Premetto che dell’argomento c’è ampia discussione ma in considerazione dell’intricata situazione vorrei esporre il caso specifico.
CAIO ha acquistato nel 1962 con una scrittura privata due immobili (sub 1 e 2 ) da due distinte ditte. Si tratta di un Vano adibito a Stalla al Piano TERRA Sub 1 e del sovrastante vano adibito ad abitazione Sub 2 con relativa corte al piano Terra per accedere al Piano PRIMO.
Nel 1965 realizza in adiacenza ai 2 Sub un piccolo vano al piano terra e al piano Primo nella corte del Sub 2 e contemporaneamente con una piccola scala interna di fatto accorpa i 2 originari subalterni.
Difatto ha quindi ottenuta una unica unità immobiliare così composta, Cucina al piano terra con piccolo ripostiglio ottenuto dall’ampliamento, al piano primo invece una camera da letto e piccolo bagno con l’ampliamento al piano Primo.
Nel 1985 CAIO vende con altra scrittura privata a TIZIO l’unità immobiliare così ottenuta con la promessa che appena TIZIO lo richiederà è pronto a redigere un atto pubblico di vendita per POSSESSO.
Oggi TIZIO chiede a CAIO di voler regolarizzare la vendita fatta con scrittura privata con un atto pubblico come promesso.
TIZIO e CAIO si recano dal Notaio per la stipula dell’atto ma il Notaio chiede per poter procedere alla stipula dell’atto UNA PLANIMETRIA CHE RAPPRESENTA LO STATO REALE DELL’UNITA’ IMMOBILIARE e che quindi necessita l’intervento di un geometra .
Mi viene quindi dato l’incarico per ottemperare a quanto richiesto e il primo passo è quello della redazione del TIPO MAPPALE per rappresentare l’ampliamento .
Redigo l’ampliamento specificando nel Tipo che lo stesso è firmato da CAIO in qualità di possessore, il tipo viene regolarmente approvato.
Redigo pratica DOCFA per dichiarare gli ampliamenti e la fusione specificando che chi firma la DOCFA è CAIO in qualità di possessore. La Pratica viene RESPINTA poiché vanno prima dichiarati gli ampliamenti ma soprattutto le unità immobiliari catastalmente hanno intestazione diverse.
Contatto chi ha respinto la DOCFA spiego la difficoltà del caso e concordiamo di procedere con due DOCFA Distinte firmate sempre dal POSSESSORE CAIO .
Mi vengono di nuovo respinte le DOCFA questa volta con una SENTENZA senza SOLUZIONI in quando la pratica può essere firmata o dall’intestatario catastale o da un suo erede .
Contatto di nuovo il tecnico catastale facendo presente che CAIO oltre alla lettere di incarico HA FATTO una DICHIARAZIONE DI ATTO NOTORIO in cui si dichiara proprietario dell’immobile per intervenuto usucapione non regolarizzato con adeguato provvedimento giurisdizionale . La risposta ottenuta è che la pratica DOCFA è impresentabile.
Intanto insistendo per ottenere una soluzione a questa situazione HO COME RISPOSTA probabilmente per intervento dei fabbricati ai terreni l’annullamento del TIPO MAPPALE APPROVATO.
Mi reco in AGENZIA per discutere personalmente della situazione ma per il capo sezione la pratica non ha soluzione ed è non presentabile. Una soluzione potrebbe essere quella di trasferire con atto per possesso i due subalterni dichiarando che trovasi nello stato originario o avviare l’acquisizione degli immobili per possesso.
Ritorno dal NOTAIO prospettando le due vie consigliate ma la risposta ottenuta dal notaio è che le due vie non sono percorribili non tanto per responsabilità che potrebbero essere addebitate al NOTAIO, in quando la responsabilità di quanto dichiarato sono fatte da CAIO ma per il pericolo che corre PROPRIO la parte DICHIARANDO UNO STATO DI FATTO DELLA UNITA’ IMMOBILIARE che non corrisponde a verità.
Anche nel caso di intraprendere la strada dell’usucapione si ha la necessità di avere la situazione reale dell’UNITA’ IMMOBILIARE CHE A DETTA DELL’UFFICIO non e’ perseguibile.
DOMANDA come se ne esce da questa situazione è davvero impossibile trovare una soluzione.
Ma è mai possibile che un Notaio può redigere un atto di un qualsiasi bene accettando la dichiarazione di una parte che se ne dichiara possessore ed il catasto non ne le accetta tali dichiarazioni .
Se l’intestatario catastale è deceduto e non ha eredi come si può pretendere che la firma deve essere solo quella dell’intestatario ???
Se la legge impone che le planimetrie devono rappresentare lo stato dei fatti ma poi perché AdT non accetta che qualcuno se ne prenda le responsabilità … e meno male che le intestazioni catastali non sono probatorie …
Possibile che la legge non prevede la soluzione a queste situazioni se non con sotterfugi …
Devo rinunciare all’incarico ??? ….Tra l’altro si tratta di un immobile sito nel centro storico del mio paese che se dovessi chiedere per tutto il tempo che gli sto dedicando, e lo stress che mi sta provocando quanto dovrò chiedere …
CAIO è tra l'altro una persona già avanti con l'età ... se dovesse morire prima di risolvere l'intricata situazione come se ne esce TIZIO ...
Chiedo aiuto a qualche collega che ha risolto casi simile .
Grazie di cuore a chi volesse aiutarmi supportandomi con precise indicazioni normative ...