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Ampliamento di un fabbricato su una part.lla senza ditta |

kimico81
Iscritto il:
17 Settembre 2019 alle ore 21:36
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Ho effettuato un aggiornamento per l'ampliamento di un fabbricato di un cliente sulla sua proprietà, il TM mi è stato respinto perché manca la ditta nella part.lla che ricade nella sua proprietà recintata, la part.lla risulta ad ENTE URBANO. il cliente afferma che nel 1993 ha effettuato un atto per acquistare questa part.lla, ed ha anche un avviso di mancato pagamento da parte del Comune per l'ici di questa part.lla. È possibile rettificare d'ufficio questo problema con la comunicazione del Comune, dato che ho problemi ne reperire l'atto di vendita?
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bioffa69
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23 Settembre 2009
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BRESCIA
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Non puoi procedere ad un ampliamento di un fabbricato su una particella che il tuo cliente dice essere sua, devi fare tutte le ricerche del caso, se si tratta di EU significa che è denunciata all'urbano, hai trovato qualcosa ? da dove deriva questa particella? se il cliente non ha copia dell'atto fai la ricerca in conservatoria. Insomma , sei un tecnico, fai ciò che serve per dimostrare la proprietà. Saluti
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anonimo_leccese
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29 Ottobre 2009
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Kimico81 - E se trattasi di particella graffata a quella principale con intestazione ? Nella mappa c'è il simbolo di graffatura ? P.S.: Senza offesa,..per ampliare il fabbricato la particella è sua,..per pagarci l'imu...non la conosce...
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bioffa69
Iscritto il:
23 Settembre 2009
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BRESCIA
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Parla di particella, pertanto indipendente, se fosse graffata avrebbe lo stesso numero, e comunque la graffatura ai terreni non dimostra la proprietà, è all'urbano che si vede come è denunciato quel fabbricato e quella particella. Dice che esiste atto d'acquisto del 1993, pertanto deve essere identificata all'urbano, visto che è EU, altrimenti come avrebbe potuto acquistarla se non identificata all'urbano? Se l'Agenzia sospende per chiarimenti, significa che forse qualcosa non torna. Il fatto che abbia amplaito il fabbricato su un mappale confinante, di per se non ne dimostra la proprietà. Saluti
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EALFIN
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03 Dicembre 2006
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Molto importante è: - fare una visura storica della particella per vedere se è ente urbano dall'impianto; - se è un ente urbano dall'impianto verificare se vi siano corrispondenti unità censite al C.F. (se trattasi di ente urbano privo di edifici difficilmente troverai censito qualcosa al C.F.); - tieni presente che molti enti urbani d'impianto inerenti aree scoperte potrebbero non avere unità censite al C.F. ma potrebbero contenere, all'interno delle buste di partita riferite ad unità immobiliari di particelle confinanti, i riferimenti (descrizioni) a detta particella di ente urbano descritta, ad esempio, come corte urbana comune (utilità comuni), ecc. a detta unità urbana; - se l'atto è del 1993 non credo che il ciente non si ricordi nemmeno il Notaio che ha stipulato per cui basta indagare presso lo Studio del Notaio e/o presso la Conservatoria (anche se ognuno nel proprio Studio ha diritto di fare come gli pare io ritengo che un professionista che si occupi un minimo di Catasto e/o assista i clienti per la stipula di Atti pubblici, Successioni, ecc. debba avere obbligatoriamente un abbonamento a Sister, anche tramite Geoweb, per cui fare una visura in Conservatoria sarebbe solo un problema di costi per il cliente); - quando mi sono capitati casi di unità censite come enti urbani dall'impianto al C.T. ma nessuna unità risultava censita al C.F. , in mancanza di prove (presenza di atti pubblici) ho presentato il Docfa, come richiesto dal Catasto a seguito di una prima bocciatura, a nome della Ditta dichiarante ma indicando nella parte relativa ad "altra specificazione del diritto" una descrizione del tipo "Ditta Priva di Titolo Legale Reso Pubblico" tale che il Catasto, dopo l'approvazione Docfa , ha subito inserito manualmente la riserva togliendo detta descrizione; - quanto sopra perché a mio avviso e nel tuo caso, in mancanza di titolo legale ed in mancanza di ditta dall'impianto, prima del tipo mappale potrebbe essere richiesto di presentare prelimirarmente uno specifico Docfa intestando l'area urbana al dichiarante, seguendo le procedure sopra descritte, facendo in modo di costituire una ditta con riserva; - dopo di che si dovrebbe procedere alla presentazione del tipo mappale possibilmente descrivendo bene la situazione in relazione; - infine si dovrebbe procedere alla presentazione del o dei Docfa in modo tale da poter costituire le unità e parti comuni che interessano il cliente a seguito dell'ampliamento e che interessino entrambe le particelle o la sola unica particella nel caso di fusione in mappa delle due particelle (in tal caso l'area urbana del C.F. , da variare a seconda della situazione, subirà contemporaneamente anche un modifica di identificativo).
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EALFIN
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03 Dicembre 2006
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P.S. Strano che parli di tipo respinto. In genere va in approvazione automatica e al massimo ti annullano il tipo. A meno che abbiano interecettato la pratica prima dell'automatica approvazione.
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kimico81
Iscritto il:
17 Settembre 2019 alle ore 21:36
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"EALFIN" ha scritto: Molto importante è: - fare una visura storica della particella per vedere se è ente urbano dall'impianto; - se è un ente urbano dall'impianto verificare se vi siano corrispondenti unità censite al C.F. (se trattasi di ente urbano privo di edifici difficilmente troverai censito qualcosa al C.F.); - tieni presente che molti enti urbani d'impianto inerenti aree scoperte potrebbero non avere unità censite al C.F. ma potrebbero contenere, all'interno delle buste di partita riferite ad unità immobiliari di particelle confinanti, i riferimenti (descrizioni) a detta particella di ente urbano descritta, ad esempio, come corte urbana comune (utilità comuni), ecc. a detta unità urbana; - se l'atto è del 1993 non credo che il ciente non si ricordi nemmeno il Notaio che ha stipulato per cui basta indagare presso lo Studio del Notaio e/o presso la Conservatoria (anche se ognuno nel proprio Studio ha diritto di fare come gli pare io ritengo che un professionista che si occupi un minimo di Catasto e/o assista i clienti per la stipula di Atti pubblici, Successioni, ecc. debba avere obbligatoriamente un abbonamento a Sister, anche tramite Geoweb, per cui fare una visura in Conservatoria sarebbe solo un problema di costi per il cliente); - quando mi sono capitati casi di unità censite come enti urbani dall'impianto al C.T. ma nessuna unità risultava censita al C.F. , in mancanza di prove (presenza di atti pubblici) ho presentato il Docfa, come richiesto dal Catasto a seguito di una prima bocciatura, a nome della Ditta dichiarante ma indicando nella parte relativa ad "altra specificazione del diritto" una descrizione del tipo "Ditta Priva di Titolo Legale Reso Pubblico" tale che il Catasto, dopo l'approvazione Docfa , ha subito inserito manualmente la riserva togliendo detta descrizione; - quanto sopra perché a mio avviso e nel tuo caso, in mancanza di titolo legale ed in mancanza di ditta dall'impianto, prima del tipo mappale potrebbe essere richiesto di presentare prelimirarmente uno specifico Docfa intestando l'area urbana al dichiarante, seguendo le procedure sopra descritte, facendo in modo di costituire una ditta con riserva; - dopo di che si dovrebbe procedere alla presentazione del tipo mappale possibilmente descrivendo bene la situazione in relazione; - infine si dovrebbe procedere alla presentazione del o dei Docfa in modo tale da poter costituire le unità e parti comuni che interessano il cliente a seguito dell'ampliamento e che interessino entrambe le particelle o la sola unica particella nel caso di fusione in mappa delle due particelle (in tal caso l'area urbana del C.F. , da variare a seconda della situazione, subirà contemporaneamente anche un modifica di identificativo). c'è la possibilità tramite sister/geoweb di accedere agli atti senza dover andare fisicamente in conservatoria?? siccome per andare in conservatoria dovrei farmi 70 km di andata e 70 km di ritorno. grazie mille
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