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Argomento: Annullamento Punti Fiduciali
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robertopi
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16 Dicembre 2004
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NAPOLI
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Giusto per completare il mio intervento, alla mia pec hanno dovuto dare una risposta, la quale è stata impeccabile: è la circolare 2/88 che impone che i PF siano particolari topo cartografici. Peccato che per quasi 40 anni hanno accettato che i PF fossero anche solo materializzati stabilmente (nella migliore delle ipotesi) sul posto, benché assenti nella mappa, ma poi diciamolo, i PF sono nati sulla carta, del territorio, chi li ha inventati, non sapeva nulla e pensare di avere nei 250/300 mt sempre un particolare esistente sia sul posto, sia sulla mappa è stata pura utopia. Perciò poi il buon senso ha spinto ad accettare punti non presenti in mappa.
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Pippocad
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26 Febbraio 2011
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Südtirol
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Io ho vissuto un’esperienza diversa in questi anni, ed è da qui che nasce la mia opinione: - Una TAF senza PF rigorosamente misurati e collaudati non è una vera TAF. È un lavoro embrionale, incompleto, nemmeno a metà strada. - In una TAF con punti rigorosamente misurati e collaudati (che quindi prevede una scrematura iniziale), puoi tranquillamente anche cancellare qualche PF. Sarà sempre possibile ricostruirlo tramite coordinate in caso di necessità. È come se venisse cancellato un punto IGM: si può sempre ritrovare con le coordinate, se serve. Oppure usare le coordinate per una ricostruzione a tavolino di quanto necessario. - Mantenere una cartografia catastale con N mappe e N punti di emanazione che non comunicano tra loro è pura follia. Secondo me, dopo molti anni, l’Agenzia delle Entrate si è resa conto del fallimento del progetto iniziale e ora sta cercando di raddrizzare la rotta. E quale miglior occasione se non quella di spingere verso l’uso del GNSS? A costi quasi nulli (per l'AdE) consente una proiezione cartografica unica, con un sistema di coordinate omogeneo per tutta l’Italia, e con ogni punto rilevato che ha valore pari a quello di un PF. Altrimenti non si spiega questa cosa.
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rubino
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(GURU)
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Potenza
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"Pippocad" ha scritto: Io ho vissuto un’esperienza diversa in questi anni, ed è da qui che nasce la mia opinione: - Una TAF senza PF rigorosamente misurati e collaudati non è una vera TAF. È un lavoro embrionale, incompleto, nemmeno a metà strada. - In una TAF con punti rigorosamente misurati e collaudati (che quindi prevede una scrematura iniziale), puoi tranquillamente anche cancellare qualche PF. Sarà sempre possibile ricostruirlo tramite coordinate in caso di necessità. È come se venisse cancellato un punto IGM: si può sempre ritrovare con le coordinate, se serve. Oppure usare le coordinate per una ricostruzione a tavolino di quanto necessario. - Mantenere una cartografia catastale con N mappe e N punti di emanazione che non comunicano tra loro è pura follia. Secondo me, dopo molti anni, l’Agenzia delle Entrate si è resa conto del fallimento del progetto iniziale e ora sta cercando di raddrizzare la rotta. E quale miglior occasione se non quella di spingere verso l’uso del GNSS? A costi quasi nulli (per l'AdE) consente una proiezione cartografica unica, con un sistema di coordinate omogeneo per tutta l’Italia, e con ogni punto rilevato che ha valore pari a quello di un PF. Altrimenti non si spiega questa cosa. Secondo me, l'impostazione tecnico-scientifica della formazione e consolidamento della TAF non era sbagliata. L'Ing. Cannafoglia conosceva bene la situazione, sapeva bene che non si potevano sostituire gli pneumatici ad un'automobile in movimento, fuori di metafora non si poteva fermare il catasto, con tutto quello che consegue, attendendo la misura rigorosa di punti ed il loro collaudo demandando alla ripetizione delle misure fra i PF l'ottenimento del dato più attendibile. Tornando alla bonifica della TAF la ritengo un'operazione inutile, dannosa e anche irrispettosa nei confronti di chi c'ha messo del lavoro per costituirla: non c'è nessun bisogno di togliere PF, si possono tranquillamente aggiungerne di nuovi senza procedere, come temo si stia facendo, con l'accetta. Per quanto alla cartografia catastale, è un'altra faccenda gestire l'informazione cartografica catastale ed il suo aggiornamento di una regione rispetto ad una nazione, per il resto non so se si sono ravveduti ma se è così è troppo tardi. Spingere all'uso del GNSS di massa contraddice il concetto di "democraticità" della nuona procedura. continua.
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cassini
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Lamporecchio
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Certo Pippo, le tue osservazioni, quelle di Orlando e quelle di Beppe, sono nel merito e sono condivisibili. Quello che non è condivisibile è il metodo. Ma vi sembra normale che questi si alzino una mattina e annullino una quantità di PF importante senza dirlo all'utenza? Un po' di rispetto per chi lavora no? Io mi sono ritrovato con un PF annullato e ho dovuto completamente reimpostare un Tipo di Aggiornamento dopo la non approvazione. E come me credo tanti altri. Questo è il metro di come considerano i Professionisti. Cordialmente
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robertopi
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16 Dicembre 2004
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NAPOLI
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Carlo stessa esperienza. Questo fa capire che non contiamo un cazzo, in primis chi ci rappresenta. Poteva bastare anche un nota dell'ADE, che avvisava i tecnici dei modi e dei tempi dell'operazione e, asupicabile sarebbe stato se avessero coinvolto in precenza le categorie professionali. Concordo che è un'attività inutile che, tra l'altro, impiega risorse notevoli, pensate quanto è dispendioso compiere quest'attività.
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Pippocad
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Südtirol
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"rubino" ha scritto: Secondo me, l'impostazione tecnico-scientifica della formazione e consolidamento della TAF non era sbagliata. L'Ing. Cannafoglia conosceva bene la situazione, sapeva bene che non si potevano sostituire gli pneumatici ad un'automobile in movimento, fuori di metafora non si poteva fermare il catasto, con tutto quello che consegue, attendendo la misura rigorosa di punti ed il loro collaudo demandando alla ripetizione delle misure fra i PF l'ottenimento del dato più attendibile. Qui non hanno fermato il catasto è stata un attività parallela con successivo aggiornamento della TAF. Fatto nei primissimi anni però. Ci sono svariati uffici provinciali in giro per l'Italia. Ognuno doveva fare la sua zona. Tra l'altro il mio è un territorio complesso per fare questa attività. E' montuoso con stradine raggiungibili solo con mezzi speciali. Si poteva, si doveva fare negli anni 90. "rubino" ha scritto: Per quanto alla cartografia catastale, è un'altra faccenda gestire l'informazione cartografica catastale ed il suo aggiornamento di una regione rispetto ad una nazione, Perchè? E' solo stata sbagliata l'impostazione iniziale. L'Italia è divisa in regioni. Serviva proprio un organizzazione regionale, provinciale e per ufficio. Con linee guida nazionali. Ora il treno è perso…
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samsung
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Le motivazioni date a Robertopi circa la moria dei PF mi appaiono pretestuose. Mi pare che le istruzioni di individuazioni dei PF vengano date dalla 2/87 e non dalla 2/88 Nella 2/87 si dice di dare la precedenza ai particolari topografici presenti sulla mappa d'Impianto, se mancanti reperirli sulla mappa di visura. Poi in modo non molto esplicito si parla di fogli che non hanno una distribuzione evidente di particolari topocartografici, per i quali (è sottinteso) ci si arrangia con PF non cartografici e si collauda il Tipo. Ciò è accaduto da sempre in tutti gli uffici della penisola. Oltre a tralicci, edicole spigoli di muri e muretti vari abbiamo anche costruito plinti in cls nei boschi in cui mancava qualsiasi particolare valido. Abbiamo "riciclato" centrini dell'Idrografico (che non sono in mappa) per avere PF il più a mare possibile Bruciare questo patrimonio costato anche fatica senza consolidarlo sul piano numerico è folle. Cordialità
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cassini
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22 Ottobre 2007
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Lamporecchio
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"samsung" ha scritto: Le motivazioni date a Robertopi circa la moria dei PF mi appaiono pretestuose. Mi pare che le istruzioni di individuazioni dei PF vengano date dalla 2/87 e non dalla 2/88 Nella 2/87 si dice di dare la precedenza ai particolari topografici presenti sulla mappa d'Impianto, se mancanti reperirli sulla mappa di visura. Poi in modo non molto esplicito si parla di fogli che non hanno una distribuzione evidente di particolari topocartografici, per i quali (è sottinteso) ci si arrangia con PF non cartografici e si collauda il Tipo. Ciò è accaduto da sempre in tutti gli uffici della penisola. Oltre a tralicci, edicole spigoli di muri e muretti vari abbiamo anche costruito plinti in cls nei boschi in cui mancava qualsiasi particolare valido. Abbiamo "riciclato" centrini dell'Idrografico (che non sono in mappa) per avere PF il più a mare possibile Bruciare questo patrimonio costato anche fatica senza consolidarlo sul piano numerico è folle. Cordialità Condivido
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