposta

dioptra

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Piove di Sacco(PD) dioptra@dioptra.it (Autore OK_Pregeo)

 0 -  0 - Inviato: 15 Gennaio 2010 alle ore 23:18

Salve

Ti ringrazio della fiducia riposta nei miei confronti ma penso sia meglio che ti rivolgi "indistintamente" a tutti e penso anche che tu lo volessi realmente fare, nei confronti di tutto il sito.
Chi più ne ha, più ne metta.
Rivolgendoti a me personalmente rischi di non usufruire della "sagezza" e della Esperienza di chi ne ha molta più di me.

Per quanto riguarda il tuo caso:

1. una domanda sorge spontanea: come hanno fatto i tuoi clienti ad acquistare un fabbricato che è di proprietà di 1 centinaio di persone tra cui morti e sepolti?

2. Per quanto riguarda il tipo mappale ha ragione l'adt e per gli intestatari mancanti e mancati, se sono veramente tanti, accordati con l'adt per la lista ma vale sempre il principio della Lettera di incarico per mancata sottoscrizione, bla, bla, bla..

3. tieni presente che una denuncia di successione, ancorchè obbligatoria, sarebbe il caso di redigerla.

4. dopo di ciò Docfa e compagnia cantando.

Spero di essere stato all'altezza della sufficienza minima.

cordialmente


PS
cambia il titolo al post!!!

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geoalfa

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 0 -  0 - Inviato: 16 Gennaio 2010 alle ore 08:27

buongiorno, non vorrei disturbare Udino, ma trattandosi di un argomento che è ricorrente e che troppo spesso viene trattato superficialmente, vorrei
fare qualche precisazione:
"nanni978" ha scritto:
.....
Devo accatastare un fabbricato (comporto da vari identificativi catastali, trattandosi di un fabbricato degli anni '30 circa).
Studiando la pratica ed esaminando attentamente la mappa C.U. e quella C.T. noto che la mappa dell'urbano rappresenta esattamente lo stato dei luoghi, mentre la mappa dei terreni, omette l'indicazione di alcune particelle.
Nel dettaglio, uno porzione di fabbricato (p.lla 457) presente sulla mappa dell'urbano, non è proprio presente su quella dei terreni.


Durante la vita vissuta dal "Catasto" dalla sua origine ad oggi, sono state attuate o meno varie metodologie che sono dipese soprattutto dalla autonomia data ai vari uffici provinciali soprattutto a causa della diversità che hanno caratterizzato le mappe esistenti nelle singole provincie.
Spesso è successo che non essendo aggiornato il Catasto Terreni, i tecnici del NCEU durante i sopralluoghi hanno rilevato, anche sommariamente, (come purtroppo, sta succedendo oggi con le foto satellitari) e quindi hanno costruito una mappa propria, molto spesso attribuendo alle particelle individuanti i fabbricati rilevati una numerazione diversa da quella risultante al CT.
Creando quindi un disallineamento fra i dati dei due catasti!
"nanni978" ha scritto:

Io pensavo di risolvere con una istanza in cui chiedevo l'allineamento delle mappe, ma così non è stato, in quanto, non essendo riportata per niente la sagoma della particella sulla mappa dei terreni, il catasto mi ha detto che l'allineamento non è possibile in quanto "la sagoma non è conforme" e mi ha suggerito di procedere con un T.M. ex-novo, per quella porzione di immobile (identificato all'urbano con la p.lla 457).
Il problema sorge laddove, la particella dei terreni sulla quale dovrei posizionare il mio immobile è una corte comune (senza esagerazioni) ad un centinaio di persone (senza contare quelle morte per le quali non sono state mai presentate denunce di successione).


quindi, dato per scontato che la banca dati del catasto fabbricati è la più aggiornata, occorre:
1.) Fare un TM sopprimendo tutte le particelle al CT
2.a) Fare un DocFa sopprimendo tutte le particelle al NCEU
2.b) Fare un Elaborato planimetrico ex nuovo
2.c) Fare una Variazione rappresentando fedelmente la situazione attuale
"nanni978" ha scritto:

Premetto ancora che i miei clienti, con atto notarile del 2004 hanno acquistato l'immobile così come allo stato attuale.
Che voi sappiate, esiste una norma che regolamenti questi casi?
.....


Che nel 2004, sia stato redatto e sottoscritto un atto notarile, sta a dimostrare che la ditta è allineata, altrimenti il notaio non avrebbe dovuto stipulare!
Riassumendo:
A. l'allineamento della mappa la dovrai realizzare tu con un TM
B. l'allineamento dei dati al NCEU lo dovrai realizzare tu con un nuovo DocFa in variazione!
Suggerimento:
non tentare scorciatoie che ti potranno sembrare più facili!
ne va della tua professionalità!

cordialità

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nanni978

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 0 -  0 - Inviato: 16 Gennaio 2010 alle ore 11:10

Ringrazio entrambi per le risposte chiare che avete dato.
Chiarisco in prima battuta (per dioptra) che il notaio non ha venduto affatto una particella intestata ad altri oltre che ai miei clienti. E' successo che i beni acquisiti dai miei clienti sono 2 u.i.u aventi più identificativi catastali (la prima u.i.u. è formata da 4 particelle graffate e la seconda u.i.u. è formata da 2 particelle graffate). Il problema sorge laddove alcune di queste particelle, sono identificate solo ed esclusivamente al catasto urbano (la 457 ad esempio) mentre al catasto terreni non esiste nè in mappa nè come numero di particella.
Detto questo, il motivo per cui entrano in gioco altre persone è che dovendo riportare sulla mappa dei terreni la sagoma di questa 457 così come riportata sulla mappa urbana (che tra le altre cose coincide con lo stato dei luoghi), la sagoma stessa (sulla mappa terreni) ricade su una particella che in visura risulta "CORTE" (p.lla 182) ed è comune a tutti gli abitanti del cortile (che ripeto trattandosi di un "blocco" di case molto antico, sono parecchi).
Ora, nel redigere un T.M. credo (vi prego di correggermi se sbaglio) dovrei procedere in questo modo:
O 182 corte originaria
S 182
C AAA corte rimanente
C 457 E.U.
Il tutto intestato a tutti gli aventi diritto alla corte ed ai miei clienti che firmano con lettera d'incarico.
Giusto?

P.S.: non è affatto mia intenzione trovare scorciatoie, solo che trovandomi di fronte ad una quastione così delicata, il timore di commettere degli errori mi porta ad essere spesso, oltremodo cauto anche in considerazione del fatto che se avessi dovuto ascoltare i consigli di alcuni tecnici del catasto avrei dovuto (cito testualmente): "presentare un T.F. della particella 182, costituire ai terreni la particella 457 che poi sarebbe stata identificata come E.U. e fregarmene del successivo T.M. perchè tanto all'urbano la particella 457 già esiste con tanto di planimetria...", ma non mi sembra sia la cosa più corretta da fare sia da un punto di vista tecnico che (soprattutto) professionale.

Grazie ancora.

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jema

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in giro in giro creek

 0 -  0 - Inviato: 16 Gennaio 2010 alle ore 11:20

"geoalfa" ha scritto:
...
Che nel 2004, sia stato redatto e sottoscritto un atto notarile, sta a dimostrare che la ditta è allineata, altrimenti il notaio non avrebbe dovuto stipulare!
Riassumendo:
A. l'allineamento della mappa la dovrai realizzare tu con un TM
B. l'allineamento dei dati al NCEU lo dovrai realizzare tu con un nuovo DocFa in variazione!


Che i Notai NON possano sbagliare è tutto da dimostrare.

Avrei qualche perplessità in merito alla gestione del TM, in particolare nell'accorpamento delle particelle interessate, visto che fino a prova contraria per fonderle devono avere ditta omogenea.
Sono dell'idea che siamo di fronte ad una Pratica di "sconfinamento" per cui... auguri.

Saluti 8)

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nanni978

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 0 -  0 - Inviato: 16 Gennaio 2010 alle ore 12:26

Il Notaio non ha fatto altro che stipulare una copravendita di da sempre era intestato allo stesso modo, per cui non intravedo errori nella stipula dell'atto.
Semmai (e su questo sono d'accordo) si doveva prima mettere "ordine" catastalmente e poi stipulare l'atto, ma ripeto, la situazione catastale (ai terreni) è rimasta invariata dall'impianto, per cui coloro che hanno vanduto ai miei clienti lo hanno fatto incuranti della situazione catastale, prendendo le visure e vendendo tutto quello che risultava loro intestato.
Circa la questione dello sconfinamento, ripeto che siamo di fronte a costruzioni degli anni '20-30. Ora, il motivo per cui sulla mappa dei terreni non venisse riportata questa porzione di fabbricato, io non lo conosco (e come me non lo conosce nemmeno l'agenzia del territorio), sta fdi fatto che il problema esiste ed io devo cercare di risolverlo nella maniera corretta.

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geoalfa

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 0 -  0 - Inviato: 16 Gennaio 2010 alle ore 12:29

per nanni978:
quando Udino ti ha chiesto di correggere il titolo del tuo post si riferiva al fatto che scrivere per Dioptra, oppure per Tutti, oppure per PinoPonzio.... è assolutamente inesatto e sfugge ad una semplice ricerca!
va solo scritto l'oggetto del post e null'altro!
Inoltre, quando si pone un quesito, onde evitare di andare .......... fuori del seminato.... è quantomeno corretto scrivere dettagliatamente il caso!
ma torniamo al tuo caso:
"nanni978" ha scritto:
..........
Chiarisco in prima battuta (per dioptra) che il notaio non ha venduto affatto una particella intestata ad altri oltre che ai miei clienti.


voglio puntualizzare che il notaio non "vende", ma "stipula l'atto di vendita"
il che è un'altra cosa!
"nanni978" ha scritto:

..... i beni acquisiti dai miei clienti sono 2 u.i.u aventi più identificativi catastali (la prima u.i.u. è formata da 4 particelle graffate e la seconda u.i.u. è formata da 2 particelle graffate).
Il problema sorge laddove alcune di queste particelle, sono identificate solo ed esclusivamente al catasto urbano (la 457 ad esempio) mentre al catasto terreni non esiste nè in mappa nè come numero di particella.


e fin qui non c'è nulla di trascendentale, manca il collegamento fra il CT ed il NCEU !
rimane il fatto che il proprietari sono identificati correttamente al NCEU e QUESTO E' QUELLO CHE CONTA
"nanni978" ha scritto:

Detto questo, il motivo per cui entrano in gioco altre persone è che dovendo riportare sulla mappa dei terreni la sagoma di questa 457 così come riportata sulla mappa urbana (che tra le altre cose coincide con lo stato dei luoghi), la sagoma stessa (sulla mappa terreni) ricade su una particella che in visura risulta "CORTE" (p.lla 182) ed è comune a tutti gli abitanti del cortile (che ripeto trattandosi di un "blocco" di case molto antico, sono parecchi).


questo particolare non è ancora ben chiaro, da come lo descrivi può essere interpretato come se il fabbricato del tuo cliente fosse stato costruito su corte comune.... e quindi ha sconfinato come dice jema e l'atto di trasferimento del 2004 non è corretto!
però su questo ho qualche dubbio, manca una descrizione più dettagliata!
Penso che e non è corretta la soluzione da te prospettata, quindi sarebbe il caso che tu proponessi anche una mappa per chiarire la questione, dopo si vedrà di completare il ns parere.
"nanni978" ha scritto:
.......... "presentare un T.F. della particella 182, costituire ai terreni la particella 457 che poi sarebbe stata identificata come E.U. e fregarmene del successivo T.M. perché tanto all'urbano la particella 457 già esiste con tanto di planimetria...", ma non mi sembra sia la cosa più corretta da fare sia da un punto di vista tecnico che (soprattutto) professionale.
Grazie ancora.


già detto sopra, chiarisci allegando le mappe, quella esistente al CT e quella del NCEU!

cordialità

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it9gvo

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trappeto

 0 -  0 - Inviato: 16 Gennaio 2010 alle ore 13:00

Mi preme evidenziare una regola che, penso, dovrebbe valere in tutti i Catasti d'Italia e cioè che se un immobile risulta censito al C.F. da prima del 1/10/1969 con i propri identificativi, propria ditta e propria configurazione in mappa (spesso desumibile e verificabile con maggiore precisione dalla planimetria), quella che vale è la ditta risultante appunto al C.F. e non quella, arretrata, del C.T..

Nel caso in esame infatti è corretta la ditta proprietaria attuale del CF in quanto il notaio ha potuto redigere il rogito sulla base dei dati censuari, corretti, presentando la DV al C.F..

Siccome l'immobile, con la sua configurazione attuale, è stato dichiarato al C.F. prima dell'avvento del T.M. (D.M. 1/10/69 n.679), sarebbe stato compito del C. Terreni aggiornare la mappa conformemente alle stesse planimetrie.
(Ricordiamoci che a quei tempi il C.F. segnalava periodicamente al C.T. le nuove costruzioni dichiarate con scheda, al fine di rilevare i fabbricati in sopralluogo, nel corso della verifica ordinaria nel Comune - cosiddetta Lustrazione quinquennale).

Su tale principio, ancora oggi sarebbe compito dell'Ufficio aggiornare la mappa del C.T. per collegamento col C.F., e questo con semplice istanza.

Bene, dal momento che l'Ufficio in questione ha richiesto il T.M. per collegamento col C. F., il tecnico deve circoscrivere il lotto edificato inserendo il fabbricato e accorpando ad esso la porzione della corte, p.lla 182, senza fare alcun riferimento alla ditta risultante al C.T. ma solamente alla ditta attuale risultante al C.F.; non occorre pertanto lettera d'incarico!
Per realizzare un perfetto allineamento tra CT e CF consiglio di assegnare al lotto un nuovo numero e di presentare una variazione al CF per "variazione di identificativo per collegamento col CT".

In relazione si giustificherà il proprio operato dichiarando che col TM si intende effettuare il collegamento col C.F.

P.S.: per le modalità di redazione del libretto delle misure rimando alle decisioni dell'Ufficio, precisando che potrebbe essere redatto anche come "modesta entità" perchè si va a sanare un disallineamento imputabile all'Ufficio stesso.

Buon lavoro

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barabba

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Varese

 0 -  0 - Inviato: 16 Gennaio 2010 alle ore 17:10

Grande risposta data con grande competenza.
Grazie

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geoalfa

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 0 -  0 - Inviato: 16 Gennaio 2010 alle ore 17:17

indubbiamente, i ferri del mestiere che usa it9gvo sono meno arrugginiti dei miei!

e questo mi fa piacere, perché, con poche parole, ha reso perfettamente l'idea di come devi comportarti!

la distinzione che ha fatto è perfetta, quindi sta a te documentarti con una buona ricerca e poi documentarci, per evitare di dare delle indicazioni incomplete se non inesatte!

cordialità

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nanni978

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 0 -  0 - Inviato: 16 Gennaio 2010 alle ore 17:54

"it9gvo" ha scritto:
Bene, dal momento che l'Ufficio in questione ha richiesto il T.M. per collegamento col C. F., il tecnico deve circoscrivere il lotto edificato inserendo il fabbricato e accorpando ad esso la porzione della corte, p.lla 182, senza fare alcun riferimento alla ditta risultante al C.T. ma solamente alla ditta attuale risultante al C.F.; non occorre pertanto lettera d'incarico!
Per realizzare un perfetto allineamento tra CT e CF consiglio di assegnare al lotto un nuovo numero e di presentare una variazione al CF per "variazione di identificativo per collegamento col CT".



Per it9gvo:
ringrazio per la chiarezza, ma la mia perplessità è: come si fa presentare un T.M. che tratti la p.lla 182, intestandolo solo ai miei clienti se poi la stessa p.lla 182 è una corte comune a molte altre persone?

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geoalfa

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 0 -  0 - Inviato: 16 Gennaio 2010 alle ore 18:13

salve!
la risposta l'hai già:
[quote] "..... se un immobile risulta censito al C.F. da prima del 1/10/1969 con i propri identificativi, propria ditta e propria configurazione in mappa (spesso desumibile e verificabile con maggiore precisione dalla planimetria), quella che vale è la ditta risultante appunto al C.F. e non quella, arretrata, del C.T..
Nel caso in esame infatti è corretta la ditta proprietaria attuale del CF in quanto il notaio ha potuto redigere il rogito sulla base dei dati censuari, corretti, presentando la DV al C.F.. [/quote]

quindi tratterai il frazionamento della part 182 lasciando la parte comune con lo stesso numero e la restante con in numero della particella che risulta al NCEU di proprietà del tuo cliente.

ovviamente dovrai chiaramente indicare il tutto in relazione.

cordialità

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nanni978

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 0 -  0 - Inviato: 16 Gennaio 2010 alle ore 19:16

...si ma sul Frazionamento, quale ditta devo indicare sotto "firma delle parti o loro delegati", relativamente alla particella 182?
Vorrei allegare i due estratti della mappa urbana e dei terreni così da essere più chiaro... Come posso fare?

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geoalfa

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 0 -  0 - Inviato: 16 Gennaio 2010 alle ore 19:39

guarda, che hai sotto la tastiera un potente mezzo che è il comando cerca, infatti se avessi scritto nella casella in alto a destra al posto di "Google ricerca personalizzata" : inserimento di file di grosse dimensioni, sarebbero comparsi una quantità di post già discussi come questo:

www.pregeo.it/modules.php?name=Forums&fi...

aspettiamo i tuoi chiarimenti.

cordialità

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nanni978

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 0 -  0 - Inviato: 16 Gennaio 2010 alle ore 23:45

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