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Autore ... FIRMA POSSESSORE ...

pietrojoy

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Alto Tirreno Cosentino

 0 -  0 - Inviato: 08 Maggio 2012 alle ore 20:52

Premetto che dell’argomento c’è ampia discussione ma in considerazione dell’intricata situazione vorrei esporre il caso specifico.
CAIO ha acquistato nel 1962 con una scrittura privata due immobili (sub 1 e 2 ) da due distinte ditte. Si tratta di un Vano adibito a Stalla al Piano TERRA Sub 1 e del sovrastante vano adibito ad abitazione Sub 2 con relativa corte al piano Terra per accedere al Piano PRIMO.
Nel 1965 realizza in adiacenza ai 2 Sub un piccolo vano al piano terra e al piano Primo nella corte del Sub 2 e contemporaneamente con una piccola scala interna di fatto accorpa i 2 originari subalterni.
Difatto ha quindi ottenuta una unica unità immobiliare così composta, Cucina al piano terra con piccolo ripostiglio ottenuto dall’ampliamento, al piano primo invece una camera da letto e piccolo bagno con l’ampliamento al piano Primo.
Nel 1985 CAIO vende con altra scrittura privata a TIZIO l’unità immobiliare così ottenuta con la promessa che appena TIZIO lo richiederà è pronto a redigere un atto pubblico di vendita per POSSESSO.
Oggi TIZIO chiede a CAIO di voler regolarizzare la vendita fatta con scrittura privata con un atto pubblico come promesso.
TIZIO e CAIO si recano dal Notaio per la stipula dell’atto ma il Notaio chiede per poter procedere alla stipula dell’atto UNA PLANIMETRIA CHE RAPPRESENTA LO STATO REALE DELL’UNITA’ IMMOBILIARE e che quindi necessita l’intervento di un geometra .
Mi viene quindi dato l’incarico per ottemperare a quanto richiesto e il primo passo è quello della redazione del TIPO MAPPALE per rappresentare l’ampliamento .
Redigo l’ampliamento specificando nel Tipo che lo stesso è firmato da CAIO in qualità di possessore, il tipo viene regolarmente approvato.
Redigo pratica DOCFA per dichiarare gli ampliamenti e la fusione specificando che chi firma la DOCFA è CAIO in qualità di possessore. La Pratica viene RESPINTA poiché vanno prima dichiarati gli ampliamenti ma soprattutto le unità immobiliari catastalmente hanno intestazione diverse.
Contatto chi ha respinto la DOCFA spiego la difficoltà del caso e concordiamo di procedere con due DOCFA Distinte firmate sempre dal POSSESSORE CAIO .
Mi vengono di nuovo respinte le DOCFA questa volta con una SENTENZA senza SOLUZIONI in quando la pratica può essere firmata o dall’intestatario catastale o da un suo erede .
Contatto di nuovo il tecnico catastale facendo presente che CAIO oltre alla lettere di incarico HA FATTO una DICHIARAZIONE DI ATTO NOTORIO in cui si dichiara proprietario dell’immobile per intervenuto usucapione non regolarizzato con adeguato provvedimento giurisdizionale . La risposta ottenuta è che la pratica DOCFA è impresentabile.
Intanto insistendo per ottenere una soluzione a questa situazione HO COME RISPOSTA probabilmente per intervento dei fabbricati ai terreni l’annullamento del TIPO MAPPALE APPROVATO.
Mi reco in AGENZIA per discutere personalmente della situazione ma per il capo sezione la pratica non ha soluzione ed è non presentabile. Una soluzione potrebbe essere quella di trasferire con atto per possesso i due subalterni dichiarando che trovasi nello stato originario o avviare l’acquisizione degli immobili per possesso.
Ritorno dal NOTAIO prospettando le due vie consigliate ma la risposta ottenuta dal notaio è che le due vie non sono percorribili non tanto per responsabilità che potrebbero essere addebitate al NOTAIO, in quando la responsabilità di quanto dichiarato sono fatte da CAIO ma per il pericolo che corre PROPRIO la parte DICHIARANDO UNO STATO DI FATTO DELLA UNITA’ IMMOBILIARE che non corrisponde a verità.
Anche nel caso di intraprendere la strada dell’usucapione si ha la necessità di avere la situazione reale dell’UNITA’ IMMOBILIARE CHE A DETTA DELL’UFFICIO non e’ perseguibile.
DOMANDA come se ne esce da questa situazione è davvero impossibile trovare una soluzione.
Ma è mai possibile che un Notaio può redigere un atto di un qualsiasi bene accettando la dichiarazione di una parte che se ne dichiara possessore ed il catasto non ne le accetta tali dichiarazioni .
Se l’intestatario catastale è deceduto e non ha eredi come si può pretendere che la firma deve essere solo quella dell’intestatario ???
Se la legge impone che le planimetrie devono rappresentare lo stato dei fatti ma poi perché AdT non accetta che qualcuno se ne prenda le responsabilità … e meno male che le intestazioni catastali non sono probatorie …
Possibile che la legge non prevede la soluzione a queste situazioni se non con sotterfugi …
Devo rinunciare all’incarico ??? ….Tra l’altro si tratta di un immobile sito nel centro storico del mio paese che se dovessi chiedere per tutto il tempo che gli sto dedicando, e lo stress che mi sta provocando quanto dovrò chiedere …
CAIO è tra l'altro una persona già avanti con l'età ... se dovesse morire prima di risolvere l'intricata situazione come se ne esce TIZIO ...
Chiedo aiuto a qualche collega che ha risolto casi simile .
Grazie di cuore a chi volesse aiutarmi supportandomi con precise indicazioni normative ...

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Autore Risposta

falex

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Tempio Pausania (SS)

 0 -  0 - Inviato: 09 Maggio 2012 alle ore 07:26

ciao pietrojoy,

caso simile, ho presentato ieri un docfa per ultimazione di fabbricato urbano intestato ancora al venditore ma firmato dall'attuale proprietario che lo possiede dal 1987.

L'atto è stato fatto ma sono stati sbagliati i subalterni e pertanto è stata richiesta, al fine di regolarizzare la situazione, la planimetria aggiornata.

Ho fatto riferimento a questa informativa dell'Agenzia di Piacienza

www.geometri-piacenza.it/?q=node/3177

dove chiariscono alcuni aspetti dell'autotutela e il possesso ultraventennale.

Non appena ricevo l'esito ti faccio sapere.

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geoalfa

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02 Dicembre 2005

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 0 -  0 - Inviato: 09 Maggio 2012 alle ore 08:26

Indipendentemente dalla direttiva dell'UP AdT di Piacenza encomiabile, ma pur sempre una direttiva locale e di non efficace validità legislativa, rimane sempre e chiaro il disposto legislativo nazionale!

quindi forte di questa convinzione mi sono semère regolato in questa maniera:

- ho sempre censito la porzione di immobile a nome del proprietario intestatario, rispettando le disposizioni in vigore per la redazione delle schede.

- una volta registrata in atti la porzione di immobile si consente al notaio di redigere l'atto traslativo secondo quanto la legge vuole!

- volturato l'atto poi, si redige la pratica DocFa per fusione delle uiu ora intestate alla stessa ditta!

P.S.:
non ho mai riscontrato problemi di sorta!

saluti unificati

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pietrojoy

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10 Giugno 2005

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Alto Tirreno Cosentino

 0 -  0 - Inviato: 09 Maggio 2012 alle ore 11:50

Clicca sull'immagine per vederla intera

Premesso che quella rappresentata è la situazione dell’Unità immobiliare fatta dal 1965.
1) L’ampliamento colorato di giallo necessita ovviamente del TIPO MAPPALE-
Ora un tipo mappale già redatto IN AMPLIAMENTO con conferma del numero di mappa approvato e stato successivamente ANNULLATO poiché è stato firmato DAL POSSESSORE e non dall’intestatario catastale che è morto ed ha venduto al possessore con scrittura privata
Come lo ripresento … INSISTO NEL FAR FIRMARE IL TIPO AL POSSESSORE … è meglio attribuire un nuovo IDENTIFICATIVO .
Se opero in questa maniera potrei allora presentare con riserva successivamente una docfa per dichiarare che cosa UN IMMOBILE CON UN VANO DI 3 MQ al piano terra ed altri 3 al piano primo … come collego i due vani di 3 mq con una scala fantasma … devo costituire allora 2 UNITA’ IMMOBILIARI … sempre di 3 mq. … mi invento aperture che non ci sono come accedo alla 2 U.I. … e potrei continuare con i problemi la censisco come A/3 … abitazione … senza servizi ecc. ecc.
2) Al piano TERRA riguardo l’originaria categoria catastale il SUB 1 era una Stalla come faccio la fusione … chi firma la DOCFA se l’ufficio accetta solo le DOCFA firmate dall’intestatario catastale . L’intestatario catastale è morto ed ha venduto con scrittura privata al POSSESSORE
3) Al piano primo stessa questione e intestatario catastale diverso da quello del Sub 1 originario ... CHI FIRMA LA DOCFA …
4) Devo considerare più DOCFA o posso farne una sola … RIBADISCO CHE LA SITUAZIONE dell’immobile è quella rappresentata si tratta già di una sola unità immobiliare …
Vi rendete conto per un BUCO … quanti problemi …
Conto su di un consiglio per uscire da questo incarico sicuro che nel FORUM c'è più disponibilità dell'AdT.

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geoalfa

(GURU)

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 0 -  0 - Inviato: 09 Maggio 2012 alle ore 12:20

[quote] 1) L’ampliamento colorato di giallo necessita ovviamente del TM-
...[/quote]
perchè poi il TM se è EU, è sufficiente
- A - rifare l'EP e ...... due DocFa :
- B - uno in variazione per la maggior consistenza....
- C - uno per nuova uiu .... per il....buco con la destinazione attuale!
che avranno accesso da A

e avrai cura di indicare in relazione lo scopo perché lo fai !

2) … chi firma il DOCFA ?
l'attuale possessore che firma in qualità...

3) Al piano primo ... stessa questione ...

idem come al PT....

4) Devo considerare più DOCFA …
già detto, non mischiare mai nulla, sennò ....

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pietrojoy

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10 Giugno 2005

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Alto Tirreno Cosentino

 0 -  0 - Inviato: 09 Maggio 2012 alle ore 16:55

... avete ragione c'è troppa carne al fuoco ...
La parte gialla NECESSITA del tipo Mappale poichè è l'AMPLIAMENTO fatto e non ancora in mappa ...
Avevo detta prima infatti che di quell'ampliamento l'avevo dichiarato con un MAPPALE prima Approvato e poi ANNULLATO ...
Quindi per prima cosa fa rifatto il Mappale per dichiarare l'ampliamento il dubbio è se confermare la particella originaria con una tipologia 9 come avevo fatto prima
oppure proprio per il fatto che l'ampliamento è dichiarato per possesso attribuire un'altro numero così poi per la DOCFA invece di fare una VARIAZIONE .... si potrebbe fare una DENUNCIA DI NUOVO FABBRICATO così da poterlo dichiarare con RISERVA comunque al POSSESSORE...
Ecco perchè parlavo di quante DOCFA perchè in questo caso potrebbere essere molte le strade da intraprendere per ottenere in ultimo QUELLA UNICA UNITA' come nell'immagine ...

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falex

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Tempio Pausania (SS)

 0 -  0 - Inviato: 10 Maggio 2012 alle ore 12:34

Approvato stamane a firma del possessore.

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19carmine80

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22 Luglio 2005

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 0 -  0 - Inviato: 25 Giugno 2014 alle ore 18:02

Buonasera a tutti, mi accodo a questo post che credo attinente ad una mia pratica che sto svolgendo in questi giorni. Il caso è il seguente. In pieno centro storico esiste un palazzetto che si sviluppa su tre livelli, piano terra, primo e secondo. Detto immobile è suddiviso in tre subalterni. Il sub. 1 è posto al piano terra, risulta essere censito come c/2, intestato a TIZIO e dall' impianto meccanografico del 1987 non risultano esserci stati atti notarili o successioni. Il sub. 2 è posto al piano primo, risulta essere censito come a/5, intestato a CAIO ed è stato da quest' ultimo acquistato con un atto notarile nel 1999. Il sub. 4 ( il 3 non risulta censito neppure al catasto terreni ) è posto al piano secondo, risulta essere censito come A/5, intestato a SEMPRONIO che lo ha ricevuto a seguito di successione nel 1997.

Oltre a tutto ciò quanto descritto, posto al piano terra di detto palazzetto, esiste un locale deposito non accatastato, di fatto posseduto da oltre un ventennio dal mio cliente. Quest' ultimo, volendo procedere con l' acquisizione di un titolo legale che ne dichiari la proprietà, mi ha chiesto, sentito preventivamente il suo legale, di procedere all' accatastamento di detto locale di deposito. Ho provveduto a discutere preventivamente con l' ufficio catasto sulla esatta modalità operativa da seguire e a seguito di ciò ho preparato una pratica Docfa di nuova costruzione inserendo come causale " Unità Afferente - Altro - INTERNA A SAGOMA GIA' CENSITA ". Come intestatario ho inserito il nominativo del mio cliente indicandolo come proprietario per la quota di 1/1 e inserendo la dicitura RIS. 1 - DITTA PRIVA DI TITOLO LEGALE RESO PUBBLICO. In relazione ho descritto il tutto ed inoltre ho allegato una dichiarazione sostitutiva dell' atto di notorietà in cui il mio cliente dichiarava di essere possessore ultraventennale dell' immobile oggetto di accatastamento. Ho inviato telematicamente la pratica Docfa e la stessa mi è stata rifiutata con la motivazione " MANCATA INDICAZIONE DEL TITOLO POSTO A BASE DELLA PROPRIETA', A SEGUITO DI POSSESSO ULTRAVENTENNALE DI IMMOBILE ".

Mi sono quindi recato di nuovo all' ufficio catasto per capire quale passaggio avessi sbagliato ( ne avevo discusso preventivamente ricordate ? ) e mi sono sentito rispondere che la pratica non può essere accettata perchè il mio cliente non ha nessun titolo legale per potersi intestare questo locale di deposito ed inoltre essendo l' immobile già censito all' urbano ed intestato ad altri proprietari, sono proprio questi ultimi che dovrebbero risultare intestatari del locale di deposito posseduto.

Secondo voi è giusto quello che mi viene risposto dal tecnico catastale??? effettivamente non posso intestare il locale di deposito al mio cliente???oppure esiste una procedura consona al mio caso???

Grazie infinite a quanti sapranno rispondermi.

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anonimo_leccese

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 0 -  0 - Inviato: 25 Giugno 2014 alle ore 18:44

Evidentemente vogliono una sentenza di usucapione, inoltre perchè il sub 3 dovrebbe essere ai terreni, trattandosi di fabbricato ? Questa ce la devi proprio spiegare, molto cortesemente, non parliamo di fabbricato rurale !!!

Inoltre cosa molto importante, questo locale posto a piano terra è situato su area comune ? E' isolato rispetto a tutto il resto ? O la dicitura INTERNA A SAGOMA GIA' CENSITA fa intendere che è un vano all'interno del deposito esistente ? Quindi è nella planimetria del sub 1 già esistente ? pertanto come fai a stralciarlo ed intestarlo solo al tuo cliente ?

E se è così, la parte rimanente di proprietà tizio che fine fà ?

E poi, scusa, quando mai gl'avvocati ne sanno più di noi ?!!!!!

Sinceramente ho le idee un pò confuse leggendo questo tuo post !!!!

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19carmine80

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 0 -  0 - Inviato: 25 Giugno 2014 alle ore 19:20

Anonimo innanzitutto grazie per avermi risposto. Procedo per gradi.

Il palazzetto risulta censito in N.C.T. come Ente Urbano mentre in N.C.E.U. diviso in subalterni. Per chiarezza ho voluto riportare gli esatti subalterni esistenti e chiarire che oggi esistono all' urbano solo i sub. n. 1 , 2 e 4 mentre il sub. 3 non risulta censito all' urbano nè tantomeno ai terreni ( qualcuno leggendo il mio post mi avrebbe potuto chiedere lumi su questo sub. ). Quindi non parliamo assolutamente di fabbricato rurale.

Il locale deposito posto al piano terra non è situato su area comune nè risulta isolato rispetto all' intero fabbricato. Detto deposito è inglobato nel fabbricato, è stato sicuramente costruito assieme al fabbricato che è di vecchia realizzazione trovandosi posizionato in pieno centro storico. Semplicemente non è mai stato accatastato. Ed in più non fa parte del deposito esistente in quanto quest' ultimo è accatastato per fatti suoi. Quindi io non devo andare a toccare il sub. 1 già esistente.

Per quanto riguarda il discorso dell' avvocato, quest' ultimo ha consigliato al mio cliente di far accatastare detto immobile posseduto al fine di poter avviare una pratica di usucapione al giudice. L' accatastamento servirebbe per poter identificare l' immobile oggetto appunto di pratica di usucapione.

Spero di aver chiarito esaustivamente anche questi passaggi.

Grazie a presto.

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anonimo_leccese

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29 Ottobre 2009

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7245

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 0 -  0 - Inviato: 25 Giugno 2014 alle ore 19:43

Quindi nella planimetria del sub 1 c'è un vuoto che dovrebbe corrispondere alla sagoma di questo ormai leggendario deposito, a quanto ho capito,..mi sembra strano che possa esistere due volte *,.... io insisterei le ricerche proprio su questo sub 3, non vorrei che fosse proprio quello da intestare, essendo così antico come fabbricato dov'è andato a finire ?

* http://it.wikipedia.org/wiki/Dimensione_parallela



buona serata

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studionap

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10 Settembre 2005

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 0 -  0 - Inviato: 07 Luglio 2016 alle ore 20:17

Buonasera, a tutti mi collego ad discorso con una pratica simile. Ho fatto un tipo mappale per l'accatastamento di un fabbricato posseduto da oltre un ventennio dal mio cliente il quale è stato inserito in mappa. Per procedere con la docfa, posso allegare un attonotorio dove il possessore dell'immobile dichiara che firma in qualità di possessore untraventennale pacificamente ed ininterrottamente e che suddetta pratica docfa servirà per iniziare una pratica per usocapione.

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