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Argomento: DA SEMINATIVO AD ENTE URBANO

Autore Risposta

geoalfa

(GURU)

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Messaggi:
12182

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-

 0 -  0 - Inviato: 01 Settembre 2015 alle ore 09:46

Stefano,

Non sia mai inteso che: i miei suggerimenti, documentati, debbano essere presi per "ordini" nè tantomeno "utili ad inficiare" l'alto contenuto di "certe" ripetute argomentazioni che tutti possono leggere!

Quindi, apprezzo la tua saggia proposta ed attendiamo che olivetti ci chiarisca definitivamente, poi di conseguenza provvederemo ad apportare le eventuali dovute rettifiche !

Dai olivetti, ti aspettiamo!

Cordialità

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it9gvo

(GURU)

Iscritto il:
19 Settembre 2006

Messaggi:
3523

Località
trappeto

 0 -  0 - Inviato: 01 Settembre 2015 alle ore 10:20

"totonno" ha scritto:
Buongiorno Olivetti.

omissis

Se la parte scoperta della particella è più estesa rispetto alla porzione edificata devi assegnare un numero distinto dal terreno al fabbricato, quindi devi fare o un frazionamento+ mappale, oppure un mappale non finalizzato al trasferimento di diritti con il fabbricato che se pur identificato con mappale distinto non può essere ceduto separato dal terreno residuo che rimane a semintativo.

omissis






Scusami, Totonno: mi sai indicare la circolare o disposizione da cui hai desunto la tua affermazione, in merito alla limitazione dell''asservimento di una corte al fabbricato?



A parte qualche circolare interna frutto della "fantasia" di qualche Ufficio...

Buon lavoro

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totonno
(GURU)
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO

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19 Maggio 2006

Messaggi:
8611

Località
Firenze

 0 -  0 - Inviato: 01 Settembre 2015 alle ore 11:35

"it9gvo" ha scritto:


Scusami, Totonno: mi sai indicare la circolare o disposizione da cui hai desunto la tua affermazione, in merito alla limitazione dell''asservimento di una corte al fabbricato?

A parte qualche circolare interna frutto della "fantasia" di qualche Ufficio...

Buon lavoro



Ciao It9gvo.

Non c'è ! Oppure c'è, ma io non l'ho mai cercata !

Infatti io non ho indicato la proporzione e sono stato sul generico. Ho posto solo la problematica che indubbiamente Olivetti può trovarsi di fronte quando, una volta fatto il TM va a confrontarsi con l'urbano che gli crea problemi nell'inserimento in atti dell'abitazione col terreno. Che il problema esista non si può negare e io l'ho evidenziato, tutto qui. Non è un caso che su GL se ne discuta spesso di questo argomento.

Gli uffici ognuno si danno circolari interne per dare uniformità di giudizio locale alle unità immobiliari che vengono inserite agli atti.

Il principio, sulla base di determinati requisiti e destinazione del bene, è quello che un terreno di superficie molto più ampia rispetto all'area di sedime dell'edificato non possa essere considerato accessorio dell'unità stessa, se non per una ragionevole porzione. A me sembra molto ragionevole la cosa. Vi immaginate un seminativo con al centro un deposito attrezzi a servizio dello stesso che viene trasferito tutto interamente all'urbano nonostante non perda la sua natura agricola ? Viene riportata in catasto una situazione che non è inerente la situazione reale fisica del bene. Oppure, per esempio, un abitazione di 100 mq con un area scoperta di 10.000 a uliveto ? Non è credibile, a meno che l'abitazione non sia un castello. Però purtroppo molti colleghi paladini della giustizia si fanno in quattro per farselo registrare il docfa forti del fatto che non ci sono proporzioni prestabilite se non per disposizioni interne che non hanno nessun valore.

Per questi motivi, dicevo, gli uffici al loro interno si sono forniti di una disposizione che stabilisce una proporzione tra area scoperta e area del bene immobile, per poter applicare al meglio e uniformemente questo principio, che, se non atteso, poi va pure a scapito del proprietario che una volta fatto il TM che porta tutto a ente urbano, poi nel docfa trova problemi e non può far tornare l'area scoperta di nuovo al terreni se non con procedure e istanze complesse.

La quota proporzionale più comune è di 1 (UIU) a 10 (area scoperta), ma si trova anche in versione di 1 a 2. Secondo me non è frutto di fantasia. La scelta della frazione dipende dalle caratteristiche degli immobili presenti agli atti della zona e, quindi, avendo dei precedenti, dotandosi di regole interne gli uffici possono avere un metro di giudizio uniforme per tutti i beni futuri con le stesse caratteristiche, che valga per il territorio di competenza dell'ufficio.

Nella mia esperienza mi sono fatto questa idea, non supportata da una norma scritta, (perchè avrebbe necessitato lo stabilire una percentuale valida per tutto il territorio, che è cosa non fattibile: la quota 1/10 può andare bene per qualche zona a Padova ma non in zone di Firenze per la stessa tipologia di immobile) che può essere tranquillamente messa in discussione, ma per me è molto realista nella conformità catastale, e sicuramente il mio pensiero mi aiuta a inserire agli atti un bene "adeguatamente proporzionato" con la sua area scoperta in base alla sua destinazione secondo il rilievo dello stato di fatto esistente sul luogo. Debbo dire che è difficilissimo che trovi situazioni realmente fuori limite con una sproporzione evidente e innaturale tra area scoperta e immobile. Questo mi facilita il lavoro e i rapporti con l'ufficio.

Aggiungo che, per questi motivi, è errato sostenere che si possa annettere un terreno di qualsiasi superficie esso sia, ad un immobile, per il solo motivo che non esiste normativa che lo vieti.

Saluti

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